Se fossimo in Adem Ljajic, oggi, ci presenteremmo a casa di Seydou Keita con un cabaret di pasticcini e una bottiglia di champagne. Un colpo di testa del maliano, che nello stesso modo aveva segnato il gol del pareggio romanista contro la Juventus, cancella due clamorosi errori del serbo (un rigore in movimento nel primo tempo e il rigore «vero» fischiato tra mille proteste viola da un comunque pessimo arbitro Lahoz nella ripresa) e pareggia il primo round del derby italiano di Europa League. Un risultato, tutto sommato, giusto. La Fiorentina ha giocato meglio il primo tempo e la Roma il secondo. È l’ennesimo pareggio dei giallorossi nel 2015 fatto a forma di «X», ma questa volta vale più degli altri. Appuntamento all’Olimpico, tra 6 giorni, con un risultato ancora in bilico e situazioni che
Se fossimo in Adem Ljajic, oggi, ci presenteremmo a casa di Seydou Keita con un cabaret di pasticcini e una bottiglia di champagne. Un colpo di testa del maliano, che nello stesso modo aveva segnato il gol del pareggio romanista contro la Juventus, cancella due clamorosi errori del serbo (un rigore in movimento nel primo tempo e il rigore «vero» fischiato tra mille proteste viola da un comunque pessimo arbitro Lahoz nella ripresa) e pareggia il primo round del derby italiano di Europa League. Un risultato, tutto sommato, giusto. La Fiorentina ha giocato meglio il primo tempo e la Roma il secondo. È l’ennesimo pareggio dei giallorossi nel 2015 fatto a forma di «X», ma questa volta vale più degli altri. Appuntamento all’Olimpico, tra 6 giorni, con un risultato ancora in bilico e situazioni che
to l’energia per farlo. La Roma, a conti fatti, poteva vincere al Franchi, ma ha pareggiato quando sembrava un’altra serata da dimenticare. Alla Fiorentina, nella ripresa, è mancato un centravanti su cui appoggiare il gioco. Babacar non era al top, Rossi è lungodegente, Gomez ha una caviglia fuori posto e Gilardino non è stato messo nella lista Uefa. A Salah è mancato così il riferimento centrale, anche se nell’azione del gol (17’ p.t.) ha sfruttato un clamoroso errore in disimpegno di De Rossi per avviare l’azione decisiva. Scatto palla al piede in profondità, trascinando Manolas all’indietro e passaggio nei tempi giusti per Ilicic, che ha fulminato Skorupski con un tiro sul suo palo, ma sotto l’incrocio. Garcia ha tenuto fede alla dichiarazione della vigilia: l’Europa League è importante ma la priorità è difendere il secondo posto in campionato, quello che qualifica direttamente alla Champions e ai suoi milioni per dare ossigeno al bilancio. Così ha tenuto fuori Gervinho e Pjanic, pensando allo scontro di lunedì sera contro la lanciatissima Sampdoria di Mihajlovic. Nella sfortuna dell’infortunio di De Rossi, Garcia ha trovato proprio nel bosniaco l’appoggio giusto per Keita. La Fiorentina ha fatto troppo poco dopo il gol, la Roma deve sempre trovarsi con l’acqua alla gol per reagire. Chi saprà correggere gli errori, giovedì prossimo passerà il turno.
Corriere della Sera – L. Valdiserri