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Il Romanista – Kjaer: “Spero tocchi a me”

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La prima partita nel campionato italiano l’ha giocata proprio contro la Fiorentina. Stasera, in quello che può essere definito il suo nuovo inizio con la Roma, se la ritroverà di fronte. Allenata da quello che, finora, è stato l’allenatore più importante della sua carriera. Per Simon Kjaer quella di stasera non sarà una partita come tutte le altre. Primo perché torna dopo un lungo infortunio e secondo perché ritroverà quel Delio Rossi con cui ha vissuto la sua migliore stagione – 2009/2010 – a Palermo. E che di lui quest’estate, quando il suo arrivo alla Roma era solo una possibilità, ne parlava in questo modo: «Per quanto riguarda i pregi, è molto forte nell’uno contro uno, è molto bravo di testa, anche se è alto è molto veloce e poi possiede una buona tecnica soprattutto con il destro. Per quanto riguarda i difetti, io posso parlarne con riferimento al periodo in cui l’ho allenato io, ovvero due anni fa: diciamo che essendo molto forte fisicamente, a volte si beava della sua forza fisica e non curava il dettaglio, doveva migliorare la tecnica, ma comunque resta il difensore più forte che io abbia mai allenato». Tanto basta a spiegare il loro rapporto.

Per spiegare invece quello con la Roma non si può non partire dalla notte del derby: Kjaer gioca titolare, nel primo tempo non va neanche troppo male, ma all’inizio del secondo è il protagonista dell’episodio che cambia la partita: Brocchi lo supera in velocità, il danese lo tocca appena ma tanto basta per farlo cadere. Rigore, espulsione e poi… La storia è nota. Meno noto è il malessere che Kjaer, 23 anni da compiere a marzo, si è portato dietro per parecchi giorni dopo la partita. Appena tornato a Trigoria sia i compagni (soprattutto Rosi, con cui ha stretto un bel legame) sia l’allenator lo hanno rincuorato e lo stesso ha fatto il ds Sabatini, che ben lo conosce dai tempi di Palermo. Lui ha capito, si è rimesso sotto ma il campo, fino al 20 novembre, notte di Roma-Lecce, non lo ha più visto. Sembrava l’inizio di un’avventura da titolare, visto l’infortunio di Burdisso, ma poi a Udine, cinque giorni dopo, a dieci minuti dal termine lo scatto (inutile) per rincorrere Di Natale ed evitare il gol, l’infortunio muscolare e il lungo stop. Oggi finalmente torna a disposizione. E su Twitter, con poche ma sincere parole, è stato proprio lui a commentare nel modo migliore la sua attesa: «Domani (oggi, ndr) la partita con la Fiorentina. Spero che tocchi a me». La speranza è quasi una certezza visto anche quello che ha detto Luis Enrique in conferenza stampa: «Simon si sta allenando in modo incredibile».
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Il Tempo – “Ho fatto firmare De Rossi sul campo”

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«Credo di aver fatto firmare De Rossi, nella breve conversazione che abbiamo avuto in campo», se la ride James Pallotta (…) nel primo messaggio alla nazione romanista sotto forma di intervista a Roma Channel.

«Guardare giocare gente come lui e Totti, ma soprattutto parlarci, anche se brevemente, ti fa capire che tutti e due hanno davvero una grande classe. Rappresentano Roma davvero molto bene e per questo vogliamo tenerli con noi il più a lungo possibile, perchè per me sono la Roma». Lodi ai simboli Totti e De Rossi, ma anche un bel manifesto programmatico di quello che vuole essere sul campo la nuova Roma: «Il nostro obiettivo è quello di fornire tutte le risorse necessarie per avere una grande squadra per lungo tempo. Io non devo dire entro quanti anni possiamo vincere, ma solo fornire, insieme ai miei soci, le risorse a uno staff di primissimo livello per arrivare dove meritiamo di essere. A Trigoria ci sono delle strutture straordinare e un gruppo di lavoro competente e preparato. Mi piace moltissimo quello che sta facendo Luis Enrique».

Ma anche fuori: «Vogliamo espandere il brand Roma, un marchio con delle potenzialità incredibili, in maniera significativa in tutto il mondo. Abbiamo in cantiere un tour negli States la prossima estate e tante altre iniziative innovative. Io, ancora prima di considerarmi americano mi sento italiano al 100%. Se le cose andranno bene, la mia vita e quella dei miei soci non cambierà tanto dal punto di vista finanziario. La Roma è soprattuto una questione di cuore».
Il Tempo – Matteo De Santis

Corriere dello Sport – Al centro della Roma c’è il talento di Pjanic

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Nel viaggio al centro della Roma, è facile trovare il nucleo silenzioso: Miralem Pjanic. Nella partita con il Chievo, tutto il gioco della squadra si è appoggiato alle sue geometrie e alla sua fantasia. E’ scritto nei numeri: con 63 passaggi riusciti (il 78% del totale) e 70 ricevuti, Pjanic è finito in testa alla classifica di specialità della partita. Un mostro di presenza e precisione, nonostante i 21 anni, il passaporto straniero e i soli quattro mesi di Roma.(…)

ATTESO –  Impressionante davvero, l’impatto con la serie A di questo ragazzo che ha la classe giovane e la testa esperta. Paura zero, rendimento tendente a cento.  «Ma io non sono sorpreso  – spiega Luis Enrique -Conoscevo Miralem e sapevo cosa avrebbe potuto dare alla Roma. Non guardo mai all’età, ma al rendimento dei calciatori a disposizione della squadra. Pjanic in questo senso è un esempio per tutti, sia nella fase offensiva che in quella difensiva che è altrettanto importante anche se meno visibile. Alcuni giocatori hanno più peso specifico di altri» . (…)

RIFINITORE –  Trequartista o centrocampista puro, riesce comunque a inventare qualcosa che aggiunge qualità alla performance della squadra. Al suo primo campionato di serie A, ha portato alla Roma addirittura 6 assist vincenti, oltre ai 34 tentati che lo piazzano ai vertici della classifica assoluta. Ai sei assist italiani, andrebbero aggiunti i tre (con un gol) consegnati al Lione ad agosto, come regalo d’addio alla Ligue 1. E ascoltando le sue promesse, non si è ancora visto il meglio.  «Vorrei essere più decisivo  – ha detto Pjanic nella conferenza stampa della scorsa settimana – inserirmi con più frequenza nell’area di rigore avversaria e segnare qualchegol in più». (…)

IL PRECEDENTE –  Ma il passato insegna che ci vuole pazienza. Pjanic, che parla già cinque lingue, è capace anche di decriptare la chiave che permette di entrare nelle reti avversarie. Nella stagione 2009-10 con il Lione ha segnato 11 gol, di cui 5 in Champions League, e sfornato 10 assist. Prima o dopo, aumenterà la sua dote anche nella Roma a prescindere dalla posizione in cui lo piazzerà Luis Enrique.  «Non c’entra il ruolo  – chiarisce Pjanic –  io preferisco giocare trequartista ma la scelta spetta all’allenatore. La differenza sta nell’interpretazione del ruolo. Sono io che devo capire quando attaccare la porta».
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Gazzetta dello Sport – Gago rientra e può vivere una serata alla De Rossi

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Oggi potrebbe esserci il passaggio di consegne, anche se sarà solo per una partita. Magari perché Luis Enrique deciderà di far riposare Daniele De Rossi (l’affaticamento all’adduttore destro è sparito, ma meglio non rischiare) e al suo posto andrà a giocare nel ruolo di pivote Fernando Gago, che l’ultima partita da titolare la giocò proprio in quello strano pomeriggio di Firenze, il 4 dicembre. Sarà un passaggio di testimone temporaneo, almeno così spera la gente giallorossa, in attesa di sapere cosa farà del suo futuro lo stesso De Rossi.

Funzionale Gago, però, è un po’ il simbolo di tutte le rivincite giallorosse. Arrivato tra squilli di tromba, dopo un paio di mesi era stato «bollato» come rottame da rispedire al più presto a Madrid. Poi, però, la forma è cresciuta, così come la fiducia in lui di Luis Enrique. E Fernando è entrato a pieno diritto negli equilibri del centrocampo giallorosso, insieme proprio a De Rossi (ultimo giallorosso a segno contro la Fiorentina in Coppa Italia, nel 2004-05) ed a Pjanic. Qualcuno diceva che non fosse funzionale al progetto di Luis Enrique, come qualche altro giocatore. Del resto, anche lo stesso Arrigo Sacchi (ieri a Trigoria, ndr) ha ammesso come Luis Enrique abbia dei giocatori che non sono perfettamente «compatibili» con la sua idea di gioco. «Pochi giorni fa gli ho chiesto se i giocatori che ha siano funzionali al suo calcio — ha detto ieri Sacchi —. Lui mi ha risposto diplomaticamente che i suoi ragazzi si impegnano tutti allo stesso modo. Un allenatore, però, non fa miracoli. Credo che alcuni giocatori non siano funzionali al gioco che vuole Luis Enrique».

Rimpasto Non è il caso di Gago (che Diego Simeone vorrebbe riportare a Madrid, ma stavolta sulla sponda Atletico), almeno a vedere quanto l’allenatore spagnolo si sia affidato al centrocampista argentino. Che, oggi, dovrebbe avere al suo fianco Leandro Greco, altro elemento nei confronti del quale Luis Enrique nutre una grande fiducia e che è rimasto a Roma proprio su sua richiesta. Ma se Gago e Greco cambieranno il volto al centrocampo, Rosi e Kjaer sono pronti al rilancio in difesa. «Simon è sicuramente pronto, si sta allenando in modo incredibile», ha detto ieri Luis Enrique. Che sta anche pensando ad un’altra piccola novità, dare spazio a Gianluca Caprari, il folletto della Primavera capace di regalare velocità, guizzi e imprevedibilità. «Io mi aspetto che Gianluca resti qui a Roma», ha detto il tecnico subito dopo il Chievo, togliendolo di fatto dal mercato. Se poi Caprari andrà via (al Pescara) sarà solo a fine mercato ed in caso di arrivo di una punta di spessore. Nel frattempo, stasera c’è la Fiorentina, chissà che non si possa scrivere una storia diversa anche per lui.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

Corriere della Sera – Lucho va a caccia di rivincita

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Ingiusto il risultato in campo, determinato dalle tre espulsioni, soprattutto quella di Juan (con rigore incorporato) dopo appena un quarto d’ora. Ingiuste le feroci critiche dopo, con gli insulti di pseudo-tifosi alla stazione Termini. E antipatica la sostituzione al 45′ della ripresa, sul risultato di 3-0 (Munari per Behrami), visto che l’unica che poteva avere senso sarebbe stata quella per la standing ovation a Jovetic.
Fiorentina-Roma di campionato non è andata giù a Luis Enrique e ora che, negli ottavi di Coppa Italia, c’è di nuovo un incrocio con i viola (all’Olimpico, stasera, ore 20,45, Rai1), l’allenatore asturiano non si trattiene: «Un ricordo amaro, un riferimento chiarissimo e una «motivazione extra».

Sarà una Roma con poco turnover, proprio perché Luis Enrique ci tiene tantissinmo a vincere. La decisione, come sempre, sarà presa oggi ma è plausibile pensare che gli unici a riposare siano De Rossi (non al top, Gago centrale), Juan (bisogna ridare fiducia a Kjaer) e forse Bojan (caviglia in disordine). Questa la probabile formazione: Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Simplicio, Gago, Greco; Lamela, Totti, Caprari.
L’obiettivo è uno solo: «Quello che vedo mi dà fiducia e mi aspetto che la squadra continui a migliorare. Se possiamo vincere la Coppa Italia? Perché no?».

Vincere farebbe piacere anche al «manager tuffatore» James Pallotta, che a Luis Enrique è piaciuto: «Ha fatto un gesto simpatico: è una persona allegra e ottimista, che vuole fare bene qui a Roma». Curiosità alla presentazione dell’album Calciatori Panini: come figurina simbolo della Roma è stata scelta quella di Osvaldo. Un giocatore accolto con scetticismo all’inizio e, ora che dovrà essere assente per due mesi, rimpianto da tutti. Una grande scelta di Luis Enrique.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

Corriere dello Sport – E adesso Trigoria diventa “Big Trig”

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Dopo il bagno gelido di James Pallotta, spuntano i vessilli di Mark Pannes. E’ una Roma leggera e allegra, anche un po’ cinematografica, quella in versione Usa.

LA FOTO –  Pannes, uomo di fiducia del padrone all’interno del Consiglio di amministrazione, ha pubblicato su Twitter una foto della sua auto, abbellita dalle bandierine che di solito annunciano il passaggio di un diplomatico in missione. In questo caso, però, si tratta di bandiere della Roma, mondo nel quale Pannes si è già calato con grande passione.  «Sto andando verso Big Trig» ha scritto, dove Big Trig sta per Grande Trigoria.

CIAO JAMES –  Intanto Pallotta è ripartito. Ieri pomeriggio, da solo, con il suo aereo privato che è decollato da Ciampino. Non è andato a Londra ma a Bruxelles, dove lo chiamavano affari diversi dal calcio, prima di volare negli Stati Uniti. A Roma, che ha salutato con entusiasmo attraverso il canale di casa, non si rivedrà prima di un paio di mesi: «Ho trovato un’organizzazione di primo livello a Trigoria. Sono più felice adesso di quando abbiamo preso la Roma. E lo dirò anche agli altri soci, quando li vedrò a Boston: devono venire anche loro a Roma, per verificare il nostro lavoro. Siamo fortunati ad essere proprietari di questo club». Perché scegliere la Roma? «Perché la famiglia di mio padre ha origini romane e io mi sento italiano. Mio padre poi è scomparso proprio in questo periodo, due anni fa. Peccato non possa assistere al nostro impegno nella Roma. Per me è più una questione di cuore che un investimento finanziario. Portare Roma al top nel mondo sarebbe qualcosa di veramente speciale» . Pallotta ammette di non essere un esperto di calcio:«Non ho competenze e non sarebbe giusto affrontare argomenti che lascio alla bravura del nostro staff tecnico. Il nostro obiettivo è fornire tutte le risorse necessarie per costruire una grande squadra» . (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Guerini: “Con la Roma sfida affascinante, troveremo una squadra migliorata e più forte”

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Il club manager della Fiorentina, Vincenzo Guerini, parla a prosito del match di Coppa Italia che vedrà la squadra viola affrontare la Roma di Luis Enrique, domani sera all’Olimpico. Queste le parole del manager: “Tieniamo molto a questa competizione, tuttavia troveremo una Roma forte che anche se avrà delle assenze ha dimostrato di aver voltato pagina dall’ultima volta che l’abbimo incontrata in campionato“.

Guerini, tramite il sito ufficiale della Fiorentina violachannel.tv continua: “E’ una sfida prestigiosa visto che si gioca su un palcoscenico importante come quello dell’Olimpico, non dobbiamo fare calcoli visto che è una partita secca, e forse è meglio così, Luis Enrique ha la fortuna di lavorare con la squadra fin dall’estate mentre Delio Rossi è da poco con noi, ed ha avuto quelle classiche problematiche di un allenatore che subentra in corsa. I nostri obbiettivi sono quelli di riaprire un ciclo, sperando che sia vincente”

Pallotta: “Roma è al di sopra di tutto, De Rossi resta con noi”

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Ecco l’intervista di James Pallotta, socio forte della cordata USA, rilasciata ai microfoni di Roma Channel:

ROMA: “Amo Roma, ma ho lavorato troppo in questi ultimi anni, non mi sono goduto tanto la città“.

SOCIETA‘: “Questa struttura è straordinaria, così come lo staff tecnico. Sono tutti eccezionali. Siamo fortunati ad essere i proprietari della Roma. Speriamo di essere una grande squadra a breve. Anche questa è un’opportunità per creare qualcosa di speciale, come ho fatto in America“.

OBIETTIVI: “Non voglio parlare di calcio, non ho le competenze del nostro staff tecnico. Vogliamo vincere, ma abbiamo bisogno di tempo. Vogliamo vincere“.

MERCHANDISING: “Nei prossimi mesi, proporremo cose interessanti. Il brand Roma, dal punto di vista sportivo, è quello meno sfruttato al mondo. Roma è sopra ogni altra città. Vogliamo proporre un tour negli States“.

DE ROSSI E TOTTI: “Credo di aver strappato la firma a De Rossi. Entrambi sono persone di grande interesse. Rappresentano Roma come nessno altro. Vogliamo tenerli il più a lungo possibile“.

FAMIGLIA: “Mio padre era romano, italiano. Sarebbe stato contentissimo di tutto questo“.

Alla fine dell’intervista, James Pallotta ha gridato “Forza Roma!“.

 

Repubblica.it – Luis non dimentica: “Voglio la rivincita”

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Ritrovata la Roma, Luis Enrique alza il tiro. Senza dimenticare dove è nata la squadra splendida capace di infilare 3 vittorie di fila a cavallo delle feste. Perché proprio nel momento migliore della sua stagione, la sorte mette sulla strada della squadra giallorossa l’ultimo fantasma di un passato tutt’altro che entusiasmante.

“LA SCONFITTA DI FIRENZE MOTIVAZIONE EXTRA” – A Firenze, l’ultimo scivolone della sua Roma, aveva messo in dubbio soprattutto le sue certezze. Per questo, forse, la gara di domani all’Olimpico contro la Fiorentina, ottavi di finale di coppa Italia, per Luis Enrique ha un significato speciale. “Giocheremo pensando alla gara di campionato, è un ricordo amaro“, ammette l’asturiano. In fondo, dopo quel match per alcune ore si erano temute persino le sue dimissioni. Nulla di più lontano, oggi che la squadra ha iniziato a convincere anche dal punto di vista del gioco. Ma sul ricordo negativo punta forte Luis: “Può essere una motivazione extra, dopo aver giocato lì con uno, due uomini in meno“. In fondo, “a me la squadra era piaciuta anche a Firenze“, nonostante il tracollo (3-0, con la Roma ridotta in 8 per le espulsioni di Juan, Gago e Bojan) fisico e mentale. Adesso, però, la Roma è matura per porsi nuovi obiettivi. Anche ambiziosi: “Sì, possiamo vincere la coppa Italia, perché no?”, il monito orgoglioso del tecnico. Che però non tradisce il proprio credo: “Ma io penso solo a questa partita“. E rimanda discorsi futuri: “Roma da podio? Non lo so. Quattro partite fa si facevano altri discorsi, noi allenatori dipendiamo dai risultati. Ma quello che vedo mi fa essere fiducioso, il gioco all’inizio ti darà modo di battere gli avversari e dopo di farlo divertendo i tifosi“.

“PALLOTTA?  UN GESTO IMPORTANTE” – Una partita, quella di domani, in cui l’allenatore potrebbe presentare una Roma diversa dalle ultime apparizioni. In fondo, “a me – spiega Luis – serve una rosa in cui possano giocare tutti. La formazione di domani sarà quella che considererò la migliore, una volta che ti metti la maglia della Roma devi essere vincente“. Tutti in discussione, tranne uno: “Quello del portiere è un ruolo diverso“. E allora, almeno per 90 minuti quasi scontato concedere un turno di riposo a De Rossi, alle prese con un dolore all’adduttore che lo ha spinto a chiedere il cambio negli ultimi minuti di Roma-Chievo, ma anche Juan, da preservare visto lo straordinario stato di forma, e l’acciaccato Bojan che ha lamentato su twitter i colpi presi domenica. “Ma non cambierà la mentalità – giura il tecnico – è una competizione stimolante“. Ancora di più, forse, dopo il discorso con tanto di show conclusivo – un tuffo nella piscina gelsta di Trigoria completamente vestito – del manager americano comproprietario della Roma, James Pallotta. Che ha stregato, oltre alla squadra, anche Luis Enrique: “Importante sentire dalla sua voce cosa vuole e come vuole lui la Roma. Ieri ha fatto una riunione con giocatori, staff e tutti i lavoratori per dire cosa dovrà fare la Roma, è bello sapere quale sarà la strada“. Applausi anche al finale fuoriprogramma: “Il gesto finale è stato simpatico, che spiega che persona sia: aperto e ottimista“. Consensi decisi anche per Pjanic: “Conoscevo le sue qualità. Ma spero siano tanti i giocatori importanti, lui può essere un bell’esempio di quello che cerchiamo“. Ricerca che prescinde da parametri come l’età (“Non è un fattore determinante”) e il luogo di nascita. Così a chi sogna una Roma di Romani, risponde Luis: “A tutti piace vedere come gioca la squadra, non è indispensabile che siano romani, ma che abbiano un livello alto“. Per vincere, non serve molto altro.

Repubblica.it – Matteo Pinci

La Juventus molla Pizarro

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David Pizarro, attualmente in Cile per problemi di famiglia, piace a Marotta e soprattutto al tecnico della Juventus. In queste ultime ore però, come riporta Repubblica.it, sembra essersi raffreddato l’entusiasmo intorno al calciatore cileno.

 

Totti in doppia cifra è quotato a 2.85

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Francesco Totti ha siglato 209 goals in Serie A. Il Capitano della Roma è a -7 dai 216 di Altafini. L’agenzia Unibet, come riporta Agipronews, offre a 1,38 l’ipotesi che Totti metta a segno tra i 5 e i 10 gol nella seconda parte di campionato pagherebbe 2,85.

Pannes come un ambasciatore: bandierine della Roma sulla macchina

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Dopo lo show di James Pallotta, che ieri al termine della riunione a Trigoria con tesserati e dipendenti del club si è gettato in piscina completamente vestito, tra lo stupore generale dei presenti, anche Mark Pannes decide di esprimere il suo entusiasmo per la Roma, utilizzando un modo alquanto bizzarro. Il manager insieme al socio Zecca e all’avvocato Baldissoni hanno apposto sulla propria vettura due bandierine del club giallorosso, simili a quelle che si usano sulle auto degli ambasciatori. Pannes ha poi voluto condividere la sua idea con i tifosi, postando la foto sul suo profilo Twitter.

Fiorentina, Rossi: “Contro la Roma giocheremo al massimo”

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Alla vigilia della partita di Coppa Italia contro la Roma, ha parlato Delio Rossi, tecnico della Fiorentina: “La Coppa Italia è un trofeo importante, non vedo perché una squadra non deve giocarsela al massimo. Non ho ancora scelto la formazione di domani. Posso solo dire che giocheranno Behrami e Neto”.

Borriello: “Luis Enrique è un bravissimo allenatore, gli auguro il meglio”

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Al Centro Sportivo di Vinovo è il giorno della presentazione di Marco Borriello con la Juventus. L’attaccante è stato girato dalla Roma in prestito oneroso con diritto di riscatto. Borriello durante la conferenza stampa ha voluto salutare i tifosi giallorossi, dedicando anche un commento a Luis Enrique: «È un bravissimo allenatore e ha una bellissima idea di gioco: gli auguro il meglio e lo ringrazio, salutandolo insieme ai tifosi romanisti con grande affetto».

Alberti: “La Roma ha opzionato German Pezzella”

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Jose Alberti, esperto di calcio argentino svela alcune mosse di mercato della Roma, con Walter Sabatini sempre molto attivo quando si parla di Sud America. Queste le parole dell’agente rilasciate al sito calciomercatoweb.it: “La Roma, con l’acquisto di Lamela, ha ottenuto una prelazione con diritto di riscatto su tutta la “cantera” del River Plate. Ha opzionato il primo giovane che è German Pezzella, un difensore centrale, moto forte fisicamente, capitano dell’under 20 argentina. Per quanto riguarda Cirigliano, invece, sarà un derby tra Roma e Lazio: i due club faranno di tutto per prenderlo

Sacchi: “La vicenda De Rossi è stata gestita male. Dico bravi ai tifosi della Roma”

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L’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio, Arrigo Sacchi, intervenuto a TeleRadioStereo, ha rilasciato qualche parola sulla formazione allenata dal tecnico asturiano: “La Roma di Luis Enrique e la Juventus di Antonio Conte sono due fenomeni isolati. Dietro Luis Enrique e Antonio Conte ci sono due società forti. A Luis Enrique pochi giorni fa ho chiesto se i giocatori che ha siano funzionali al suo calcio. Lui mi ha risposto diplomaticamente che i suoi ragazzi si impegnano tutti allo stesso modo“.

Sacchi ha parole di elogio anche per i tifosi della Roma: “Nel caso di Luis Enrique dico bravi ai tifosi della Roma, che lo hanno aspettato, curiosi, affamati di calcio. Di un certo calcio“.

Il tecnico romagnolo si concede anche un’analisi sul caso De Rossi:” Per De Rossi c’è stato un errore di valutazione, perché per un calciatore di simile livello non si dovrebbe arrivare a un anno dalla scadenza, e in una situazione simile la maggior parte dei calciatori si sarebbero già accordati con altre società“.




Tommasi: “Per De Rossi la Roma non è una squadra come le altre”

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Damiano Tommassi, ex calciatore giallorosso ed oggi presidente dell’AIC, al termine della presentazione dell’album panini 2011/2012, esprime la sua opinione a proposito del caso De Rossi. Queste le parole dell’ex centrocampista: “Per Daniele la Roma non è una squadra come tutte le altre, ma allo stesso tempo per la Roma lui non è un giocatore come tutti gli altri“. ai microfoni di Radio Manà Sport24 Tommasi continua: “Nessuno meglio di loro sà come sta procedendo la trattativa, quindi è oggettivamente difficile dare un giudizio da fuori. Forse la situazione si è un pò complicata anche a causa di questo grande amore che c’è tra società tifosi e giocatore“.

Alle 19.30 intervista a Pallotta su Roma Channel

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James Pallotta, il socio forte della cordata americana, si racconterà ai microfoni di Roma Channel parlando della nuova Roma targata USA. L’intervista andrà in onda stasera alle 19.30 sul canale tematico giallorosso.

Roma-Fiorentina Coppa Italia: i convocati di Delio Rossi

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Il tecnico della Fiorentina, Delio Rossi, ha diramato la lista dei 21 giocatori, convocati per la sfida di Coppa Italia, in programma mercoledì 11 gennaio all’Olimpico, contro la Roma di Luis Enrique. Questi i nomi dei calciatori pubblicati sul sito ufficiale della società viola, violachannel.tv:

BEHRAMI, BORUC, CAMPORESE, CASSANI, CERCI, DE SILVESTRI, GAMBERINI, JOVETIC, LAZZARI, LJAJIC, MONTOLIVO, MUNARI, NASTASIC, NATALI, NETO, PASQUAL, PAZZAGLI, ROMULO,ROZZIO, SALIFU, VARGAS.

Allenamenti Roma – Squadra in campo per la rifinitura. Assente Cassetti, Totti e De Rossi in gruppo

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Seduta di rifinitura per la Roma, alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina. Luis Enrique non potrà contare sugli infortunati Burdisso, Osvaldo e Cassetti. Da verificare le condizioni di Rosi. Presenti, fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini, una decina di tifosi.

14.10 – La squadra scende sul campo B per iniziare la rifinitura. Assente Cassetti, oltre a Pizarro, volato in Cile, e agli infortunati di lungo corso Osvaldo e Burdisso.

14.15 – Inizia il riscaldamento atletico con esercizi di stretching. Intanto i portieri Curci, Lobont e Stekelenburg si allenano a parte sul campo C con il preparatore Nanni.

14.25 – Il gruppo, diviso in due, si dedica al classico torello.

14.35 – Luis Enrique ha distribuito i fratini per il lavoro sulla circolazione palla con due squadre. Ecco gli schieramenti:
BIANCHI: Rosi, Juan, Heinze, José Angel, Gago, Simplicio, Greco, Lamela, Totti, Borini.
ROSSI: Cicinho, Kjaer, Heinze, Taddei, De Rossi, Viviani, Perrotta, Bojan, Pjanic.

14.55 – La squadra prosegue il lavoro con un’esercitazione tecnico-tattica. Nel circuito predisposto dallo staff tecnico, i calciatori provano schemi col pallone.

15.05 – Dopo palleggi e tiri in porta, i giocatori rientrano negli spogliatoi. In campo sono rimasti i soli Taddei e Lamela che si divertono nelle acrobazie di tecnica individuale con la sfera.

FINE

Coppa Italia: Roma-Fiorentina (mercoledì 11 gennaio, ore 20.45, Stadio Olimpico).
Indisponibili: Cassetti, Burdisso, Pizarro, Osvaldo.
Squalificati: /
Diffidati: /
In dubbio: Rosi.
Probabile formazione (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Greco, Gago, Simplicio; Bojan, Lamela, Totti.