L’ex presidente del Basket Rieti e ex proprietario e amministratore unico dell’ippodromo di Tor Di Valle, Gaetano Papalia, è intervenuto ai microfoni di QlubRadio. Questo le sue dichiarazioni:
Come stai vivendo la pallacanestro da appassionato? C’è una finestra aperta per rientrare, magari a Rieti?
“Qualche sassolino dovrei togliermelo e quando ci saranno le opportunità economiche creerò le possibilità per il rientro. Nel basket non c’è molto ritorno finanziario, per coprire le perdite ogni anno i soci unici delle società avevano differenze tra introiti e spese come se avessero comprato un panfilo e poi lo affondavano. Il desiderio di tornare c’è nonostante la squalifica di 3 anni e 8 mesi, inflitta in sostanza per aver sfidato la Federazione. La Virtus Roma è una delle poche società che gestisce con regolarità i contratti con gli atleti“.
Il livello del campionato italiano non è proprio eccelso…
“Senza nulla togliere al fascino del basket, è ovvio che ci si è accorti che certe formazioni avrebbero potuto giocare degnamente una finale scudetto. Nel primo anno di Serie A, a Rieti avevamo una squadra che oggi potrebbe ambire a posizioni di alta classifica“.
Sul nuovo stadio della Roma?
“Torno proprio adesso da un sopralluogo dell’area. Mi era stato detto che su un giornale sportivo c’era stato un articolo polemico sulle condizioni in cui si trovava il terreno dopo le perturbazioni dei giorni scorsi, ho trovato solo qualche pozzanghera. Il terreno ha drenato benissimo, nonostante questa sia una zona depressa rispetto al Tevere. E’ indubitabile la capacità dell’area di sorreggere il progetto Roma, che ho avuto modo di vedere ed è fantastico. La società della Roma sta lavorando alacremente per ottenere la possibilità di creare qualcosa di straordinario. Inoltre ci saranno tutte una serie di attività collegate, come i campi d’allenamento. Sarà un grande villaggio per i tifosi della Roma. L’area dispone di tre idrovore che lasciano asciutto tutto il terreno, da quando sono state installate non c’è stato mai problema di impraticabilità“.