La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Il passaggio di consegne è virtuale, ma rende bene l’idea. Perché all’improvviso è sembrato come se Walter Sabatini, dietro una cattedra di Giurisprudenza dell’università Roma Tre, non avesse davanti studenti, ma molto più semplicemente un uomo solo: Ramon Rodriguez Verdejo. Ovvero Monchi. Ovvero l’uomo a cui James Pallotta chiederà i prossimi miracoli sotto forma di plusvalenze. Eccolo, il libretto delle istruzioni Roma che Sabatini regala a Monchi: «Questa è per me una giornata infausta, è stato quasi reso ufficiale il nome del prossimo direttore sportivo della Roma. Non c’è ancora l’annuncio, ma è lui, Monchi. È stato presentato come autore di grandi gesta, un Re Mida, un deus ex machina, infallibile. Evidentemente la comunicazione della Roma ha fatto grandi passi avanti: io fui accolto da chi ricordava una mia squalifica. In ogni caso, la società ha scelto un uomo straordinario, che ha generato grandi plusvalenze. Ma anche quello che è stato fatto negli ultimi anni è importante: a volte le plusvalenze hanno evitato ricapitalizzazioni». E nel frattempo il valore della rosa, con il suo arrivo, è cresciuto di 155 milioni di euro. «Se Monchi dovesse decidere di vendere l’intera rosa – ancora Sabatini –, potrebbe ricavarne oltre 200 milioni. Ma non credo avverrà…».
TOTTI E SPALLETTI – Neppure con Nainggolan: «È il più forte giocatore d’Europa, quando presi la sua metà per 9 milioni mi diedero del cianotico. La Roma non dovrà venderlo e spero non voglia farlo». A proposito di consigli. Sabatini vota Spalletti: «Luciano è un uomo un po’ bizzarro. Ma se andasse via, sarebbe una perdita enorme per la Roma. Lui non chiede i top player, non ha mai pubblicamente evidenziato l’inadeguatezza di una rosa. Guardate invece cosa fanno i suoi colleghi… Spalletti merita di vincere con la Roma. E sarebbe l’unico in grado di farlo. Andrà alla Juve? Lo auguro ai bianconeri, spero Luciano voglia restare. Ha provato e sta provando a cambiare la mentalità romanista per renderla vincente. È dovuto entrare in rotta di collisione con Totti, per portare nella Roma l’idea di forgiare una squadra forte. Ha fatto qualcosa di poderoso e coraggioso, eppure viene denigrato». E già, perché ci vuole coraggio a mandare in tribuna Totti: «Gestire Francesco nella sua fase declinante ha rappresentato un problema. Cosa farà? Penso voglia giocare un altro anno».
VITTORIE – Cosa farà la Roma, invece, è già scritto: «A chi auspica una politica dei giovani, dico che finora non è stato possibile. La Roma è competitiva, è incappata in un ciclo straordinario della Juve. Ma vincerà, magari quest’anno. L’avrebbe già fatto, senza l’infortunio di Strootman». Nella prima stagione di Rudi Garcia, quella che seguì alla finale persa il 26 maggio 2013: «Fu un danno per tutti, sono stato in ospedale tre volte per quella partita. Il derby di Coppa Italia? Sono riconoscente alla Lazio, non la denigrerei mai. Ma la vorrei sempre battere. Ad esempio martedì, 5-1 o 5-2». E magari pure Monchi ne sarebbe felice.