Simon Kjaer, attravero il suo profilo Twitter, ha pubblicato un messaggio dopo la cocente sconfitta subita a Cagliari. Il difensore danese lancia anche la sfida all’Inter. Ecco le sue parole: “Di ritorno da Cagliari eravamo frustrati ma domani vogliamo vincere contro l’Inter! Forza ragazzi! Forza Roma!”.
Kjaer suTwitter: “Frustrati dopo Cagliari, ma domani battiamo l’Inter”
Il Tempo – La pazienza è finita
Una piccola ma preziosa dote distrutta in otto giorni. Dal 3-0 senza attenuanti di Torino in coppa Italia ai quattro schiaffi di Cagliari, passando per il sofferto pareggio casalingo con il Bologna, la Roma è tornata al punto di partenza. Il problema è che adesso non c’è più tempo per riparare: salutate mestamente le due coppe, è rimasto da giocare un campionato tutto in salita. Sono dieci i punti che separano la squadra di Luis Enrique (che però deve recuperare i 25 minuti finali di Catania) dal terzo posto occupato dall’Udinese. Insomma il rischio di un finale di stagione anonimo e senza obiettivi è diventato altissimo. La società l’aveva messo in preventivo – DiBenedetto ha parlato per primo di un progetto vincente in cinque anni – l’ambiente no e l’aria attorno alla Roma è di nuovo irrespirabile. Dopo il pareggio con la Juve e le quattro successive vittorie di fila dentro e fuori Trigoria si era creata la convinzione che la squadra fosse pronta e matura per un gran finale di campionato, ma l’illusione è durata poco.
Luis Enrique è tornato da Cagliari con il morale sotto i tacchi. Il suo lungo silenzio nella conferenza stampa del Sant’Elia ha avuto un impatto più forte di tante parole. Il volto tiratissimo sull’aereo nel viaggio di ritorno e la rabbia che si è portato dentro ieri a Trigoria hanno completato il ritratto di un allenatore di nuovo deluso e tradito dalla sua squadra. Prima dell’allenamento pomeridiano di ieri lo spagnolo ha tenuto il gruppo a rapporto per una ventina di minuti, senza i dirigenti. Una riunione più lunga del solito che testimonia la delicatezza del momento. “Dobbiamo reagire, cerchiamo di restare uniti” il leit-motiv del suo sermone. Ancor più importante la seconda puntata dei chiarimenti: l’allenatore è uscito dello spogliatoio e ha lasciato che fossero i giocatori a parlare tra loro. Alcuni della “vecchia guardia” hanno deciso di alzare la voce con i più giovani, invitandoli a impegnarsi di più. “Perché altrimenti tra poco i tifosi se la prenderanno con noi”: questo l’avvertimento fatto ai vari Lamela, Bojan, Josè Angel e Kjaer, responsabili secondo i più anziani di non tenere troppo alla causa romanista. E nemmeno la festicciola per il compleanno di Juan è servita a rialzare il morale della truppa: più di qualcuno, infatti, non ha gradito che la notizia della festa fosse pubblicata sul sito del club dopo le tante “chiacchiere” sulla cena della scorsa settimana. Scosse di assestamento all’interno di un gruppo pieno di giovani, con tutti i loro pregi e difetti. Ultimamente si sono visti solo i secondi: la Roma prende gol da chiunque, con la sua difesa imbarazzante e abbandonata a se stessa. Il centrocampo non la protegge, se manca De Rossi il problema diventa cronico, gli attaccanti – per stessa ammissione di Totti – non fanno il pressing che il gioco di Luis Enrique richiederebbe.
Così i vari Juan e Kjaer vengono ridicolizzati sistematicamente: lo hanno fatto tutti, Ibrahimovic o un Ibarbo qualsiasi, due che in comune hanno solo le prime due lettere. Tra i terzini non ce n’è uno in rosa che dia garanzie, dall’altalenante Rosi, all’adattato Taddei fino allo spaesato José Angel. La società inizialmente aveva programmato almeno un acquisto a gennaio in quel reparto ma poi ha deciso di rinviare la questione a giugno: un altro chiaro segno di resa per la stagione in corso. A centrocampo mancano ricambi di qualità e anche l’attacco si è inceppato. Pesano l’assenza di Osvaldo, la posizione arretrata di Totti, la crisi senza fine di Bojan e l’intermittenza del giovanissimo Lamela. Baldini e Sabatini avevano messo tutto in conto ma non per questo possono ritenersi soddisfatti. Il dg continua a lanciare messaggi distensivi, peraltro poco graditi ai tifosi che ieri in coro lo hanno bacchettato per i suoi sorrisi nelle interviste di Cagliari giudicati inopportuni. Sabatini, invece, è già concentrato sul mercato di giugno e ha chiari in mente gli obiettivi. C’è da aspettarsi un’altra mini-rivoluzione, ma stavolta salterà anche qualche testa nuova.
Il Tempo – Alessandro Austini
Corriere della Sera – Arriva l’Inter, De Rossi risponde
In attesa che si concluda la telenovela relativa al rinnovo del contratto — ogni giorno può essere quello buono per la fumata bianca, ma ieri il Daily Star ha parlato di un rilancio del Manchester City a 10 milioni di euro all’anno per il giocatore — ieri Daniele De Rossi si è allenato per la seconda volta in questa settimana con il gruppo e ci sono buone possibilità che possa essere a disposizione di Luis Enrique per la gara con l’Inter. È questa la buona notizia per il tecnico spagnolo, anche se solo l’allenamento di oggi potrà dire se l’obiettivo che si era posto lo staff medico, quando ha deciso di curare con il riposo l’infiammazione di cui soffre De Rossi, è stato centrato. L’unica certezza è che non saranno forzati i tempi di recupero per riaverlo in campo prima del previsto. Buone notizie per Osvaldo: anche lui lavora con i compagni, ma una sua presenza contro l’Inter (e nel recupero col Catania) è da escludere. Tornerà contro il Siena. Nessun problema per Totti, Borini e Juan (ieri ha festeggiato con i compagni il suo compleanno) anche se non hanno lavorato in campo.
Dal Brasile, in un’intervista (non autorizzata) rilasciata a Globoesporte.com, Marquinho annuncia: “Ho fatto le visite mediche, ho risolto alcuni problemi burocratici e sono tornato a Rio per prendere il visto di lavoro. Mi avevano dato appuntamento per il 12 aprile ma poi abbiamo parlato con il console e spiegato la situazione e così sarà tutto risolto entro venerdì (oggi, ndr). Vorrei essere allo stadio per vedere Roma-Inter. Penso solo ad essere riscattato dalla Roma e credo che una settimana sarà sufficiente per essere a disposizione del tecnico”.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini
La Repubblica – Il risveglio di Luis Enrique. Troppi limiti nella Roma, ora si aggrappa a De Rossi
Ameno che Marquinho non si riveli un altro De Rossi, a meno che non sia capace di sdoppiarsi, cucinare, cantare in latino e all’occorrenza fare anche il portiere volante, la Roma è un po’ nei guai. Lo sono un tecnico che ormai stenta a riconoscere le proprie innovazioni, una società costretta a confermare le proprie scelte (“Luis Enrique non si tocca!”) e un gruppo di giocatori ognuno dei quali, ognuno a modo suo, incarna le difficoltà e i limiti del momento: Rosi perché ha corsa ma pochi piedi, Totti e Taddei forse troppi anni per il numero di partite, Simplicio troppi chili, Gago troppa flemma, De Rossi troppa pubalgia, Greco inadeguatezza, Lamela incostanza. Solo Pjanic e Borini mantengono vivo il ricordo di un’altra e più sfacciata Roma, non sempre vincente ma almeno dinamica e coraggiosa. Sette sconfitte in campionato di cui almeno quattro inspiegabili, a cominciare da quella di mercoledì contro il Cagliari (la Roma era in vantaggio 2-1). Partite enigmatiche (e meno male che a Catania non è ancora finita).
Fuori dall’Europa League con lo Slovan. Accecata dalla Juventus in Coppa Italia. Ieri a Trigoria Luis Enrique ha strigliato i suoi per un’ora chiedendo “maggiore concentrazione” e prendendosela soprattutto con i giovani (Bojan, Lamela, Kjaer e Angel). Ma anche lui traballa. I giocatori si sono confrontati fra loro. Senza testa qualunque applicazione si dissolve in confusione. Con la testa ci si rialza in un attimo. L’entusiasmo può risolvere una partita. Può funzionare quando il Cesena ti apre le braccia, non per un campionato intero. Certo il sistema “Lucho” è fortemente vincolato alla presenza di De Rossi, l’unico calciatore capace di moltiplicarsi. E ai gol di Osvaldo. Senza Daniele, e come ieri senza Heinze, la difesa della Roma (protetta da un centrocampo impalpabile) diventa quella del Cesena. Von Bergen vale Kjaer. E Juan (malgrado i due gol segnati) non vale più se stesso. Non c’è alternativa a Luis Enrique, dice il club. Ma non si può non avere un’alternativa alla Roma delle ultime inquietanti epifanie. Deve esserci. Domani rientrerà De Rossi. L’Inter arriva a proposito. O vinci o piangi.
La Repubblica – M. Pinci, E. Sisti
Oggi alle 11.30 conferenza stampa di Luis Enrique
Oggi venerdì 3 gennaio, il tecnico della Roma Luis Enrique incontrerà i giornalisti in sala stampa a Trigoria alle ore 11.30 alla vigilia della gara di sabato contro l‘Inter che si disputerà alle ore 15 (anzichè alle 20.45) presso lo stadio Olimpico.
Corriere dello Sport – La Roma si aggrappa a De Rossi
Con lui è una cosa. Senza, è davvero tutta un’altra. Ha lasciato la Roma sotto il diluvio di Catania, sull’1-1 raggiunto grazie al suo gol: i giallorossi arrivavano da cinque vittorie consecutive (quattro in campionato e una in Coppa Italia). Dopodiché, con Daniele De Rossi fermo ai box, una bella vittoria con il Cesena che ha fatto pensare che il peggio fosse alle spalle. Non lo era. E soprattutto De Rossi è fondamentale per la Roma. Assolutamente fondamentale, più di ogni altro giocatore della rosa giallorossa.
EQULIBRIO – Perché De Rossi non è solo il regista difensivo (l’altro, quello d’attacco, è Totti), ma è anche il fulcro dell’equilibrio difensivo, quello che la Roma ha più volte dimostrato di non avere, o comunque di non conoscerne alla perfezione tempi e movimenti. L’esempio della partita di Cagliari vale per tutti gli altri (…) Stesso ruolo di Gago, ma caratteristiche completamente diverse, De Rossi sa dettare i tempi della fase difensiva: “Questo gioco mi piace da morire, è bellissimo” aveva detto del calcio di Luis Enrique. Calcio che lo vese muoversi prevalentemente sulla trequarti difensiva. Il resto sono tutte doti innate: la facilità di inserimento tra i due centrali difensivi in fase di primo possesso-palla e impostazione, la “tigna” – come direbbe lui – con la quale rincorre tutti non appena il controllo del pallone è passato agli avversari, il cuore con cui va in aiuto dei compagni in difficoltà, (…)
AIUTO – Tutto questo fa sì che con De Rossi la Roma si muova meglio, sentendosi più tranquilla nella fase di copertura. Tutti, con lui in campo, si muovono meglio: i centrali che di fronte a loro hanno una barriera in più (e che barriera!) e gli esterni che possono ripiegare e riguadagnare la propria posizione mentre sono aiutati nella fase di pressing. De Rossi vero e proprio punto di riferimento insomma. Che quasi sicuramente rientrerà domani con l’Inter. Dopo giorni di lavoro specifico e differenziato, il centrocampista è tornato ieri ad allenarsi con il gruppo: l’infiammazione all’adduttore destro sembra ormai superata. Comunque contro la squadra di Ranieri si riprenderà il suo posto, anche perché dopo la partita di domani, De Rossi potrà tornare in campo quando saranno passati altri 15 giorni. Altre due settimane di stop per l’infortunio? No, altre due settimane perché una volta giocati i 25’ di recupero di Catania – martedì prossimo, De Rossi non ci sarà perché sostituito nella prima parte di partita (…)
FUTURO – De Rossi, insieme a Burdisso in difesa e Osvaldo in attacco, era uno dei tre componenti l’asse centrale scelto da Luis Enrique nei tre settori (finché erano a disposizione avevano più minuti di tutti gli altri). Tutti infortunati, tutti fuori allo stesso tempo, non hanno potuto dare il loro contributo e la squadra ne ha risentito. Legato al discorso di Daniele De Rossi c’è anche il tema “caldo”, quello del suo contratto in scadenza, di lui che può accordarsi con qualsiasi club preferisca, di una tifoseria che resta con il fiato sospeso in attesa di novità, di una società che dopo il ko di Cagliari fa sapere tramite il dg Franco Baldini che “la trattativa non è conclusa”. (…)
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci
Corriere dello Sport – Marquinho “Roma, arrivo. E sarò in tribuna all’Olimpico”
Un solo acquisto. Ma a Trigoria Marquinho ancora non è arrivato. Problemi di visto, e il rischio era quello di aspettare mesi l’ok del consolato. Ma è il brasiliano stesso a rassicurare tutti: “Mi avevano dato appuntamento per il 12 aprile, poi però ho parlato con il console e per venerdì (oggi, ndr) mi ha assicurato che sarà tutto a posto”. Poi un indizio: “Voglio stare vicino alla squadra già dalla partita con l’Inter” , che si gioca domani. Allora l’ipotesi più probabile parla di un Marquinho nuovamente in viaggio per Roma stanotte, con arrivo nella Capitale domani mattina. (…)
RINFORZO – Marquinho dunque, è pronto alla nuova avventura. E non vede l’ora di cominciare a lavorare con in nuovi compagni giallorossi: “Il mio obiettivo – ha raccontato il brasiliano a globoesporte.com – è convincere la Roma a riscattarmi a fine stagione, darò tutto per questo. Quando ho saputo dell’interesse del club giallorosso sono stato felicissimo, arrivare qui era il mio sogno”. La formula del trasferimento, prestito con opzione per il riscatto e acquisto definitivo non preoccupa Marquinho: “Sei mesi, che poi sono quattro perché in Europa i campionati finiscono a maggio. Ma non sono preoccupato, mi hanno tranquillizzato le parole dei dirigenti, ora sta a me ricambiare sul campo. A Roma sono stato nel 2009, una città bellissima. Comprai un rosario che ho ancora e la mia ascesa professionale cominciò in quel periodo (…)”.
APPROCCIO – Il nuovo centrocampista giallorosso, racconta come è andata con la Roma: “I dirigenti sono stati molto disponibili con me. Dopo aver trovato l’accordo il clima era positivo anche se c’era un po’ d’ansia. Tra visite e pratiche burocratiche ho dormito cinque ore in tre giorni. Poi nei giorni seguenti ho letto su internet gli elogi di Luis Enrique nei miei confronti che mi hanno reso felice. Ho seguito la sua carriera da calciatore, sia nel Barcellona che nella nazionale spagnola. E’ uno che capisce di calcio, essere elogiato da lui mi rende orgoglioso. Non ci siamo ancora incontrati, io sono pronto a seguirlo”. Proprio il tecnico aveva detto che “ci vorrà un po’ di tempo per vedere Marquinho al top (…)”. Dovrà, sicuramente, imparare gli schemi giallorossi, i nuovi schemi che si rifanno tanto a quelli del Barcellona: “Me l’ha spiegato il direttore sportivo Sabatini, mi ha detto che Luis Enrique viene da quella scuola, che ha lavorato con Guardiola. Penso che la Roma possa riuscire a portare in Italia quel tipo di calcio, anche se è diverso da quello storico italiano. Ma il possesso-palla è il futuro”.
PRONTO – Marquinho è pronto, non vede l’ora. Qualche voce gli ha raccontato che è difficile lavorare con Totti: “Ma i dirigenti giallorossi mi hanno raccontato il contrario, so che è molto amato ma anche che è facile convivere con lui. Sta da tanto tempo nella Roma, credo sia simpatico e abbia un buon carattere. Gli altri brasiliani? Juan l’ho sentito l’anno scorso, presto parlerò anche con Simplicio. E anche Thiago Silva del Milan”. Infine la previsione più importante, quella sui tempi di attesa per vederlo in campo: “Allenamenti diversi in Italia, ma credo che da quando arriverò mi servirà una settimana per essere al pari degli altri e a disposizione”. Da questi tempi dipende anche il bonus che la Roma pagherà al Fluminense alla 12ª presenza di almeno 45 minuti. Difficile però, visto che dopo la partita con l’Inter alla fine del campionato mancheranno solo 16 gare. (…)
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci
Il Messaggero – Spesi settanta milioni di euro per non avere ambizioni
A Cagliari qualcosa è successo. In campo e fuori. È finita la lunga ed eccezionale luna di miele della nuova Roma. Che è poi quanto hanno detto i senatori giallorossi, ieri pomeriggio negli spogliatoi di Trigoria, ai nuovi arrivati. Perché adesso, dopo la fiducia che la piazza ha concesso per oltre sei mesi alla rivoluzione calcistico-culturale, bisogna sostituire le chiacchiere con qualcosa di più concreto. Per capire se il lavoro fatto dalla nuova società, alla quale tutti hanno concesso una linea di credito illimitata, porterà anche dei risultati. Sportivi e non solo di bilancio.
E, dato per scontato che non li vedremo subito, almeno che sia possibile cominciare a fissare alcune scadenze. Per sapere quando la squadra sarà competitiva, per conoscere il ruolo della Roma nel campionato italiano e, si spera al più presto, anche oltre i confini della nostra Penisola. Nessuno, finora, ha messo in dubbio la tenuta delle fondamenta del nuovo corso: è stato accettato il progetto ispano—americano, inteso per la somma tra l’allenatore che vuole trasferire l’idea barcellonista a Trigoria e i manager che vengono da Oltreoceano per far crescere i ricavi di una società rilevata sull’orlo del fallimento e sono stati esaltati i dirigenti italiani più bravi, dal direttore generale Franco Baldini per il curriculum che non è solo di facciata, al direttore sportivo Walter Sabatini per la scaltrezza e al tempo stesso per la genialità nello scoprire talenti in ogni angolo del mondo, fino alll’amministratore delegato Claudio Fenucci per l’eleganza con cui incarna il fair play finanziario.
Ormai le risposte contano più di ogni raffinata dichiarazione. Perché, ad inizio febbraio, con la squadra uscita di scena da ogni competizione, la Roma fa sapere informalmente di non aver né obiettivi né ambizioni in questo anno zero. Fuori ad agosto dall’Europa League e a gennaio dalla Coppa Italia, è a 10 punti dalla zona Champions: a quanto pare, però, era tutto previsto. Addirittura Baldini, dichiarazione della scorsa settimana, si è quasi sorpreso per il rendimento della squadra: “Siamo più avanti di quanto pensassimo”. Qualcosa non torna. Da una parte il dg che forse temeva di vedere la Roma in lotta per la retrocessione, dall’altra i 70 milioni spesi in estate sul mercato. Se, investendo una cifra del genere, una squadra non ha ambizioni, il percorso scelto è almeno strano: o gli acquisti sono stati sbagliati oppure ci spiegassero che cosa è successo in questi mesi.[…]
Il Messaggero – Ugo Trani
Corriere della Sera – Roma caos: squadra a rapporto da Lucho
Un sogno, quello di Marquinho, prossimo dall’avverarsi: “La mia principale volontà è quella di restare in Italia e misurarmi con la serie A. Ho anche venduto la mia casa di Rio. Quando credo in una cosa, lo faccio fino alla fine e non credo che andrà male”. Sui tempi del suo ritorno a Roma: “Ho trascorso tre giorni in Italia, dormendo cinque ore – spiega il brasiliano a globoesporte – Ho fatto le visite mediche, risolto i problemi burocratici del contratto e sono tornato in Brasile per prendere il visto di lavoro. Mi avevano dato appuntamento per il 12 aprile ma poi abbiamo parlato con il console e spiegato la situazione: sarà tutto risolto a ore (oggi, ndc). Vorrei essere allo stadio già per vedere la gara con l’Inter. L’esordio? Mi sto allenando con un preparatore fisico. Se riesco ad arrivare a Roma nel weekend, penso che una settimana sarà sufficiente per essere a disposizione del tecnico”. […] Ha parlato Luis Enrique, ma hanno parlato anche i “senatori” che hanno chiesto e ottenuto di potersi chiudere da soli nello spogliatoio, senza staff tecnico. Il day after di Trigoria, dopo la pesante sconfitta di Cagliari, la settima in campionato su 20 partite e la nona stagionale comprese le Coppe, è stato l’occasione per i chiarimenti. Luis Enrique ha chiesto ai suoi giocatori come sia possibile vedere una squadra capace di recuperare lo svantaggio iniziale e poi un’altra che butta tutto al vento. Mancanza di concentrazione, errori individuali ma anche di reparto. E, soprattutto, la perdita della dote principale, che aveva portato alle cinque vittorie consecutive: difendersi un 11 e attaccare in 11.
La delusione di Cagliari, per l’allenatore asturiano, è stata profonda. Ha difeso i suoi giocatori dopo la batosta di Torino contro la Juve in Coppa Italia, ha fatto lo stesso dopo il pareggio casalingo contro il Bologna, dicendo che in settimana si erano allenati benissimo e che nel secondo tempo contro gli emiliani la squadra era migliorata. Non si aspettava un altro tonfo in Sardegna, tanto più quando la partita si era messa in discesa, da 0-1 a 2-1. E invece, dopo il gol di Borini al 34’, la Roma non è riuscita neppure a concludere in vantaggio il primo tempo. E, appena iniziato il secondo, come è successo troppo spesso, ha immediatamente subito un gol. La squadra ha ascoltato e poi la “vecchia guardia” ha chiesto di poter parlare senza allenatore e staff. Non per organizzare una congiura, ma per uno scambio di opinioni e per ricordare ai più giovani, che hanno meno esperienza di Roma, di quanto sia importante la gara di domani contro l’Inter. Un’altra sconfitta potrebbe portare a una contestazione molto dura, quella che non c’è ancora stata in questa stagione, in cui la tifoseria giallorossa ha dimostrato grande maturità e una “pazienza” davvero insolita nel mondo del calcio.
Finora hanno tutti difeso il “progetto”, ma trovarsi a inizio febbraio fuori dalla Coppa Italia, dall’Europa League e con la zona Champions League lontana dieci punti va oltre le più pessimistiche previsioni.
Si è allargata la “fetta” di tifosi che non ha più fiducia nelle scelte di Luis Enrique, anche se la società ha sempre difeso il lavoro dell’asturiano. Ma è diminuita la comprensione anche per le scelte dei dirigenti, da Baldini a Sabatini. Nel mirino c’è un mercato che ha portato Marquinho e fatto andar via Borriello e Pizarro. La altre si sono rafforzate— la tesi — e la Roma si è indebolita. Poco convincente anche la sovraesposizione mediatica di molti dirigenti. “Bisognava soltanto chiedere scusa ai tifosi”, è stato il ritornello che si è propagato tra radio private e social network. Quella di Cagliari è stata una sconfitta difficile da digerire perché l’avversario era assolutamente alla portata e perché la Roma sembra aver smarrito quella concentrazione assoluta che è necessaria nel campionato italiano. Tanto più quando ti vengono concesse lunghe vacanze natalizie, l’abolizione dei ritiri prepartita, i viaggi in giornata in occasione delle trasferte più vicine per avere più tempo da passare in famiglia e persino feste notturne nei giorni liberi dati per riposare.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri
Il Messaggero – Marquinho tranquillizza tutti “In campo tra una settimana”
Un sogno, quello di Marquinho, prossimo dall’avverarsi: “La mia principale volontà è quella di restare in Italia e misurarmi con la serie A. Ho anche venduto la mia casa di Rio. Quando credo in una cosa, lo faccio fino alla fine e non credo che andrà male”. Sui tempi del suo ritorno a Roma: “Ho trascorso tre giorni in Italia, dormendo cinque ore – spiega il brasiliano a globoesporte – Ho fatto le visite mediche, risolto i problemi burocratici del contratto e sono tornato in Brasile per prendere il visto di lavoro. Mi avevano dato appuntamento per il 12 aprile ma poi abbiamo parlato con il console e spiegato la situazione: sarà tutto risolto a ore (oggi, ndc). Vorrei essere allo stadio già per vedere la gara con l’Inter. L’esordio? Mi sto allenando con un preparatore fisico. Se riesco ad arrivare a Roma nel weekend, penso che una settimana sarà sufficiente per essere a disposizione del tecnico”. […]
Il Messaggero – Stefano Carina
La Gazzetta dello Sport – Bojan è un mistero. E i nuovi vengono sgridati dai senatori
Giovani, e quindi giocatori, anzi uomini, ancora da fare. Normale che abbiano chi le spalle strette, chi viceversa la strafottenza, chi voglia spaccare il mondo e chi, invece, non ha ancora compreso dove sia capitato. Ci vorrebbe uno psicologo, ma la Roma ha solo il mental coach, specialista delle pacche sul sedere. E allora si continua a chiedere pazienza perché — è il mantra che in questi giorni arriva da Trigoria — “i giovani devono ambientarsi, possono sbagliare, miglioreranno, assicurano un futuro ricco di soddisfazioni”. Ma è il presente avaro di sorrisi che inquieta, e non soltanto i tifosi. È notizia di ieri che i senatori giallorossi, chi più chi meno, si siano rivolti nello spogliatoio di Trigoria in modo piuttosto deciso ai giovani e ai nuovi della squadra. Spronandoli a crescere in fretta, a dare di più, tutto quello che hanno, senza timori, con la dovuta concentrazione. E un pizzico di grinta in più. La prima vera spaccatura nello spogliatoio giallorosso o è stato soltanto un dibattito più vivace del solito? E i baby hanno risposto qualcosa? Qualcuno ne ha avuto il coraggio? Chissà.
Intanto, si sono perse completamente le tracce di Bojan Krkic, il più bersagliato ieri. Non parla, non ride, non urla, non esulta, non si dispera. Soprattutto, non gioca. Nemmeno quando Luis Enrique lo spedisce in campo, ormai nell’ultimo quarto d’ora di gara. Non un guizzo, un segno di esistenza in vita. L’ultima giocata degna di nota si è infranta contro Antonioli, poi più nulla. Ma cosa succede a questo ragazzo? Si è involuto pure lui? È vittima della sua insicurezza? Manca completamente di personalità? Luis Enrique lo esclude: “Impossibile per uno che ha giocato centinaia di partite al Camp Nou”. Perché, vivere e giocare a Roma vi sembra facile?
La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano
Roma-Inter, misure antigelo all’Olimpico: centralina meteo, serpentine e teloni contro il freddo
Nei giorni in cui c’è fermento per il rischio neve nella Capitale e per cui è già stata anticipata al pomeriggio di sabato la sfida tra Roma e Inter, lo stadio Olimpico si prepara a fronteggiare l’emergenza con i classici teloni, stesi in giornata da una decina di addetti, e con un sistema Hi-Tech. Apparato composto da otto sensori collegati a due centraline in grado di monitorare la temperatura del manto di gioco e di riscaldare il campo sino a 10°C nei punti dell’impianto meno esposti al sole e più soggetti a gelate (quelli a ridosso alla Tribuna Monte Mario, nella metà campo che guarda alla Curva Sud). Le due centraline, poste dietro alle porte di gioco, trasmettono dati ogni 15 minuti a un computer che li riceve via wireless, li elabora e li mette a disposizione degli addetti alla manutenzione online su internet. Il sistema introdotto dal Coni all’inizio di questa stagione, non si limita soltanto a rilevare le temperature del manto, ma anche l’umidità e la sua concentrazione salina. “Ciò ci permette di regolare, ad esempio l’uso dei fertilizzanti e, in estate, di ottimizzare l’irrigazione” spiega Valentino Bernardini, agronomo della Coni Servizi.
A implementare questo sistema tecnologico adottato principalmente nel Nord Europa, sono giunte da pochi giorni delle lampade fotosintetiche che, come ali di gabbiano si aprono a pochi centimetri dal manto di gioco, permettendo all’erba di completare il processo di fotosintesi e rimanere sempre verde nonostante il frequente utilizzo dell’impianto (dall’inizio della stagione Roma e Lazio vi hanno disputato già 28 partite). Il sistema sperimentale dotato dall’Olimpico contribuisce così a gestire una manutenzione della superficie che si aggira sui 500 mila euro a stagione. Un sistema, come detto, Hi-Tech che, se non può scongiurare le situazioni climatiche estreme, aiuta, quanto mento, a distribuire scientificamente gli interventi da fare. E le relative spese. Per l’allerta neve, domani inoltre, si svolgere in Prefettura il tavolo tecnico per pianificare gli accorgimenti per l’Olimpico. Roma-Inter si vuole giocare.
Ansa
Catania-Roma, biglietti ad un euro per i tifosi rossoazzurri
Il Catania, tramite il proprio sito ufficiale, calciocatania.it, comunica le disposizioni per la vendita dei biglietti per il recupero della 18esima giornata di serie A, tra gli etnei e la Roma.
Sarà possibile andare allo stadio per tutti gli abbonati al club rossoazzurro, ma non sarà valido il biglietto acquistato in occasione della partita sospesa. La società metterà a disposizione dei tifosii biglietti di tutti i settori del Massimino, ad eccezione della tribuna Elite, al prezzo simbolico di un euro.
Comunicato As Roma – Rimborso biglietti Roma-Inter
La Roma comunica, tramite una nota diffusa dal sito ufficiale della società, asroma.it, la possibilità di ottenere il rimborso dei biglietti acquistati per la gara Roma-Inter, inizialmente prevista per sabato alle 20.45 e successivamente anticipata alle 15 dello stesso giorno. Il rimborso potrà essere effettuato entro le ore 15.00 di sabato 4 febbraio, secondo gli orari di apertura del medesimo punto vendita. Clicca sul link sottostante per scaricare il comunicato della Roma.
Comunicato As Roma – Rimborso biglietti Roma-Inter
Sneijder disponibile contro la Roma
L’ufficio stampa dell’Inter, con una nota pubblicata sul sito ufficiale della società nerazzurra, inter.it, ha comunicato che il calciatore olandese Wesley Sneijder, in seguito al trauma contusivo rimediato nella gara contro il Palermo, è stato sottoposto ad accertamenti strumentali da parte del direttore dell’area medico riabilitativa del club. I controlli hanno escluso complicazioni importanti.
Confronto Luis Enrique-squadra a Trigoria
Il giorno dopo la disfatta di Cagliari è andato in scena un confronto tra Luis Enrique e i giocatori della Roma. Cinquanta minuti di faccia a faccia, prima dell’inizio dell’allenamento, all’interno del Fulvio Bernardini per analizzare gli errori che hanno causato il 4-2 finale contro i sardi. Nel corso dell’incontro, cui non hanno partecipato i dirigenti giallorossi, si è parlato non solo della sconfitta di ieri sera ma anche delle carenze, di gioco e concentrazione, venute alla luce nell’ultimo periodo.
Marquinho: “La Roma è un sogno, darò il massimo”
(Foto: Edgard Maciel de Sá/Globoesporte.com)
Dicembre 2009. Marquinho visita Roma per la prima volta nella sua vita dopo aver segnato il gol decisivo per evitare la retrocessione nel Brasilerao, contro il Coritiba. Il prestito di Marquinho alla Roma ha portato nelle casse del Fluminense 500mila euro. Ma il giocatore vuole farsi riscattare:
“L’obiettivo della mia vita ora è farmi acquistare dalla Roma. Voglio giocarmi tutte le possibilità in questa nuova esperienza“.
Hai pensato di rimanere nel Fluminense?
“All’inizio si, ma poi ho saputo del grande interesse della Roma, e in fondo anch’io avevo quel sogno. Poi le due volontà si sono incontrate“.
La preoccupa il fatto di rimanere alla Roma per soli 6 mesi?
“In teoria sono 6 mesi, ma in pratica saranno 4, visto che in Europa i campionati finiscono a maggio. Ma non sono preoccupato, durante il mio primo viaggio in Italia i dirigenti mi hanno tranquillizzato. Le dichiarazioni di stima mi fanno piacere, ma ora tocca a me ricambiare sul campo“.
L’ha sorpreso l’interesse della Roma?
“Molto. I grandi club europei non vengono spesso in Brasile a visionare i giocatori, e quando lo fanno vogliono capire com’è la testa del giocatore, com’è fuori dal campo. Fin dall’inizio sapevo che avrei accettato, visto che era da tempo che aspettavo da tempo la chiamata di un grande club“.
Già conoce l’Italia?
“Ho visitato Milano e Roma nel dicembre 2009. La capitale mi è piaciuta moltissimo. Lì ho comprato un rosario che ancora oggi ho con me e mi ha portato molta fortuna. E’ curioso che la mia ascesa professionale è cominciata proprio in quel periodo. Sono curioso di sapere come si vive a Roma“.
Com’è stato il primo contatto coi dirigenti della Roma?
“I dirigenti sono stati molto disponibili con me. Dopo aver trovato l’accordo il clima era molto positivo, ma c’era un po’ d’ansia, in 3 giorni ho dormito 5 ore..Ho fatto gli esami medici e ho sbrigato le pratiche burocratiche. Per quanto riguarda il visto di lavoro sono tornato a Rio: mi avevano dato appuntamento per il 12 aprile ma ho parlato con il console e mi ha assicurato che tutto sarà risolto entro venerdì. Voglio stare vicino alla squadra già dalla partita contro l’Inter“.
Luis Enrique ha elogiato il suo acquisto.
“Ho letto la notizia su internet. Ho seguito la sua carriera da calciatore, nel Barcellona e nella nazionale spagnola. Non sapevo che aveva intrapreso la carriera da allenatore. E’ uno che capisce di calcio, essere elogiato da lui mi motiva. Spero di ricambiare sul campo. Non ci siamo ancora incontrati“.
Globoesporte.com
Zamparini: “Mi stupisce il rendimento di Kjaer alla Roma”
Maurizio Zamparini parla del rendimento di Simon Kjaer alla Roma, visto che il giocatore ha militato nel Palermo tra il 2008 e il 2010. Il presidente del club rosanero afferma di essere sorpreso dal pessimo inizio di avventura in giallorosso del danese, visto l’ottimo ricordo che aveva delle sue doti. Queste le parole di Zamparini a forzaroma.info:
“Kjaer? Io l’avrei ripreso, perchè da noi ha fatto molto bene. Mi stupisce che non stia giocando come faceva da noi“
Repubblica.it – Roma, allarme difesa. Bocciati Angel e Kjaer
“Così non si va da nessuna parte, sono molto deluso”. In una notte, saltano fuori tutti i dubbi di Luis Enrique: gioco, uomini, tenuta, capacità di adattamento al modulo. La Roma affondata a Cagliari nel peggiore dei modi possibili, trascina con sé anche lo sguardo sicuro che il tecnico spagnolo aveva abituato ad esibire anche nelle disfatte. Lasciando spazio alle prime crepe: “I problema non sono psicologici, ma tattici: vedremo se riuscirò a migliorarli”. Un pensiero in equilibrio pericolante tra la sfida e la resa.
FUORI DA TUTTO, ALLARME “DIFESA” – Coppa Italia e Europa League abbandonate con colpevole anticipo, la zona Champions lontana 10 punti. Con l’inizio di febbraio, quando alla fine della stagione mancano ancora 4 mesi, la Roma di Luis Enrique ha già abbandonato di fatto qualunque traguardo. Sette sconfitte in campionato, già nove stagionali nelle 24 partite disputate: più di una sconfitta ogni tre match. Impossibile che il bilancio non preoccupi anche il tecnico asturiano. Che, se alla vigilia predicava di “aspettarsi di vincere sempre”, a Cagliari si è dovuto scontrare con una realtà completamente diversa. E capace di incassare 4 reti da quello che, fino a ieri sera, era il peggior attacco del campionato insieme al Chievo. Inevitabile, con la squadra scriteriatamente schierata nella metà campo avversaria. E non è certo la prima volta: gli ultimi 3 k. o. della stagione, contro Fiorentina, Juventus in coppa Italia e Cagliari, hanno portato complessivamente 10 reti al passivo. “Ma le colpe sono di squadra, non solo di un reparto”, giura il tecnico.
TOTTI: “COLPA DELLA SQUADRA” – In fondo, la squadra fatica a tradurre sul campo le indicazioni del tecnico. Anche Totti non ha potuto nascondersi, esponendosi però in difesa del tecnico: “La responsabilità me la prendo io, noi attaccanti dovevamo fare di più, parte tutto da noi, dovevamo fare più pressing. La colpa è al 90 per cento della squadra”. Non senza una puntualizzazione: “Quando dai il cento per cento per aiutare i compagni in fase difensiva poi è difficile fare gol”. E con il tecnico è ancora saldamente schierata tutta la squadra, che – a differenza di un anno fa con Ranieri – non ha dubbi sulla bontà delle idee di Luis.
KJAER-ANGEL-BOJAN: BOCCIATI – L’indice delle critiche, anche per questo, più che sul tecnico viene in queste ore puntato su alcuni singoli. Su tutti, il disastroso Kjaer di questo inizio di 2012. Forse il peggiore a Cagliari, tra fuorigioco sbagliati e marcature allegre, che hanno spianato la strada a due dei quattro gol della serata. Ma anche il fragilissimo José Angel, costato 5 milioni e già bocciato, anche in Sardegna. Timido, impacciato, impalpabile, proprio come un altro spagnolo: quel Bojan arrivato tra gli squilli di tromba e ormai al limite dell’emarginazione: solo 3 reti, l’ultimo al Novara, tre mesi fa, poi più nulla. Nel senso più assoluto. Delusioni che pesano su una squadra senza alternative di qualità.
ASSENZE PESANTI E RINNOVO IN BILICO – Senza Burdisso da novembre. Poi, anche senza De Rossi e Osvaldo. Il miglior uomo di ogni reparto ai box, da troppo tempo. Alla radice delle difficoltà della Roma anche le assenze. A cui, però, è mancata la forza di trovare alternative nel mercato di riparazione: “troppo immobilismo”, l’accusa diffusa nell’etere dai tifosi. Il solo Marquinho in arrivo, via Borriello e Pizarro. E la sensazione che la squadra non abbia saputo colmare le lacune sulle fasce (detto di José Angel, Rosi e Taddei non bastano) e in difesa. Per rivedere Osvaldo al centro di un attacco che senza di lui non ha stentato solo col Cesena, servirà attendere almeno fino a Siena-Roma. Con l’Inter sabato tornerà invece tra i convocati De Rossi. Appeso, anche, alla questione rinnovo. “Rimango possibilista, ma non è una trattativa conclusa”, l’unica concessione sul tema di Baldini. Abbastanza per alimentare speranze e timori. Anche fuori dal campo.
Repubblica.it – Matteo Pinci
Roma-Inter anticipata alle 15 (Comunicato ufficiale)
La Lega Calcio ha dato l’ufficialità dell’anticipo di tre gare per la prossima giornata di Serie A alle ore 15 causa maltempo. Anche l’anticipo Roma-Inter, quindi, verrà spostato al pomeriggio. La decisione è stata presa per le serate di sabato 4 e domenica 5 febbraio 2012, causa un eccezionale irrigidimento delle temperature in molte città d’Italia, tra cui Cesena, Roma e Milano, con punte che potrebbero scendere nelle ore serali molto al di sotto delle medie stagionali degli ultimi decenni
Sabato 4 febbraio 2012 CESENA – CATANIA ore 15.00 (anziché ore 18.00)
Sabato 4 febbraio 2012 ROMA – INTER ore 15.00 (anziché ore 20.45)
Domenica 5 febbraio 2012 MILAN – NAPOLI ore 15.00 (anziché ore 20.45)