La Repubblica (M.Pinci) – L’Europa dei grandi può già fare a meno della Roma, battuta nel primo doppio confronto in un preliminare di Champions della sua storia. È l’undicesima uscita per una squadra italiana su 28 playoff giocati, la terza consecutiva dopo i precedenti naufragi agostani di Napoli (a Bilbao nel 2014) e Lazio (a Leverkusen un anno fa). Luciano Spalletti racconta così la disastrosa notte dell’Olimpico: «Abbiamo perso una partita importante, che creerà dei contraccolpi, ed è un risultato difficile da digerire. Non siamo riusciti a gestire la partita come volevamo. Quando ci stavamo riorganizzando siamo rimasti in dieci. Tre rossi in due partite sono ingenuità gravi, non riesco a capire come mai non siamo riusciti a finire queste due partite in 11, dovevamo essere più calmi. Adesso dobbiamo tapparci le orecchie e gli occhi e fare viaggiare le gambe».
Radja Nainggolan è il primo a dover trovare le parole all’uscita dal campo: «Dopo lo 0-1 abbiamo avuto le nostre occasioni, in 11 avremmo potuto fare molto di più». Il futuro si chiama Europa League: «Dobbiamo imparare da questi errori – prosegue il centrocampista belga – siamo abbastanza maturi per superare questa serata. Abbiamo dato tutto, è quel che di buono ci lascia questa partita, oltre al grande sostegno del nostro pubblico». Strootman aggiunge: «Sapevamo cosa fare in campo, ma i due rossi hanno deciso la partita. Fisicamente ci sentivamo pronti, avevamo lavorato bene, probabilmente è un problema di testa». Il presidente James Pallotta è invece furioso con l’arbitro, il polacco Marciniak: «L’arbitro ha regalato la partita al Porto. Non ho mai alzato la voce con i direttori di gara, ma lui dovrebbe vergognarsi». Totti è stato tra i primi ad uscire dallo stadio, affranto, senza rilasciare dichiarazioni.