L’attaccante è il simbolo di una squadra che ha carattere e si ritrova nel momento più delicato. Luis Enrique, per interrompere la striscia negativa in trasferta e per lasciarsi alle spalle le due sconfitte di fila, disegna la Roma senza guizzi e, più che in passato, con scelte mirate.
Le otto assenze, anche se pesanti, non si notano. In porta c’è Lobont, abbastanza presente quando c’è da guidare la linea arretrata. Dietro i quattro difensori disponibili: Rosi a destra, fin troppo esuberante, e a sinistra Josè Angel, per una sera finalmente attento e lineare. In mezzo Kjaer che, tornando a Palermo, ritrova convinzione e sicurezza e va meglio del suo partner Heinze. A centrocampo, De Rossi pensa all’interdizione, a destra rientra Gago mentre a sinistra c’è il mancino Greco. Davanti il tridente migliore del momento. Con una variante: Lamela a sinistra e Borini che parte da destra. Totti è in mezzo e, come al solito, fa girare il pallone, da regista offensivo. La partenza di Lamela indirizza il match. L’argentino è in serata e spaventa subito il Palermo che dietro è in emergenza più della Roma.
Lobont si fa trovare pronto su qualche palla sporca, evitando la presa perché il vento può tradirlo. L’unica parata, prima dell’intervallo, su sinistro da fuori di Mantovani, comunque centrale, alzando sopra la traversa. Davanti il Palermo non si accende: il 4-3-1-2 è statico, manca il ritmo. Mutti, tra i due tempi, rivede il reparto avanzato: fuori Zahavi e Budan, dentro Ilicic e Hernandez che poi sono i titolari. La Roma, pur non rinunciando al possesso palla, è meno frenetica. Nel senso che rinuncia quasi totalmente al pressing alto. Aspetta come abitualmente fanno gli avversari quando incrociano i giallorossi. Luis Enrique se lo può permettere, contando sulla velocità, nelle ripartenze, delle due ali Borini e Lamela. Nella ripresa i due concluderanno, sui rispettivi lati e per primo l’argentino, sull’esterno della rete. In mezzo un intervento in due tempi di Lobont su tiro centrale di Ilicic. Il portiere giallorosso più tardi perde un pallone perché ostacolato da Kjaer, ma con il corpo si butta tra i piedi di Miccoli respingendo la conclusione ravvicinata. Lobont è grande sulla girata di Munoz, deviando ancora sopra la traversa. Simplicio per Gago durante l’assalto finale del Palermo che perde la terza partita consecutiva.
Il Messaggero – Ugo Trani