Paredes: “Il gol di Cagliari? Era importante tornare a vincere, dobbiamo rimanere secondi. De Rossi è un campione, lui e Totti mi aiutano tanto. Nainggolan la sorpresa. Dopo Cesena la svolta”

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Leandro Paredes, centrocampista della Roma, parla ai microfoni della Radio ufficiale del club giallorosso. Queste le sue parole:

Cosa è cambiato dopo la vittoria di Cagliari?
Dopo tanti pareggi siamo riusciti a vincere, ho segnato e sono molto felice.

Dopo il gol ti baci il polso, perché?
Ho il nome di mia figlia Vittoria. Ha 1 anno e tre mesi l’ho fatta a 18 anni.

De Rossi ti abbraccia dopo il gol a Cesena…
Lui è un campione, che lui venga da me a darmi un abbraccio è un’emozione grande.

Vi da consigli?
Parlo tanto con lui, mi dà molti consigli.

Il primo consiglio che ti ha dato?
Il primo giorno che sono arrivato mi ha trattato benissimo.

Cosa è successo in questi mesi, da Udinese-Roma fino a Cesena-Roma?
Non si può spiegare, da un momento all’altro abbiamo cambiato tantissimo. Adesso dobbiamo continuare a vincere per rimanere secondi.

Dopo Cesena c’è stata la svolta?
Penso di si, dobbiamo continuare così.

Hai vissuto tanti derby come Boca-River che differenza c’è tra Roma-Lazio?
Sono abbastanza simili, anche la gente lo vive con tanta voglia come noi.

Com’è la Bombonera?
Bellissima.

Il giocatore che più ti ha impressionato venuto qui?
Ringrazio Totti e De Rossi che mi aiutano tanto, ma che più mi ha sorpreso è Nainggolan. Lui mi piace tantissimo e tecnicamente è fortissimo.

Il tuo ruolo qual è? Io t’immagino davanti alla difesa…
Prima giocavo trequartista, ora da mezz’ala o davanti alla difesa mi trovo benissimo.

Quali sono le doti che ti piacciono più dei tuoi compagni?
Sono abbastanza simili, Keita ha vinto tutto, ha giocato con tanti campioni e mi può dare tantissimo. Daniele e Radja mi aiutano molto e mi parlano tanto.

Che cos’ è il Mate?
Una cosa tradizionale argentina, l’acqua calda dolce non alcolica.

Il tuo compagno più simpatico e quello più rompi scatole?
Radja il più simpatico, il più rompiscatole Manolas. Non solo perché mena, ma anche perché negli spogliatoi…

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