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Simplicio: “De Rossi è un gran giocatore, spero che possa restare con noi”

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Il centrocampista della Roma, Fabio Simplicio, parla a proposito della delicata vicenda che riguarda il rinnovo di Daniele De Rossi. Queste le parole del giocatore brasiliano: “Daniele è un grande giocatore, sarei felicissimo se restasse qui con noi, ma lui deve deciderecon calma e pensare al suo futuro,che noi pensiamo possa essere qui. Fu proprio lui a darmi il benvenuto qui a Roma – dichiara ai microfoni di SkySport24 – ha una grande grinta che piace sia a noi che ai tifosi, e spero sinceramente che possa restare“.

Ds Pescara: “Domani chiuderemo la trattativa per Caprari”

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Il ds del Pescara, Daniele Delli Carri, parla aproposito della trattavia che porterebbe il giovane talento romanista, Gianluca Caprari, in prestito alla corte di Zednek Zeman.

Queste la parola del direttore: “Questa mattina ho sentito Walter Sabatini, e in serata parlerò di nuovo con lui. Oggi ci concentreremo sul match contro il Verona -racconta al sito seriebnews.com- domani penso che chiuderemo questo affare“.

Carraro: “Anche la Roma è in corsa per lo scudetto”

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Franco Carraro, dirigente sportivo e politico attualmente membro del Cio, ha parlato del campionato di Serie A a ‘La Politica nel Pallone‘ su Gr Parlamento.“Juve in testa? Penso che il Milan sia la squadra con maggiori possibilita’ di vittoria finale, ma credo che tutte le squadre abbiano delle possibilita’, dalla Juve all’Inter, alla Lazio, all’Udinese, senza dimenticare Napoli e Roma, tante squadre possono dire la loro”.

Mercato Roma, più lontani Vertonghen e Fucile

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In casa Roma continua la ricerca di buoni giocatori per migliorare la rosa a disposizione di Luis Enrique. Il direttore sportivo Sabatini sembra essere decisamente in vantaggio sulla concorrenza per quanto riguarda Marquinho della Fluminense. L’eventuale  ingaggio del brasiliano secondo calciomercato.it, farebbe però immediatamente decadere le attenzioni del club giallorosso per Vertonghen dell’Ajax e Fucile del Porto.

Ivan Tomic: “Nemanja Tomic ricorda Robinho”

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Ivan Tomic, ex direttore sportivo del Partizan Belgrado, ha parlato del suo omonimo 23enne Nemanja Tomic seguito da molti club europei, tra cui la Roma: “E’ un giocatore offensivo che come stile di gioco assomiglia ad un Robinho più centrocampista. E’ molto tecnico, ha un bel tiro, buona visione di gioco ed  una tecnica eccellente. Credo sia adatto – dichiara a tuttomercatoweb.com – per una squadra che gioca al vertice anche se deve migliorare fisicamente “.

Juventus-Roma: aggiornamento info biglietti

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L’As Roma, tramite il suo sito ufficiale, comunica una variazione relativa all’inizio delle procedure di vendita dei biglietti per il settore ospiti della partita di Coppa Italia contro la Juventus, in programma martedì 24 gennaio. La vendita, inizialmente prevista per oggi, prenderà il via alle ore 11.00 di martedì 17 e terminerà alle ore 19 di lunedì 23 gennaio.

Ecco il comunicato di As Roma:

A.S. ROMA, su indicazioni della JUVENTUS F.C., rende noto che  l’inizio della vendita dei tagliandi per il settore ospiti della  suddetta gara è stato posticipato alle ore 11.00 di martedì 17  gennaio. La vendita terminerà alle ore 19.00 di lunedì 23  gennaio. Prezzi e modalità di acquisto restano confermati.

INDICAZIONI STRADALI PER RAGGIUNGERE LO “JUVENTUS  STADIUM”: provenendo dalla tangenziale, l’uscita da utilizzare  per il Settore Ospiti (in Strada Druento) è quella di VENARIA  REALE.

Clicca qui per scaricare il comunicato ufficiale dell’As Roma

La Roma vicina al riscatto di Borini. Al Parma andrà Okaka

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La Roma è ad un passo dal riscatto di Fabio Borini, secondo quanto riportato da calciomercato.com. Al Parma andrà, come parziale contropartita, Stefano Okaka, che, non appena rinnoverà il contratto con i giallorossi, passerà in gialloblu con la formula della comproprietà.

Il Romanista – Club più ricco, possono arrivare 80 milioni

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In vecchie lire fa più effetto: circa 160 miliardi, 80 milioni di euro. È il massimo della cifra che l’Assemblea degli azionisti dell’As Roma potrà decidere di stanziare il 30 gennaio, quando all’ordine del giorno ci sarà appunto, per la parte straordinaria, una ricapitalizzazione storica. Ottanta milioni. Al massimo.

Sono risorse indispensabili per la società. Irrobustiranno il capitale sociale. Come si legge anche nella relazione illustrativa degli amministratori, permetteranno infatti di “garantire la continuità aziendale” e “di sostenere finanziariamente i piani di sviluppo per i prossimi tre esercizi sociali“. Risorse indispensabili, dicevamo. (…)  Innanzitutto per rivitalizzare un bilancio che al 30 giugno 2011 ha chiuso con un risultato netto negativo per oltre 30 milioni di euro (30 milioni 778 mila euro, per la precisione). Con il denaro della ricapitalizzazione sarà quindi possibile poter effettuare sia le spese relative alla gestione ordinaria – esempio, il pagamento degli stipendi – sia quelle relative alla gestione straordinaria, come le operazioni di mercato in entrata. C’è chi ha messo in relazione il rinnovo di De Rossi all’Assemblea degli azionisti. Le cose non stanno proprio così. Il contratto di Daniele non dipende dall’esito della ricapitalizzazione, anche se – è ovvio – qualora per assurdo non si procedesse alla ricapitalizzazione, mancherebbero le possibilità economiche per procedere al rinnovo. Ma a quel punto, anche per la stessa continuità aziendale. E quindi per la sopravvivenza del club.
La ricapitalizzazione è all’ordine del giorno per la parte straordinaria. Per quella ordinaria ci sono invece la nomina di Mark Pannes e Brian Klein come consiglieri di amministrazione al posto dei dimissionari Michael Ruane e Richard D’Amore, più la nomina di Sergio Lamonica quale nuovo membro del Collegio Sindacale.

Il Romanista

Gazzetta dello Sport – Marquinho insiste “Sì, Roma arriverò”

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Preso? Opzionato? O solo visionato, come vorrebbe farci credere Franco Baldini? “E’ uno dei tanti, del resto abbiamo un direttore sportivo molto esuberante“, ha commentato sabato sera il d.g. Già, perciò bisognerebbe pure chiedersi: Sabatini lo tiene in caldo per la Roma o per qualcun altro?

Identikit Prima di tutto, però: chi è Marco Antônio de Mattos Filho, in arte Marquinho? Nato il 3 luglio 1986 a Passo Fundo, (…), profondo Sud del Brasile.(…) . Di apparizioni in Seleçao di Marquinho non c’è traccia. Di quello che riesce a combinare con il suo piede sinistro, invece, è pieno youtube: dribbling, tiro, verticalizzazioni, pure qualche efficace copertura in difesa. Fa tutto col mancino. Centrocampista offensivo, solitamente parte da sinistra e si accentra. Cresciuto nel Gaucho, si è fatto uomo e calciatore a San Paolo, nel Palmeiras. Dal 2009 è una colonna portante della Fluminense, la squadra borghese di Rio de Janeiro, con cui ha vinto il campionato brasiliano nel 2010. Al momento Marquinho è col resto della squadra nel ritiro di Mangaratiba, una delle spiagge più belle della cintura di Rio.

Preso o no? Il procuratore Marcio Rivelino — figlio del mitico Roberto, stella del Brasile campione a Messico ’70, uno dei calciatori più belli e intelligenti di quell’epoca — possiede il 70% del suo cartellino, perciò ha buon diritto a parlare del ragazzo. “Marquinho sarebbe felicissimo di giocare in Italia, mi ha detto che la Roma per lui sarebbe un sogno“. La Fluminese, proprietaria del restante 30%, conferma per bocca dell’allenatore Abel Braga: “Marquinho si sta allenando bene, ma i miei dirigenti non mi consentono di impiegarlo in partita perché mancano solo i documenti al suo passaggio in giallorosso legato comunque all’ingaggio dall’Al-Hilal di Thiago Neves (che dovrebbe sostituirlo, ndr)”. E ieri, ha ribadito: “Io so per certo che Roma è la sua destinazione“. Perché, allora, da questa parte del globo si continua a minimizzare?

Restiamo in attesa Interpellati sulla questione negli ultimi giorni, i dirigenti della Roma hanno dato tutti risposte criptiche. Walter Sabatini, che avrebbe condotto materialmente la trattativa: “Ammesso che prenderemo qualcuno a centrocampo, è solo uno dei 6-7 giocatori individuati“. Franco Baldini, che l’operazione dovrebbe averla avallata: “Per quanto ne so, in soldoni Marquinho è solo uno dei tanti“. Claudio Fenucci, quello che dovrebbe dare l’ultimo ok al prestito per sei mesi del ragazzo: “Alle viste non c’è nulla di definito“. Si attendono notizie illuminanti. Ma non è che i romanisti ci stiano perdendo il sonno.

Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

Il Messaggero – Venticinque minuti da giocare all’attacco

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Congelata, dopo il diluvio: così va definita Catania-Roma di sabato sera al Massimino, sospesa per impraticabilità del campo da Paolo Tagliavento, arbitro trentanovenne della sezione di Terni, al minuto 19 e 55 secondi del secondo tempo. Sarà lui, a meno che non indisponibile (impegni internazionali o altro), il direttore di gara designato anche per la prosecuzione del match. Che, però, ancora non si può sapere quando sarà giocato. Di sicuro a febbraio, mercoledì 8 se i giallorossi martedì prossimo a Torino, nella gara secca dei quarti di finale di Coppa Italia, saranno eliminati dalla Juventus, o mercoledì 15 se la Roma passerà il turno.

(…) Si ripartirà con un fallo laterale per i giallorossi, da battere nella propria metà campo (l’anno scorso, nel recupero della gara al dall’Ara, il match ricominciò con un corner a favore del Bologna). Montella e Luis Enrique, da regolamento, potrebbero anche schierare undici giocatori diversi da quelli che erano in campo al momento della sospensione. Per entrambi, però, ci sono degli impedimenti: il primo non avrà la possibilità di utilizzare i due squalificati Biagianti e Marchese, l’asturiano i due capitani Totti e De Rossi, usciti dal campo prima dell’interruzione. In più Luis Enrique, rispetto al collega, potrà fare solo una sostituzione, avendo appunto cambiato già due uomini (in panchina, però, potrà scegliere tra sette: cioè la lista sarà completa, con 18 calciatori). Nei 25 minuti, più eventuale recupero, Montella avrà più scelta del rivale.

Il mercato, sessione invernale, chiuderà prima del nuovo (e breve) appuntamento tra le due formazioni a Catania. Ma i due allenatori non potranno schierare i possibili nuovi acquisti (quelli tesserati dopo la gara di sabato). Luis Enrique, avendo chiesto lo sfoltimento dell’organico, tornerà in Sicilia con i calciatori quasi contati. Oltre a De Rossi e Totti, sostituiti e quindi non riproponibili, a febbraio non potrà più contare su due attaccanti. Caprari, in tribuna al Massimino, e Okaka partiranno. Non è da escludere che, dando per scontato di vedere in campo il trio Lamela-Bojan-Borini a Catania (come prima della sospensione), per avere una punta in panchina l’asturiano potrebbe chiamarne una della Primavera, Tallo o Piscitella. Teoricamente potrebbe anche tornare Osvaldo: ma per il recupero dell’italoargentino bisognerà attendere qualche settimana in più.

De Rossi resta in diffida. (…). L’ammonizione ricevuta è nel referto di Tagliavento che è congelato proprio come la gara. Se Daniele sabato pomeriggio, nella sfida all’Olimpico contro il Cesena, dovesse ricevere un cartellino giallo, sarebbe squalificato subito, per la gara contro il Bologna, prima del girone di ritorno. Se invece resterà in diffida fino alla partita con il Catania che, ricordiamolo, non giocherà, salterà la partita successiva: quindi quella di Siena, se la Roma tornerà al Massimino l’8 febbraio, o quella all’Olimpico contro il Parma, se per la continuazione bisognerà aspettare il 15 febbraio. Restando agli squalificati, bisogna sottolineare che le due squadre, se ne dovessero avere dopo la partita che precederà i rimanenti 25 minuti da giocare a Catania, potranno farli scendere in campo, perché sabato scorso erano disponibili (a parte ovviamente Biagianti e b, ai quali abbiamo già fatto riferimento sopra).

Negli ultimi due precedenti, con l’arbitro sempre confermato, la Roma è riuscita a vincere in entrambi i casi. L’anno scorso a Bologna, in coincidenza la prima di Montella sulla panchina giallorossa: il 23 febbraio, riprendendo dal minuto 16 del primo tempo dopo la sospensione del 30 gennaio di Banti per abbondante nevicata, l’ 1 a 0 fu firmato da De Rossi che sabato sera ha fatto centro pure al Massimino. Il 14 gennaio 2009, con doppietta di Baptista, la Roma superò 2 a 0 all’Olimpico la Sampdoria, ripartendo dal minuto 6 del primo tempo la gara fermata per pioggia il 29 ottobre 2008 proprio da Tagliavento. Ma per vincere, ha sempre avuto più minuti. I 25 di febbraio saranno pochi. Ma Luis Enrique già ha fatto sapere che li giocherà tutti all’attacco. Senza accontentarsi del punto.

Il Messaggero – Ugo Trani

Corriere dello Sport – Pioggia o neve, alla Roma porta bene

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Venticinque minuti da giocare e due precedenti che fanno sorridere. In poco più di tre anni, dall’ottobre del 2008, questa è la terza volta che la Roma si trova in una situazione del genere: partita sospesa per impraticabilità del campo dovuta alle condizioni meteorologiche e recupero dei minuti mancanti in un’altra data rispetto a quella iniziale. Tra poco la Roma tornerà a Catania per giocare i 25’ di gara rimanenti, parecchi giallorossi sanno come si fa.

PIOGGIA – Troppa pioggia, campo sul quale non si può giocare. Ciò che è accaduto al Massimino è più meno lo stessa cosa che accadde a Roma il 29 ottobre del 2008. All’Olimpico era in programma Roma-Sampdoria. I capitani e vecchi compagni, Francesco Totti e Antonio Cassano si scambiarono i saluti iniziali sotto una pioggia battente. Pioggia che ben presto diventò nubifragio, con il risultato che il manto dell’Olimpico non ci mise tanto a inzupparsi. (…)

NEVE – Il ricordo più fresco è invece legato allo scorso campionato. Non c’entra la pioggia stavolta, bensì la neve. Poco meno di un anno fa, la Roma si presentò al Dall’Ara di Bologna per sfidare i rossoblù. Era il 30 gennaio 2011, sulla panchina giallorossa c’era Claudio Ranieri. Ancha in quell’occasione la situazione era abbastanza chiara: troppa neve per giocare a pallone. La partità però, cominciò ugualmente, e si giocò per 16 minuti. La gara di recupero quindi, durata 74’, si avvicinò molto a una partita regolare. Poco più di tre settimane più tardi la Roma tornò a Bologna con un nuovo allenatore: quei 74 minuti furono il battesimo di Vincenzo Montella nelle vesti di allenatore giallorosso, subentrato nel frattempo al dimissionario Ranieri. E anche quella volta la Roma seppe approfittare bene del “recupero”, imponendosi per 1-0 grazie al gol di Daniele De Rossi. Proprio lui, che nei 25 minuti da giocare con il Catania non potrà esserci essendo stato sostituito da Luis Enrique sabato sera. (…)

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Romanista – Losi: “De Rossi via? Impensabile”

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Vincere a Roma era il mio sogno e per farlo ho rifiutato le offerte di Juventus e Inter che mi avrebbero garantito il triplo dell’ingaggio. E ai miei tempi erano bei soldi”. Parole da bandiera. Di chi è stato ed è una bandiera romanista. Giacomo Losi oggi ha settantasei anni, un fisico da ragazzino e si diverte ancora a giocare a calcio, allenando l’ItalianAttori, la squadra di cui fanno parte tanti personaggi dello spettacolo che ogni anno fa tanta beneficenza. Siamo andati a trovarlo proprio in una mattinata di allenamenti al Salaria Sport Village, dove prima di scendere in campo con i suoi ragazzi ha commentato il momento della Roma e non poteva non dire la sua sul rinnovo di Daniele De Rossi. “Guarda non ne voglio nemmeno parlare, mi sembra impossibile pensare alla Roma senza di lui – dice con la solita schiettezza Core de Romaperò dipende dalla sua volontà: se De Rossi decide di andarsene è perché vuole una squadra già di livello internazionale per vincere subito. Io volevo vincere lo Scudetto con la Roma e ho rifiutato le offerte delle “grandi”. Purtroppo ai miei tempi mancava una società forte alle spalle. Oggi la società c’è e anche la squadra è forte”.

Squadra rifondata con acquisti che piacciono molto a Losi: “Gago è il giocatore che mi ha impressionato di più: un centrocampista forte, maturo per giocare in mezzo al campo. Ovviamente anche Lamela mi sta stupendo, ha grande qualità e personalità ma è molto giovane quindi bisogna andarci davvero piano. Pjanic anche, molto forte tecnicamente ma vorrei giocasse con più coraggio, dovrebbe tirare di più dalla distanza. Comunque tutti i ragazzi acquistati sono molto giovani, che vanno fatti crescere e amalgamati con il resto della squadra“. Infine il parere dell’ex capitano giallorosso su Luis Enrique: “Purtroppo ha pagato l’iniziale mancanza di esperienza con il calcio italiano. La Serie A non è la Spagna, un’altra mentalità e soprattutto la Roma non era e non è il Barcellona B. E’ stata un po’ dura per lui imporre le proprie idee e trasmetterle ai giocatori, che però lo hanno seguito e ora ha trovato la quadratura. Forse ha gettato nella mischia troppo presto tutti i giovani, ora invece vedo che sta puntando su calciatori d’esperienza nei ruoli chiave, come Heinze, De Rossi e Totti. Avere giocatori così è troppo importante per fare da guida al resto della squadra”. Poi gli elogi: “La bravura di Luis Enrique è stata di riuscire a far acquistare concretezza a questo gruppo che nelle prime partite aveva dimostrato tanta qualità e un bel possesso palla che però rimaneva un po’ fine a se stesso. La squadra ha molta più convinzione, è più sicura, anche se continua a lasciare qualche occasione di troppo. Bisogna solo avere pazienza”.

Dal pensiero di “misterGiacomo Losi, ecco poi il parere di un romanista doc come Marco Vivio, (…): “Visto che tutti dicono Lamela, io dico che il giocatore che mi ha stupito di più è Pjanic. Ha già dimostrato grandi cose e mi ha colpito la mentalità, veramente da grande campione”. Dal centravanti al portiere dell’ItalianAttori, Marcello Magnelli, altro grande cuore romanista, tacciato di essere laziale per aver disputato otto Derby del cuore con la maglia biancoceleste. E’ lui a spiegarci come è accaduto: “Purtroppo eravamo sempre quattro portieri, tutti romanisti e a sorteggio sono sempre uscito io”. Difficile però pensarlo di chi in Gallo cedrone urla a Verdone in coma: “Semo tutti froci daa Roma!”. Magnelli dà grandi meriti a chi ha costruito la rosa giallorossa: “Grazie a Sabatini tutti gli acquisti mi sembrano perfetti per il progetto, compreso Josè Angel che è quello che per il momento ha dimostrato qualcosa in meno. Con l’infortunio di Osvaldo poi mi aspetto l’esplosione di Bojan, uno che può fare sempre la differenza”. Come in ogni gruppo però c’è anche qualche tifoso di altre squadre, come Max Benvenuto, attore di fede juventina, felice dell’arrivo di Borriello in bianconero: “Sicuramente sarà un buon acquisto, un attaccante tecnico che può essere utile visto che a parte Matri gli altri non stanno segnando molto. Pizarro? Mi piace tantissimo e spero arrivi alla Juve, un giocatore che se sta bene è difficile da tenere fuori. La Roma? Solo complimenti, anche quando non ha fatto risultato ha sempre giocato bene”. Dalla Juve al Napoli di Fabio Fulco, (…), che ricorda ancora con amarezza il 3-1 giallorosso al San Paolo: “E’ stata una partita maledetta per il Napoli, due gol con deviazione, il palo di Lavezzi, il gol sbagliato a porta vuota da Hamsik. La Roma comunque fece una gran bella partita e a parte la sfortuna nulla da recriminare. Poi sono un sostenitore di Luis Enrique, sta rivoluzionando la Roma, c’è bisogno di tempo come fu all’inizio per Spalletti. Il giocatore che vi toglierei? Beh peccato che Lamela non l’abbia preso il Napoli”. Stessa fede calcistica infine per Enzo Decaro che prima passa e dice simpaticamente: “Qualsiasi cosa dica Fulco sono d’accordo con lui”, poi, dopo aver subito in allenamento un grande anticipo da Giacomo Losi, ci fa un piccolo confronto con il Napoli e con Mazzarri: “La Roma di oggi mi ricorda un po’ il progetto del Napoli di due anni fa: da una parte le ingenuità caratteriali di una squadra con un’età media molto bassa e dall’altra tanta qualità e grandi potenzialità. Se i giovani cresceranno bene penso che tra qualche anno la Roma affiancherà le grandi d’Europa. Lamela ve lo invidio proprio, anche se con cinque anni di meno vi leverei anche Totti. Da appassionato di calcio mi piace di più il gioco di Luis Enrique, anche se a dire la verità preferirei un “Luis Mazzarri”, cioè una squadra che faccia il possesso palla della Roma unita all’aggressività del Napoli”.

Il Romanista – Daniele Luciani

Corriere dello Sport – Luis Enrique ha concesso un giorno di riposo in più

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Li ha visti stremati dopo la battaglia nella palude, ha preferito lasciarli un giorno in più a casa. Luis Enrique ha concesso un giorno di riposo supplementare ai giocatori. La Roma si ritroverà a Trigoria domani alle ore 14, e non oggi come era stato deciso in un primo momento. La decisione naturalmente è stata accolta con grande piacere dalla squadra, che già nelle scorse settimane aveva dimostrato gradimento per la flessibilità dell’allenatore.

STRAORDINARI – Oggi a Trigoria dovrebbero presentarsi solo gli infortunati: non solo Osvaldo, che sta cercando di superare il prima possibile la lesione muscolare, ma anche Burdisso che è rientrato dall’Argentina. La Roma aspetta invece notizie da Pizarro, che è rimasto in Cile per problemi familiari. Nel frattempo Sabatini proverà a piazzarlo sul mercato. Ma non è semplice perché la Juventus, che si era detta interessata, si è momentaneamente defilata. Può tornare alla carica negli ultimi giorni di gennaio, se gli altri obiettivi saranno sfumati.

VERSO IL CESENA – In vista dell’anticipo di sabato prossimo, alle ore 18 all’Olimpico, la Roma potrebbe schierare una formazione simile a quella che ha cominciato la partita a Catania. Sperano però in una maglia in tre: Borini, che potrebbe prendere il posto di Bojan in attacco; Heinze, che mira a ritrovare una maglia in difesa; e Gago, che ha possibilità di sostituire Simplicio.

BIGLIETTI – Da domani alle ore 17 comincia la vendita libera dei biglietti per la partita, l’ultima del girone d’andata se si escludono i 25 minuti da giocare con il Catania. I prezzi vanno dai 13 euro delle curve ai 200 della tribuna d’onore.

Corriere dello Sport – Roberto Maida

 

La Gazzetta dello Sport – In lista pure El Kaddouri e Tomic. Rosi, la caviglia è di nuovo k.o.

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Il mercato della Roma, in attesa di piazzare Okaka al Parma e Caprari al Pescara (e chissà se qualcuno si rifarà mai sotto per Pizarro), continua a vivere di chiacchiere intorno al centrocampo. Marquinho, Casemiro, Paulinho, Fernando, Gaurin e chi più ne ha più ne metta. Nella lista stilata da Walter Sabatini, ci sarebbero pure Omar El Kaddouri, 21enne centrocampista belga (di origini marocchine) del Brescia, attualmente impiegato come trequartista; e Nemanja Tomic, centrocampista del Partizan Belgrado, prossimo a compiere 24 anni, solo omonimo dell’Ivan che ebbe poca gloria nella Roma di fine Novanta.

In attesa di ulteriori sviluppi, la squadra si gode i due giorni di riposo concessi da Luis Enrique. Aleandro Rosi se li gode un po’ meno, avendo rimediato nei 65′ con il Catania un altro pestone, stavolta alla caviglia sinistra. Sono stati necessari tre punti di sutura, ma dallo staff medico promettono che sabato contro il Cesena sarà a disposizione.

La Gazzetta dello Sport

Il Messaggero – De Rossi all’arrivo

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Gesti, sensazioni. Ipotesi. Ottimismo. Firma, non firma. Tutto e niente. Davanti all’omertà concordata di dirigenti e protagonisti in genere dell’affaire De Rossi, ci aggrappiamo alle immagini e alle poche parole distribuite in una zona mista qualsiasi. Daniele fa gol a Catania, si toglie la maglia, la sventola come una bandiera, la sventola con il cuore e con le mani davanti a se stesso, ai suoi compagni, ai tifosi del Catania, che tra l’altro la prendono malissimo e lo insultano. De Rossi fa gol e corre verso il suo capitano, Francesco Totti, gli avvolge il collo con quella maglia bagnata di sudore e pioggia, quasi a incastrarsi in un’unica entità. Poi, Daniele va in sala stampa e parla, facendo finta di non voler toccare l’argomento contratto, ma chiarendo subito che “l’accordo ancora non c’è”.

(…) “Quando tutto sarà deciso sarò io il primo a spiegare, ho il dovere di farlo. Io ho le idee chiare, il mio sogno è vincere con la Roma, una questione d’amore. Questa storia sta diventando una telenovela e questo non mi piace. Credo che la società sia quasi obbligata a dire qualcosa”. Provando a interpretare l’ultima frase: se De Rossi decidesse (o avesse deciso) di non firmare, la società non sarebbe obbligata a dire niente; se invece scegliesse (o avesse scelto) di firmare il contratto, la Roma avrà il dovere (e il piacere) di annunciare il lieto evento. E se, come diceva qualcuno, le parole sono importanti, forse ci siamo. In un senso o nell’altro. Ma possiamo solo pensarlo. Di certo c’è un’offerta da capogiro di Real e Manchester City (che ingolosisce la Lumian, società che gestisce Daniele, con a capo Berti e Alberto De Rossi) che induce Daniele a prendere tempo: nella sua testa ci sono i soldi, come è normale che sia, e gli obiettivi che, a quasi 29 anni, sono e saranno importanti, come sostiene Spalletti (“il tecnico che mi conosce meglio”).

Il progetto Roma è intrigante per Daniele, ma non gli dà garanzie di vittorie, ecco perché la clausola nel contratto potrebbe essere considerata una scappatoia in questo senso. Come a dire, io firmo, ma se vedo che le cose non vanno come dovrebbero, c’è un prezzo fissato per la cessione. Un prezzo non altissimo ovviamente, si discute anche di questo.(…) Baldini e Berti stanno continuando a trattare, anche ieri tra le parti ci sono stati altri contatti. Non gli ultimi. Ma quasi.

Il Messaggero – Alessandro Angeloni

Corriere dello Sport – Kjaer, l’ora del rilancio

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Incurante della pioggia che si stava abbattendo su Catania, si è presentato in campo con la maglietta a maniche corte. I tatuaggi che ricoprono le braccia erano in bella mostra, in testa la solita fascetta a trattenere i capelli biondi. Simon Kjaer, a giocare con quelle condizioni climatiche, si è trovato a meraviglia. E, dopo quasi due mesi di assenza in campionato, è stato protagonista di un’ottima partita (durata 65 minuti). Con grande personalità e attenzione ha dato un grande contributo, soprattutto nel momento in cui la baracca giallorossa stava dando l’impressione di poter cadere da un momento all’altro. (…)

MERITO – Per la squadra di Luis Enrique, sapere di poter contare di nuovo sul 22enne ex Wolfsburg e Palermo, è davvero una bella notizia. Dopo il rientro in Coppa Italia contro la Fiorentina, partita nella quale Kjaer aveva iniziato stentando per poi sciogliersi, a Catania è arrivata una bella conferma. E soprattutto il centrale ha dimostrato di avere un grande merito: Kjaer è l’uomo del salvataggio sulla linea di porta. (…)

RINFORZO – La Roma ha assoluto bisogno di Kjaer. Perché dopo l’infortunio di Burdisso, i centrali veri, di ruolo, sono soltanto il danese e Juan. Heinze fa il centrale, ma in carrierra ha giocato spesso anche a sinistra, e comunque ha altre caratteristiche. Una coppia formata da Kjaer e Juan è ben assortita, con il biondo che dà forza e grinta al reparto e il brasiliano che oltre a quelle doti ci mette anche i piedi buoni, quelli che alla nuova Roma, in quella zona di campo servono per impostare e partecipare al giro-palla. “Felice di sentirmi di nuovo in forma – ha fatto sapere Kjaer ieri tramite internet – credo di aver giocato una buona partita. Il recupero? Abbiamo la possibilità di vincere”.

FUTURO – Il prestito di Kjaer dal Wolfsburg è costato alla Roma 3 milioni di euro. Da qui a fine stagione il danese dovrà dimostrare di valere i 7 milioni che servono per il suo riscatto (pagabili in due rate, una la prossima estate e una a dicembre). “Più il tempo passa e più sono orgoglioso di giocare con la Roma” racconta. E la Roma, puntando su di lui, ha scelto un altro giocatore molto giovane ma già in grado di garantire un ottimo rendimento. E a fine stagione deciderà se il giovane sarà cresciuto e farà parte del progetto.

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

 

Il Tempo – De Rossi tratta sulla clausola

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Una cifra, due numeri, tanti milioni. Ecco cosa divide la Roma e De Rossi dal lieto fine di una telenovela snervante. Il rinnovo con la clausola rescissoria è una soluzione ormai condivisa dalle parti, ma resta da risolvere un problema più spinoso rispetto ad altri dettagli: stabilire prezzo e periodo di validità della via d’uscita che il centrocampista vuole garantirsi nel nuovo contratto. Il dg Baldini e il procuratore Sergio Berti sono tornati a discuterne faccia a faccia giovedì scorso a Roma, in un incontro tenuto segreto.

Distanti le posizioni di partenza: la società vorrebbe una clausola da almeno 20 milioni, il giocatore da 10. Si continua a trattare a oltranza, su una base piuttosto solida: la volontà comune di arrivare alla firma di un rinnovo quinquennale e l’accordo di massima su un ingaggio da circa 6 milioni, compresi i bonus. Una guerra di nervi, con De Rossi in posizione dominante e la società appesa alla sua decisione. Il centrocampista ha messo da parte le sterline del Manchester City ma sta sfruttando al massimo la forza contrattuale acquisita la scorsa estate, quando ha deciso di iniziare la stagione in scadenza. Dal canto suo la Roma può solo parare i colpi perché l’alternativa alla firma sarebbe un suicidio: l’addio a parametro zero di “Capitan futuro”. La cessione a gennaio, infatti, è esclusa a priori. De Rossi ostenta una grande tranquillità e si sta giocando la “partita” anche davanti alle telecamere. “Quando tutto sarà deciso spiegherò tutto quanto – ha ribadito a Cataniasoprattutto ai tifosi della Roma che sono i primi che devo informare: il mio sogno resta quello di vincere con questa maglia”. Dall’altra parte del tavolo c’è Baldini, che ha chiesto agli altri dirigenti di occuparsi in autonomia della questione e ha preferito adottare la strategia del silenzio. Per il dg è diventata quasi una sfida personale, mentre il ds Sabatini può solo attendere l’esito della trattativa: tutte le strategie di mercato passano inevitabilmente per la conferma di De Rossi. La proprietà americana ha dato il suo assenso per aumentare l’offerta al centrocampista, a costo di rinunciare ad altri acquisti. E Pallotta si è speso in prima persona per garantire alla società e agli stessi giocatori che costruirà una Roma da scudetto per la prossima stagione. De Rossi aveva bisogno di sentirselo dire e la visita di “Jim” a Trigoria ha contribuito ad alimentare la sua voglia di legarsi a vita al club giallorosso nonostante le lusinghe del Real. Totti stesso è sembrato convinto dalle parole di Pallotta. “L’anno prossimo – ha detto il capitano sabato – spero ci sia una Roma ancora più forte:voglio vincere un altro scudetto”. Insieme a De Rossi.

Il Tempo – Alessandro Austini

Corriere dello Sport – La Primavera si gode Nego: due gol, sei punti

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Il ruolo non impone di essere un bomber, ma Loic Nego quando segna è sempre decisivo. E’ accaduto sabato pomeriggio a Siano dove la Primavera giallorossa era impegnata nella prima gara del girone di ritorno contro la Juve Stabia. Gara difficile e inchiodata sullo 0-0. Un pareggio che, se fosse stato il risultato finale, avrebbe consentito alla Lazio il sorpasso in testa alla classifica. Nego questo non poteva saperlo. (…)

BIS – I gol di Nego non sono moltissimi, ma hanno sempre un peso specifico notevole. Che il francese fosse decisivo era accaduto già il 17 settembre, giorno di Catania-Roma, seconda giornata di campionato. La Roma di Alberto De Rossi dopo lo 0-0 interno della prima giornata contro la Juve Stabia si era ritrovata sotto dopo soli otto minuti contro i siciliani. Ci avevano pensato Caprari e proprio Nego a rimontare lo svantaggio e a regalare a De Rossi i primi tre punti del campionato. Due gol, sei punti. Niente male per un giocatore che non fa del gol il suo obiettivo di vita. Tanto per intenderci Nego nella sua vita calcistica francese, tra Nantes e nazionale Under transalpine, non aveva mai segnato neanche un gol.

DUTTILE – Arrivato a Trigoria soltanto il 2 settembre e lanciato da De Rossi immediatamente nella gara di Supercoppa italiana giocata e persa contro la Fiorentina, Nego ha avuto un peso importante nelle fortune di una Primavera che nel campionato in corso non ha mai perso una partita. Il francese, infatti, oltre alle qualità per le quali Sabatini aveva deciso di portarlo a Roma, ha dimostrato di avere, tra le sue doti anche una straordinaria duttilità. In un momento d’emergenza per la difesa della Primavera, Nego ha praticamente rivestito tutti i ruoli, giocando da esterno sia a destra che a sinistra e persino da centrale nella prima giornata di campionato contro la Juve Stabia. (…)

Corriere dello Sport – Riccardo Loria (Infopress)

Corriere della Sera – Caprari va da Zeman, Marquinho più vicino

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Gianluca Caprari in uscita e Marquinho in entrata. In attesa che si risolva la questione del rinnovo di Daniele De Rossi, saranno queste le prossime operazioni di mercato. Il prestito con diritto di riscatto del venticinquenne esterno brasiliano della Fluminense è in dirittura di arrivo e si concretizzerà non appena il club carioca tessererà Thiago Neves.

Nelle prossime ore, invece, l’attaccante romano passerà (in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino) al Pescara di Zdenek Zeman. Ancora in stand-by il passaggio di David Pizarro alla Juve, che sembra avere qualche dubbio. Il Pek è stato autorizzato a rimanere in Cile a tempo indeterminato.
Domani pomeriggio la squadra riprenderà ad allenarsi: sabato prossimo, anticipo contro il Cesena.

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini