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Il Romanista – Il primo sogno fu… Guardiola

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Il primo arrivo di Zeman alla Roma è stato un piccolo Italia–Germania 4-3. “In che senso?”, direbbe Carlo Verdone… Correva il maggio del 1997 e la Roma di Franco Sensi stava stringendo per portare nella capitale Giovanni Trapattoni, il tecnico più sfiorato dai colori giallorossi degli ultimi due secoli. Nella serata del 4 maggio, a Monaco, Trapattoni aveva incontrato Rummenigge e Franz Beckenbauer per ottenere il via libera al trasferimento nella capitale. L’incontro con la Roma c’era stato una settimana prima, nessun contratto firmato ma un’intesa di massima pienamente raggiunta.

“Il Kaiser” (lo immagino sempre con il braccio al collo, non c’è niente da fare) aggrottò le ciglia, e teutonicamente negò il visto. Il 5 maggio tra Villa Pacelli e la Baviera ci fu un frenetico scambio di telefonate. Il Trap in mattinata comunicò che il semaforo era fermo sul rosso, Sensi già in serata aveva capito che non si trattava di un bluff. Telefonò all’ex tecnico della Juventus per il commiato di rito: «So che hai fatto di tutto per diventare il nuovo tecnico della Roma». A dirla tutta, il romanista medio a mio avviso deve aver pensato: “Meglio così!”. Passare da Liedholm che se ne va per sempre nell’Olimpo degli immortali a Trapattoni è come passare da Zorro al sergente Garcia. Insomma il sergente Garcia sarà anche simpatico, ma Zorro è Zorro. Sfumato Trapattoni, però, Sensi che in quegli anni sul mercato era stato prevedibile, fu abilissimo a tenere nascoste le sue mosse.

Sui giornali circolano mille nomi (Guidolin, Ranieri, Bianchi) e a dire il vero è circolato anche quello del Boemo, ma il presidente ha tagliato corto: «E’ un rischio troppo grande. Se prendo Zeman alla prima sconfitta devo scappare da Roma». In realtà, tre ore dopo il no di Trapattoni il contatto è stabilito. I due s’incontrano all’Hotel Valadier, Sensi offre al Mister 48 ore di tempo per riflettere: «Di più non posso aspettare». Zeman firma subito, è convinto dall’atmosfera che troverà nella Roma e lo dice subito: «Oggi sono contento, tre anni fa quando sono arrivato alla Lazio non ricordo. Allora c’era qualcuno che non era d’accordo in società, stavolta mi sembra diverso, non ho di questi segnali. Non chiederò a Sensi giocatori della Lazio, anche quelli che stimo, questo posso dirlo». Burbero finché vuole, però il primo Zeman romano si presentò subito con il suo marchio di fabbrica, quello dell’ironia. Alla domanda: «Mister e i tifosi della Lazio?». Lui risponde: «Dovrebbero essere contenti, i laziali, io resto vicino. E l’Olimpico è grande: possono venire anche loro a divertirsi. Battutaccia eh?».

Nel calderone c’è anche, come sempre, chi cerca di trovare una bella polemica per far saltare il banco (succederà anche questa volta, certo come che “domani sorgerà il sole”) ed ecco quindi il cavallo di battaglia: «C’è chi dice che Francesco Totti sarà sacrificato sull’altare degli schemi». Zeman a mezza bocca risponde: «Io ce lo vedo nella mia Roma». A proposito, fatevi due risate, questi primi giorni giallorossi sono riempiti del “sogno di mezza estate” del primo Zeman, un certo Guardiola. Come dire, tutto torna. A quelli a cui non sono bastati tre anni per conoscerlo, poi, scappa detto che a Zeman il passaggio da una riva all’altra del Tevere costerà tantissimo: «Vivrà da recluso, non potrà mettere i piedi fuori da casa». E’ un ricordo mal masticato e peggio rielaborato della vicenda che riguardò Lionello Manfredonia. Ma Zeman è tutta un’altra storia. Il 9 maggio è placidamente seduto su una poltroncina del Centrale del Foro Italico (“lato Sud” tanto per gradire).

I cronisti con gli occhi fuori dalle orbite lo agganciano e lui, cuor di boemo, rilascia la dichiarazione dell’anno: «A Roma la Novotna non viene mai e dunque faccio il tifo per Pierce». Quasi immediatamente è circondato dai tifosi che gli chiedono l’autografo, lui li accontenta e osserva: «Non va bene che io sia il personaggio dal momento, il calcio è ben altro». Un ragazzo gli dice a bruciapelo: «Mister, Totti deve giocare sempre». E lui serafico: «Lo so, non vi preoccupate». E Totti? Chi lo sa cosa si aspettava dal primo Zeman?

Senza meno non poteva rimpiangere l’addio di Carlitos Bianchi. Aveva cercato, il giovanotto di Porta Metronia, di parlare con il Mister, di spiegargli la sua idea di calcio, ma aveva dovuto parlare contro un muro. Intercettato a Linate, la sera del 16 maggio 1997 è Ugo Trani a porgere a Francesco Totti la domanda fatidica: «Come sarà la tua convivenza con Zeman?». Risposta: «Io sono a disposizione per tutti i ruoli. Farò quello che mi dirà di fare il nuovo allenatore». Riguardo alla presunta “pigrizia” romana, ecco l’ennesima presa di posizione che non lasciava spazio ad equivoci: «Perché dovrebbero spaventarmi i carichi di lavoro di Zeman? In allenamento non mi sono mai risparmiato. I sacrifici sono fondamentali per questo lavoro. Io non tremo». Stava così per iniziare una parentesi fondamentale per la crescita del più grande fuoriclasse della storia della Roma. Una pagina che sarebbe rimasta indelebile anche nel percorso formativo di Zeman. E’ sempre stato un inguaribile romantico e il ritorno a Foggia due anni fa ne è stata una conferma di mastodontica portata. In questo lucido romanticismo la Roma gioca un ruolo speciale a prescindere dall’epilogo che prenderanno le trattative tra la Lupa e l’attuale tecnico del Pescara.
Il Romanista – M.Izzi

 

Repubblica – Zeman firma: “D’accordo su tutto” Baldini entusiasta, ora l´annuncio

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Ha firmato per la Roma, Zeman. In attesa dell´ufficialità, che verrà data all´inizio della prossima settimana l’accordo finale tra la Roma e il boemo è stato trovato nella mattinata di ieri. Ed è Franco Baldini a confermarlo.«Ringraziamo il presidente del Pescara che ci ha concesso l´opportunità di incontrare Zeman personalmente, visto che è legato a loro fino al 30 giugno. Abbiamo discusso dettagliatamente di tutto quello che concerne questo suo possibile ritorno. C´è ottimismo, mancano dettagli da definire. Credo siano da escludere sorprese, la vicenda è assolutamente destinata a chiudersi favorevolmente già nei prossimi giorni».
Dopo aver parlato al Romachannel, Baldini ha poi aggiunto a Sky: «La situazione va verso una definizione entro breve. Parlavamo di un calcio attrattivo e credo che Zeman possa rispondere tranquillamente a questo tipo di criterio. Se si è parlato di mercato? No, per il momento abbiamo soltanto affrontato la definizione dello staff e altri dettagli»E Zeman all´appuntamento si è presentato proprio con un uomo del suo staff, il più importante, lo storico vice Cangelosi. Un incontro di circa tre ore, allo studio Tonucci, un passo da Piazza del Popolo, nel caldo di una Roma frenetica. Per il club giallorosso presenti Baldini, Sabatini e l´avvocato Baldissoni, da discutere sul tavolo un contratto annuale (con opzione per il secondo) a circa un milione di euro netto, più bonus di 500mila euro in caso di ritorno in Europa League e di un milione se invece riuscisse a raggiungere la zona Champions. In realtà sembra che si sia parlato anche di mercato, con il tecnico che vorrebbe portare nella capitale il suo pupillo Insigne.
In prestito dal Napoli, club non intenzionato a svenderlo, l´attaccante classe ´91 (18 gol stagionali) potrebbe rientrare semmai in un eventuale discorso legato a Osvaldo, giocatore che non dispiace al club partenopeo. Si vedrà. Intanto Zeman è ieri ripartito subito per Pescara, dove oggi (ore18,30) è prevista la sua conferenza d´addio, prima del Memorial dedicato a Franco Mancini. I tifosi abruzzesi non sembrano aver assorbito troppo bene la scelta dell´allenatore che li ha riportati in serie A e hanno paura che la squadra venga smantellata. L´atmosfera rischia quindi di essere pesante. Comunque, all´inizio della prossima settimana, il boemo verrà annunciato e presentato a Roma, con i sostenitori giallorossi pronti ad accoglierlo, in larga parte, con entusiasmo.
Tornando al mercato, è Destro, dal ritiro dell´Under21, ad ammettere: «Sarebbe bellissimo giocare con Zeman e Totti, e poi ritroverei Borini, che va all´Europeo». Piace molto il centrocampista Verratti del Pescara, anche se il presidente del club abruzzese continua a ribadire che il giocatore resterà un altro anno con loro. Arrivano conferme per il difensore brasiliano Cassan. Il giocatore attualemtne impegnato nella Coppa Libertadores, continua a far sapere di gradire molto la destinazione Roma.
Francesca Ferrazza- La Reubblica 

Corriere della Sera – Mauri rimane in carcere. Il pm lo vuole riascoltare

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Stefano Mauri resta a Cremona nella sua cella almeno fino a lunedì, quando cioè il gip Guido Salvinideciderà se lasciarlo libero, commutargli la misura cautelare o trattenerlo ancora in carcere. Il procuratore Roberto Di Martino, ieri intento a condurre gli interrogatori, non è rimasto soddisfatto del colloquio avuto con Mauri in settimana e ha già fatto sapere di volerlo a disposizione per risentirlo in base agli accertamenti compiuti sul materiale prodotto dallo stesso calciatore biancoceleste: ecco perché il rilascio potrebbe slittare ulteriormente.
Si allungano i tempi per il laziale, già molto provato dalla detenzione e dedito allo studio delle carte. Più volte invitato dai compagni di cella,Mauri si è sistematicamente rifiutato di tirare calci al pallone nel cortile del carcere di Cremona. «Stefano ha chiarito – ha detto ieri l’avvocato Melandri – ed è felice per la vicinanza dei laziali».
Corriere della Sera 

Gazzetta dello Sport – L’ultima: stadio a Malagrotta? UniCredit sonda il proprietario

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C’è da dire che se si riesce ad accantonare la metafora e tutte le malizie connesse, sottotraccia si sta esaminando anche un altro sito, tra i tanti che potrebbero ospitare lo stadio della Roma. E non uno qualsiasi. Si tratta di Malagrotta, cioè di quella che è forse la più grande discarica d’Europa e che tra sei mesi – salvo proroghe – in ossequio alla UE dovrebbe chiudere i battenti.
Situata lungo la via Aurelia nell’area Castel di Guido, zona Pantano di Grano, Malagrotta è posizionata tra Fiumicino, Ponte Galeria e Piana del Sole, in prossimità della nuova Fiera di Roma. La discarica, di circa 230 ettari, è di proprietà di Manlio Cerroni, 85 anni, ciociaro di Pisoniano, che fattura ogni anno 800 milioni e si sussurra possieda un patrimonio oltre due miliardi. Viene descritto solo tiepido appassionato di calcio, ma di sicura fede romanista, tant’è che UniCredit ha contattato anche lui per cedere una quota del pacchetto di minoranza del club, ricevendone un diniego. Certo, tutto si potrebbe ridiscutere se a Malagrotta – risanata come da programma – si costruisse davvero lo stadio (ma non prima del 2016). Anzi, a quel punto si sussurra che in prospettiva la famiglia Cerroni potrebbe essere interessata a tutta la Roma. UniCredit valuterà.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini 

Il Romanista – Insigne: «Se Zeman chiama…»

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Nel momento in cui Zeman era a Trigoria per incontrare la Roma, alla Borghesiana una delle prove tangibili dei suoi successi si accomodava sul divano dribblando la sfida a ping pong Florenzi-El Shaarawy (stravinta dal romanista): quando si parla del Boemo, Lorenzo Insigne e Marco Verratti sono un coro unanime: «Lo ringraziamo, ci ha fatto crescere tanto. Gli diciamo grazie e in bocca al lupo e ci vediamo presto. Oddio, presto non credo, ma insomma…». Quando arriva anche Mattia Destro, il terzetto degli Under 21 più richiesti d’Italia è completo.
LORENZO IL MAGNIFICO «Per parlare di futuro credo sia ancora presto, in fondo sono appena tornato da Pescara. Ancora non so cosa il Napoli voglia fare con me, l’ultima volta che li ho sentiti mi hanno fatto i complimenti per la vittoria del campionato». Meglio stare in A con il Pescara, in A con Zeman o in A da riserva nel Napoli? «Bella dmanda…non posso dirlo ancora. Il mio sogno è giocare nel Napoli, ma se non avrò spazio lì, forse è meglio andare a cercarlo altrove»Mazzarri difficilmente fa giocare gente con meno di 25 anni: «Che dire, sono le sue scelte. Quest’anno non mi ha mai chiamato». Zeman ora dirà a Sabatini e Baldini di prendere Insigne. «Bisognerebbe che la Roma parlasse con il Napoli, io non posso dire niente. Però sono giovane, è chiaro che mi affascina l’idea di andare in una società come la Roma, è un onore che mi vogliano. Diciamo che se si si mettessero d’accordo non sarò io a oppormi, però sicuramente il Napoli non mi lascerà andare facilmente. Dopo Foggia mi volevano tante squadre, ma il mister mi voleva portare a Pescara e io non c’ho pensato un attimo». In Primavera era bravo, ma non il più bravo di tutti finché non lo ha preso Zeman: «È lui che mi ha fatto fare il salto negli ultimi due anni, si può dire che sono emerso con lui. Mi ha dato molto e in un certo senso mi ha cambiato. Se mi incuriosirebbe giocare con Totti? E chi non sarebbe felice di farlo?».
SOGNO O SON DESTRO Non ci fosse stato l’amico Borini, a quest’ora invece che alla Borghesiana sarebbe a Coverciano. «Non riusciamo mai a fare una cosa inseme… ci sarebbe piaciuto andare insieme a quest’avventura, ma diciamo che c’è tempo. Sono contento per lui, gli faccio un grande in bocca al lupo. È chiaro che un pensiero ce l’ho fatto quando stavo a Coverciano. Però è stata comunque una bella esperienza». Intanto lo vuole mezza serie A, anche l’Inter. «Fa molto piacere, ma non c’è voglia di rivincita con l’Inter. Penso che far parte di una squadra così non sia mai facile e se sei un giovane che si affaccia al primo anno di A e quindi hanno deciso di farmi fare esperienza altrove». A Roma arriva Zeman, a cui piacciono i giovani e piace Destro, mentre Borini potrebbe anche partire: «Sempre ’sta cosa con Borini, uffa… io veramente preferirei che giocassimo insieme e non che fosse sempre o me o lui». Se fosse Osvaldo a partire, ci potrebbe stare: «E sarebbe la prima volta! Zeman mi piace molto perché gioca bene e gli attaccanti fanno tanti gol». Il salto in una grande non lo spaventa: «Un anno come quello nel Siena ti dà sicurezze e voglia di stimoli maggiori. Penso di essere pronto». Meglio all’Inter riserva di Milito o alla Roma da titolare? «Ma po’ esse pure che alla Roma non gioco…»
Ma Zeman lo ha chiesto, mentre all’Inter hanno capito di aver sbagliato però avrebbe qualcuno davanti: «Io preferirei giocare, poi quello che succede da qui a fine giugno non si può sapere. Totti l’ho incontrato da avversario, di certo mi farebbe fare un sacco di gol». Il suo futuro non sarà sicuramente nelle due squadre – Genoa e Siena – che detengono il suo cartellino: «Alla fine deciderò io, le cose me le dicono ma adesso preferisco concentrarmi sulla nazionale e poi ne parliamo». Non ama le definizioni, l’ex bambino prodigio dell’Ascoli: «Io non mi definisco, voglio essere un attaccante normale. Perché mi vogliono tutti? E che ne so, chiedetelo a loro».
LITTLE VERRATTI Meglio Pescara in A, riserva alla Juve o titolare nella Roma? «Pescara! L’ho sempre detto che giocare nella squadra della mia città e in cui sono cresciuto sarebbe un sogno e voglio realizzarlo. L’anno prossimo si vedrà, anche dopo che avrò fatto un anno in A. Con la Juve sembrava fatta, se la trattativa si è interrotta è perché io voglio restare a Pescara, anche senza Zeman e Insigne. E già so che non mi diranno che vogliono rifare mezza squadra con la mia cessione».

Corriere dello Sport – La Roma riparte dal suo scudetto

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Avrà l’aria di un deja vu la sfida tra Roma-Varese che darà il via alla Final Eight del campionato Primavera, oggi pomeriggio a Foligno. Poco meno di un anno fa le due squadre si giocarono il tricolore in una gara all’ultimo respiro decisa dalla tripletta di Montini. Quest’anno si ritroveranno ancora una volta di fronte per cercare di approdare in semifinale.

FAVORITA – La Roma arriva a queste finali con il pericoloso ruolo della favorita annunciata. Lo scudetto cucito sul petto, la Coppa Italia già messa in bacheca, la finale del Viareggio e il dato statistico che la vede unica squadra imbattuta dell’intero campionato Primavera. Sono i risultati a mettere la squadra di Alberto De Rossi in pole position. Eppure il tecnico giallorosso nicchia. “Non sentiamo questo ruolo. Pensiamo solo a essere concentrati al 100%. Ci attende una battaglia sportiva. Pensiamo a questo e a nient’altro“.

FORMAZIONE – De Rossi per la gara contro i lombardi dovrà rinunciare soltanto a Viviani, impegnato con l’Under 21. Il candidato principale a sostituire il capitano è Matteo Ricci. L’ultimo allenamento ha portato buone notizie al tecnico. Nego si è ripreso dalla botta al ginocchio rimediata nell’amichevole contro il Monterotondo Lupa. Saranno regolarmente a disposizione anche i vari Sabelli, Barba e Verre, rientrati dagli impegni con la Nazionale Under 19 non al meglio della condizione. L’unico ballottaggio sembra riguardare Politano e Nico Lopez, con l’italiano in vantaggio sull’uruguaiano.

AVVERSARIA – Qualche problema in più lo avrà Paolo Tomasoni, il tecnico del Varese. I tre fuori quota De Luca, Pucino e Albertazzi sono rimasti tutti a disposizione di Maran per la sfida contro il Verona nei play-off di Serie B. Sicuramente non sarà in campo neanche Lazaar, che lo scorso anno realizzò il gol del vantaggio dei lombardi nella finale scudetto e che è stato messo fuori gioco dall’influenza. E’ rimasto, invece, in Albania per motivi di studio Hoxha. (…)

Corriere dello Sport – Riccardo Loria

Totti: “Un abbraccio a Luca Toni per la scomparsa del figlio”

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Francesco Totti, tramite il suo sito ufficiale, esprime solidarietà per il suo ex compagno di club e nazionale Luca Toni, che ha perso un figlio, nato già morto. Queste le parole del numero 10 giallorosso: “Luca… Marta… è terribile quello che è successo. Vi abbraccio col cuore e vi sono vicino…”. 

Corriere della Sera – Zeman, ora c’è la firma. Martedì sbarca a Trigoria

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L’accordo sul contratto che lo lega alla Roma per la prossima stagione (più opzione per quella successiva) è stato trovato ieri allo studio Tonucci, ma Zdenek Zeman tornerà ufficialmente allenatore della Roma nei prossimi giorni, probabilmente martedì, con una conferenza stampa di presentazione che sarà tenuta a Trigoria, il centro sportivo dove il boemo ritornerà dopo 13 anni di esilio. La firma? Ragioni di opportunità – la Roma è società quotata in Borsa e Zeman è comunque sotto contratto con il Pescara fino al 30 giungo – impongono di aspettare ancora qualche ora.

È stata una telenovela lunga, non sarà un problema. Magari c’è già, ma non si può dire. Zdenek Zeman guadagnerà un milione netto, più bonus a rendimento: 500mila se la Roma raggiungerà l’Europa League e un milione se andrà in Champions League. Il boemo è uomo che sa scommettere su stesso. Quest’anno si era accordato con il presidente Sebastiani per un bonus (alto) solo in caso di promozione diretta in serie A e non attraverso i play-off. E così è stato. Zeman ha ottenuto di portare con sé il suo staff (Cangelosi, ieri presente all’incontro, Ferola e Modica), che è comunque meno costoso e numeroso di quello di Luis Enrique. Oggi, prima del Memorial Franco Mancini, dedicato allo scomparso portiere di Zemanlandia e grande amico dell’allenatore, Zeman terrà una conferenza stampa a Pescara, durante la quale saluterà giocatori e tifosi della squadra adriatica, che comunque gli resterà nel cuore. Zeman l’avrebbe lasciata solo per la Roma e la Roma l’ha chiamato. Secondo alcune fonti, oggi ci potrebbe essere una contestazione all’allenatore che se ne va: la dirigenza del Pescara sta facendo di tutto perché la festa non sia rovinata, soprattutto per il rispetto dovuto alla famiglia di Franco Mancini.

E non è un caso che Zeman abbia voluto partecipare al Memorial ancora da allenatore del Pescara e non già ufficialmente della Roma. Zeman, ieri, non si è diretto a Trigoria ma è rientrato direttamente a Pescara. C’è stato invece un summit tra Baldini, Sabatini e Fenucci per pianificare le prossime mosse. Ospite al centro sportivo c’è Simone Farina, ex Primavera della Roma ora in forza al Gubbio, che è stato uno dei grandi accusatori di Scommessopoli, avendo prontamente denunciato un tentativo di corruzione da parte di Alessandro Zamperini.

Il direttore generale Franco Baldini ha confermato l’accordo ai microfoni di Roma Channel e di Sky Sport: «Abbiamo avuto occasione di incontrare Zeman. Grazie anche al presidente del Pescara, che ci ha dato la possibilità di vederlo, abbiamo discusso dettagliatamente di tutto quello che riguarda il suo possibile ritorno. Mancano alcuni dettagli da definire, ma c’è ottimismo sull’esito positivo della trattativa. Credo sia da escludere una sorpresa. La vicenda si chiuderà in maniera favorevole. Parlavamo di calcio attrattivo e mi pare che Zeman possa rispondere a questi requisiti. Mercato? No, abbiamo parlato di definizione dello staff, la normale procedura quando si incontra una persona e si parla di contenuti economici e tecnici, il resto avverrà successivamente».

Successivamente ma in fretta, visto che la dirigenza vorrebbe consegnare a Zeman la squadra quasi fatta per il ritiro. Il ritardo con cui si è partiti nella scorsa stagione – a Riscone l’attacco a disposizione di Luis Enrique era composto da Menez, Vucinic e Borriello – è stato pagato a caro prezzo. Un segnale di quanto possa essere importante la presenza di Zeman nella scelte che faranno a breve i talenti migliori del nostro calcio viene dal ritiro della Under 21, dove Mattia Destro ha detto: «Sarebbe bellissimo giocare con Zeman, con Totti ancora di piu. Nel caso in cui decidessi di venire alla Roma, bisognerebbe vedere Borini. Speravo di giocare con lui nella nazionale maggiore e invece lui è rimasto e io sto con l’under. Non riusciamo proprio a giocare insieme, magari potrebbe accadere con la Roma… ». Anche se il primo nome sulla lista di Zeman è quello di Lorenzo Insigne. Prima di pensare all’attacco, però, c’è da mettere a posto la difesa: Castan, Ogbonna, Santon, Dossena. Tanti nomi. Ma con Zeman non sono mai mancati quelli a sorpresa.
Corriere della Sera – Piacentini/Valdiserri

Corriere dello Sport – Ecco perché la Roma può prenderlo

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Destro si è invaghito della Roma.Che a sua volta è molto attratta da Destro. Ma non sarà così semplice celebrare l’unione. Perché ad essere d’accordo bisogna essere in tre. O addirittura in quattro, come vedremo. «Mattia ha strizzato l’occhio a Zeman ma i giocatori ammiccano un po’ a tutti…» ha detto ieri Enrico Preziosi, presidente del Genoa. In effetti la situazione di Destro, appena scartato da Prandelli per l’Europeo in favore del romanista Borini che ha esattamente la stessa età (21 anni), è complessa: il cartellino appartiene al Genoa ma la metà sarà riscattata nelle prossime ore dal Siena, che si è salvato anche grazie ai 12 gol di Destro. Per portare il giocatore a Roma, bisogna comprare almeno una delle metà e poi discutere con la controparte. In più, Inter e Juve hanno già manifestato un interesse concreto e potrebbero arrivare prima di Sabatini al traguardo.
DUE VANTAGGI – La Roma però ha due canali da sfruttare. Il primo è il Genoa, che dopo la beffa Palacio potrebbe essere più accomodante. Non a caso, Preziosi e Sabatini hanno intavolato trattative che coinvolgono molti altri giocatori: Merkel e Tachtsidis da una parteRosi, Greco e (soprattutto) Bertolacci dall’altra. Se la Roma è tempestiva, può ancora chiudere l’affare. L’altra corsia preferenziale riguarda il procuratore, Renzo Contratto, lo stesso di Davide Santon, terzino che ancora stuzzica la curiosità di Sabatini. La disponibilità del manager sarebbe maggiore se le operazioni di mercato che lo riguardano fossero due invece di una.
IN DIFESA – E se Destro è difficile da raggiungere, è ancora più complicato togliere Insigne al Napoli. Nel frattempo, Zeman si sta concentrando sugli altri reparti da rafforzare. A centrocampo la Roma farà un altro tentativo per Marco Verratti, che però ha detto di voler restare un altro anno a Pescara, mentre in difesa insisterà per l’azzurro Angelo Ogbonna del Torino.Il brasiliano Castan, del Corinthians, è stato bloccato da diverse settimane ma non ha ancora il passaporto comunitario. Prima di perfezionare l’acquisto, per 5 milioni, Sabatini vuole capire se l’investimento sia davvero indispensabile per la difesa di Zeman. La pista Rolando invece è diventata freddina, perché il Porto non è sceso dalla richiesta di 15 milioni.
IL RESTO – Ieri è stata un’altra giornata di voci più o meno attendibili.L’agente di Osvaldo, Dario Decoud, ha raccontato di avere ricevuto una proposta del Real Madrid (alla Roma non risulta). Il manager del terzino Maxwell, il famoso Mino Raiola, ha viceversa smentito la possibilità di un accordo con la Roma, tantomeno in cambio di Borini al Psg. Dalla Francia infine rivelano di un sondaggio di Sabatini per Carlos Sanchez, centrocampista colombiano del Valenciennes. Ventisei anni, ha caratteristiche difensive e un ottimo motivo per interessare alle squadre: non costa niente perché è in scadenza di contratto.
Corriere dello Sport – Roberto Maida 

Osvaldo: “Zidane mi vuole al Real Madrid”

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Daniel Osvaldo interessa al Real Madrid, ed è proprio lo stesso attaccante della Roma a confermarlo. In un’intervista a ESPN l’italo-argentino rivela di aver parlato con Zidane e che il francese gli avrebbe detto di tornare in Spagna. Queste le sue parole:

Ho letto dell’interesse del Real Madrid per me, ma io non ho ricevuto nessun’offerta. Recentemente Zidane mi ha detto che vorrebbe vedermi giocare a Madrid, ma io sono felice di giocare per la Roma, è stata una stagione importante per me. Lamela? Nulla di personale, voglio sempre che i compagni mi passino la palla. Sono un egoista, ma quando si gioca in attacco è normale essere così“.

Corriere dello Sport – Roma, paradosso Pjanic

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E’ un progetto di campione, un ragazzo dai piedi delicati, un centrocampista che farebbe comodo a qualunque squadra. Non a caso, un anno fa è costato 11 milioni cash. Eppure Miralem Pjanic ancora non sa quale ruolo avrà nella Roma di Zeman. Soprattutto, Zeman lo considera adatto al suo gioco?

L’APPROCCIO – Nel 4-3-1-2 di Luis Enrique, Pjanic ha giocato quasi sempre interno di centrocampo. E’ stato utilizzato come rifinitore solo in assenza di Totti e una volta, a Torino contro la Juve, ha fatto addirittura l’esterno nel 4-2-3-1, in una posizione simile a quella che spesso occupa nella nazionale bosniaca.  «Pjanic è un trequartista, siamo noi ad avergli chiesto di giocare come centrocampista puro»  ha raccontato Luis Enrique, per rafforzare il suo concetto di calcio offensivo fino all’eccesso. E in parte ha funzionato, l’idea di aggiungere talento alla linea mediana.

LE DIFFERENZE – Ma il possesso palla di Luis Enrique, insistito nei passaggi orizzontali, esaltava certe caratteristiche. Pjanic è un giocatore che ama avere la palla tra i piedi per gestire la manovra e sfruttare la qualità nel palleggio. Con Zeman il possesso palla è verticale, rapidissimo, fatto di continui cambi di ritmo e di tagli, e i due centrocampisti intermedi devono abituarsi a infilarsi negli spazi, per inserirsi nell’area nemica e andare al tiro. Paradossalmente, per quanto ha mostrato finora, Pjanic potrebbe trovarsi più a suo agio davanti alla difesa, come regista, sempre che impari a inseguire gli avversari. Oppure come esterno d’attacco, con i movimenti spalle alla porta che faceva Insigne a Pescara.  «Devo imparare ad essere più decisivo, incidere con i gol» ha ammesso Pjanic. A 22 anni, con un allenatore che adora il calcio offensivo, ha l’occasione di crescere molto. (…)

IL BILANCIO – Pjanic ha chiuso la sua prima stagione italiana con 30 presenze (29 da titolare) e 3 gol, tutti all’Olimpico, con un crollo verticale delle prestazioni nel girone di ritorno. Probabilmente era stanco per una stagione infinita: aveva cominciato la preparazione a giugno nel Lione, con cui aveva anche segnato una rete nel campionato francese prima del trasferimento alla Roma che si è concretizzato il 31 agosto, a poche ore dalla fine del mercato. Stavolta, essendo costretto suo malgrado a saltare gli Europei dopo che la Bosnia ha perso lo spareggio con il Portogallo, potrà riposarsi con la fidanzata Josefa in una lunga vacanza. «Miralem è di un’altra categoria, fortissimo» assicura Totti. (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Gazzetta dello Sport – L’accordo c’è, l’amore pure. Roma (ri)dice sì a Zeman

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L’accordo sul solito contratto annuale (con opzione per la stagione successiva, segno che gli anni passano pure per lui) arriva prima di mezzogiorno. E quando, poco dopo, Franco Baldini annuncia che il dado è tratto — «Siamo in dirittura d’arrivo, nei prossimi giorni (probabilmente lunedì, ndr) definiremo tutto» —, perfino Cesare Cremonini, cantante bolognese e tifoso rossoblu, sente il bisogno di twittare la sua soddisfazione: «Zeman alla Roma è la notizia bella del calcio italiano». Più o o meno lo stesso concetto che da giorni esprime Antonello Venditti, cantore e amico del boemo: «Affidarsi a Zeman in un momento in cui il calcio è piombato nell’oscurantismo — spiegava — è una scelta etica, radicale, coraggiosa».

Il significato politico Ecco. Non è che abbiamo sottovalutato la portata simbolica di questa scelta? Il suo significato «politico»? Sarà pure una scelta popolare, che solletica gli umori della piazza, ma perché non è stata fatta prima? Dicono i tifosi giallorossi: «Ci voleva la Roma americana per restituire a Zeman la panchina di una grande italiana». Proprio così. Nemmeno la Roma molto romana di Rosella Sensi aveva osato tanto. Ci volevano Franco Baldini e Walter Sabatini, ai quali si possono accollare tante cose, certamente non la mancanza di coraggio, né la paura di scelte controcorrente. Questo è il senso del ritorno di Zeman a Roma (con i suoi collaboratori storici: Vincenzo Cangelosi, Giacomo Modica, Roberto Ferola).
E quello calcistico Poi, certo, c’è un’idea di calcio molto condivisa. Spiega Franco Baldini: «Noi volevamo qualcuno che proseguisse nel solco tracciato un anno fa, che ci proponesse un calcio creativo, spettacolare, diverso. Zeman risponde perfettamente a questi criteri». Come all’esigenza di tornare il prima possibile in Champions League, ma senza per questo dover stravolgere la squadra. Da Trigoria fanno sapere: «Ci siamo trovati d’accordo nel ritenere la rosa attuale assolutamente migliorabile, ma già competitiva». Tradotto: il mercato si farà, ma senza spese pazze. Questo, forse, il primo motivo per cui Zerman ha battuto la concorrenza di Montella (voleva stravolgere la squadra), Villas-Boas (voleva acquisti faraonici) e Bielsa (troppo loco pure per Baldini). Stasera Zeman, di nuovo a Pescara per il Memorial Mancini, spiegherà le ragioni della sua scelta, quanto abbia inciso il cuore. A proposito, a quel tweet di Cremonini un tifoso pescarese ha risposto: «Zeman alla Roma è la notizia brutta del calcio abruzzese».
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

Zeman e il vice Cangelosi dopo l’incontro con i dirigenti della Roma (FOTO)

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Baldini, Sabatini, Fenucci, Baldissoni. Tutti presenti questa mattina all’incontro con Zeman allo studio Tonucci in via Principessa Clotilde “per definire – dirà qualche ora più tardi il direttore generale alcuni dettagli, tecnici ed economici, di una trattativa destinata ad andare in porto”. L’allenatore boemo, che parlerà alla stampa non prima di domani in occasione del Memorial “Franco Mancini” a Pescara, al termine della riunione con i suoi futuri manager si è dileguato in fretta per raggiungere il capoluogo abruzzese: lasciato lo studio legale, il tecnico è entrato rapidamente all’interno della vettura che lo aspettava. Con lui c’era anche uno dei collaboratori che lo accompagneranno nell’avventura romana, Cangelosi, il cui profilo si distingue nello scatto pubblicato di seguito.

Oggi Zeman saluta Pescara. Rischio contestazione

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Zeman saluterà il suo Pescara per tornare sulla panchina della Roma. Lo farà oggi, in conferenza stampa, alle 18.30 (circa un’ora e mezza prima dell’inizio del “Memorial Franco Mancini“, in onore dell’ex preparatore dei portieri del Pescara, e fedelissimo di Zeman, scomparso lo scorso 30 marzo). L’addio del boemo, però, ha letteralmente spaccato in due la tifoseria pescarese. Una parte dei supporters lo acclamerà e lo ringrazierà per il lavoro svolto quest’anno e per la promozione in serie A; la restante parte della città, la minoranza a dire il vero, ha già manifestato la propria delusione per la decisione del tecnico. Come riportato dal sito dell’ansa, per la conferenza stampa di oggi sono previste contestazioni e dissensi. La tifoseria organizzata non ha, tuttavia, preso una decisione unanime ed ufficiale. La società del Pescara ha invitato i propri tifosi ad abbracciare per l’ultima volta il tecnico della promozione e di portarlo in trionfo, ringraziandolo per il lavoro svolto. Allarmata dalle molte voci circolate in città, la questura di Pescara si sta già organizzando per sopprimere sul nascere qualsiasi eventuale moto di protesta, presidiando le zone limitrofe lo Stadio Adriatico.

Quella di oggi sarà una conferenza molto attesa: a fronte dell’elevato numero di richieste, la società abruzzese è stata costretta a ricorrere all’accreditamento dei giornalisti che vorrano prendere parte all’incontro del tecnico con la stampa

Mazzone: “Zeman? La Roma ha fatto la scelta giusta”

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Carlo Mazzone allonatore della Roma dal 93 al 96 ha commentato il ritorno nella Capitale del tecnico Zdnek Zeman pronto a sedersi sulla panchina dei giallorossi. Queste le sue parole:”E’ un fattore altamente positivo per la Roma, Zeman conosce bene la piazza e ha fatto bene sia alla Lazio che in giallorosso – continua Mazzone a tuttomercatoweb.com -. Ha lasciato un ottimo ricordo a Trigoria e a Formello, la scelta del club è stata giusta perché è un mister apprezzato dalla piazza e con un prospetto importante“.

La ‘nuova’ Roma sarà fondata sui giovani?
Si e questo non sarà un problema, in fondo Zeman ha sempre lavorato con elementi di prospettiva facendo spesso molto bene. Va alla Roma con entusiasmo e spirito d’iniziativa, sono certo che in queste notti non abbia dormito per questa sua nuova avventura alla Roma“.

Se ho avuto contatti recenti con Zeman?
Purtroppo no. Abbiamo un ottimo rapporto, c’è stima reciproca ma i nostri contatti non sono mai stati molto forti. L’ho seguito, mi ha fatto piacere che si sia rilanciato al Pescara vincendo un campionato comunque difficile ed impegnativo. Pur lavorando, nelle ultime stagioni era stato leggermente accantonato. Tutto sommato possiamo dire che non ha mai avuto molti sponsor“.

 

Zeman, Baldini: “Siamo in dirittura d’arrivo, escludo sorprese. Non abbiamo parlato di mercato”

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Franco Baldini, direttore generale della Roma, in una intervista a Roma Channel ha parlato del nuovo tecnico della formazione giallorossa, che con ogni probabilità sarà Zdenek Zeman. Ecco le parole di Baldini: Abbiamo avuto effettivamente l’opportunità di incontrarci con Zeman, questa mattina. Abbiamo proseguito un lavoro che già da qualche giorno, da qualche settimana abbiamo affrontato con lui. Posso dire che, grazie anche al presidente del Pescara che ci aveva concesso l’opportunità di incontrarlo personalmente per un rispetto delle regole, visto che è legato al Pescara fino al 30 giugno, c’è stata questa possibilità. Abbiamo discusso dettagliatamente di tutto quello che concerne questo suo possibile ritorno. Mi sento d poter dire, ancorchè manchino dettagli da definire, ma questo è un lavoro che proseguiremo nei prossimi giorni, mi sento di poter dire che l’ottimismo sull’esito felice della vicenda sia ragionevoleSi può stare tranquilli? Io credo di sì. Credo che sia da escludere il caso di ritrovarsi a sorprese di qualsiasi genere, credo che la vicenda è assolutamente destinata a chiudersi favorevolmente già nei prossimi giorni“.

Il direttore generale della Roma Franco Baldini dopo l’incontro positivo andato in scena questa mattina con l’ormai tecnico del Pescara Zdenek Zeman, ha parlato a proposito della trattiva e del ritorno nella Capitale del boemo ai microfoni di Sky. Queste le Parole di Baldini: “Parlavamo di calcio attrattivo e mi pare che Zeman possa rispondere tranquillamente a questi requisiti. Se abbiamo parlato delle mosse di mercato? No, abbiamo parlato di definizione dello staff, la normale procedura quando si incontra una persona e si parla di contenuti economici e tecnici, il resto avverra’ successivamente“.

La Roma punta Sanchez

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Carlos Sanchez centrocampista in forza al Valenciennes secondo alcune indiscrezioni di mercato sarebbe finito nel mirino del ds giallorosso Walter Sabatini. Il nazionale colombiano è in scandenza di contratto con il club francese e secondo Mercato365.com martedì è prevesti un incontro tra il ds e l’entourage del giocatore.

Candela: “Zeman? Lo stimo molto. Con lui in campo ci si divertiva”

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Con l’imminente ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina della Roma, molti sono i ricordi nell’ambiente giallorosso. Vincent Candela, ex esterno giallorosso, intervistato da Radio Manà Manà Sport, nel corso della trasmissione “1927. La storia continua” ha ricordato i due anni del boemo sulla panchina della Roma: “Con Zeman ci litigavo ma ora capisco l’importanza della sua preparazione. Lui è uno che mette passione e amore in campo. Io lo stimo tanto anche se all’epoca  in cui mi allenava abbiamo litigato spesso –prosegue il francese – Il boemo ci faceva lavorare tanto: i gradoni, la preparazione di tutti i giorni, i ritiri che duravano un mese, mancavano 2 giornate alla fine del campionato e ancora facevamo i gradoni. Noi eravamo giovani e un po’ stupidi, era difficile da capire che era per il nostro bene e quindi a volte io e lui litigavamo. Adesso dopo 10 anni mi rendo conto che facevamo bene e ci divertivamo in campo. Anche quando è andato via ci ha lasciato l’abitudine a lavorare tanto, ci ha dato l’abitudine, il ritmo e la mentalità”

Di Biagio: “Verratti ed Insigne alla Roma? Molto difficile. Ogbonna sarebbe perfetto”

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Si da ormai per scontato l’arrivo di Zdenek Zeman sulla panchina della Roma. Stando alle notizie di giornata, infatti, manca solo l’ufficializzazione dell’accordo tra il boemo e la società capitolina, dopo l’incontro avvenuto stamane con il Dg Franco Baldini.

Durante la trasmissione radiofonica “1927. La storia continua” è intervenuto l’ex giocatore della Roma Luigi Di Biagio.Zeman vorrebbe portarsi qualcuno da Pescara ma non penso che ci riuscirà. Verratti è complicato farlo venire a Roma, se il mister dovesse scegliere qualcuno sceglierebbe Insigne ma il giocatore è di proprietà del Napoli – le parole del selezionatore dell’under 20 ai microfoni di Radio Manà Manà Sport – Anche Romagnoli non è male, tra i difensori centrali è uno dei migliori giocatori in assoluto. De Rossi sarà il faro della Roma di Zeman, Totti invece farà il centravanti– prosegue Di Biagio –  l’attacco della Roma è perfetto così, non credo ci saranno rivoluzioni in quel ruolo. Ogbonna sarebbe perfetto per il gioco di Zeman, tiene molto alto la linea difensiva, è cresciuto molto. Tra i ragazzi che alleno io e l’Under 21 di Ciro Ferrara, credo che Florenzi possa essere utilissimo per il gioco di Zeman. Vedo bene anche Viviani come vice De Rossi“.

Ag. Rolando: “La Roma lo vuole, ma servono 15 milioni”

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L’affare Rolando sta assumendo sempre più i contorni di un intrigo. La Roma è da tempo sulle tracce del difensore del Porto, ma non è ancora riuscita  a concludere la trattativa. Gli ostacoli che il ds Sabatini sta trovando sono riconducibili all’elevata cifra richiesta dal club portoghese, circa 15 milioni. A complicare ulteriormente la questione, da oggi sembra essersi pesantemente inserita nella trattativa anche la Juventus. A chiarire la situazione è intervenuto l’agente del difensore portoghese, Peppino Tirri, intervistato dalla redazione di ForzaRoma.info:La Roma è sul giocatore da tempo, così come lo è la Juventus. Credo, però, che il Porto non farà sconti. Per meno di 15 milioni la dirigenza della squadra lusitana non lo farà partire. Sabatini, comunque, stima molto il calciatore.