La campagna acquisti della Roma con le cessioni di Marquinos, Osvaldo e Lamela e gli acquisti di Strootman, Benatia, Gervinho e Ljajic si è chiusa con un forte attivo (oltre 30 milioni).
In questi casi, la tifoseria tende a storcere il naso. Chiaramente il giudizio finale dipenderà molto dipenderà dal rendimento sportivo del team nel corso della stagione. La gestione del calciomercato estivo va letta però anche alla luce della manovre finanziarie messe in atto dalla società tra fine luglio e l’inizio di agosto e che possono sintetizzarsi in un maggiore coinvolgimento finanziario di James Pallotta e in un distacco di Unicredit dalle future sorti giallorosse.
Il 1° agosto scorso, dunque, As Roma ha emesso un comunicato finanziario per annunciare la cessione da parte di Unicredit del 9% del capitale di NEEP Roma Holding alla alla Raptor Holdco LLC (società che fa capo a James Pallotta), che entra così a far parte dell’azionariato del club giallorosso. In realtà, le operazioni messe in atto tra i due soci (Unicredit e Pallotta) che “controllano” la Roma sono sostanzialmente tre e definiscono in maniera netta i futuri impegni delle parti, anche prefigurando l’ingresso di nuovi partner.
D’altro canto, dall’inizio del sodalizio Unicredit-Pallotta la ricerca di nuovi investitori è stato un obiettivo dichiarato, anche se doveva riguardare solo l’istituto di credito di Piazza Cordusio che aveva “ereditato” gli impegni nella società di calcio. Viceversa negli ultimi mesi la stessa cordata Usa ha ammesso, di fatto, la necessità di coinvolgere altri soggetti nel progetto. Il fallimento delle prime due stagioni sportive, con il mancato accesso alle competizioni europee, sta, infatti, mettendo a dura prova le casse del club. Al momento però non risultano trattative di rilievo in corso (se non si vuole considerare tali i generici interessamenti manifestati da alcune aziende, i cui nomi in ogni caso non corrispondono a quelli fatti circolare nelle ultime settimane).
Per tornare alle operazioni del 1° agosto, che segnano una svolta nella recente storia della Roma, al primo punto del comunicato viene indicata la cessione ad ASR TD SPV di “tutti i crediti derivanti, rispettivamente, dal contratto di finanziamento e dall’accordo di Vendor Loan sottoscritti da A.S. Roma, con Unicredit e Roma 2000 Srl (società controllata sempre da Unicredit) rispettivamente il 18 e il 9 agosto 2011″.
Di cosa parliamo? Nel primo caso, come precisa il rendiconto di gestione al 31 marzo 2013 (l’ultimo disponibile che certifica un rosso di 36 milioni nei primi nove mesi dell’esercizio 2012/13), si tratta di un finanziamento di 30,9 milioni di euro erogato direttamente da Unicredit (cosiddetto Term Loan) nel mese di agosto 2011. Nel secondo caso di un finanziamento di 21,6 milioni di euro erogato da Roma 2000 Srl nella forma di Vendor Loan, sempre nell’ambito degli accordi inerenti la cessione del pacchetto di controllo di A.S. Roma.
Dunque, James Pallotta attraverso la ASR TD SPV si è “accollato” questi crediti nei confronti del club (per 52,5 milioni di euro) e lo ha fatto “pro soluto”, cioè senza la possibilità di rifarsi nei confronti di Unicredit qualora la As Roma non sia in grado di “ripagarli”. Nell’ambito della gestione e recupero dei crediti è molto in uso e rientra nella normale operatività la pratica della loro cessione pro soluto. Ciò viene effettuato al fine di conseguire l’obbiettivo dell’incasso immediato, anticipando in tal modo i normali tempi di recupero ed i flussi di cassa. Di solito, nella cessione dei crediti (pro soluto) chi cede il credito lo fa dietro il pagamento di un prezzo. Il comunicato però non esplicita se ed eventualmente quanto James Pallotta abbia abbia versato a Unicredit per acquisire questi crediti.
(marcobellinazzo.com)