La Repubblica (F.Ferrazza) – Torna con un punto la Roma da Verona. Uno 0-0 che non rende giustizia alla partita brillante giocata dalle due squadre. Sotto gli occhi di Dan e Ryan Friedkin, tra le parate di Mirante, preferito a Pau Lopez, e la fluidità della manovra offensiva, i giallorossi cercano una loro identità. All’interno di un mercato che costringe la Roma a rimandare la sua completa definizione, con Dzeko bloccato in panchina perché in attesa della definizione della trattativa per Milik, in campo si nota un giocatore che sembra di un’altra categoria, rispetto al resto. Pedro è stato schierato da Fonseca a sorpresa, al termine di una settimana in cui sembrava non aver forzato gli allenamenti. E invece l’emergenza in attacco, ha portato il tecnico giallorosso ad affidarsi allo spagnolo, reduce da un intervento alla spalla. Giocatore di livello superiore che parla la stessa lingua calcistica di Mkhitaryan. Quest’ultimo nella prima della Roma a Verona, ha fatto il centravanti, mettendosi a disposizione della situazione d’emergenza vissuta dalla squadra. “Non importa il ruolo l’importante è giocare. Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro e vincere un trofeo. L’anno scorso non ci siamo riusciti, quest’anno dobbiamo provarci. Abbiamo una squadra con un grande potenziale, ma sono sicuro che possiamo vincere“. È tornato titolare, dopo essere stato ufficialmente tolto dal mercato da Fonseca, Karsdorp. Il terzino è però stato costretto ad uscire per un fastidio all’adduttore al minuto numero 69, Santon al suo posto. Ancora indisponibile Bruno Peres. Tra i migliori in campo, Spinazzola, sempre nel vivo del gioco giallorosso e vicinissimo al gol. “Siamo lavorando bene, continuiamo così“, le sue parole.