Il procuratore di Eder svela l’uomo-tarocco «Balde è da seguire»

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La Gazzetta dello Sport (M. Pierelli) – Dalle intercettazioni spunta anche il nome del procuratore, tra gli altri, dell’azzurro Eder. Si tratta di Eugenio Ascari, agente Fifa, che al momento è fra gli indagati. Secondo i magistrati di Catanzaro, Ascari è uno dei protagonisti del tentativo di combine di L’Aquila-Tuttocuoio. La partita si gioca il 25 marzo, dopo il rinvio per neve di dicembre. E’ il d.s. degli abruzzesi, Ercole Di Nicola, ad avviare i contatti per tentare di «aggiustare » la gara. Di Nicola, arrestato martedì assieme ad altre 49 persone, contatta proprio Ascari, suo conoscente, per tentare di «agganciare» il Tuttocuoio. A sua volta Ascari, secondo quanto si legge nell’ordinanza, svolge un’opera decisiva visto che fa da tramite tra Di Nicola e Andrea Bagnoli, che gli inquirenti ritengono dirigente del Tuttocuoio anche se ufficialmente non ha alcun ruolo nel club toscano. Bagnoli, secondo i piani di Di Nicola, avrebbe dovuto «vendere» la sconfitta del Tuttocuoio facendo leva su alcuni giocatori. Tra cui il senegalese Balde, centrocampista (e all’occorrenza anche difensore) che nelle intercettazioni viene indicato come il calciatore che può far riuscire l’operazione. ASCARI: ha fatto Andrea (Bagnoli, ndr) la formazione… che se gioco io faccio gol anch’io…

DI NICOLA: mh… come gioca?

A. (…) a centrocampo Pane centrale, quello piccolino… l’altro interno Vitale, che non ha mai giocato, avanti Gioè e Civilleri… quindi giocano nove riserve hai capito?…

D.N.: dimmi una cosa…

A.: il giocatore da seguire… il giocatore che io mando a far vedere dalla squadra francese è Balde, difensore…il nero…

D.N.: ho capito… Si arriva così alla definizione della combine, finanziata da uno scommettitore albanese (Edmond Nerjaku).

La partita, secondo gli accordi tra Ascari e Di Nicola, doveva finire 3-1 per L’Aquila ma gli abruzzesi vinceranno solo 1-0. A quel punto Di Nicola comincia a lamentarsi pesantemente con Ascari, anche perché nel frattempo il d.s. de L’Aquila sta ricevendo intimidazioni da Nerjaku per la restituzioni dei 40 mila euro andati in fumo. Di Nicola fa notare ad Ascari l’eccessivo ardore agonistico del Tuttocuoio e la prestazione non certo arrendevole di Balde.

ASCARI: Come stai?

DI NICOLA: eh…poi martedì ne parliamo, qualcosa facciamo…ma non sono rimasto contento… A.: però…però io ho visto un pezzo…mi hanno detto che avete sbagliato l’impossibile.

D.N.: lascia stare…però lui, però quello là non ha fatto niente, cioè io ho sbagliato l’impossibile ma non perché me le ha create lui, perché le ho create io, perché naturalmente L’Aquila-Tuttocuoio, no di che parliamo?! se non creiamo nemmeno con il Tuttocuoio… io ti dico che ho visto la prestazione di chi dovevo vedere e non ha fatto nulla

A.: io nella prima metà ho visto che due, tre volte li ha lasciati girare, li ha fatti girare, li ha fatti tirare…

D.N.: ma dove? dove? se giocava a centrocampo!

SASSUOLO-PESCARA E LA…FERRARI La partita di più alto livello di questo filone d’inchiesta è Sassuolo-Pescara di Coppa Italia (2 dicembre 2014). Nelle intercettazioni, tra i protagonisti ci sono Fabio Di Lauro, che secondo gli inquirenti aveva rapporti con gli scommettitori dell’Est e con tanti «addetti ai lavori» del calcio, e Mauro Ulizio, socio occulto della Pro Patria. La partita in questione, curiosamente, veniva chiamata «macchina » o «Ferrari». «Quanto costa la macchina nel caso?», chiede Di Lauro. «Sui 150» risponde Ulizio, « tieni presente che è… Ferrari… » . Quattro minuti dopo Di Lauro contatta la sua amica Ala Timosenco affinché ne parli con l’«investitore» serbo Uors Mirosavljevic: «Se puoi chiamare Uros… domani c’è una partita… a livello di Serie A… è una partita di Coppa Italia… gli dici: questi qui ti fanno arrivare pure fino alla Serie A».

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