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Serie A, vincono Parma, Cesena e Chievo, Juve solo pari. Fiorentina e Udinese KO, derby all’Inter

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Sono terminate le gare del pomeriggio in programma per la 18a giornata di Serie A. Vincono in casa Cesena e Parma, entrambe per 3-1, rispettivamente contro Novara e Siena. Successo del Chievo che al “Bentegodi” si è imposto 1-0 ai danni di un Palermo in crisi d’identità. La partita con più gol è andata in scena al “Luigi Ferraris”, dove il Genoa, in 10 uomini, ha battuto 3-2 l’Udinese. Inattesa sconfitta della Fiorentina che in casa si è piegata al Lecce di Serse Cosmi. 0-1 il risultato finale. Non va oltre l’1-1 la Juventus, fermata a Torino da un Cagliari generoso. Nell’anticipo delle 12.30 tra Lazio e Atalanta, i biancocelesti hanno raccolto l’intera posta in palio (2-0 il finale). Nel posticipo delle 20.45 l’Inter si è aggiudicata il derby contro il Milan, 0-1, grazie al gol-partita firmato da Milito. Di seguito, ecco tutti i risultati delle partite disputate:

Catania-Roma 1-1 (sospesa)

Lazio-Atalanta 2-0

Cesena-Novara 3-1

Chievo-Palermo 1-0

Fiorentina-Lecce 0-1

Genoa-Udinese 3-2

Juventus-Cagliari 1-1

Parma-Siena 3-1

Milan-Inter 0-1

L’orgoglio di Kjaer: “Mi piace giocare per la Roma. Ogni secondo”

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Dopo la buona prestazione al rientro contro la Fiorentina, Simon Kjaer è tornato titolare anche nei 65 minuti fin qui disputati a Catania. Il difensore della Roma confida, dalla pagina personale di Twitter, l’ottimismo in vista del recupero della gara contro i siciliani, interrotta per impraticabilità del campo. Ecco il messaggio integrale pubblicato dal calciatore danese: “Spero possa essere un vantaggio poter giocare la prossima volta su un campo migliore. Sarà meglio e poi siamo in grado di vincere! Ero felice di sentirmi di nuovo in forma! Pensate ho avuto una buona partita e mi piace giocare ogni secondo per l’As Roma”.

Repubblica.it – De Rossi, rinnovo più vicino: “Dovrò spiegare ai tifosi”

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Chissà se sventolare la maglia della Roma sotto la pioggia di Catania ha avuto per lui un significato diverso. O se, magari, è servito a mandare un messaggio a qualcuno. Una cosa è certa: De Rossi e la Roma, con il passare dei giorni, sembrano più vicini. Tra i più ottimisti si è persino sparsa la voce di una firma già apposta sul rinnovo con la Roma. Esagerando, probabilmente. Ma il lento avvicinamento tra le parti per evitare la separazione estiva a costo zero (che farebbe felice Mancini, ma anche Mourinho) si sviluppa non senza il “giallo”.

“Quando tutto sarà deciso sarò io il primo a spiegare ai tifosi della Roma, ho il dovere di farlo”. Lette così come sono uscite dalla sua bocca, le parole di Daniele De Rossi non possono non alimentare i timori dei tifosi romanisti. Anche perché è lui stesso a ricordare che “non si è trovato un accordo, non so quanto ci vorrà, spero poco”. Ma i motivi per sperare non mancano, se è proprio il numero 16 ad assicurare di avere “sempre le idee chiare, il mio sogno resta vincere con la Roma, l’amore è grande e questo ha un significato quando si discute un rinnovo. Ma la parola fine la metteremo quando sarà reso pubblico quello su cui stiamo lavorando”. E proprio su questo punto, si stende scura la coltre del silenzio. Dall’entourage del giocatore filtra un asciutto “No comment”, la dirigenza, anche pubblicamente, fa lo stesso. Il segnale chiaro che la trattativa sia entrata nella fase finale.

La sensazione è che, alla fine, il rinnovo dovrebbe arrivare: quattro anni con opzione per la quinta stagione, a una cifra intorno ai cinque milioni netti, cui aggiungere facili premi per arrivare comodamente a sei. Ma il rinnovo, se rinnovo sarà, sembra ormai orientato verso un contratto vincolato da clausola rescissoria relativamente accessibile. La Roma sperava per una cifra intorno ai 20-25 milioni. Inevitabile che il giocatore, che interpreta la postilla come un’exit strategy nel caso in cui le aspirazioni sportive del club non fossero quelle promesse dalla proprietà americana, spinge per la metà. Difficile fare cifre esatte, anche perché la situazione è ancora fortemente in evoluzione: “Non voglio parlare di cose che potrebbero cambiare dopo una settimana”, la conferma di De Rossi. In settimana, in questo senso, dovrebbe andare in scena un nuovo incontro tra il dg Baldini e l’agente Berti: nulla di pianificato, però. Tutti, in fondo, aspettano un segnale. Anche Roberto Mancini, tecnico del Manchester City. Che, segnalano in Inghilterra, avrebbe gradito poco lo stop del club al mercato in entrata, almeno per gennaio. A giugno, sarebbe tutta un’altra storia.
Repubblica.it – Matteo Pinci

Lo Monaco: “Logico sospendere la partita. A Catania in passato qualcosa è successo, ma è stato enfatizzato”

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Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, è intervenuto questa mattina nella trasmissione radiofonica de La Signora In Giallorosso, in onda ogni domenica su Tele Radio Stereo dalle 10.30.
Il giorno dopo la sospensione dell’incontro tra Catania e Roma il dirigente del club siciliano parla della partita e, in maniera particolare, torna sulla rivalità tra le due squadre, che negli ultimi anni si è accentuata. Queste le parole di Lo Monaco:

Penso che fosse logico sospendere la partita, il campo era impraticabile. Il primo tempo il terreno ha retto, permettendo lo svolgimento di una partita godibile.
Taddei è un incosciente se voleva continuare, soprattutto per come si era messa la partita per la Roma.
Luis Enrique è stato onesto ad ammettere che la sua squadra è stata fortunata, il primo tempo è stato “imbarazzante”: noi ci siamo presentati per 4-5 volte da soli davanti al portiere. Dico imbarazzante perchè noi siamo il Catania e avevamo di fronte la Roma, sembrava che i ruoli fossero invertiti.
Una volta la gara si ripeteva per intero, ma adesso mancano solo 25 minuti. Rimane il rammarico per come si stava svolgendo la gara, uno spettacolo inusuale per il nostro calcio, una partita ben giocata. La Roma con il suo possesso palla e il Catania con le ripartenze velenose.
Questa situazione della rivalità fra Catania e Roma è una situazione costruita, io c’ero in quella famosa partita del 2008 c’erano 200 poliziotti in borghese in campo, l’arbritro ne era a conoscenza. Era l’ultima partita del campionato e la sicurezza era alla base di tutto.
Il 7-0 è storia, quel giorno la Roma ha maramaldeggiato sul Catania e non si poteva non aspettarsi una voglia di rivalsa tecnica. I rapporti tra le due società sono ottimi, i dirigenti della Roma sono accolti con i tappeti rossi.
In Sicilia non ho mai visto folti gruppi di tifosi romani, mentre quando i nostri tifosi sono venuti all’Olimpico hanno subito accoltellamenti e una volta è stato incendiato anche un pullman.
Dobbiamo essere bravi a mettere una pietra sopra queste cose.
A Catania tutti vengono accolti benissimo, anche quelli delle altre squadre. Io mi auguro di vedere la curva dei tifosi ospiti piena quando c’è Catania-Roma. Il nostro è un campo difficile per tutti, per quello che avviene in campo non per quello che c’è fuori.
Ieri davanti allo spogliatoio del Catania c’eravamo io, Sabatini e Baldini da un lato e dall’altra parte De Rossi, Montella, Totti, il nostro secondo allenatore e qualche giocatore, con una serenità incredibile. Poi in campo la partita è accesa, io non vedo tanta differenza con le altre squadre.
Montella non ha influito a stemperare la rivalità, da noi l’allenatore fa l’allenatore.
Poi tutto quello che è successo, e chiaramente qualcosa è successo, è stato enfatizzato
.
Ripeto i rapporti tra le due dirigenze sono ottimi, sia con la proprietà passata che quella di oggi. Io credo che comunque la maggior parte dei tifosi del Catania e della Roma non sentono questa rivalità.
Noi spesso parliamo anche per difesa del nostro territorio, poi se qualche volta l’effetto delle parole può essere un po’ più prorompente mi dispiace.
La Roma non credo sia interessata a Maxi Lopez, se lo fosse ne sarei stato a conoscenza.
Montella a Catania sta molto bene, sta facendo benissimo. Credo sia pronto per una grande panchina e certamente finirà in una grande squadra. Qua a Catania ha trovato l’ambiente ideale per crescere“.

Corriere dello Sport – “Marquinho piace, ma non è l’unico”

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La terza settimana di gennaio, dopo le prime due passate soprattutto a valutare, potrebbe essere decisiva per il mercato invernale della Roma, finora fermo alla cessione di Borriello alla Juve.

La prima mossa sarà quella del perfezionamento dell’affare-Marquinho. La situazione però, continua ad essere complessa. Perché dopo le fonti interne al Fluminense (club proprietario solo del 30% del cartellino di Marquinho, il restante 70% è del procuratore) che davano per fatto il trasferimento in giallorosso (prestito per sei mesi con diritto di riscatto a fine stagione) e la frenata della Roma che ha smentito la chiusura dell’operazione ma non l’interesse per il mancino, sono arrivate le parole dell’agente del brasiliano. Le dichiarazioni dell’agente Marcio Rivelino, figlio del compagno di squadra di Pelè nel fantastico Brasile di Messico ‘70, hanno lasciato aperte diverse ipotesi: «Abbiamo rifiutato un’offerta importante dalla Cina perché Marquinho vuole l’Europa. Ha voglia di affermarsi in un grande campionato e la possibilità di andare alla Roma lo affascina. […]

Sull’argomento ieri, prima della partita con il Catania, è intervenuto anche il direttore generale Franco Baldini: “In soldoni Marquinho è uno dei giocatori osservati da Sabatini. Non è assolutamente un giocatore della Roma. Abbiamo un ds esuberante dal punto di vista del mercato. Tutto quello che si muove, lui ne prende informazioni. Ha qualità Marquinho, però è solo uno dei tanti giocatori visionati” . Le ipotesi sono due: la Roma prende Marquinho nei prossimi giorni, oppure lo tiene bloccato in attesa di capire cosa succede sulle altre piste battute (Guarin, Casemiro, Paulinho, Fernando). Intanto dal Brasile il tecnico del Fluminense, Braga, spiega: “Mancano solo dei documenti per il trasferimento di Marquinho alla Roma“. […]

CESSIONI – La Roma nel frattempo, pensa ad accontentare Luis Enrique nella richiesta di riduzione dell’organico. In Brasile, oltre che ai possibili acquisti, il club giallorosso sta tentando di trovare una sistemazione per Cicinho. Con l’esterno però, bisognerà parlare di una sorta di buonuscita: da qui al termine della stagione la Roma deve a Cicinho oltre un milione di euro netto (due lordi), se il rapporto finisse prima per scelta del club servirebbe un accordo. Poi due attaccanti con la valigia pronta. Uno è Okaka, destinato al Parma (nell’operazione si parlerà dei 7 milioni del riscatto di Borini): in piedi l’ipotesi di rinnovo con la Roma e trasferimento in comproprietà al club emiliano. L’altro è Caprari, per il quale Luis Enrique ha dato il via libera: andrà, forse già da domani, in prestito al Pescara di Zeman. […]

Alberto Ghiacci – Corriere dello Sport

 

Corriere dello Sport – Lucho: “Tuteliamo lo spettacolo”

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A ora di pranzo splendeva un sole primaverile, che illuminava il mare di Catania mettendo di buon umore: qualcuno ha avuto anche il coraggio di farsi il bagno, stile Pallotta, nonostante l’acqua gelida. Quando è arrivata la sera, si è portata dietro il diluvio che ha interrotto la partita. Luis Enrique applaude la scelta dell’arbitro: “Tagliavento è stato bravissimo, era impossibile continuare. Nel primo tempo si poteva giocare in maniera ottima e nessuno è stato penalizzato. Dopo l’intervallo il campo era diventato una piscina”.

AMMISSIONI – La Roma però era alle corde anche prima e Luis Enrique non si nasconde: “Nella prima parte il Catania ci ha messi in difficoltà con le ripartenze, mentre noi non riuscivamo a costruire la manovra offensiva. Abbiamo commesso molti errori di ingenuità, infantili. Eravamo spaccati, la struttura non reggeva. A un certo punto ho pensato: se non perdiamo oggi, non perdiamo più. Siamo stati fortunati ad arrivare all’intervallo sul risultato di parità. (…) Mi aspettavo questo Catania, non sono rimasto sorpreso. Volevamo attaccare centralmente e non è stato possibile. Del resto Montella sta lavorando bene e ha dato già un’impronta importante alla sua squadra: sono convinto che Vincenzo farà una grande carriera, magari imitando Simeone che partendo da qui ha raggiunto l’Atletico Madrid”. C’è un po’ di rammarico per non aver giocato il secondo tempo: “La partita era ancora aperta e avremmo potuto vincerla, con gli aggiustamenti che avevo chiesto alla squadra durante il riposo. Ora ci dispiace perché dobbiamo  fare un’altra trasferta. Ma va bene così: se avessimo continuato, lo spettacolo ne avrebbe risentito”.

IL FUTURO – Nel recupero ridotto che si giocherà a febbraio ( “Per me è la prima volta: di sicuro da allenatore ma forse anche da calciatore non mi era mai capitato”), la Roma dovrà rinunciare a De Rossi e Totti che sono stati sostituiti appena prima della sospensione: “Non mi dà fastidio, non posso farci niente. Li ho dovuti togliere per evitare il rischio di infortuni. Totti era alla terza partita in sei giorni, era stanco, e in una partita di palla lunga e pedalare, come dite in Italia, non era adatto. Anche De Rossi ha dei problemi fisici e ho preferito sostituirlo in questo contesto. Magari si è fatto ammonire un po’ troppo presto…”. (…)

NOTA POSITIVA – In una serata negativa sotto tanti punti di vista, è piaciuto Simon Kjaer: “Sono contento per lui, che non giocava in campionato da molto tempo. E’ la dimostrazione che la concorrenza fa bene e tiene tutti i calciatori a un buon livello”. Per questo non chiede miracoli ai dirigenti sul mercato: “Sono contento della rosa che ho, volevo solo che il gruppo fosse sfoltito per lavorare meglio. Per gli acquisti, dobbiamo farci trovare pronti a sfruttare le occasioni, ma senza fretta”.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Il Romanista – E la pioggia calma gli animi

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Un centinaio di romanisti, lo striscione dell’Airc, quelli dei RC Forlì e Tagliacozzo, un paio di bandiere e il faccione di Alberto Sordi. E tanta tanta pioggia. Nonostante la rete grigia che copre il settore ospiti del Massimino, un tocco di giallorosso a Catania c’è comunque. Ed è l’unico raggio di sole in una serata dominata solo dall’acqua che inizia a cadere prima dell’inizio della partita, nonostante in giornata ci sia stato il sole, e non smette mai. L’atmosfera, al Massimino, è comunque incandescente anche se meno che in altre occasioni. Polizia, carabinieri e steward sono presenti in massa, i controlli serrati e intorno allo stadio l’aria è pesante. C’è chi ti invita a non far sentire l’accento romano, chi ti consiglia di farti portare col taxi nel punto più vicino all’ingresso e chi, invece, preferisce proprio non aprire bocca.(…) “Montella in settimana ha cercato di rasserenare gli animi – racconta un addetto alla tribuna stampa – e mi sembra che tutto sia filato liscio”. Qualche problema all’esterno dell’impianto lo ha avuto una troupe televisiva, insultata da un gruppo di tifosi siciliani, ma nel giro di qualche minuto tutto è stato ricondotto alla normalità. E’ stato tranquillo invece il viaggio della Roma dall’albergo allo stadio, anche se il pullman della squadra è stato scortato al Massimino da sei auto della polizia. La squadra entra sul campo intorno alle 19, in riscaldamento inizia un’ora più tardi, i dirigenti restano all’interno per via del diluvio che si abbatte su Catania. Baldini, con la felpa della Roma sopra il completo, Sabatini e Tempestilli prendono posto qualche minuto prima dell’inizio della partita e durante la lettura delle formazioni ufficiali. E’ solo in quel momento che il Massimino si scalda e l’ambiente diventa di fuoco, anche se non è nulla in confronto a quello che ha vissuto la Roma negli anni passati. La partita parte con qualche minuto di ritardo a causa delle maglie dei due portieri troppo simili e quando Tagliavento fischia l’inizio i cori dei tifosi del Catania sono tutti dedicati ai romanisti. La pioggia la fa da padrona in campo e fuori: il Massimino non è la solita bolgia anche se il gol di Legrottaglie galvanizza i tifosi, impegnati più a lanciare petardi che a sostenere la propria squadra. A zittire tutti ci pensa poi De Rossi, che pareggia lo svantaggio e festeggia togliendosi la maglia regalando un sorriso ai tifosi romanisti.
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Allenamenti Roma, Luis Enrique concede due giorni di riposo

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La Roma comunica, attraverso il proprio sito ufficiale, asroma.it, che gli allenamenti della squadra giallorossa riprenderanno martedì 17 gennaio alle ore 14. La decisione è stata presa dal tecnico Luis Enrique per dare un po’ di riposo ai giocatori che venivano da tre partite in una settimana.

Corriere dello Sport – Burdisso è tornato, Pizarro no

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Sono passati dieci giorni dall’ammutinamento, otto dalla partenza per il Cile. Ma David Pizarro non è ancora rientrato a Roma. Il giocatore ha spiegato ai dirigenti che non tornerà fino a quando non avrà risolto quei “gravi problemi familiari” che lo hanno spinto a lasciare l’Italia. Non ci saranno sanzioni. La società gli ha concesso un permesso a tempo indeterminato e si augura che Pizarro possa farsi vivo la prossima settimana. Ma non è così scontato, a maggior ragione adesso che la trattativa con la Juventus si è raffreddata. (…) Lo scorso anno, sempre in questo periodo, aveva deciso sua sponte di curarsi in Cile, dopo un litigio con Ranieri, senza autorizzazione della vecchia società. Comunicava solo con Bruno Conti via sms. Tornò con molta calma e non giocò più finché non arrivarono le dimissioni di Ranieri. La Roma lo riabbracciò subito dopo, nel recupero di Bologna che segnò il debutto di Montella, ieri avversario speciale a Catania. In questo caso la situazione è differente. Ma a Trigoria non sono contenti lo stesso, perché dopo il chiarimento con Luis Enrique si aspettavano una gita più breve a Valparaiso.

LUI C’E’ – E’ invece rientrato puntuale giovedì Nicolas Burdisso, dopo le lunghe vacanze in Argentina. Sono passati ormai due mesi dal terribile infortunio al ginocchio che gli è capitato nella partita di qualificazioni mondiali della sua nazionale contro la Colombia. Burdisso in questi giorni si sta curando a Trigoria e, secondo la società, continuerà a svolgere la riabilitazione a Roma (…)

OSVALDO – Da un argentino all’altro. Daniel Osvaldo sta provando a bruciare i tempi di recupero per mettersi a disposizione della squadra. La speranza di Luis Enrique è riaverlo a disposizione per il derby con la Lazio, all’inizio di marzo. Ma con le lesioni muscolari, soprattutto se profonde come la sua, è il caso di andare cauti. I medici non vogliono sollecitare troppo la coscia infortunata perché le ricadute – se ne è accorto Borini – sono sempre antipatiche.

VIAGGIO – La Roma intanto è tornata in nottata da Catania con un volo charter. La squadra godrà di una domenica di riposo, ma da domani ricomincerà a lavorare visto che giocherà di sabato anche l’ultima giornata del girone d’andata: all’Olimpico alle ore 18 contro il Cesena. L’anticipo è stato deciso perché tre giorni dopo, martedì 24, la Roma avrà il quarto di finale in gara unica a Torino contro la Juventus.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

La Repubblica – Mercato in uscita e rinnovo De Rossi, a fine mese CdA per siglare il contratto

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Un mercato che procede a rilento, per la Roma, per nulla ansiosa di mettere a segno qualche colpo. In realtà Sabatini sta cercando di accontentare, come prima cosa, Luis Enrique sul fronte delle cessioni. Sfoltire la rosa, la richiesta principale del tecnico, e così, dopo la partenza di Borriello, dovrebbero essere sistemati, in qualche modo, Cassetti, Perrotta, Cicinho, Okaka, Curci e Barusso. Da capire la situazione di Caprari, per la partenza del quale Luis aveva messo un veto. Ma l’esplosione di Borini e la volontà del ragazzo (e del suo procuratore, Davide Lippi) di andare a giocare con continuità, potrebbero far cambiare idea al mister spagnolo. Caprari è corteggiato dal Pescara di Zeman, allenatore che sarebbe ben felice di allenare il giovane attaccante.

Si vedrà, ci sarà tempo fino a fine gennaio, mentre, in entrata, dovrebbe arrivare in prestito il centrocampista brasiliano Marquinho. Il Fluminense, però, prima di liberare il giocatore, aspetta il ritorno Thiago Neves. In tutto questo, continua, ovviamente, a far capolino tra i discorsi di mercato, l’estenuante attesa per il rinnovo del contratto di Daniele De Rossi. C’è chi, nelle ultime ore, si è affrettato ad annunciare l’arrivo di una firma nei prossimi giorni, auspicio che unisce i romanisti, ma che, in realtà, al momento non trova conferme. L’ottimismo, in tal senso, sembra farla da padrone a Trigoria, ma è inutile spingersi in previsioni che non trovano al momento appigli.

Probabile che il rinnovo del contratto sia legato al prossimo cda giallorosso, in programma a fine mese. In quell’occasione, che vedrà tornare a Roma l’attuale presidente DiBenedetto, si discuterà l’aumento di capitale che, per esigenze legate ai tempi tecnici di Borsa potrebbe slittare di qualche settimana. E chissà che non sia proprio quello il momento ideale per chiudere la questione De Rossi. Si vedrà. Nel frattempo la squadra, rientrata in nottata nella capitale, comincerà domani a preparare la sfida di campionato di sabato contro il Cesena. Tre giorni dopo Totti e compagni andranno a Torino per giocarsi i quarti di finale contro la Juventus di Conte.
La Repubblica – Francesca Ferrazza

Corriere dello Sport – Il nuovo via con un fallo laterale

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L’8 o il 15 febbraio si ricomincerà da un fallo laterale in favore del Catania. (…) E’ come se, relativamente a questa partita, il tempo si “cristallizzi”. Anche i provvedimenti disciplinari presi dall’arbitro Tagliavento (ci sarà, ovviamente, anche lui con la sua terna, salvo cause di forza maggiore) rimarranno congelati fino alla fine di questa partita. A stabilirlo è l’articolo 39, commi 2, 3 e 4, del Regolamento della Lega Nazionale Professionisti, nella parte relativa all’attività agonistica e alla disputa delle gare.

DECIDE L’ARBITRO – Il primo punto è che qualsiasi decisione in merito spetta al direttore di gara. Dalla constatazione dell’impraticabilità di campo al conteggio dei minuti che rimangono da giocare. Ieri sera, ha fermato il gioco con un fischio al 19’44” (ma il cronometro di riferimento è quello di Sky, ovviamente non ufficiale), con il pallone che era stato rinviato (a fatica) in fallo laterale. Ecco, da questi due riferimenti riprenderà la partita quando sarà recuperata, il direttore di gara ha annotato tutto nel referto.

MA CHI GIOCA? – E’ una delle domande che si pongono tutti, non appena una partita viene sospesa. Lo dice il comma 4, che regola le modalità di prosecuzione. Come detto, la partita riprenderà esattamente dalla situazione di gioco che era in corso al momento dell’interruzione. Ovviamente, Montella e Luis Enrique potranno schierare tutti i giocatori che erano tesserati a ieri per il Catania e la Roma, a prescindere dalla loro presenza o meno sulla distanta consegnata all’arbitro. Ci sono, però, delle “condizioni” che devono essere soddisfatte: a) chi era in campo ed è stato sostituito, non potrà essere schierato nuovamente. E’ il caso di Totti e De Rossi; b) i calciatori che erano squalificati per la partita sospesa, non potranno essere schierati nella prosecuzione (e questo riguarda Marchese e Biagianti); c) nel caso in cui, nelle partite che si disputeranno da qui al giorno del recupero, un giocatore venisse espulso, la squalifica non varrebbe per la prosecuzione; d) così come non valgono, ai fini del giudizio sportivo, le ammonizioni comminate ieri. E così De Rossi potrà giocare contro il Cesena sabato prossimo, pur essendo diffidato e ammonito (con Simplicio, Bergessio, Spolli e Potenza) ieri sera; e) Catania e Roma potranno effettuare, nei restanti 25’, tutte le sostituzioni non fatte ieri. Montella deve farle ancora tutte e tre, Luis Enrique ne ha già utilizzate due.

QUANDO SI GIOCA? – S’è detto: l’8 o il 15. Le due società hanno comunque la possibilità di accordarsi anche per il giorno successivo, previa ratifica dell’accordo da parte della Lega. Se non c’è accordo, o non c’è la ratifica, è compito del presidente della Lega decidere la data della prosecuzione, da effettuarsi entro 15 giorni dal provvedimento.
Corriere dello Sport – Edmondo Pinna

Gazzetta dello Sport – De Rossi: “Niente accordo, poi vi spiego”

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Come prendere questo sabato sera sprecato? Con la filosofia di Francesco Totti, che al solito strappa un sorriso? “Domani (oggi, ndr) non possiamo proprio giocare — dice il capitano romanista mentre si avvia negli spogliatoi — perché io devo andare al cinema…”. Al cinema “Anzi, al circo”, aggiunge per farsi un’altra risata. Totti potrà andarci oggi e quando verrà fissata la ripresa del match, l’8 o il 15 febbraio, dipenderà dall’eventuale passaggio del turno in Coppa Italia dei giallorossi: la Roma comunque farà a meno di lui e di De Rossi, sostituiti prima della sospensione. “Da quanto tempo non si vedeva un’acqua così a Catania?”, si chiede il capitano.

AMORI E DISTANZE – “Non era un campo adatto, né a noi né al Catania”, gli fa eco De Rossi, che poi affronta la questione contratto: “Non si è trovato un accordo, non so quanto ci vorrà, spero poco. Ho le idee chiare, il mio sogno resta vincere con la Roma, l’amore è grande e questo ha un significato quando si discute un rinnovo. Non mi piace che questa storia diventi una telenovela, la parola fine la metteremo quando sarà reso pubblico quello su cui stiamo lavorando. Allora spiegherò tutto ai tifosi. Spalletti sostiene che rimarrò se ci sarà un progetto vincente? Nessun altro allenatore mi conosce come lui”. L’impressione è che il ragazzo si sia convinto a firmare, ma le parti siano ancora distanti sul valore della clausola rescissoria. De Rossi e Totti, sostituiti prima dello stop, non giocheranno i 25′ che restano di Catania-Roma. “Li ho levati perché rischiavano di infortunarsi: Totti era alla terza partita in pochi giorni, De Rossi aveva qualche problema fisico”, spiega Luis Enrique. Che aggiunge: “Siamo stati fortunati, nell’intervallo ho detto ai ragazzi che così non avremmo mai vinto”.

RAMMARICO – Si sentiva la vittoria in tasca Antonino Pulvirenti, presidente di un Catania vittima del proprio stadio. “Il Massimino è un impianto inadeguato — tuona — Questa serata mostra a tutti l’esigenza di uno stadio nuovo. Catania non merita un impianto così, rinnovo il mio appello alle istituzioni perché si trovi in fretta una soluzione. Sospensione giusta, è un peccato perché stavamo dominando”. E poi Vincenzo Montella: “Giusto fermarsi, non c’era più spettacolo. Fino a quel punto, avevamo creato tantissimo. Siamo stati bravi a pressare alti la Roma e a ripartire”. Tutto inutile, però.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

Il Tempo – Si riparte dal 65′ senza i giocatori sostituiti

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La partita di Catania è stata sospesa al 20’ del secondo tempo e da lì si ricomincerà. Dunque si giocheranno gli ultimi 25’ più l’eventuale recupero. Le formazioni e le panchine dovranno essere le stesse del momento dell’interruzione, perciò Totti e De Rossi, che erano stati sostituiti, non ci saranno. Ovviamente nel recupero della gara sarà possibile cambiare uno dei giocatori in campo al momento dello stop nel caso in cui questo sia infortunato, ma non con chi era stato sostituito nei minuti giocati della gara sospesa. De Rossi, ammonito ieri e diffidato, potrà invece giocare sabato col Cesena: la squalifica scatterà infatti dopo il recupero della gara col Catania. La Roma è alla terza sospensione degli ultimi tre anni e mezzo di una sua partita per cause metereologiche dopo Roma-Sampdoria del 29 ottobre 2008 (sospesa dallo stesso Tagliavento per pioggia) e Bologna-Roma dello scorso 30 gennaio fermata per neve.
Il Tempo – F.Bovaio

Corriere dello Sport – Baldini: “Marquinho piace, però non è l’unico”

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La terza settimana di gennaio, dopo le prime due passate soprattutto a valutare, potrebbe essere decisiva per il mercato invernale della Roma, finora fermo alla cessione di Borriello alla Juve. La prima mossa sarà quella del perfezionamento dell’affare-Marquinho. La situazione però, continua ad essere complessa. Perché dopo le fonti interne al Fluminense (club proprietario solo del 30% del cartellino di Marquinho, il restante 70% è del procuratore) che davano per fatto il trasferimento in giallorosso (prestito per sei mesi con diritto di riscatto a fine stagione) e la frenata della Roma che ha smentito la chiusura dell’operazione ma non l’interesse per il mancino, sono arrivate le parole dell’agente del brasiliano. Le dichiarazioni dell’agente Marcio Rivelino, figlio del compagno di squadra di Pelè nel fantastico Brasile di Messico ‘70, hanno lasciato aperte diverse ipotesi: “Abbiamo rifiutato un’offerta importante dalla Cina perché Marquinho vuole l’Europa. Ha voglia di affermarsi in un grande campionato e la possibilità di andare alla Roma lo affascina. Mi ha detto “il club giallorosso sarebbe un sogno”. Lascerà il Fluminense solo per un grande club”. (… ) Sull’argomento ieri, prima della partita con il Catania, è intervenuto anche il direttore generale Franco Baldini: “In soldoni Marquinho è uno dei giocatori osservati da Sabatini. Non è assolutamente un giocatore della Roma. Abbiamo un ds esuberante dal punto di vista del mercato. Tutto quello che si muove, lui ne prende informazioni. Ha qualità Marquinho, però è solo uno dei tanti giocatori visionati” . Le ipotesi sono due: la Roma prende Marquinho nei prossimi giorni, oppure lo tiene bloccato in attesa di capire cosa succede sulle altre piste battute (Guarin, Casemiro, Paulinho, Fernando). Intanto dal Brasile il tecnico del Fluminense, Braga, spiega: “Mancano solo dei documenti per il trasferimento di Marquinho alla Roma”. Il discorso sul centrocampista, chiaro, è strettamente legato alla situazione di De Rossi. A 16 giorni dalla possibilità che De Rossi possa non solo parlare ma anche firmare con chi preferisce, non c’è ancora alcun annuncio ufficiale, né in un senso, né nell’altro.

CESSIONI – La Roma nel frattempo, pensa ad accontentare Luis Enrique nella richiesta di riduzione dell’organico. In Brasile, oltre che ai possibili acquisti, il club giallorosso sta tentando di trovare una sistemazione per Cicinho. Con l’esterno però, bisognerà parlare di una sorta di buonuscita: da qui al termine della stagione la Roma deve a Cicinho oltre un milione di euro netto (due lordi), se il rapporto finisse prima per scelta del club servirebbe un accordo. Poi due attaccanti con la valigia pronta. Uno è Okaka, destinato al Parma (nell’operazione si parlerà dei 7 milioni del riscatto di Borini): in piedi l’ipotesi di rinnovo con la Roma e trasferimento in comproprietà al club emiliano. L’altro è Caprari, per il quale Luis Enrique ha dato il via libera: andrà, forse già da domani, in prestito al Pescara di Zeman. Infine la Primavera: Nico Lopez, il tesseramento del quale è costato alla Roma la chiusura di una delle due caselle dedicate agli acquisti di giocatori extracomunitari, non ha ancora ottenuto il transfer. Il Nacional di Montevideo attende che l’iter delle garanzie bancarie (la Roma sta spendendo un milione di dollari) sia concluso. La settimana che si apre domani, anche in questo caso, sarà decisiva.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Braga (all. Fluminense): “Per Marquinho alla Roma mancano solo i documenti”

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Marquinho è ad un passo dal diventare un nuovo giocatore della Roma. A confermarlo è lo stesso tecnico della Fluminense, Abel Braga a Globoesporte.com“Mancano solo dei documenti per il trasferimento di Marquinho alla Roma“. Il centrocampista carioca non ha giocato contro l’Audax, Braga spiega perchè: “E’ in trattativa con i giallorossi, non volevo schierarlo, anche se si è allenato benissimo in settimana”

 

Quando a Bologna Totti disse: “Io e Di Vaio troppo vecchi per questo freddo”

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Un’evento naturale, si tratti di pioggia o neve, non è in grado di frenare la vena ironica di Francesco Totti. Il 10 giallorosso, che ha reagito con una battuta all’ipotesi di recuperare Catania-Roma domani pomeriggio (LEGGI LE PAROLE DEL CAPITANO), non è nuovo a risposte simpatiche in situazioni del genere: successe a Bologna, il 30 gennaio 2011, quando a causa della neve l’arbitro Banti si vide costretto a sospendere il match dopo soli 16 minuti di gioco, con le squadre ferme sullo 0-0. In quell’occasione Totti esclamò: “Io e Di Vaio siamo vecchi, non possiamo giocare con questo freddo. C’abbiamo un’età…”.

Catania-Roma, il recupero l’8 o il 15 febbraio

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La partita tra Catania e Roma, sospesa per impraticabilità del campo, si potrebbe giocare l’8 o il 15 febbraio prossimo. Secondo Sky Sport sono queste le date più probabili per il recupero del matchTuttavia non si ha ancora l’ufficialità che arriverà, molto probabilmente, nelle prossime ore.

 

Catania-Roma, le interviste: Luis Enrique: “Sembrava una partita di pallanuoto”, Totti: “Giusto sospendere”. De Rossi: “So cosa voglio fare della mia vita professionale”

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Catania-Roma: tutte le dichiarazioni dei protagonisti

Luis Enrique a Mediaset
“Il secondo tempo sembrava più una partita di pallanuoto, dobbiamo pensare ai 25 minuri che mancano. Taddei non ha visto tutto il campo ma più la sua zona, era veramente un campo impraticabile. Fatemi rivedere l’abbraccio di De Rossi…ah, non lo so, forse ha rinnovato, magari, non lo so, non so cosa significa questo abbraccio. Daniele ha problemi fisici, mercoledi non ha potuto giocare. Francesco ha giocato 3 partite in 6 giorni, troppo affaticato in un campo del genere. Ho visto la Roma con la mancanza della struttura che stiamo ricercando. Nella prima parte abbiamo fatto tantissimi errori, ne abbiamo risentito tanto, siamo stati fortunati a concludere il primo tempo con un pareggio. Quando parlo di struttura parlo di una struttura diversa, i giocatori devono impegnarsi a mantenere l’equilibrio, evitare di perdere il pallone in occasioni difficili, nel riposo abbiamo parlato di rivedere le posizioni in campo sennò contro questo Catania non vincerebbe nessuna squadra. Ho parlato con De Rossi, forse sarà meglio per lui non giocare la prossima partita, sul fatto della maglietta: so quanto era importante per lui fare questo gol. Mercato? Perchè siamo sotto mercato? A parte gli scherzi, ho chiesto alla società giocatori di rinforzo che saranno i benvenuti. Mi piace Simon, Burdisso…i miei difensori mi piacciono. Domani vedrò il derby, spero in un pareggio, io spero sempre il pareggio per le altre squadre”.

Kjaer in mixed zone
 
“La sospensione è stata assolutamente la scelta giusta. Meglio così per tutti”.

Totti a Mediaset
“Era un campo impraticabile, impossibile da giocare a calcio, troppe pozzanghere. il secondo tempo era impessibile giocare, è stato giusto sospendere. Abbiamo creato subito 3 occasioni con Bojan e Lamela poi non abbiamo più seguito con lo stesso gioco. Abbiamo preso qualche contropiede di cui il mister si è arrabbiato molto. Ho sempre detto e ribadisco che Daniele spero rimanga, è una decisione che spetta a lui. L’abbraccio a Daniele? E’ che aveva freddo! Spero che ci farà vincere tanto, magari un altro scudetto. Pensiamo a fare il meglio possibile, stiamo attraversando un grande momento, ci godiamo queste belle partite, dall’anno prossimo potremo pensare di fare grandi cose. Sono moduli differenti rispetto a Spalletti, il mio modo di giocare è più o meno lo stesso, tendo più a stare a centrocampo ma ho molto margine per spaziare nel campo. Ho un ottimo rapporto col mister, anche quando non giocavo. Certo, da Firenze ci siamo uniti tanto, abbiamo iniziato ad avere fiducia gli uni negli altri, sono contento che sia rimasto, sia lui che noi abbiamo tanta voglia di fare bene. Spero di segnare sabato il mio gol numero 210, davanti ai miei tifosi. Io non parlo mai di mercato, non penso niente, faccio solo il giocatore. Sta ai dirigenti e al mister decidere i giocatori giusti, spero vengano grandi nomi”.

Luis Enrique a Sky
“Non si poteva giocare e i giocatori erano a rischio, non solo quelli della Roma. Non me l’aspoettavo continuasse a piovere così, era una partita interessante, ancora aperta, dovremo ripensare a come giocare questi 20 minuti. Taddei sapeva benissimo che era impraticabile, però magari vedeva. De Rossi e Totti si sono abbracciati? Non lo so, magari ha rinnovato, chi lo sa… De Rossi aveva dei problemi fisici, non poteva giocarla tutta. Il campo era una piscina ed era un rischio per Totti, che era stanco, è stato meglio cambiarlo. Ho visto una mancanza nella struttura che noi cerchiamo per controllare la partita. Questa è una cosa di cui parlo sempre con i giocatori, a costo di essere pesante. Abbiamo giocato male all’inizio al centro: o facciamo il calcio rospettando quello che facciamo dal primo giorno è impossibile fare bene. Siamo stati fortunati a chiudere in pareggio il primo tempo. Troppo spazio tra difesa e centrocampo? Quando parlo di struttura intendo anche questo. Il possesso palla è stato nostro, ma le palle gol più nitide le ha avute l’avversario. Abbiamo preso troppe ripartenze, di quello abbiamo parlato nell’intervallo, poichè così non vinci, nè a Catania, nè da nessuna parte. La struttura è sapersi difendere senza prendere rischi come oggi. Il cartellino a De Rossi? No, ne abbiamo parlato, lui ha uno stato fisico non ottimale, magari è anche meglio non giocarla la prossima partita. Certo, prendere un cartellino così presto… Acquisti? Non c’è mercato, sono contento con la rosa che ho. la società deve essere pronta a rinforzare la squadra, ma non c’è la fretta che c’era questa etstate. Ho chiesto solo che sia ridotto il numero dei giocatori per poter lavorare meglio. Mi piacciono tantissimo i miei difensori: Burdisso, Gabi, Juan, Kjaer… Mi piacciono tutti”.

Juan a Roma Channel
“Eravamo tutti d’accordo. Nnn si poteva giocare. Era troppo difficile. Non sapevamo mai dove rimbalzava il pallone, un peccato ma è stato meglio così. Abbiamo concesso troppo al Catania? Abbiamo sbagliato troppi passaggi e troppi palloni. Non possiamo sbagliare o subiamo il contropiede. Siamo andati a fare la partita. Stanchezza mentale? No, stanchezza no. Stavamo bene, abbiamo sbagliato troppi palloni e gli abbiamo lasciato il contropiede. Volevamo fare meglio nel secondo tempo”.

De Rossi a Mediaset
“L’abbraccio con Francesco e tutti i miei compagni non è emblema di quanto la Roma mi sia nel cuore, inutile dire quanto la Roma sia la mia pelle, è un fatto assodato. Io ho le idee molto chiare, non nego momenti precedenti di dubbio, credo sia umano. Poi con valutazioni successive ho fatto mente locale e inizio a realizzare cosa voler fare della mia vita professionale. A prescindere dal fatto che la squadra sta iniziando a raccogliere i frutti, assume una connotazione diversa e un modo di giocare preciso, per me vincere con la Roma è in assoluto la cosa più importante, vorrei tronare indietro per riconquistare quei 2 scudetti persi. Il mister è sereno per merito suo e della società, non mi mettono pressioni. Io sono contento e sereno davvero. Non ho già rinnovato, le deduzioni per il momento sono solo parole, confermo solo il mio grande amore per la squadra. Non sono un animale da prima fila, non voglio le luci dei riflettori per queste supposizioni, vorrei stare sulle prime pagine non per gli scoop per il mio contratto o per possibili lezioni di inglese che sto prendendo, piuttosto per i miei successi calcistici. Con il Cesena a questo punto devo giocare, ho un piccolo problemino da Udinese-Roma, avrò bisogno di un periodo di riposo e cure ma crcheremo di recuperare al meglio. Credo che si possa far tutto quando si è disposti a farlo e quando la squadra è seriamente organizzata. Abbiamo difensori forti quindi non credo ci sarebbe bisogno di un centrocampista messo come me fuori ruolo in difesa, poi per il resto io sono a disposizione del mister. La nostra caratteristica è che nelle difficoltà ci esaltiamo, abbiamo fatto una grande cosa a tenere duro e a riprenderci un posto più alto in classifica. Abbiamo due obiettivi e non snobbiamo nessuna partita. Quella di Coppa Italia è importante, quasi quanto lo sarebbe una Champions League”.

Totti a Sky
“Ha vinto la pioggia? Risultato inaspettato, una pioggia così qui non si sa da quanto non si vedeva, era doveroso terminarla li. Era difficile giocare palla a terra, cercavamo ugualmente di fraseggiare, sbagliando perche non si poteva giocare. Ha fatto bene il mister a chiedere la sospensione. Non era il caso di andare avanti anche perché il campo era impraticabile, la palla si fermava era inutile per entrambe le squadre. Il derby di Milano? Sarà una partita bellissima, da vedere. Che vinca il migliore ho amci in entrambe le squadre”.

Simplicio in mixed zone
“Montella? E’ un grandissimo allenatore e ha un grande futuro. Spero che faccia bene. Ha un’idea importante per il calcio italiano. Giusta la sospensione, non si poteva giocare. Il Catania vi ha messo in difficoltà? Ripartivano bene. Cambierà la preparazione per giocare i 25 minuti restanti? Non cambierà nulla perché già è successo contro il Bologna e abbiamo vinto”.

De Rossi a Sky
“Quando si recupera? Io non ho capito neanche quando sono le date in cui rigiocheremo. Il gol? Sapevo che ero diffidato, è stato un gol importante perchè poi il campo ha finito di rovinarsi, era dura fare un’azione. E’ stato Luis Enrique a decidere di interrompere… Non era un campo adatto alla Roma ma neanche al Catania che è molto tecnico. In mezzo all’acqua era dura, gli ultimi 25 minuti si giocheranno su un campo normale. Non credo io possa rigiocare, ci saranno i miei compagni. Novità sul contratto? La parola fine la decideremo quando vorremo rendere pubblico quello su cui stiamo lavorando. Quando sarà deciso sarò il primo a venire da voi e a spiegare ai tifosi della Roma. Parlerò chiaramente quando saprò qualcosa, dire delle cose tanto per dirle non è nel mio stile e non si fa. Tempi d’attesa? Non lo so veramente, non mi piace questa situazione, sta diventando una telenovela e non voglio. Appena sapremo qualcosa la società lo dirà”.

Luis Enrique a Rai Sport
“Favorevole alla sospensione anche per il rischio di infortuni? Si, principalmente per questo, poi perché era impossibile giocare, era rischioso. Totti e De Rossi, sostituiti, non potranno scendere in campo. De Rossi potrà giocare con il Cesena? Credo di si. Ho pensato che Daniele era diffidato e dopo il cartellino ho pensato di cambiarlo, può giocare se lo stato fisico migliora. Totti? Campo pesante, ha giocato la terza partita, ho pensato non fosse il campo per lui. Il primo tempo della Roma? Non mi è piaciuto, pensavo di aver il possesso palla e di essere più cattivi. Troppi errori e tante palle perse a centrocampo. Il Catania ha fatto ripartenze pericolose, fortunati se non abbiamo preso più di un gol e siamo rimasti sul pari allo scadere. E’ mancato un punto di riferimento centrale come Osvaldo. Se serve un rimpiazzo? Non sono d’accordo, Osvaldo è un calciatore di riferimento per noi, ma oggi è un problema strutturale, abbiamo giocato pochi palloni sulle fasce e il Catania lo sapevo. Oggi siamo stati ingenui. De Rossi? Circolano voci che ha baciato la maglia dopo il gol… Come siete voi italiani, per qualsiasi gesto… non significa niente, ha segnato il pareggio. Calma, lui e la società stanno parlando, non ho nessun timore. Mai capitato di giocare una partita per 25’? La preparerò come al solito, non è facile perché non si può rimediare agli errori, ma cercheremo lo stesso di fare la nostra proposta. Un pronostico su Inter-Milan? Sarà una bella partita, l’Inter è in forma e il Milan è il campione attuale, ma non faccio pronostici”.

Taddei a Roma Channel
“Anche i calciatori del Catania volevano smettere… All’inizio alcuni compagni volevano provare a giocare ma era impraticabile. Era giusto così. Area di rigore della Roma impraticabile. Dalla nostra parte era molto peggio. L’arbitro ha preso la decisione giusta insieme a tutti. Come si preparano 25 minuti di partita? E’ già successo, non c’è due senza tre. Cerchiamo di segnare per vincere la partita. Fascia da capitano? Sto diventando esperto, vecchio è una parola brutta. Sono il più vecchio no? E’ bello con la Roma indossare la fascia da capitano. Catania pericoloso? Abbiamo rischiato parecchio, ma è un campo difficile con una squadra che gioca in velocità”.

 

Catania-Roma sospesa per pioggia al 20′ del secondo tempo

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Catania-Roma  è stata sospesa per pioggia al 65esimo minuto. Dopo l’ennesimo sopralluogo della quaterna arbitrale è arrivata la decisione ufficiale del direttore di gara Tagliavento: l’anticipo della 18a giornata di Serie A, non poteva continuare nelle condizioni in cui verteva il campo, vista la copiosa pioggia caduta sulla cittadina siciliana.

L’ultima volta che una partita della Roma era stata sospesa era quasi un anno fa: il 30 gennaio 2011. I giallorossi giocavano a Bologna, dove aveva nevicato dalla mattina. L’arbitro del match era Banti di Livorno, che inizialmente prese la decisione di far iniziare la partita, dovendo però sospenderla dopo solo 16 minuti. Anche in quella occasione Francesco Totti fu protagonista di un fatto divertente: come in Catania-Roma, il Capitano al momento della sospensione si lasciò scappare una battuta. Rivolgendosi all’arbitro e indicando Di Vaio, giocatore che conosce molto bene visto che è suo coetaneo e concittadino (Di Vaio è uscito dal settore giovanile della Lazio), disse: “Arbitro, noi abbiamo 35 anni, non possiamo giocare con questo freddo!”, tra l’ilarità generale.
Altra curiosità relativa a quella partita è che nel recupero di quella partita, ci fu proprio l’esordio da allenatore di Vincenzo Montella, che oggi siede sulla panchina del Catania e per la prima volta sfidava la sua (finora unica) ex squadra. Il 23 febbraio la sfida si concluse 0-1 con gol di Daniele De Rossi, che anche questa sera era andato in rete.

Anche per quel che riguarda l’arbitro Tagliavento c’è una singolare statistica da ricordare. Per il fischietto di Terni questa è la seconda partita sospesa, la prima si era giocata a Roma il 29 ottobre del 2008, ed era Roma-Sampdoria, la partita del primo ritorno nella Capitale con una maglia diversa di Antonio Cassano. Bastarono 6 minuti in quel caso per rendersi conto che non era il caso di giocare, e fra le altre cose quella era stata l’ultima partita della Roma sospesa per pioggia. Anche in quel caso i giallorossi riuscirono a portare a casa i tre punti nel “replay” della sfida, la sera del 14 gennaio 2009 ci pensò Julio Baptista con una splendida doppietta a decidere il match.

Totti al momento della sospensione del match: “Domani non posso giocare, devo andare al cinema”

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Ennesima manifestazione di simpatia per Francesco Totti durante Catania-Roma. Il Capitano, al momento della sospensione del match per la forte pioggia caduta su Catania e sullo stadio Massimino in particolare, a chi si domandava se la partita potesse essere recuperata già nella giornata di domani ha risposto:
Domani è impossibile, non posso venire. Devo andare al cinema