Una cena d’equipe, un raduno finale. Il quartetto della Roma, da Pallotta a DiBenedetto fino agli inafferrabili Ruane e D’Amore, si è ritrovato in un locale di Boston, per festeggiare la vittoria contro il Liverpool. C’era anche la squadra, al gran completo. Forse è stata l’ultima riunione plenaria del consorzio, visto che DiBenedetto sta per lasciare la presidenza e potrebbe ritirarsi a vita privata (mercoledì comunque ha fatto capolino al Fenway Park per la partita e ha salutato i giocatori). (…)
LEGAME E’ stato pure un evento importante per rafforzare l’amicizia con gli inglesi, rappresentati dal proprietario John Henry, il milionario che possiede anche i Boston Red Sox, e da due grandi ex: Ian Rush, centravanti del Liverpool che vinse la Coppa Campioni all’Olimpico prima di tentare una grigia avventura nella Juventus, e l’altro attaccante Robbie Fowler: adesso lavorano per la tv del club. Pallotta, che ha già capito molto delle logiche del calcio, ha lanciato una scherzosa sfida al collega imprenditore: «John, ci vediamo presto in Champions League» (…)
ENTUSIASMO Per il momento queste critiche non toccano James Pallotta: a Roma è stato soltanto una volta per portare fortuna alla squadra (e a Totti) che davanti ai suoi occhi ha battuto il Chievo all’Olimpico. Mercoledì sera, alla fine di Roma-Liverpool, si è fatto fotografare sul campo mostrando con le mani il risultato: due a uno. E ieri ha affidato a una specie di messaggio alla nazione andato in onda su Roma Channel le sensazioni sui quattro giorni di Boston: «Prima di tutto ciao Roma. Non avrei mai immaginato un’emozione simile alla partita di Boston. Nella mia città, a 54 anni, posso essere ancora sorpreso da certe cose. E’ stato bello sia per la famiglia che per lo stadio, che ha ospitato una partita di calcio tra due squadre di prestigio. Ma credo che anche lo staff tecnico e i giocatori si siano divertiti». Pallotta rassicura i tifosi. Che diventi presidente oppure no, rinforzerà l’organigramma societario e anche la squadra. Per la prima volta apre un arco temporale molto ampio per l’applicazione delle sue idee: «Siamo all’inizio di un decennio. E abbiamo imboccato la strada giusta. Si è visto nella prima stagione, nella quale ho apprezzato la professionalità di chi ha lavorato: lo staff, la squadra, Franco Baldini» . Significativo è in particolare l’ultimo riferimento.(…)
I PROGETTI La Roma ha apprezzato l’ospitalità di Pallotta, che a sua volta ha subito legato con la squadra: «Boston è l’ideale per ospitare un team. Mi auguro che a Roma tutti abbiano visto le belle cose che siamo riusciti a fare. Ai giocatori ho chiesto di divertirsi» . La sua speranza è che la tournée negli Stati Uniti, arrivata all’ultima tappa a New York, faciliti la visibilità internazionale del club, attraendo tifosi in tutto il mondo: «Faremo un tour in Asia (nell’estate 2013, ndi) e poi torneremo anche negli Usa. Sarebbe bello fare ogni due anni una partita contro il Liverpool» . La chiusura è per un appello diretto ai tifosi: «Abbiate fiducia e forza Roma!»
Corriere dello Sport – Roberto Maida