Paparelli, De Falchi, Sandri: murale per non dimenticare

Il Messaggero (D. Magliocchetti) – Un’immagine bellissima e potentissima. Un’opera d’arte nel cuore di Montespaccato, quartiere Boccea, che racchiude amore, passione, emozione e fratellanza, cancellando la violenza una volta per tutte.

Un murales con i volti di Vincenzo Paparelli, Antonio De Falchi e Gabriele Sandri. Tre uomini, tre figli di Roma che amavano seguire la loro squadra del cuore e a causa della violenza la loro è vita è stata strappata alle loro famiglie.

I loro casi, le loro morti assurde e senza senso, hanno fatto il giro d’Italia e del mondo perché morire per una partita di calcio o causa di essa è qualcosa di inconcepibile, quasi da non riuscire a raccontare e stentare ancora a credere.

Tutto è nato grazie all’intraprendenza e all’organizzazione della Fondazione Lazio 1900 e di Fondazione Roma Cares, più il patrocinio del XIII Municipio. Entrambe le onlus biancocelesti e giallorosse sono da quasi un anno che collaborano su qualsiasi attività benefica. 

L’hanno fatto anche il giorno prima del derby con una manifestazione dal nome “Sport Capitale per tutti”, sempre al giardino Paparelli, ove bambini con disabilità e no, giocavano insieme con la maglia della Lazio e della Roma. “Avversari sì, ma sempre fratelli”, il messaggio di allora che è ben presente anche oggi.

In quell’appuntamento fu presentata l’idea di far nascere il murales di Vincenzo, Antonio e Gabriele. E così, a distanza di un mese, è stato, con tanto di firma e abnegazione dell’artista Lumaleonte. Accanto ai volti impressi nel muro, la scritta “I fiori sbocciano dove c’è passione e non violenza“.

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