di Lorenzo Pompili
LOBONT 6: Inoperoso nel primo tempo, viene sorpreso dal colpo di testa vincente di Denis.
ROSI 7: Corre tanto, va costantemente in sovrapposizione. Una spina nel fianco del Parma quando parte in velocità.
BURDISSO 6,5: Con i tempi giusti, sempre in anticipo su Denis e Moralez. Salva un gol fato respingendo da pochi passi la conclusione di Padoin.
HEINZE 6: Si fa sovrastare da Denis sul gol nerazzurro: unico neo di una partita (quasi) perfetta.
JOSE ANGEL 5,5: Va in sofferenza quando c’è da difendere, spinge meno del solito.
DE ROSSI 7: Continua a prendere confidenza con il nuovo ruolo, spadroneggia davanti alla difesa. Difensore aggiunto e costruttore di gioco a piacimento.
SIMPLICIO 7: Tocca tanti palloni, cerca sempre la giocata pulita, senza strafare. Chiude il match con un pallonetto perfetto sull’uscita di Consigli.
PJANIC 6,5: Entra nel vivo della manovra con più costanza rispetto alle prime uscite, verticalizza e sfiora il gol con un destro al volo. L’assist in corsa per Simplicio è la ciliegina sulla torta.
TOTTI 6,5: Le solite traiettorie geniali per smarcare i compagni, è sfortunato quando prova la conclusione. Una noia muscolare lo costringe ad abbandonare anticipatamente il campo, fino ad allora aveva corso come un forsennato. Dal 68′ PIZARRO 6,5: Sistema il centrocampo nel momento di maggior sofferenza della Roma. Con il suo ingresso la squadra riprende in mano gioco e partita.
BOJAN 7: Primo gol in maglia giallorossa con un diagonale che non lascia scampo a Consigli. Sembra finalemente integrato negli schemi di Luis Enrique, non dà riferimenti agli avversari e colpisce al momento giusto. Dal 60′ BORINI 6: Corre a più non posso, serve un paio di palloni interessanti a rimorchio, ma deve crescere sul piano dell’incisività.
OSVALDO 6,5: Lavora sporco, arretra per trovare palloni giocabili, trasforma in mitraglia la prima occasione da gol. Terzo centro consecutivo in campionato: a chi importa ancora quanto è costato alla Roma? Dal 86′ BORRIELLO sv
LUIS ENRIQUE 6,5: Quarantacinque minuti ad elogiare le giocate dei suoi, altrettanti a sbracciarsi per spostare in avanti il baricentro della squadra. Nei gesti del condottiero spagnolo c’è la sua Roma.