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IFFHS, classifica campionati nazionali: solo settima la Serie A

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L’’IFFHS ha stilato la classifica dei migliori campionati nazionali nel 2011 certificando ancora una volta  la supremazia del calcio spagnolo. Al primo posto troviamo infatti la Liga seguita dalla Premier League e dal Brasilerao. Solo al settimo posto la Serie A italiana. Ecco la lista completa:

1.     España     1.194,0
2.     England     1.103,0
3.     Brasil     889,0
4.     Portugal     886,0
5.     France     883,0
6.     Deutschland     880,0
7.     Italia     873,0
8.     Argentina     840,0
9.     Nederland     791,5
10.     Chile     741,5
11.     Russia     733,5
12.     Paraguay     725,0
13.     Belgique     722,5
14.     Ukraine     697,0
15.     México     629,0
16.     Ecuador     619,5
17.     Colombia     617,0
18.     Republic of Korea     589,0
19.     Schweiz     588,5
20.     România     588,0
21.     Greece     582,0
22.     Scotland     560,0
23.     Česká Republika     529,5
24.     Türkiye     524,5
25.     Japan     521,0
26.     Österreich     510,0
27.     Israel     507,0
28.     Cypern     490,0
29.     Danmark     482,5
30.     Polska     467,0
31.     Maroc     458,0
32.     USA     447,0
33.     Uruguay     426,5
34.     Egypt     420,0
35.     Georgia     404,0
36.  Sverige     404,0
37.     Nigeria     399,0
38.     Saudi Arabia     396,0
39.     Perú     380,0
40.     Iran     378,5
41. Srbija     378,5
42.     Northern Ireland     378,0
43.     Uzbekistan     373,5
44.     Slovenija     370,0
45.     Slovensko     362,5
46.     Costa Rica     355,5
47. Éire     355,5
48.     Algérie     353,0
49.     Belarus     344,0
50.     Norge     342,5

Ag. Borini: “Vogliamo far parte del progetto Roma anche in futuro”

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Marco De Marchi, agente di Fabio Borini al ritorno in campo questa sera con la Roma, spera che il suo assisito venga riscattato dai giallorossi: “Borini è stato preso in prestito oneroso con diritto di riscatto da parte della Roma che in questi primi mesi ha dimostrato di fare affidamento sul calciatore. Da parte nostra l’obiettivo – dichiara a calciomercatoweb.it – vorremmo far parte del progetto Roma  anche in futuro e siamo convinti di aver fatto la scelta migliore possibile nel venire nella capitale”.

Roma-Fiorentina: i convocati di Luis Enrique, assenti De Rossi, Simplicio e Rosi

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La Roma comunica, attraverso il proprio sito ufficiale, asroma.it, la lista dei convocati per la partita di Coppa Italia contro la Fiorentina prevista per oggi alle ore 20.45 allo stadio Olimpico. Turno di riposo per De Rossi, Rosi e Simplicio (assenti anche Okaka, Cassetti e Pizarro), tornano Perrotta e Borini. Ecco l’elenco completo:

1 LOBONT Bogdan
2 CICINHO    
3 VALDES Josè Angel
4 JUAN
5 HEINZE Gabriel
8 LAMELA Erik
10 TOTTI Francesco
11 TADDEI Rodrigo
14 KRKIC Bojan
15 PJANIC Miralem
18 CURCI Gianluca
20 PERROTTA Simone
19 GAGO Fernando
23 GRECO Leandro
24 STEKELENBURG Maarten
31 BORINI Fabio
47 CAPRARI Gianluca
92 VIVIANI Federico
44 KJAER Simon

 

 

La Juventus vuole Pizarro

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Roma e Juventus ancora al centro del mercato. Dopo l’affare Borriello, le ipotesi Quagliarella, De Ceglie e Amauri, rispunta il nome di David Pizarro. Secondo il quotidiano Tuttosport la Juve sarebbe pronta a chiudere per il cileno, ma prende quota anche l’idea Radja Nainggolan del Cagliari. Pizarro non sembra più rientrare nei piani del tecninco Luis Enrique e una sua cessione permetterebbe di sfoltire la rosa e abbassare ulteriormente il monte ingaggi.

La Roma insiste per De Ceglie

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Roma sempre attenta sul mercato in questa sessione invernale. Rispunta l’idea De Ceglie per la difesa. Il terzino sinistro, praticamente inutilizzato alla Juventus da Conte, potrebbe rappresentare una valida alternativa a Josè Angel per la fascia. Secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport, la società giallorossa avrebbe richiesto ufficialmente il giocatore alla Juventus. Si attendono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni di mercato.

Il Romanista – Qualche cambio, non rivoluzione

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La mente rivolta alla Fiorentina, ma con un occhio alle condizioni dei giocatori perché sabato sarà di nuovo campionato. Luis Enrique come al solito non svela le carte alla vigilia della partita, ma se c’è una certezza è che stasera la Roma non sarà rivoluzionata. Qualche cambio, in previsione della partita contro il Catania, ci sarà, presumibilmente più a centrocampo e in difesa che in attacco. In porta dovrebbe essere confermato Stekelenburg. Luis Enrique, quando allenava il Barcellona B, era solito ruotare i portieri ma in Italia è diverso e cambiare il numero uno in una partita secca da dentro o fuori sarebbe un rischio troppo grande. La linea difensiva dovrebbe avere due conferme e due novità: rispetto alla partita di domenica contro il Chievo infatti sia Juan sia Taddei dovrebbero avere un turno di riposo. Al loro posto, al centro e a destra, si rivedranno Kjaer e Rosi. (…). Confermati invece saranno Heinze e José Angel a sinistra: lo spagnolo, in particolare, contro il Chievo ha dato segni di ripresa e Luis Enrique dovrebbe concedergli una nuova possibilità per consentirgli di migliorare ancora e di riprendere confidenza col campo.

A centrocampo è probabile l’assenza di De Rossi. Daniele ieri si è allenato col gruppo dopo che lunedì aveva fatto soltanto fisioterapia e verrà portato almeno in panchina. Considerando però che soffre da tempo di un problema alla coscia e considerando anche l’abbondanza a centrocampo, Luis Enrique potrebbe tenerlo a riposo in vista di Catania facendo giocare Gago davanti alla difesa con Pjanic e uno tra Greco (favorito) e Simplicio come intermedi. A meno che il bosniaco non venga avanzato in posizione di trequartista, ma al momento questa sembra essere una possibilità remota perché Totti dovrebbe partire dal primo minuto. Magari il Capitano non farà tutta la partita, ma all’inizio sarà lui a guidare la squadra. Con Lamela, che ieri in allenamento ha strappato applausi ai compagni per alcuni palleggi con cui ha concluso la seduta, e probabilmente anche con Bojan: l’ex Barcellona ieri avvertiva ancora dolore alla caviglia, ma stasera farà il tutto per tutto per esserci, considerando quanto avrebbe bisogno di un gol e di una buona prestazione per sbloccarsi del tutto. Probabile un ingresso a partita in corso per Borini, anche lui al rientro dopo un lungo stop.
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Il Messaggero – Luis Enrique: “Voglio vincerla”

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«Se giochiamo così, possiamo vincere il trofeo». Luis Enrique debutta in Coppa Italia, competizione fin qui per lui sconosciuta, ma non nasconde la sua Roma. Fiero e certamente più sicuro per i risultati ottenuti nelle ultime 4 gare di campionato, 1 pari e 3 vittorie di fila, punta alla qualificazione ai quarti di finale dove troverebbe la Juve prima in classifica. L’asturiano ha due buoni motivi per andare avanti: cancellare la figuraccia dell’eliminazione-lampo dall’Europa League lo scorso agosto e prendersi la rivincita contro la Fiorentina, ospite di questa serata all’Olimpico, ore 20,45, per il turno secco degli ottavi. «Giocheremo pensando anche alla gara persa al Franchi: è un ricordo amaro e può essere una motivazione extra». (…)

E’ quella l’ultima sconfitta della Roma. Pericolosissima per Luis Enrique che però non pensò mai alle dimissioni e anzi da quel pomeriggio orribile riuscì a creare le premesse per la risalita in classifica. «Io non so se siamo da podio. Ma ricordo che situazione c’era quattro partite fa. So chiaramente che noi allenatori dipendiamo dai risultati. Ma a me, ora, convince quello che vedo. A Firenze fu un bel casino, ce lo ricordiamo tutti. La squadra, però, mi era piaciuta pure lì. Insomma, quello che sto notando mi fa essere fiducioso e mi aspetto che la Roma continui a migliorare. Credo molto nel nostro modo di giocare che può permetterci di battere gli avversari e, insistendo sul lavoro, di farlo anche in modo più bello. Per noi, per i tifosi e per il piazzamento finale». Restando alla partita di questa sera, avverte: «La Fiorentina è pericolosa, sta ottenendo buoni risultati e ha giocatori di qualità come Jovetic e Montolivo. Non sarà facile, ma possiamo farcela».

E’ la seconda gara di tre che la Roma giocherà in sei giorni. (…). «La Coppa Italia è stimolante, ma quale problema. Vogliamo vincere questa partita per provare a conquistare il trofeo. Non sarà semplice, guardando il calendario, ma se insistiamo a comportarci come abbiamo fatto ultimamente può essere un nostro obiettivo». Un minimo di turno over ci sarà. Non lo annuncia, però. «Io penso sempre a mettere in campo la Roma migliore. Quindi verificherò le condizioni di alcuni giocatori per scegliere gli uomini giusti, anche considerando i tre impegni ravvicinati: qualcuno può essere stanco, essendo passati solo tre giorni dall’ultima gara. Non vado a cambiare niente, però: la mentalità sarà la stessa. I giocatori rappresentano la società e ogni volta che si indossa la maglia della Roma si deve essere al cento per cento. Bisogna sempre rispettare la storia del club in cui si lavora». L’impronta è spagnola, l’anima romana. «Nel calcio moderno è quasi impossibile giocare con tutti calciatori nati nella città dove gioca la squadra, anche se è importante avere nel vivaio calciatori di qualità. E poi non so se ai tifosi importa se uno è romano o no: vogliono una Roma vincente».

Nella rotazione sembrano probabile il ritorno di Kjaer, l’ingresso di Greco da titolare e il possibile riposo di De Rossi. Borini non sta ancora bene: allertato il giovane Piscitella. Davanti Caprari è l’unica alternativa a Lamela, Totti e Bojan. «Solo quello del portiere è un ruolo diverso. Meglio avere una rosa con venti calciatori che possano giocare tutti: a lungo termine diventa per me un rinforzo». A sentirlo parlare, solo Stekelenburg ha il posto fisso. Ma Guardiola, in coppa, dà spazio al secondo portiere. E Lucho lo sa bene.
Il Messaggero – Ugo Trani

Mercato Roma, Ag. Casemiro: “Costa 10 milioni”

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Casemiro sempre più al centro del mercato internazionale. Seguito da tempo dalla Roma, il giocatore piace a mezza Europa. L’agente del ragazzo, Julio Fressato, ha dichiarato infatti: “L’interesse attorno al mio assistito c’è, ma al momento non è arrivata alcuna offerta ufficiale per lui. Prenderemo in considerazione offerte da Spagna, Inghilterra o Italia, non c’è differenza. Il presidente del San Paolo – confida a calciomercatoweb.it – lo valuta comunque circa 10 milioni di euro”.

Roma-Fiorentina: le probabili formazioni

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Questa sera (ore 20.45, Stadio Olimpico) la Roma farà il suo debutto stagionale in Coppa Italia. La caccia alla “stella d’argento” parte dalla sfida alla Fiorentina negli ottavi di finale, in una gara di sola andata da cui uscirà l’avversario della vincente di Juventus-Bologna. Luis Enrique apporterà qualche modifica rispetto alle ultime formazioni: in porta dovrebbe essere confermato Stekelenburg, mentre in difesa  Kjaer dovrebbe partire dal primo minuto con Rosi non convocato. A centrocampo, probabile l’impiego di Greco. Turno di riposo per De Rossi e Simplicio mentre rientra Perrotta. Solo il reparto offensivo dovrebbe restare invariato rispetto al match di domenica scorsa contro il Chievo; nel tridente composto da Totti, Bojan e Lamela, solo Borini, non ancora al top della forma, potrebbe togliere il posto ad uno dei tre. Ecco le probabili formazioni di Roma-Fiorentina:

ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei; Kjaer, Heinze, Josè Angel; Greco, Gago, Pjanic; Bojan, Totti, Lamela.
A disposizione: Curci, Juan, Cicinho, Perrotta, Viviani, Borini, Caprari.
Allenatore: Luis Enrique.
Squalificati: /
Diffidati: /
Indisponibili: Burdisso, Rosi, Cassetti, De Rossi, Pizarro, Simplicio, Osvaldo.

FIORENTINA (3-5-2): Neto; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Lazzari, Vargas, Ljajc, Jovetic.
A disposizione: Boruc, De Silvestri, Pasqual, Camporese, Salifu, Munari, Cerci.
Allenatore: Delio Rossi.
Squalificati: /
Diffidati: /
Indisponibili: Kharja.

Il Romanista – Noi già in 12mila, i laziali meno dei veronesi

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I laziali sono a tal punto abituati a regalare le partite ai loro stretti congiunti di Serie A, vedi alla voce Inter ma vedi anche alla voce Hellas, che stavolta hanno pensato di fare meglio. Hanno regalato al Verona la supremazia allo stadio. Ieri, su circa 4000 biglietti venduti per gli ottavi di Coppa Italia, 2400 erano in mano ai tifosi gialloblù. I laziali erano poco più di 1500. Solo loro potevano riuscire in un miracolo del genere. Solo i laziali. D’altronde, come si potrebbe rendere omaggio a un gemellaggio di lungo corso? Magari facendo sentire i veronesi padroni a casa d’altri. E amen se festeggiare così 112 anni di podistica è quantomeno un po’ triste. Roba da laziali.

Ha suonato invece la sveglia per i tifosi della Roma, che un affronto del genere non lo avrebbero mai tollerato. Se fino a lunedì erano stati staccati appena 5000 tagliandi per la partita di Coppa con la Fiorentina, adesso siamo a quota 12.000. E i fiorentini? Tranquilli, sono un centinaio. Certo, resta l’amarezza a Trigoria per un risultato al botteghino comunque deludente. Si è polemizzato per i prezzi troppo alti di Roma-Juve. Ok, lo erano. Ma sei poi quando si gioca la Coppa Italia allo stadio c’è chi preferisce la comodità della tv, la scusante del caro-tariffe non regge più. Ragioniamo. La Roma aveva praticamente regalato i biglietti di questi ottavi a chi era sugli spalti dell’Olimpico il giorno della partita con lo Slovan. Quei tagliandi di curva a 1 euro, di Distinti a 4, di Tevere a 7 e di Monte Mario a 10, erano sembrati a Trigoria un modo carino per scusarsi con i propri tifosi. E invece la super-mega-prelazione è andata praticamente deserta. I biglietti, a prezzo intero ora (Curve a 10 euro, Distinti a 15, Tevere laterale a 26, Centrale a 32 e Monte Mario a 48), potranno essere comprati per tutta la giornata di oggi. Fino alle 18 nei Roma Store e al fischio di inizio nelle ricevitorie Lottomatica. Per i ticket di Tevere e Monte Mario resterà aperto fino all’ultimo minuto anche il punto vendita del Foro Italico, a viale delle Olimpiadi 61. Under 14, over 65 e donne potranno sfruttare, come al solito, le tariffe agevolate che la Roma pratica per tutti i settori. Pagano un’inezia ovunque. E se hanno l’As Roma Privilege, la tessera del tifoso giallorossa, pagano ancora ancora di meno.
Il Romanista – Bartolo De Vecchi

Il Romanista – Kjaer: “Spero tocchi a me”

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La prima partita nel campionato italiano l’ha giocata proprio contro la Fiorentina. Stasera, in quello che può essere definito il suo nuovo inizio con la Roma, se la ritroverà di fronte. Allenata da quello che, finora, è stato l’allenatore più importante della sua carriera. Per Simon Kjaer quella di stasera non sarà una partita come tutte le altre. Primo perché torna dopo un lungo infortunio e secondo perché ritroverà quel Delio Rossi con cui ha vissuto la sua migliore stagione – 2009/2010 – a Palermo. E che di lui quest’estate, quando il suo arrivo alla Roma era solo una possibilità, ne parlava in questo modo: «Per quanto riguarda i pregi, è molto forte nell’uno contro uno, è molto bravo di testa, anche se è alto è molto veloce e poi possiede una buona tecnica soprattutto con il destro. Per quanto riguarda i difetti, io posso parlarne con riferimento al periodo in cui l’ho allenato io, ovvero due anni fa: diciamo che essendo molto forte fisicamente, a volte si beava della sua forza fisica e non curava il dettaglio, doveva migliorare la tecnica, ma comunque resta il difensore più forte che io abbia mai allenato». Tanto basta a spiegare il loro rapporto.

Per spiegare invece quello con la Roma non si può non partire dalla notte del derby: Kjaer gioca titolare, nel primo tempo non va neanche troppo male, ma all’inizio del secondo è il protagonista dell’episodio che cambia la partita: Brocchi lo supera in velocità, il danese lo tocca appena ma tanto basta per farlo cadere. Rigore, espulsione e poi… La storia è nota. Meno noto è il malessere che Kjaer, 23 anni da compiere a marzo, si è portato dietro per parecchi giorni dopo la partita. Appena tornato a Trigoria sia i compagni (soprattutto Rosi, con cui ha stretto un bel legame) sia l’allenator lo hanno rincuorato e lo stesso ha fatto il ds Sabatini, che ben lo conosce dai tempi di Palermo. Lui ha capito, si è rimesso sotto ma il campo, fino al 20 novembre, notte di Roma-Lecce, non lo ha più visto. Sembrava l’inizio di un’avventura da titolare, visto l’infortunio di Burdisso, ma poi a Udine, cinque giorni dopo, a dieci minuti dal termine lo scatto (inutile) per rincorrere Di Natale ed evitare il gol, l’infortunio muscolare e il lungo stop. Oggi finalmente torna a disposizione. E su Twitter, con poche ma sincere parole, è stato proprio lui a commentare nel modo migliore la sua attesa: «Domani (oggi, ndr) la partita con la Fiorentina. Spero che tocchi a me». La speranza è quasi una certezza visto anche quello che ha detto Luis Enrique in conferenza stampa: «Simon si sta allenando in modo incredibile».
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Il Tempo – “Ho fatto firmare De Rossi sul campo”

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«Credo di aver fatto firmare De Rossi, nella breve conversazione che abbiamo avuto in campo», se la ride James Pallotta (…) nel primo messaggio alla nazione romanista sotto forma di intervista a Roma Channel.

«Guardare giocare gente come lui e Totti, ma soprattutto parlarci, anche se brevemente, ti fa capire che tutti e due hanno davvero una grande classe. Rappresentano Roma davvero molto bene e per questo vogliamo tenerli con noi il più a lungo possibile, perchè per me sono la Roma». Lodi ai simboli Totti e De Rossi, ma anche un bel manifesto programmatico di quello che vuole essere sul campo la nuova Roma: «Il nostro obiettivo è quello di fornire tutte le risorse necessarie per avere una grande squadra per lungo tempo. Io non devo dire entro quanti anni possiamo vincere, ma solo fornire, insieme ai miei soci, le risorse a uno staff di primissimo livello per arrivare dove meritiamo di essere. A Trigoria ci sono delle strutture straordinare e un gruppo di lavoro competente e preparato. Mi piace moltissimo quello che sta facendo Luis Enrique».

Ma anche fuori: «Vogliamo espandere il brand Roma, un marchio con delle potenzialità incredibili, in maniera significativa in tutto il mondo. Abbiamo in cantiere un tour negli States la prossima estate e tante altre iniziative innovative. Io, ancora prima di considerarmi americano mi sento italiano al 100%. Se le cose andranno bene, la mia vita e quella dei miei soci non cambierà tanto dal punto di vista finanziario. La Roma è soprattuto una questione di cuore».
Il Tempo – Matteo De Santis

Corriere dello Sport – Al centro della Roma c’è il talento di Pjanic

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Nel viaggio al centro della Roma, è facile trovare il nucleo silenzioso: Miralem Pjanic. Nella partita con il Chievo, tutto il gioco della squadra si è appoggiato alle sue geometrie e alla sua fantasia. E’ scritto nei numeri: con 63 passaggi riusciti (il 78% del totale) e 70 ricevuti, Pjanic è finito in testa alla classifica di specialità della partita. Un mostro di presenza e precisione, nonostante i 21 anni, il passaporto straniero e i soli quattro mesi di Roma.(…)

ATTESO –  Impressionante davvero, l’impatto con la serie A di questo ragazzo che ha la classe giovane e la testa esperta. Paura zero, rendimento tendente a cento.  «Ma io non sono sorpreso  – spiega Luis Enrique -Conoscevo Miralem e sapevo cosa avrebbe potuto dare alla Roma. Non guardo mai all’età, ma al rendimento dei calciatori a disposizione della squadra. Pjanic in questo senso è un esempio per tutti, sia nella fase offensiva che in quella difensiva che è altrettanto importante anche se meno visibile. Alcuni giocatori hanno più peso specifico di altri» . (…)

RIFINITORE –  Trequartista o centrocampista puro, riesce comunque a inventare qualcosa che aggiunge qualità alla performance della squadra. Al suo primo campionato di serie A, ha portato alla Roma addirittura 6 assist vincenti, oltre ai 34 tentati che lo piazzano ai vertici della classifica assoluta. Ai sei assist italiani, andrebbero aggiunti i tre (con un gol) consegnati al Lione ad agosto, come regalo d’addio alla Ligue 1. E ascoltando le sue promesse, non si è ancora visto il meglio.  «Vorrei essere più decisivo  – ha detto Pjanic nella conferenza stampa della scorsa settimana – inserirmi con più frequenza nell’area di rigore avversaria e segnare qualchegol in più». (…)

IL PRECEDENTE –  Ma il passato insegna che ci vuole pazienza. Pjanic, che parla già cinque lingue, è capace anche di decriptare la chiave che permette di entrare nelle reti avversarie. Nella stagione 2009-10 con il Lione ha segnato 11 gol, di cui 5 in Champions League, e sfornato 10 assist. Prima o dopo, aumenterà la sua dote anche nella Roma a prescindere dalla posizione in cui lo piazzerà Luis Enrique.  «Non c’entra il ruolo  – chiarisce Pjanic –  io preferisco giocare trequartista ma la scelta spetta all’allenatore. La differenza sta nell’interpretazione del ruolo. Sono io che devo capire quando attaccare la porta».
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Gazzetta dello Sport – Gago rientra e può vivere una serata alla De Rossi

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Oggi potrebbe esserci il passaggio di consegne, anche se sarà solo per una partita. Magari perché Luis Enrique deciderà di far riposare Daniele De Rossi (l’affaticamento all’adduttore destro è sparito, ma meglio non rischiare) e al suo posto andrà a giocare nel ruolo di pivote Fernando Gago, che l’ultima partita da titolare la giocò proprio in quello strano pomeriggio di Firenze, il 4 dicembre. Sarà un passaggio di testimone temporaneo, almeno così spera la gente giallorossa, in attesa di sapere cosa farà del suo futuro lo stesso De Rossi.

Funzionale Gago, però, è un po’ il simbolo di tutte le rivincite giallorosse. Arrivato tra squilli di tromba, dopo un paio di mesi era stato «bollato» come rottame da rispedire al più presto a Madrid. Poi, però, la forma è cresciuta, così come la fiducia in lui di Luis Enrique. E Fernando è entrato a pieno diritto negli equilibri del centrocampo giallorosso, insieme proprio a De Rossi (ultimo giallorosso a segno contro la Fiorentina in Coppa Italia, nel 2004-05) ed a Pjanic. Qualcuno diceva che non fosse funzionale al progetto di Luis Enrique, come qualche altro giocatore. Del resto, anche lo stesso Arrigo Sacchi (ieri a Trigoria, ndr) ha ammesso come Luis Enrique abbia dei giocatori che non sono perfettamente «compatibili» con la sua idea di gioco. «Pochi giorni fa gli ho chiesto se i giocatori che ha siano funzionali al suo calcio — ha detto ieri Sacchi —. Lui mi ha risposto diplomaticamente che i suoi ragazzi si impegnano tutti allo stesso modo. Un allenatore, però, non fa miracoli. Credo che alcuni giocatori non siano funzionali al gioco che vuole Luis Enrique».

Rimpasto Non è il caso di Gago (che Diego Simeone vorrebbe riportare a Madrid, ma stavolta sulla sponda Atletico), almeno a vedere quanto l’allenatore spagnolo si sia affidato al centrocampista argentino. Che, oggi, dovrebbe avere al suo fianco Leandro Greco, altro elemento nei confronti del quale Luis Enrique nutre una grande fiducia e che è rimasto a Roma proprio su sua richiesta. Ma se Gago e Greco cambieranno il volto al centrocampo, Rosi e Kjaer sono pronti al rilancio in difesa. «Simon è sicuramente pronto, si sta allenando in modo incredibile», ha detto ieri Luis Enrique. Che sta anche pensando ad un’altra piccola novità, dare spazio a Gianluca Caprari, il folletto della Primavera capace di regalare velocità, guizzi e imprevedibilità. «Io mi aspetto che Gianluca resti qui a Roma», ha detto il tecnico subito dopo il Chievo, togliendolo di fatto dal mercato. Se poi Caprari andrà via (al Pescara) sarà solo a fine mercato ed in caso di arrivo di una punta di spessore. Nel frattempo, stasera c’è la Fiorentina, chissà che non si possa scrivere una storia diversa anche per lui.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

Corriere della Sera – Lucho va a caccia di rivincita

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Ingiusto il risultato in campo, determinato dalle tre espulsioni, soprattutto quella di Juan (con rigore incorporato) dopo appena un quarto d’ora. Ingiuste le feroci critiche dopo, con gli insulti di pseudo-tifosi alla stazione Termini. E antipatica la sostituzione al 45′ della ripresa, sul risultato di 3-0 (Munari per Behrami), visto che l’unica che poteva avere senso sarebbe stata quella per la standing ovation a Jovetic.
Fiorentina-Roma di campionato non è andata giù a Luis Enrique e ora che, negli ottavi di Coppa Italia, c’è di nuovo un incrocio con i viola (all’Olimpico, stasera, ore 20,45, Rai1), l’allenatore asturiano non si trattiene: «Un ricordo amaro, un riferimento chiarissimo e una «motivazione extra».

Sarà una Roma con poco turnover, proprio perché Luis Enrique ci tiene tantissinmo a vincere. La decisione, come sempre, sarà presa oggi ma è plausibile pensare che gli unici a riposare siano De Rossi (non al top, Gago centrale), Juan (bisogna ridare fiducia a Kjaer) e forse Bojan (caviglia in disordine). Questa la probabile formazione: Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Simplicio, Gago, Greco; Lamela, Totti, Caprari.
L’obiettivo è uno solo: «Quello che vedo mi dà fiducia e mi aspetto che la squadra continui a migliorare. Se possiamo vincere la Coppa Italia? Perché no?».

Vincere farebbe piacere anche al «manager tuffatore» James Pallotta, che a Luis Enrique è piaciuto: «Ha fatto un gesto simpatico: è una persona allegra e ottimista, che vuole fare bene qui a Roma». Curiosità alla presentazione dell’album Calciatori Panini: come figurina simbolo della Roma è stata scelta quella di Osvaldo. Un giocatore accolto con scetticismo all’inizio e, ora che dovrà essere assente per due mesi, rimpianto da tutti. Una grande scelta di Luis Enrique.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

Corriere dello Sport – E adesso Trigoria diventa “Big Trig”

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Dopo il bagno gelido di James Pallotta, spuntano i vessilli di Mark Pannes. E’ una Roma leggera e allegra, anche un po’ cinematografica, quella in versione Usa.

LA FOTO –  Pannes, uomo di fiducia del padrone all’interno del Consiglio di amministrazione, ha pubblicato su Twitter una foto della sua auto, abbellita dalle bandierine che di solito annunciano il passaggio di un diplomatico in missione. In questo caso, però, si tratta di bandiere della Roma, mondo nel quale Pannes si è già calato con grande passione.  «Sto andando verso Big Trig» ha scritto, dove Big Trig sta per Grande Trigoria.

CIAO JAMES –  Intanto Pallotta è ripartito. Ieri pomeriggio, da solo, con il suo aereo privato che è decollato da Ciampino. Non è andato a Londra ma a Bruxelles, dove lo chiamavano affari diversi dal calcio, prima di volare negli Stati Uniti. A Roma, che ha salutato con entusiasmo attraverso il canale di casa, non si rivedrà prima di un paio di mesi: «Ho trovato un’organizzazione di primo livello a Trigoria. Sono più felice adesso di quando abbiamo preso la Roma. E lo dirò anche agli altri soci, quando li vedrò a Boston: devono venire anche loro a Roma, per verificare il nostro lavoro. Siamo fortunati ad essere proprietari di questo club». Perché scegliere la Roma? «Perché la famiglia di mio padre ha origini romane e io mi sento italiano. Mio padre poi è scomparso proprio in questo periodo, due anni fa. Peccato non possa assistere al nostro impegno nella Roma. Per me è più una questione di cuore che un investimento finanziario. Portare Roma al top nel mondo sarebbe qualcosa di veramente speciale» . Pallotta ammette di non essere un esperto di calcio:«Non ho competenze e non sarebbe giusto affrontare argomenti che lascio alla bravura del nostro staff tecnico. Il nostro obiettivo è fornire tutte le risorse necessarie per costruire una grande squadra» . (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Guerini: “Con la Roma sfida affascinante, troveremo una squadra migliorata e più forte”

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Il club manager della Fiorentina, Vincenzo Guerini, parla a prosito del match di Coppa Italia che vedrà la squadra viola affrontare la Roma di Luis Enrique, domani sera all’Olimpico. Queste le parole del manager: “Tieniamo molto a questa competizione, tuttavia troveremo una Roma forte che anche se avrà delle assenze ha dimostrato di aver voltato pagina dall’ultima volta che l’abbimo incontrata in campionato“.

Guerini, tramite il sito ufficiale della Fiorentina violachannel.tv continua: “E’ una sfida prestigiosa visto che si gioca su un palcoscenico importante come quello dell’Olimpico, non dobbiamo fare calcoli visto che è una partita secca, e forse è meglio così, Luis Enrique ha la fortuna di lavorare con la squadra fin dall’estate mentre Delio Rossi è da poco con noi, ed ha avuto quelle classiche problematiche di un allenatore che subentra in corsa. I nostri obbiettivi sono quelli di riaprire un ciclo, sperando che sia vincente”

Pallotta: “Roma è al di sopra di tutto, De Rossi resta con noi”

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Ecco l’intervista di James Pallotta, socio forte della cordata USA, rilasciata ai microfoni di Roma Channel:

ROMA: “Amo Roma, ma ho lavorato troppo in questi ultimi anni, non mi sono goduto tanto la città“.

SOCIETA‘: “Questa struttura è straordinaria, così come lo staff tecnico. Sono tutti eccezionali. Siamo fortunati ad essere i proprietari della Roma. Speriamo di essere una grande squadra a breve. Anche questa è un’opportunità per creare qualcosa di speciale, come ho fatto in America“.

OBIETTIVI: “Non voglio parlare di calcio, non ho le competenze del nostro staff tecnico. Vogliamo vincere, ma abbiamo bisogno di tempo. Vogliamo vincere“.

MERCHANDISING: “Nei prossimi mesi, proporremo cose interessanti. Il brand Roma, dal punto di vista sportivo, è quello meno sfruttato al mondo. Roma è sopra ogni altra città. Vogliamo proporre un tour negli States“.

DE ROSSI E TOTTI: “Credo di aver strappato la firma a De Rossi. Entrambi sono persone di grande interesse. Rappresentano Roma come nessno altro. Vogliamo tenerli il più a lungo possibile“.

FAMIGLIA: “Mio padre era romano, italiano. Sarebbe stato contentissimo di tutto questo“.

Alla fine dell’intervista, James Pallotta ha gridato “Forza Roma!“.

 

Repubblica.it – Luis non dimentica: “Voglio la rivincita”

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Ritrovata la Roma, Luis Enrique alza il tiro. Senza dimenticare dove è nata la squadra splendida capace di infilare 3 vittorie di fila a cavallo delle feste. Perché proprio nel momento migliore della sua stagione, la sorte mette sulla strada della squadra giallorossa l’ultimo fantasma di un passato tutt’altro che entusiasmante.

“LA SCONFITTA DI FIRENZE MOTIVAZIONE EXTRA” – A Firenze, l’ultimo scivolone della sua Roma, aveva messo in dubbio soprattutto le sue certezze. Per questo, forse, la gara di domani all’Olimpico contro la Fiorentina, ottavi di finale di coppa Italia, per Luis Enrique ha un significato speciale. “Giocheremo pensando alla gara di campionato, è un ricordo amaro“, ammette l’asturiano. In fondo, dopo quel match per alcune ore si erano temute persino le sue dimissioni. Nulla di più lontano, oggi che la squadra ha iniziato a convincere anche dal punto di vista del gioco. Ma sul ricordo negativo punta forte Luis: “Può essere una motivazione extra, dopo aver giocato lì con uno, due uomini in meno“. In fondo, “a me la squadra era piaciuta anche a Firenze“, nonostante il tracollo (3-0, con la Roma ridotta in 8 per le espulsioni di Juan, Gago e Bojan) fisico e mentale. Adesso, però, la Roma è matura per porsi nuovi obiettivi. Anche ambiziosi: “Sì, possiamo vincere la coppa Italia, perché no?”, il monito orgoglioso del tecnico. Che però non tradisce il proprio credo: “Ma io penso solo a questa partita“. E rimanda discorsi futuri: “Roma da podio? Non lo so. Quattro partite fa si facevano altri discorsi, noi allenatori dipendiamo dai risultati. Ma quello che vedo mi fa essere fiducioso, il gioco all’inizio ti darà modo di battere gli avversari e dopo di farlo divertendo i tifosi“.

“PALLOTTA?  UN GESTO IMPORTANTE” – Una partita, quella di domani, in cui l’allenatore potrebbe presentare una Roma diversa dalle ultime apparizioni. In fondo, “a me – spiega Luis – serve una rosa in cui possano giocare tutti. La formazione di domani sarà quella che considererò la migliore, una volta che ti metti la maglia della Roma devi essere vincente“. Tutti in discussione, tranne uno: “Quello del portiere è un ruolo diverso“. E allora, almeno per 90 minuti quasi scontato concedere un turno di riposo a De Rossi, alle prese con un dolore all’adduttore che lo ha spinto a chiedere il cambio negli ultimi minuti di Roma-Chievo, ma anche Juan, da preservare visto lo straordinario stato di forma, e l’acciaccato Bojan che ha lamentato su twitter i colpi presi domenica. “Ma non cambierà la mentalità – giura il tecnico – è una competizione stimolante“. Ancora di più, forse, dopo il discorso con tanto di show conclusivo – un tuffo nella piscina gelsta di Trigoria completamente vestito – del manager americano comproprietario della Roma, James Pallotta. Che ha stregato, oltre alla squadra, anche Luis Enrique: “Importante sentire dalla sua voce cosa vuole e come vuole lui la Roma. Ieri ha fatto una riunione con giocatori, staff e tutti i lavoratori per dire cosa dovrà fare la Roma, è bello sapere quale sarà la strada“. Applausi anche al finale fuoriprogramma: “Il gesto finale è stato simpatico, che spiega che persona sia: aperto e ottimista“. Consensi decisi anche per Pjanic: “Conoscevo le sue qualità. Ma spero siano tanti i giocatori importanti, lui può essere un bell’esempio di quello che cerchiamo“. Ricerca che prescinde da parametri come l’età (“Non è un fattore determinante”) e il luogo di nascita. Così a chi sogna una Roma di Romani, risponde Luis: “A tutti piace vedere come gioca la squadra, non è indispensabile che siano romani, ma che abbiano un livello alto“. Per vincere, non serve molto altro.

Repubblica.it – Matteo Pinci

La Juventus molla Pizarro

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David Pizarro, attualmente in Cile per problemi di famiglia, piace a Marotta e soprattutto al tecnico della Juventus. In queste ultime ore però, come riporta Repubblica.it, sembra essersi raffreddato l’entusiasmo intorno al calciatore cileno.