Storie di caschi protettivi, di coperte sempre troppo corte, probabilmente di luoghi comuni che restano appollaiati sulle spalle come avvoltoi golosi. Nella Nucs giallorossa (Nuova Utopia Collettivista Spagnola) varata da Luis Enrique c’è una didascalia che sembra accompagnare la sua venuta nel nostro mondo (ipotizzato) di catenacciari. Ovvero, è un allenatore che fa segnare valanghe di gol alle proprie squadre, ma ne fa subire quasi altrettanti. Vero? Ebbene, in questo inizio di campionato la Roma racconta altre cifre. Cioè, se l’attacco è inaspettatamente stitico (3 gol segnati in 4 partite), la difesa — orfana per giunta da oltre due gare del titolare Stekelenburg — tutto sommato è più solida di quanto ci si aspettasse: solo 3 le reti subite, tenendo conto che contro Inter e Parma la porta è rimasta inviolata.
Numero spagnoli Insomma, non proprio il marchio di Luis Enrique, visto che nella scorsa stagione il suo Barcellona B (3° nella classifica finale) ha avuto al passivo 62 gol, segnandone però ben 85. Tanto per dare un metro di paragone, le altre formazioni di vertice hanno fatto registrare questi passivi: Rayo Vallecano 48, Granada 47, Elche 42. Occhio però alle generalizzazioni. Nella stagione precedente (2009-2010) i ragazzi di Luis Enrique centrarono la promozione in Seconda Divisione con uno score così composto: 65 reti realizzate e solo 35 subite. E allora? Allora meglio sentire come ha spiegato l’allenatore il suo lavoro. «Non è questione di uomini, ma di atteggiamento di tutta la squadra. Noi proviamo ad andare a cercare palla con un pressing molto “alto” e questo può aiutare tutti i giocatori del reparto arretrato».
Difesa argentina Istruzioni per l’uso: parlando di difensori, il primo riferimento è per i due centrali. E adesso, passato l’innamoramento per Cassetti e vista la svagatezza (a volte) di Kjaer, prende sempre più quota l’accoppiata argentina composta da Burdisso e Heinze, in attesa che Juan (immalinconito per non essere stato convocato col Parma), dopo la salute recuperi anche la migliore condizione atletica.
Voglia Stekelenburg A proposito di rientri, c’è da segnalare che domani contro l’Atalanta potrebbe tornare titolare Marteen Stekelenburg, assente dal terribile scontro con Lucio di due settimane fa. Lo staff medico lo dà per guarito, anche se gli ha consigliato l’uso di un caschetto protettivo in stile Cech. L’olandese, pur insofferente all’optional (e infatti non è detto che lo userà), vuole esserci, anche se questo significherebbe la sua automatica convocazione con la sua nazionale, cosa che per certi versi la Roma sarebbe felice di evitargli. Deciderà Luis Enrique, chiamato a coltivare una doppia speranza: che la difesa continui ad essere solida e, nello stesso tempo, che l’attacco si sblocchi davvero.
Curiosità: per trovare una Roma che nelle prime 6 gare (perciò considerando anche le due di Europa League) non aveva segnato mai più di un gol bisogna risalire al 1995-96. Sulla panchina giallorossa sedeva Carlo Mazzone: proprio sicuri che lui e Luis Enrique appartengano a universi totalmente distinti?
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini
Gazzetta dello Sport – Luis Enrique a sorpresa, Roma più forte in difesa
Gazzetta dello Sport – DiBenedetto: “Sensi? Un’eredità dolorosa”
I conti con il passato — «Abbiamo ricevuto un’eredità dolorosa — dice —, ma non abbiamo niente da guadagnare a parlar male della Sensi, qualunque cosa possa dire suonerebbe negativa» — e lo sguardo dritto nel futuro: «Vogliamo portare la Roma ai massimi livelli e restarci».
Strategie Due interviste in un giorno, è l’uomo del momento. Il neo presidente della Roma Thomas DiBenedetto si concede a l’Espresso e alla rivista ufficiale del club. Più politico e interessante il primo intervento (con stoccata a Berlusconi: «Al momento sfortunatamente è impegnato su altri fronti, e qui mi fermo…»). Al settimanale l’imprenditore di Boston racconta quale sarà il core business della sua azienda. «Roma è in una posizione unica, è il centro dell’universo per due miliardi di persone. La mia sfida è trasformare i clienti affascinati dalla città in tifosi di calcio. Per arrivare a questo dobbiamo concentrarci sul marchio e svilupparlo». Concetti rivoluzionari a Trigoria. L’azienda Roma è all’anno zero, come testimonia il report di Brand Finance Plc pubblicato ieri: il club giallorosso è 18° in Europa, il suo marchio vale «solo» 63 milioni di sterline, a distanza siderale dal Manchester United, capolista a 412. Come recuperare il gap? «Sarà fondamentale il web — spiega DiBenedetto: dagli Stati Uniti abbiamo portato a Roma gente con profonde radici italiane per investire sui social media e nel marketing di Internet».
Uomini Shergul Arshad, Mark Pannes e Sean Barror: sono i nomi dei manager americani attesi a Roma tra domani e lunedì, DiBenedetto ha posticipato tutti gli incontri istituzionali alla seconda metà di ottobre per riunirsi con gli uomini spediti dal socio Pallotta. Con loro affronterà anche la questione stadio, «e speriamo di essere i primi a seguire la Juventus, mi auguro già dal 2012. Alemanno è dalla nostra parte e ci sono diversi imprenditori locali interessati, ma avremo bisogno della collaborazione di tutte le forze politiche». Bilancio in perdita, aumento di capitale urgente, Opa da lanciare tra un paio di settimane: ieri la Consob ha chiesto ai dirigenti della Roma le informazioni necessarie a sbloccare la pratica (e il club ha ricevuto la visita di Covisov e Deloitte). L’agenda di DiBenedetto (e del socio UniCredit) è piena e gravosa. «Di sicuro, però, bisogna prima di tutto incominciare a vincere — chiede il presidente — e il nostro staff, con Luis Enrique, Baldini e Sabatini, è pronto a farlo». Altrimenti, di che parliamo?
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano
La Roma punta Isla per gennaio, ma l’Udinese non vuole cedere il giocatore
La Roma punta Mauricio Isla. Il giocatore dell’Udinese e della Nazionale cilena è in cima alla lista di preferenze di Walter Sabatini, che sarebbe pronto, secondo quanto riportato da itasportpress.it, ad investire ben 12 milioni di euro per il terzino, che andrebbe a completare perfettamente la rosa della Roma.
La Roma 18esima squadra al mondo per valore del marchio. Il Manchester United guida la speciale classifica
Il Manchester United è la prima squadra di calcio al mondo per valore del marchio, stimato in 412 milioni di sterline. Secondo quanto riportato da bloomberg il podio viene completato dai due maggiori club spagnoli: il Real Madrid, con un valore pari a 401 milioni di sterline, che precede il Barcellona, il cui brand vale circa 392 milioni. La prima squadra italiana è il Milan, che è settima con 170 milioni, e viene subito prima l’Inter, ottava, con 164. La Roma è al diciottesimo posto della classifica, e il suo marchio viene valutato 64 milioni, mentre la Lazio è trentesima grazie ai 34 milioni di stima del marchio.
Sensibile (ds Samp): “Il tempo darà ragione a Sabatini per l’acquisto di Lamela”
Pasquale Sensibile, direttore sportivo della Sampdoria, ed ex collaboratore di Walter Sabatini ai tempi in cui il ds della Roma lavorava a Palermo, ha parlato delle operazione che hanno portato nella Capitale Erik Lamela e Ricardo Alvarez all’Inter, assicurando di essere sicuro della bontà di questi due acquisti. Queste le sue dichiarazioni a tuttomercatoweb.com:
“Non sta a me dire se Lamela ed Alvarez siano stati pagati troppo oppure no. Penso a mettere il becco nelle operazioni che faccio e non riesco a fare. Sono sicuramente due giocatori giovani, molto forti, abituati ad un calcio che spesso sottovalutiamo. Questi ragazzi si trovano a giocare partite in cornici con sessanta-settantamila spettatori. Inter e Roma hanno strutture importanti, e questo lo dico al di là del mio affetto per Walter Sabatini. Il tempo darà ragione a chi ha voluto condurre queste operazioni. Giampaolo Montali è un profilo di assoluto valore. Un grandissimo uomo di sport. Quando un uomo inizia un percorso in uno sport che non è il suo e accumula esperienza in club come Juventus e Roma, penso che nulla gli si debba precludere. Poi ha dimostrato con i fatti di saperci fare, perché quando si ha cultura di sport, si sanno gestire le problematiche a qualsiasi livello“.
Roma-Atalanta, le ultime dai campi
ROMA: STOP SIMPLICIO, IN ATTACCO PROVATI TOTTI-BOJAN-OSVALDO: Emergenza a centrocampo per Luis Enrique. Il tecnico asturiano, secondo quanto riporta l’Ansa, in vista dell’anticipo di sabato all’Olimpico, non potrà contare sui lungodegenti Greco e Lamela (che nel frettampo ha informato i tifosi della Roma della sua salute scrivendo su Twitter: “la caviglia sta molto meglio“), e difficilmente riuscirà a recuperare Perrotta che oggi ha svolto fisioterapia assieme a Okaka, Gago e De Rossi, che comunque non è in duvvio per la sfida contro i nerazzurri. Nel corso dell’allenamento odierno, inoltre, anche Simplicio è stato costretto a fermarsi avendo riportato una distorsione alla caviglia sinistra la cui entità deve ancora essere valutata. Stekelenburg è invece tornato ad allenarsi regolarmente col gruppo, ma dovrebbe restare ancora a riposo. Infine in attacco è stato provato il tridente Totti-Bojan-Osvaldo.
ATALANTA: RIENTRA MORALEZ, IN DIFESA CONFERMATO BELLINI: Rientra Maxi Moralez. Per sfidare Luis Enrique, Colantuono dovrebbe riproporre la stessa formazione che ha sconfitto il Novara, con un’unica variazione: Maxi Moralez riprenderà il suo posto alle spalle di Denis. In difesa sarà confermato Bellini, mentre Peluso si accomoderà in panchina. A centrocampo fiducia alla coppia centrale Cigarini-Brighi. Sono tre gli indisponibili, che hanno continuato il lavoro a parte: Ferreira Pinto, Lucchini e Pettinari. Mancherà inoltre anche Carmona, convocato dalla nazionale cilena. La squadra, con i 22 giocatori convocati, è partita nel pomeriggio per Roma.
Tiribocchi (Atalanta): “Non c’è mai stato niente di concreto tra me e la Roma. Con i giallorossi dovremo stare attenti”
Simone Tiribocchi, attaccante dell’Atalanta, parla della sfida tra la sua squadra e la Roma di sabato pomeriggio. Il calciatore , nato a Colleferro, nella provincia della Capitale, e da sempre tifoso del club giallorosso ha dichiarato:
“Conoscevo da tempo le qualità di Denis, so che può dare tanto. Mentalmente siamo partiti bene, con la cattiveria giusta per fare più punti possibili e ci stiamo riuscendo, speriamo di continuare a far bene. Di un mio passaggio alla Roma se ne è parlato molto- ha detto a Centro Suono Sport -, ma di concreto non c’è mai stato nulla, anche se avrebbe fatto piacere sia a me, che alla mia famiglia. Per quello che riguarda le polemiche di questa estate legate a Totti posso dire che molte volte si creano delle situazioni che credo sia meglio evitare, Francesco mi basta vederlo giocare la domenica per smentire le critiche, è molto forte non c’è dubbio. Abbiamo preparato abbastanza bene la partita, ma andremo più nel dettaglio domani in allenamento pre partita, sappiamo bene del possesso palla della Roma, è una partita difficile, staremo attenti. La squadra di Luis Enrique è una squadra che deve ancora capire molto, ha un allenatore che presenta moduli diversi rispetto al campionato italiano, bisogna aspettare anche perchè si vede che i ragazzi hanno voglia di fare“.
Mondonico: “Totti è il miglior giocatore italiano, non metterlo al centro del progetto è un insulto al buon senso”
Queste le parole di mister Mondonico a Centro Suono Sport:
ROMA-ATALANTA – “Molto ardua. Quella di Colantuono è un squadra aggressiva, che schiera un solo attaccante e il resto della squadra a copertura della propria porta, pronto a ripartire. L’Atalanta non poteva far altro che cominciare forte per impedire alla penalizzazione di diventare un ostacolo insormontabile. Tra l’altro i nerazzurri sono in un momento molto felice: stanno bene di testa e fisicamente e non avranno timori reverenziali. Prevedo un bel test per la Roma“.
PROGETTO ROMA – “Non so, per ora posso solo dire che la Roma non mi ha convinto. Mi ricordo che qualche anno fa era molto in voga il “modello Ajax”, per cui nei settori giovanili non si andava a prendere i ragazzi bravi, ma quelli dotati fisicamente, convinti che la loro stazza li avrebbe resi grandi calciatori. Solo il Barcellona può giocare il tiqui-taca: perché ha undici calciatori in grado di farlo. Esattamente. Totti, De Rossi e Pizarro potrebbero essere perfetti, ma tutti gli altri che fanno della corsa e degli inserimenti le loro armi migliori, con il tiqui-taca vengono messi in difficoltà. Più tempo ci si mette ad arrivare in porta, più la squadra avversaria può coprirsi meglio“.
TOTTI – “Certo. Sta benissimo, come mai in carriera. Anche contro il Parma si è reso protagonista di due recuperi fantastici: ha stimoli, voglia, fiato. Totti è il miglior giocatore che abbiamo in Italia e bisogna costruire la squadra intorno a lui. Chi ha avuto idee diverse da queste, ha pagato di tasca sua. Non si può pensare di tenere un giocatore del suo calibro in panchina. Guai! Assolutamente. Non farlo giocare è insulto al buon senso“.
LUIS ENRIQUE – “Non so rispondere. Perrotta e Taddei, giocando da esterni bassi, ce l’hanno messa tutta, ma le loro caratteristiche sono altre. Se gli togli gli inserimenti, elimini il 50% delle loro qualità. E’ vero che tutti possono giocare in tutti i ruoli, ma bisogna anche vedere se in questo modo riescono a dare il meglio di loro stessi“.
DiBenedetto pensa al futuro, Luis Enrique all’Atalanta
“Il nostro obiettivo a Roma è creare quella situazione di stabilità ai massimi livelli di cui beneficiano altri club in Italia e in Europa, e questo è possibile solo vincendo“. Il messaggio di Thomas DiBenedetto non ammette fraintendimenti. E tra le idee che ha in mente il tycoon di Boston c’è anche quella di sfruttare fascino e attrattiva della Capitale, magari, come batte l’Ansa, abbinando il tour al Colosseo a una gara della Roma: “La mia sfida imprenditoriale è trasformare i clienti affascinati dalla città in tifosi di calcio. Per arrivare a questo dobbiamo concentrarci sul marchio e svilupparlo, naturalmente a partire dalle vittorie in campo“. Compito questo che spetta a Luis Enrique e alla squadra che, dopo un avvio di stagione per nulla convincente, sono adesso in cerca della continuità di risultati in seguito al pareggio col Siena e al primo successo in campionato col Parma.
Roma-Atalanta, i convocati di Colantuono
L’Atalanta, tramite il proprio sito ufficiale, www.atalanta.it, ha comunicato i 22 giocatori convocati da Stefano Colantuono per la trasferta di Roma. Ecco la lista:
Bellini
Bonaventura
Brighi
Capelli
Caserta
Cigarini
Consigli
Denis
Ferri
Frezzolini
Gabbiadini
Manfredini
Marilungo
Masiello
Minotti
Moralez
Padoin
Peluso
Polito
Raimondi
Schelotto
Tiribocchi
Domani alle ore 12.30 conferenza stampa di Luis Enrique
Venerdì 30 settembre 2011, alle ore 12.30, il Responsabile Tecnico Luis Enrique incontrerà i giornalisti in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia dell’incontro di campionato contro l’Atalanta che avrà luogo sabato. La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta su Roma Channel (canale 234 di Sky).
(asroma.it)
Paese Sera – Tanti dubbi per sabato, meno per il nuovo stadio
Antivigilia della sfida di campionato tra la Roma e l’Atalanta, in programma allo Stadio Olimpico sabato sera alle 18.00. Dall’infermeria di Trigoria non giungono notizie rassicuranti per Luis Enrique: Perrotta ha rimediato un trauma distorisvo alla caviglia, e non sarà disponibiler per il match di serie A; assenti alla seduta mattutina di allenamento, ma sottoposti ad una seduta di allenamento, De Rossi Gago Perrotta, Greco, Lamela e Okaka. Per il vicecapitano giallorosso non dovrebbero esserci problemi, difficile vedere nella lista dei convocati Gago, che risente di una forte contusione al polpaccio. Scalpita invece Lamela, che oggi dal suo profilo di Twitter ha ha fatto sapere di sentirsi molto meglio: “La caviglia sta molto meglio, mi sto allenando in questi giorni“. Difficile però vederlo in campo, Luis Enrique avrebbe già virato le sue scelte su Bojan e Osvaldo, con Francesco Totti poco arretrato dietro. A centrocampo De Rossi, Pjanic e Pizarro sembrano aver già la maglia addosso, mentre in difesa è ballotaggio i: oggi Luis Enrique ha diviso quattro difensori centrali in due coppie formate da Kjaer-Juan e Heinze-Burdisso. Recupera velocemente Marteen Stekelenburg, che oggi si è allenato regolarmente con Tancredi. Luis Enrique non scarica Lobont però, a cui potrebbe di nuovo affidare la difesa dei pali giallorossi.
Intanto l’Olimpico – Il presidente del Coni Gianni Petrucci, oggi è tornato a parlare dell’incontro avvenuto ieri con il neo presidente giallorosso Thomas R. DiBenedetto, soprattutto dei contenuti del colloquio riguardanti la costruzione di un nuovo impianto e un diverso utilizzo dello Stadio Olimpico. “Metteremo a disposizione della Roma tutto quello che potremo mettere a disposizione, perchè è una società gloriosa e lo staff della Roma si è presentato nel modo giusto. Al presidente della Roma – ha aggiunto Petrucci – ho detto che non siamo contrari alla costruzione di uno stadio. Nel frattempo abbiamo fatto presente però che può sfruttare al meglio una realtà che già esiste, lo stadio Olimpico. Gli spogliatoi come l’Olimpico non ce l’ha nessuna squadra in Europa“. Il grande ostacolo finora è l’approvazione alla Camera della legge sugli stadi di proprietà, legge che finora sta ristagnando in aula.
“Quando sarà approvata la legge sugli stadi è giusto poi che la Roma faccia il suo stadio. La Roma è intelligente e capisce che c’è l’opportunità di sfruttare una realtà che già c’è. Faremo presto tante iniziative insieme“, ha proseguito il presidente del Coni. Sulla questione stadio è intervenuto anche l’On. Giro, sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali, invitando le istituzioni a venire incontro alla nuova società giallorossa nella volontà di costruire un nuovo impianto.«L’appello rivolto alle forze politiche dal neo presidente della Roma DiBenedetto non deve cadere nel vuoto. Dobbiamo insieme sostenere l’impegno del Sindaco di Roma Alemanno a favorire un clima positivo per lacostruzione di un nuovo stadio della società».
Lo stesso Thomas DiBenedetto, in un’intervista all'”Espresso” in edicola domani.” Con Gianni Alemanno abbiamo avuto una discussione molto propositiva – assicura il tycoon americano -. Il sindaco e’ totalmente al nostro fianco e adesso stiamo valutando le opzioni sulle diverse aree. Ci sono vari ‘developers’ locali che hanno espresso il loro interesse ad essere coinvolti con l’As Roma nell’operazione. Speriamo di incominciare presto e di essere i prossimi sulla strada che ha aperto la Juventus con grande successo. Il 2012 l’anno buono? Noi speriamo proprio di si’ ma bisognera’ che ci sia la collaborazione di tutte le forze politiche“.
Paese Sera – L. Serafini
Pelizzoli: “A Roma ho vissuto un’esperienza indimenticabile. Con l’Atalanta sarà una gara stupenda”
Ivan Pelizzoli è stato portiere della Roma per quattro anni dopo essere cresciuto nel vivaio dell’Atalanta. A pochi giorni dalla partita tra le sue due ex squadre, il calciatore, che attualmente gioca nel Padova in serie B, ha parlato a Centro Suono Sport:
“L’unica parola con cui posso descrivere la mia esperienza a Roma è: indimenticabile. Sono stati quattro anni stupendi, in una città meravigliosa. Ho anche registrato il record di imbattibilità con la maglia giallorossa. Il primo anno alla Roma subii parecchio il salto da una realtà come quella dell’Atalanta, ma dal secondo mi integrai benissimo. I miei ex compagni non li sento con grande frequenza, ma rivederli mi fa smepre piacere. Bisogna dare tempo alla squadra di assimilare i meccanismi di gioco. La vittoria di Parma darà grande consapevolezza e fiducia allo spogliatoio. E’ iniziato domenica il vero campionato della Roma. Sabato pomeriggio non farò il tifo per nessuna delle due squadre. L’Atalanta non partiva così bene da più di dieci anni e in porta c’ero proprio io, ma uUna situazione del genere l’ho vissuta alla Reggina qualche anno fa: cominciammo il campionato con un meno quindici, riuscendo però a centrare la salvezza addirittura con tre giornate di anticipo. Quel risultato vale come uno scudetto. L’Atalanta potrebbe arrivare molto in alto, ma bisognerà vedere quanto peseranno i sei punti di penalizzazione alla fine del campionato. Sarà una gara aperta, uno splendido match. Totti è un campione e può cambiare la partita ogni volta che tocca palla. Franco Sensi era una persona eccezionale: fino a quando la salute gliel’ha permesso era allo stadio a vedere la Roma, quella che lui definiva la sua grande famiglia. Un uomo straordinario“.
Repubblica.it – Marchio, web e vittorie. “Ecco la mia Roma”
Dalla scelta di investire in un paese sull’orlo del default all’obiettivo di uno stadio di proprietà. Passando per lo sviluppo nel mondo di quel marchio che, per centinaia di migliaia di romani, significa passione. Tom DiBenedetto si racconta a L’Espresso, in edicola domani, raccontando se stesso (“Ho sempre cercato di non essere sui giornali, sono cresciuto nell’investment banking, dove è meglio non apparire finché l’affare non è concluso“), e svelando i segreti dell’affare Roma. A partire dal passaggio di consegne con la famiglia Sensi: “Un’eredità dolorosa“, ma sulla quale l’uomo d’affari figlio di emigranti arrivati a Boston da Siano, nei pressi di Salerno, non ha voluto sbilanciarsi troppo: “Non abbiamo niente da guadagnare a parlare male di Rosella Sensi. E qualunque cosa io possa dire suonerebbe negativa verso di lei“. Il pensiero è a presente e futuro: “Dobbiamo iniziare a vincere“.
“LA MIA ROMA TRA MARCHIO, WEB E VITTORIE” – Per raggiungere i propri traguardi, Mr Tom punta a rilanciare – anche economicamente – il club: “Roma è in una posizione unica. La Chiesa cattolica è stata costruita qui e questo è il centro dell’universo per due miliardi di persone che considerano un obbligo visitare la Città eterna prima o poi. Per arrivare a questo dobbiamo concentrarci sul marchio e svilupparlo, naturalmente a partire dalle vittorie in campo. Per ogni club ci può essere un modello di business che funziona, se il proprietario ha con il club lo stesso approccio che ha con la sua azienda“. Nessuna preoccupazione neanche per la situazione della più ampia azienda in cui la sua Roma si troverà ad operare: il paese Italia: “C’è un genere di affari qui che sembra capace di sopravvivere a dispetto di quello che accade nel resto del mondo. Mi riferisco al turismo, all’industria del vino, a tutto quello che produce gioia e diverte la gente, come il calcio. La mia sfida imprenditoriale è trasformare i clienti affascinati dalla città in tifosi di calcio. Per arrivare a questo dobbiamo concentrarci sul marchio e svilupparlo, naturalmente a partire dalle vittorie in campo“. Su questo punto, DiBenedetto non tratta: “Di sicuro bisogna incominciare a vincere e il nostro staff, con Luis Enrique, Franco Baldini e Walter Sabatini, è in grado di farlo. Poi, come dicevo, è fondamentale sviluppare il marchio attraverso il Web. Dagli Stati Uniti abbiamo portato a Roma gente con profonde radici italiane per investire sui social media e nel marketing di Internet. Una cosa è avere un’idea, e io ne ho molte. Un’altra cosa è avere le persone per metterla in pratica“.
“STADIO ENTRO IL 2012? SPERIAMO” – Elementi utili a far quadrare i conti del club, trovato in difficoltà e alle prese con una esasperata sperequazione tra costi e ricavi. A causa, anche degli elevati stipendi dei giocatori, “una percentuale molto alta del bilancio“. Su questo, il businessman di Boston sa già come muoversi: “Il problema vero è: troppo alti i salari o troppo bassi i ricavi? La priorità dei club italiani è aumentare le entrate perché il mercato dei giocatori è un mercato internazionale e i prezzi li fa il mercato“. E allora, diventa indispensabile aumentare gli incassi della società. Per questo, tra i punti principali del progetto Usa resta la realizzazione di uno stadio di proprietà della Roma. Di questo, DiBenedetto ha recentemente parlato con il Sindaco Alemanno: “Abbiamo avuto una discussione molto propositiva. Il sindaco è totalmente al nostro fianco e adesso stiamo valutando le opzioni sulle diverse aree. Ci sono vari ‘developers’ locali che hanno espresso il loro interesse ad essere coinvolti con l’As Roma nell’operazione. Speriamo di incominciare presto e di essere i prossimi sulla strada che ha aperto la Juventus con grande successo“. C’è chi, forse con troppo ottimismo, ha indicato nel 2012 un termine per la posa della prima pietra: “Noi speriamo proprio di sì – ammette l’americano – ma bisognerà che ci sia la collaborazione di tutte le forze politiche“. A partire dal premier: “Silvio Berlusconi ha avuto una carriera imprenditoriale di enorme successo – ricorda – ed è stato il premier più longevo al governo. Per ottenere questi risultati ci vuole un individuo di grande talento. Sfortunatamente, adesso è alle prese con altri argomenti. E qui mi fermo“. Meglio, forse, pensare a Roma-Atalanta.
OUT PERROTTA, LAMELA SI CANDIDA – Sabato all’Olimpico, Luis Enrique cercherà, dopo il successo a Parma, i primi tre punti interni. Senza, però, poter contare su Perrotta: il centrocampista resterà fuori per la distorsione alla caviglia rimediata ieri in allenamento. Al suo posto, quasi certo il rientro di Pizarro, e il recupero dal lieve fastidio di De Rossi, tenuto precauzionalmente a riposo oggi. Prova invece a candidarsi Lamela, che sul proprio twitter giura: “la caviglia sta molto meglio, mi sto allenando in questi giorni“. Ciò nonostante, però, probabile che Luis scelga di tenerlo a risposo almeno fino al derby, sfruttando le due settimane a disposizione. Un tempo utile anche a Stekelenburg, per evitare rischi inutile dopo il colpo alla testa rimediato con l’Inter.
Repubblica.it – M. Pinci
Osvaldo: “Speriamo di fare una bella partita contro l’Atalanta”
Daniel Osvaldo, intervistato da Sky, ha dichiarato:
ROMA-ATALANTA – “Ormai sono tanti anni che non gioco all’Atalanta, comunque mi sembra sia la prima volta che ci gioco contro. Speriamo di fare una bella partita“.
COLANTUONO – “Grande, lo ho avuto poco perché il mio transfert non arrivava mai dall’Argentina. Ho giocato poco con lui, siamo stati insieme solo 6 mesi, ma ho ricordi belli: siamo saliti insieme in serie A“.
CALORE TIFOSI – “Speriamo continui così!“.
Baldi (consigliere As Roma): “E’ giusto che vengano persone nuove nel club. Auguro a Totti di superare Piola”
Michele Baldi sarà consigliere della Roma per un altro mese, prima che il suo mandato termini, dopo i dieci anni passati nel cda giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:
“Il mese prossimo ci sarà la scadenza del mandato, non ci saranno dimissioni come qualcuno aveva detto. Io sono orgoglioso di questi dieci anni passati accanto alla Roma. E’ giusto che questa esperienza finisca e possano venire persone nuove accanto alla Roma. Il presidente sa che se c’è bisogno di un aiuto per la Roma io ci sono sempre così come quando ci sarà da criticare. Io non ho mai preso un euro per questi miei dieci anni- le sue parole a Centro Suono Sport -. Per me la Roma è una passione e per amore si possono fare anche errori. Ringrazio Franco Sensi che per rimane un personaggio leggendario. Io spero che Totti faccia altri cinquanta goal, raggiunga e superi Piola. Francesco ha dato tutto la Roma anche quando era infortunato e lo ha fatto per amore non per soldi. Comunque io l’altro giorno mi sono congedato dicendo tre cose a DiBenedetto: la prima è che se quello che sta risultando da Calciopoli si fosse scoperto prima avremmo avuto altre risultanze, vincendo cinque scudetti. La seconda è che la società Roma continua la sua giornata di donazione del sangue. La terza cosa se si potesse tornare al Roma Junior Club e riportare in tutte le scuole l’amore per la Roma“.
DiBenedetto: “Vogliamo una Roma ai massimi livelli in Italia e in Europa”
A poche ore dalla nomina a presidente Thomas DiBenedetto si racconta in esclusiva sulle pagine della rivista ufficiale La Roma.
Dai primi passi nella capitale “La mia prima volta a Roma è stata dopo la laurea, nel 1974, e naturalmente ho ricordi bellissimi di quel periodo”.
Fino alla decisione che ha cambiato la sua vita, un mix di destino e ferrea volontà di realizzarlo, “Il mio essere italo-americano, cresciuto con un padre che era un supporter sfegatato di qualunque cosa fosse italiana, mi ha molto condizionato nella scelta. Quando i miei partner del Fenway Sports Group hanno acquistato il Liverpool, io ho deciso che volevo fare qualche cosa per conto mio. E quando è giunta l’opportunità legata all’AS Roma, ho capito che era il momento giusto, e che con i miei soci saremmo potuti essere le persone adatte”.
Dal passato al presente che è fatto di grandi progetti “Il nostro obiettivo a Roma è creare quella situazione di stabilità ai massimi livelli di cui beneficiano altri club in Italia e in Europa, e questo è possibile solo vincendo”.
Un progetto ambizioso che si concretizza nella ristrutturazione del club “In termini di management volevamo la miglior scelta possibile” e nell’ammodernamento delle strutture a cominciare dallo Stadio “l’Olimpico sicuramente è un grande stadio ma, proprio come dice la parola, è “Olimpico”, e spero possa essere la casa delle Olimpiadi del 2020”.
Non solo una questione di business ma soprattutto di passione, l’elemento che differenzia l’approcciarsi a una realtà sportiva cosi particolare come il calcio in questo paese “Non posso dimenticare l’urlo di gioia delle decine di migliaia di tifosi dopo il gol di Mirko Vucinic in Roma-Inter lo scorso anno. In quella occasione ho realmente sentito che stavo cominciando ad essere coinvolto in qualche cosa di più grande rispetto a una semplice società di calcio”.
La Roma
Marino: “La Roma ha una dirigenza di altissimo livello, pochi manager bravi come Fenucci”
Queste le parole del dirigente dell’Atalanta Pierpaolo Marino, rilasciate a TeleRadioStereo, in merito al match che si disputerà sabato allo stadio Olimpico alle ore 18.00:
FENUCCI – “Ho fiducia in Fenucci, ce ne sono pochi di amministratori come lui. Ha costruito una realtà importantissima in Salento. Poi anche Sabatini e Baldini, sono i migliori manager che ci sono in giro. Si prendono dei rischi, è vero, ma pagheranno se gli si darà tempo“.
LAMELA – “Sulle qualità siamo tutti d’accordo, indiscutibili. Sui tempi bisogna vedere: il giocatore straniero ha bisopgno di sbagliare e l’allenatore deve essere bravo a dargli fiducia. Così potrà inserirsi prima“.
BRIGHI – “Il rapporto con la Roma è meraviglioso, Sabatini saprà scegliere cosa c’è di buono nell’Atalanta. Bonaventura? Walter non ce l’ha chiesto direttamente, ma dall’entourage del giocatore qualcosa mi dicono che un contatto c’è stato“.
Lamela su Twitter: “La caviglia sta molto meglio”
Erik Lamela, attraverso il social network Twitter, ha espresso le sue sensazioni del momento. Il neo-acquisto giallorosso ha parlato delle sue condizioni fisiche: “La caviglia sta molto meglio, mi sto allenando in questi giorni”. Un pensiero alla sua ex squadra: “Forza River Plate!“
Zeman: “Totti per me è intoccabile. Osvaldo è frenato dal sistema di gioco ma vive per il gol”
L’ex tecnico giallorosso Zdenek Zeman è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport per parlare di Roma. Queste le sue parole:
Roma, una squadra con tanti giovani ma anche con Totti, Pizarro. Sempre meglio un mix?
“Non credo sia tanto giovane la Roma, giusto nei terzini”
Hanno preso tanti giovani…
“Ma devono giocare ancora…”
Ti piace Jose Angel?
“Sì mi piace anche se ho visto solo la partita col Siena”
Pjanic lo conosci?
“No, l’ho visto in un’occasione. Se la società ha scelto questo giocatore vuol dire che ci credeva. Pjanic a centrocampo si perde in quei passaggi, per cui è difficile giudicare”
Tanti fanno il 4-3-3. Pensavo fosse solo il tuo, invece qui è tutto possesso palla, ragionato…
“Bisogna vedere se si gioca con 3 attaccanti, anche il Barcellona gioca così ma poi ci sono attaccanti che vanno dentro in ripartenza”
Totti gioca in questo modulo un po’ più lontano dalla porta. Tu lo vedi lì o lo avresti fatto giocare in un’altra maniera?
“Per me Totti è intoccabile, come giocatore ha la sua visione di gioco”
Luis Enrique che tipo di allenatore è?
“Sicuramente fa un calcio diverso ma bisogna vedere se in Italia può funzionare. Non sempre il possesso palla ti dà vantaggi, ho visto la partita col Siena e sono ripartiti 7 volte. In Spagna si trovano più spazi”
Le verticalizzazioni sono una variante o una costante?
“Per me dovrebbero essere una costante ma credo che la Roma abbia altre idee”
Hai avuto Osvaldo? Che giocatore è?
“Sì, a Lecce. Penso sia maturato, era un ragazzo che non era pronto ma aveva grandi qualità fisiche e tecniche. E’ un giocatore che gioca per il gol, lui senza gol non sa vivere. Attualmente è frenato dal sistema di gioco”
Hai chiesto Shevchenko a Franco Sensi?
“Mi è stato offerto praticamente”
Quando ti hanno presentato Fabio Junior detto l’Uragano si è preoccupato?
“Ancora non l’ho capita l’operazione, mi era stato detto non si prendeva in mattinata poi alle cinque ci fu la presentazione. Ma è giusto che la società faccia le sue scelte”
Cosa ti sembra questo progetto americano della Roma?
“Non li conosco molto bene, poi manca ancora Baldini”
La mancanza di Baldini è importante?
“Penso sia importante”