«De Rossi? Tutti i calciatori sono cedibili… Totti? Non so se ha voglia di giocare fino a 40 anni». Messe così, le parole del presidente James Pallotta, rilasciate qualche giorno fa ai microfoni di Rai International, non avevano rassicurato i tifosi della Roma. Ecco perché la società giallorossa, con due giorni di ritardo, ha cercato di correggere il tiro: ieri è spuntata in rete la versione integrale dell’intervista, ed in alcuni punti le differenze sono sostanziali. Come quando parla di Daniele De Rossi. «Daniele è eccezionale. Adoro quando gioca, lo sta facendo bene con la nazionale. Non posso dire se rimane o meno, ma preferirei averlo in squadra. Ha avuto molti piccoli infortuni che hanno influito sul suo campionato, lui stesso direbbe che non ha avuto la miglior annata, che non ha giocato come gli piace. Credo che questo abbia a che fare soprattutto con un problema di leadership nella squadra e che Daniele sia stato infortunato molto di più di quanto il pubblico si renda conto: vedremo. Tutti i giocatori sono sempre sul mercato ».
Su Totti: «Sarà per sempre parte della Roma, vogliamo che rimanga in qualche tipo di ruolo. Giocherà sicuramente almeno un altro anno, forse due: questa è una cosa di cui stiamo parlando con lui. Totti è un “mostro”, per quanto riguarda la sua età, le sue abilità ed il modo in cui ancora gioca ». La scelta del tecnico la rivendica in pieno. «Spero di poter costruire con Garcia un rapporto che duri almeno un decennio. Sono entusiasta della scelta fatta, la prima nella quale sono stato coinvolto, e credo che ai giocatori piacerà. Prima le decisioni venivano prese da Franco (Baldini, ndr) e dal presidente precedente, come nel caso di Luis Enrique e di Zeman».
Non fa nomi, Pallotta, ma promette un colpo di mercato e un pronto riscatto. «Credo che avremo una sorpresa con un calciatore, ma non posso fare nomi. Se avessimo battuto la Lazio in finale di Coppa Italia in questo momento tutti saremmo più che felici, ma quando abbiamo perso sembrava che il mondo fosse finito. Sono rimasto senza parole. Io sono competitivo e ho capito che andavano fatti dei cambiamenti per poter tornare ad essere una squadra da scudetto nei prossimi anni». Dopo nove anni in giallorosso, scade oggi il contratto di Simone Perrotta. «Con la Roma non giocherò più, per il mio futuro sto valutando diverse cose. Il rammarico è per l’ultima partita (la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio n.d.r.). Non doveva finire così ». Se deciderà di appendere gli scarpini al chiodo, per lui è pronto un ruolo dirigenziale: potrebbe fare da trait d’union tra la squadra e la società, con cui avrà un incontro nei prossimi giorni
Corriere della Sera