È un giorno che aveva atteso da quando era diventato presidente: entrare all’Olimpico con la Roma capolista in solitario. Stasera James Pallotta materializzerà il suo sogno, anche se ieri, sbarcato nella Capitale, ha affrontato il tema con spavalderia: «Non sono sorpreso dalla Roma. È una sorpresa per voi , io avevo detto due mesi fa che le cose sarebbero andate bene». Chi ha incontrato ieri il presidente lo ha raccontato stanco e un po’ nervoso per il k.o. dei suoi Celtics con i Raptors. Inutile dire che oggi vorrebbe un altro finale «Non è ancora decisiva, però spero sia divertente – dice Pallotta, che ieri è andato a cena con Baldissoni e Sabatini – Maradona? Mi ha detto che viene». Se così avvenisse, di sicuro il presidente lo conoscerà, così come è pronto un incontro dopo la partita con Totti. Con Pallotta a lavoro sulla Roma, poi, inutile dire che le voci di un partnership coi fratelli russi Bazhayev (Alliance Oil Company) circolano con la stessa frequenza delle smentite.
L’ivoriano: «Obiettivo Europa» Intanto Garcia coltiva due dubbi: fuori Balzaretti, affidare la fascia a Dodò o adattare Torosidis? Il greco pare in vantaggio. In avanti invece: meglio Ljajic che si è allenato sempre a Trigoria o Gervinho che, dopo laNazionale, accusa un affaticamento? La staffetta pare sicura. E l’ivoriano così si racconta: «Garcia è come un padre per me – dice a “Le 10 Sport” – Mi conosce a memoria. Inizialmente sembrava tutto complicato per lui e per me.Non eravamo troppo noti in Italia, ma conoscendo le nostro qualità, so che potevamo avere successo. Non siamo invincibili, non sarà tutto roseo. Il nostro obiettivo è entrare in Europa, poi se riusciremo a vincere qualcosa sarà straordinario»
Gazzetta dello Sport – M.Cecchini