Pallotta: «Il pc scoverà il nuovo Totti»

Leggo (F.Balzani)Trovare il nuovo Totti grazie all’intelligenza artificiale, chiudere le radio sportive romane e invitare il Papa nel nuovo stadio. Banale James Pallotta, quando parla di Roma, non lo è di certo. Pochi giorni prima dell’incontro con Monchi (il ds ha avuto carta bianca sul mercato a patto di rispettare le esigenze di bilancio), il presidente è stato ospite alla Sloan Sports Analytics Conference di Boston dove ha illustrato il piano per individuare nuovi campioni: «Negli ultimi 5 anni abbiamo lavorato molto sui dati statistici. Una delle cose più complicate è quella di portare gli allenatori ad ascoltare ciò che stiamo facendo. Nove mesi fa abbiamo provato a fare il passo successivo. Proviamo a individuare i calciatori. Magari il prossimo Messi. Il prossimo Ronaldo, o Totti». Un metodo per cercare di colmare il gap con i top club: «È una cosa davvero difficile da fare. Puoi guardare seimila giocatori, ma se vuoi cercare determinate caratteristiche, vanno visti ore e ore di video. L’unico modo in cui avremmo potuto farlo era attraverso il machine learning. Se Monchi dice “Vorrei vedere questo o quell’altro”, possiamo iniziare a costruire un sistema che identifica quei calciatori».

Poi Pallotta ha alimentato la guerra con le radio romane: «A Roma c’erano 9 radio che parlavano di Roma 24 ore su 24. Questo era quello che succedeva 3 o 4 anni fa. Ne abbiamo mandate 2 in bancarotta, adesso ce ne mancano altre 7. Se le ascoltassi tutti i giorni mi butterei dal Tobin Bridge (un ponte di Boston, ndr) perché sparano m… tutto il giorno su quello che facciamo». Parole dure, durissime. Più rilassato il presidente quando parla del nuovo stadio: «In 3 anni speriamo di averlo. È la chiave, perché non possiamo competere col Barcellona in nessun modo se faranno un miliardo di dollari di ricavi. Faremo anche gare di college football americano, con il Papa a lanciare la moneta prima della partita». Infine una battuta sul possibile interesse di investitori cinesi nella Roma: «Dategli il mio biglietto da visita».

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