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Roma-Varese Primavera, M. Ricci: “La partita non è finita”

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L’autore del gol che ha sbloccato la partita della Roma Primavera contro il Varese, nei quarti di finale dei play-off scudetto, Matteo Ricci, parla ai microfoni di Sportitalia della gara al termine del primo tempo. Titolare per l’assenza di Federico Viviani, convocato con la Nazionale italiana Under 21, Ricci ha segnato al sesto minuto grazie ad un tiro molto potente e preciso da fuori area che ha teminato la sua corsa sotto l’incrocio dei pali. Queste le sue parole:

In questa squadra ognuno si sacrifica per il compagno, siamo sul 2-0 ma la partita non è finita“.

Dramma per Toni, figlio nato morto

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Luca Toni è stato colpito da un evento drammatico: il primogenito che aspettava dalla sua compagna Marta è nato morto. Queste le parole rilasciate all’ansa dall’attaccante che ora gioca a Dubai: “Quello che doveva essere il giorno piu’ bello della nostra vita si e’ trasformato nel peggiore. Il nostro bambino ci ha lasciati prima di vedere la luce. Chiediamo a tutti comprensione e silenzio nel grande dolore che deve essere solo mio e di Marta“.

LEGGI LE PAROLE DI FRANCESCO TOTTI

Ag. Brighi: “Pronti a valutare altre offerte se la Roma non vuole Matteo”

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Il centrocampista Matteo Brighi, 32 anni il prossimo febbraio, farà ritorno a Roma dopo una stagione trascorsa in prestito all’Atalanta. Meno certa è la permanenza dell’ex Chievo nella capitale, molto infatti dipenderà dalle valutazioni tattiche di mister Zeman. Vanni Puzzolo, procuratore di Brighi, ha spiegato la situazione contrattuale del suo assistito:

“Dopo il 30 giugno Matteo tornerà alla Roma, in quella data scade il prestito all’Atalanta e non credo sia possibile di rivederlo con gli orobici. Ad oggi non c’è questa possibilità – precisa l’agente a calcionews24.com – poi nel mercato tutto può cambiare in breve tempo. Aspettiamo di parlare con la Roma, per capire quali saranno i programmi della società e quale idea hanno di Matteo: se non rientra nei loro programmi, ci guarderemo intorno. Ci sono molte società interessate”.

Primavera, Roma-Varese 4-0. In semifinale la vincente di Lazio-Torino

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Iniziano oggi le final-eight del campionato Primavera 2011/2012. La Roma di Alberto De Rossi, approdata ai quarti dopo aver chiuso la stagione regolare al primo posto nel proprio girone, incontra alle 16, allo stadio comunale “Enzo Blasone” di Foligno (PG), il Varese. La gara contro i lombardi è la riedizione della finale dello scorso anno, in cui i giallorossi si sono laureati campioni d’Italia. Ecco le formazioni ufficiali di Roma-Varese:

Roma-Varese 4-0
ROMA
: Pigliacelli; Sabelli, Orchi, Barba, Nego; M. Ricci (60′ N. Lopez), Verre; Politano, Ciciretti (38′ Ciciretti), Piscitella (73′ Frediani); Tallo.
A disp.: Proietti Gaffi, Romagnoli, Carboni, Cittadino, Frediani, Leonardi.
All.: A. De Rossi.

VARESE: La Gorga; Fiamozzi, Samba, Minelli (73′ Mancini), Parini; De Feo, Greco, Bassi Borzani, Turlan (68′ Tiboni); Jadilson; Zamble (84′ El Wardi).
A disp.: Bordignon, Truzzi, Bastone, Piccinotti.
All.: Tomasoni.

Arbitro: Verdenelli di Foligno. Assistenti Fraschetti e Bottegoni. IV uomo Tea Spinelli.

Marcatori: 5′ M. Ricci, 20′ Ciciretti, 84′ N. Lopez, 94′ Frediani.
Ammoniti: 17′ Parini, 38′ Bassi Borzani, 67′ Cittadino.
Espulsi:/

Stekelenburg: “Sorpreso dall’addio di Luis Enrique. Zeman? Avrò modo di conoscerlo”

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Maarten Stekelenburg, portiere giallorosso, dal ritiro della nazionale olandese dove sta preparando gli Europei che prenderanno il via tra pochi giorni, ha commentato lo scandalo del calcioscommesse che sta investendo l’Italia e ha parlato della situazione della Roma: “E’ come se si fosse aperto un pozzo nero. Sono situazioni che mettono inquietudine. E’ successo tutto improvvisamenteAddirittura il primo ministro italiano ha detto che il calcio dovrebbe fermarsi per due o tre anni. Ad ogni modo adesso non mi trovo lì, e non posso farci nulla. Preferisco concentrarmi solo sulla nazionale. La Roma? Oltre a scegliere la Roma perché è un grande club, e perché Roma è una città magnifica, c’è stata anche la presenza di Luis Enrique. Lui voleva giocare all’attacco, senza trascurare la fase difensiva. Un’idea di calcio alla quale ero già abituato con l’Ajax e con l’Olanda. Per me il suo addio è stata una sopresa, non me lo aspettavo. Zeman? Lo conosco solo di nomeAvrò modo di conoscerlo quando tornerò a Roma, una volta che saranno finiti gli Europei e le mie vacanze. Roma è una città bellissima, con gente fantastica e molto calorosa. E’ diverso dall’Olanda, dove puoi uscire tranquillamente a fare shopping. A Roma dovrei farlo coperto con cappello ed occhiali da sole, ma con i mie due metri non passo proprio inosservato…Troppe espulsioni? Non credo che i miei interventi fossero da espulsione. Sono sicuro che in Olanda non sarei stato sanzionato con il cartellino rosso. Forse certe situazioni andrebbero valutate meglio. Poco prima della pausa invernale sono uscito per un infortunio alla spalla. Il dolore è stato molto intenso. Ho cercato di continuare a giocare, usando degli antidolorifici. Non volevo mollare così, già al mio primo anno. Oltretutto anche Lobont non era al meglio. Alla fine, però, le mie prestazioni ne hanno risentito. Ora è facile dire che avrei dovuto fermarmi prima, ma non ho rimpianti. Sono andato a curarmi a Zeist e dopo una settimana già c’erano dei miglioramenti. Ora sto molto bene, e non ho quasi più problemi”.

Mercato Roma: Gago torna al Real, scaduta l’opzione per il riscatto

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Mercato Roma: Fernando Gago tornerà al Real Madrid. Secondo l’edizione online del quotidiano spagnolo Marca, il centrocampista argentino, dopo una stagione alla Roma conclusa con 30 presenze in campionato, è destinato a tornare al Real Madrid. La società giallorossa, infatti, non è intenzionata a pagare i 7 milioni chiesti dai blancos per acquistare definitivamente il centrocampista argentino e l’opzione per il riscatto è scaduta giovedì scorso. Gago, molto probabilmente, ricomincerà la stagione a Valdebebas il 15 luglio alle dipendenze di Mourinho, prima di mettersi in cerca di un’altra destinazione visti i problemi avuti col tecnico portoghese prima di trasferirsi nella capitale.

Gazzetta dello Sport – Palazzi stavolta va giù pesante: chiesti 81 punti

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Quando poco prima dell’ora di pranzo Stefano Palazzi ha letto la richiesta di penalizzazione per l’AlbinoLeffe (27 punti), c’è stato un «oooh» di sorpresa. Dopo le carezze del giovedì, nessuno si aspettava un cazzottone del genere, anche se la società bergamasca doveva rispondere oggettivamente del comportamento illecito di un sostanzioso numero di tesserati e per uno spropositato numero di partite (e mancano le più delicate, di cui si parlerà a luglio). Palazzi ha voluto ancora una volta lanciare un messaggio ai naviganti: chi parla, chi collabora, chi aiuta a ristabilire la verità dei fatti, avrà uno sconto di cui beneficerà (per «trascinamento») anche il club. In caso contrario, stangate per tutti. All’AlbinoLeffe giovedì era stato proposto di patteggiare 10 punti, ma il club ha detto no. Un po’ per orgoglio (si sente danneggiato, non complice), un po’ per non accodarsi a chi preferisce sporcare la propria onorabilità per salvaguardare la classifica (vedi Grosseto).

SCAMBIO DI PERSONA? – Dei tesserati che non hanno voluto (o potuto) patteggiare, non si è salvato nessuno. Per Sartor, Zamperini, Cassano e Santoni è stato chiesto il massimo della pena (5 anni e radiazione), 1 anno per le omesse denunce (l’allenatore Sarri), minimo 3 anni per un solo illecito. Ovviamente gli avvocati hanno cercato di smontare il teorema accusatorio. L’avvocato di Thomas Job del Cittadella, ex Grosseto, sospetta addirittura uno scambio di persona, facendo notare come nelle sue dichiarazioni Gervasoni abbia elencato i componenti stabili del gruppo impegnato a taroccare le partite senza mai citare Job (Carobbio, Acerbis, Joelson e Conteh). «Il suo nome spunta una sola volta, quando non viene citato Conteh», ha detto l’avvocato Vincenzo Rispoli. Da qui il sospetto che i due, entrambi di colore, possano essere stati confusi.

CHE DELUSIONE I CAPITANI – Palazzi ha chiesto che Novara e Monza, a giudizio anche per una partita di Coppa Italia, oltre ai punti di penalizzazione abbiano come pena l’estromissione per un anno dalla competizione. Il procuratore federale ha ringraziato «l’autorità giudiziaria per gli atti che ha trasmesso. Le Procure, con la loro preziosa attività, consentono di svelare fenomeni tristissimi per chi come me crede in questo sport. Fenomeni molto diffusi e gravi, ma la stragrande maggioranza del movimento è sana». Dopo aver dato una stoccata alla stampa, colpevole di ironizzare spesso sull’attività della Procura federale, Palazzi è andato all’attacco dei giocatori-leader: «Molto spesso sono i calciatori più carismatici, più anziani, i capitani, che si rendono partecipi delle combine. Sono i fatti che lo dimostrano, e lo dico con grande dolore. Anche le società potrebbero fare molto di più per contrastare il fenomeno. Qualcuno ha addirittura fornito le auto per permettere ai giocatori di incontrare gli avversari e mettersi d’accordo (è il caso di Ancona-Mantova, ndr)». Il processo riprenderà lunedì alle 15.
Gazzetta dello Sport – Galdi/Pelucchi

Verratti: “Per quest’anno resto al Pescara. Zeman? Magari un giorno ci ritroveremo”

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Marco Verratti, talento del Pescara accostato più volte alla Roma, dal ritiro dell’Under 21 ha fatto ulteriore chiarezza sul suo futuro: “Non mi muovo, ne ho già parlato con il presidente Sebastiani. Per quest’anno resto, assaggio la serie A e poi magari si vedrà. Zeman? Gli devo molto, gli auguro un campionato bellissimo, magari un giorno ci ritroveremo”.

Mercato, Arquilla: “Zeman poteva andare all’Inter, Witsel non è nei programmi della Roma”

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Angelo Arquilla, agente di mercato, in un’intervista a Radio Ies ha fatto una panoramica sui migliori talenti in circolazione, raccontando anche un aneddoto su Zdenek Zeman, prossimo allenatore della Roma.

La Roma si è mossa su Witsel?
“Bisogna chiederlo a Sabatini e Baldini… se rispondessero magari. Adesso non è facile prenderlo e mettiamola cosi, non è nei programmi della Roma”.

Cosa è successo con la Roma?
“Sono cose passate. Sabatini ha detto che è un ottimo giocatore che potrebbe fare bene a Roma e poi ha preso un altro”.

Su Witsel.
“Quest’anno ha fatto un ottimo campionato. Noi siamo abituati a sottovlautare i campionati degli altri. Vengo da un giro in Romania, dove ho trovato società che si stanno organizzando benissimo con stadi organizzati, bellissimi, con tribune vip e ristoranti. Inoltre ci sono anche dei giocatori preparati, con club impegnati con osservatori in giro. Noi siamo indietro”.

Il prossimio mondiale sarà quello del Belgio?
“Io dico che è il mondiale di Neymar. Spero sia per lui, sia per chi come me ci sta intorno. E’ un giocatore fantastico in piena crescita, ma il suo talento è fuori discussione. Da qui a due anni, spero diventi il miglior giocatore del mondo”.

Altri giocatori interessanti?
“Per esempio Wallace del Fluminense che per metà è già del Chelsea. Loro arrivano prima: in Italia non puoi comprare un giocatore che vale tre milioni, perché non vale, ma lo si deve prendere a 20. Poi c’è Elkeson del Botafogo: è una seconda punta tutta fantasia e potenza di 22 anni in odore di nazionale e che sicuramente farà il mondiale. Assomiglia a Lavezzi, Del Piero e Di Natale. Ha fatto una dozzina di gol in campionato quest’anno, ed è pronto per un ottimo club di A. La Juventus è già andata a vederlo qualche volta”.

Paulinho?

“E’ un ottimo giocatore, bravissimo in mezzo al campo, che sa ripartire. Insomma, ha un sacco di qualità: il problema è che in Brasile guadagnano un sacco di soldi e con quegli stipendi diventa difficile prenderli”.

Chi consiglieresti alla Roma?
“Io Wallace l’avrei preso. Castan invece è un buon giocatore, ma non è un top player. Dodo? Sembra fatta ma è tanto tempo che non gioca una partita”.

Su Alexander Merkel?
“Tutti i giovani possono far bene. Quando vedo giovani che esordiscono in A e diventano campioni sono felice per chi c’e l’ha, perché significa che conosce il calcio. E’ un buon giocatore”.

Zeman?
“Se fossi un tecnico farei quello che fa lui. Il pressing sul portatore di palla portato avanti con una gabbia di quattro giocatori, toglie la possibilità di pensare all’avversario. Conosco Zeman e lo definisco un grandissimo da tempo. Sono sicuro che se l’Inter non prendeva Stramaccioni, sceglieva Zeman. Ho amici in comune con Moratti che spingevano per portare il boemo a Milano”.

Totti: “Zeman un grande, non lo scopro certo io”

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Francesco Totti, numero 10 della Roma, secondo seriebnews.com ieri sera avrebbe rilasciato una piccola dichiarazione su Zdenek Zeman. Ecco le parole del capitano giallorosso in una nota gelateria di Roma: “In questo momento – ha dichiarato Totti – non posso dire niente. Zeman è un grande allenatore, ma questo di certo non lo scopro io”.

Corriere dello Sport – Sì, il boemo è cambiato: ha firmato un biennale

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E’ proprio un uomo cambiato, Zdenek Zeman. «Sarebbe grave se non fosse così, dopo tredici anni…» sussurrano scherzosamente a Trigoria. Per la prima volta in carriera, non ha firmato un contratto annuale ma biennale. C’è chi parla della formula uno più uno, con opzione bilaterale per il rinnovo, ma la sostanza è la stessa: dopo 13 anni di lontananza dalla Roma, Zeman vuole costruire qualcosa di importante nella città che ha scelto per la vita. E’ stato proprio l’entusiasmo, oltre a una svolta di maturità tattica, a convincere Baldini che di Zeman avrebbe potuto fidarsi.

TRE INCONTRI – Da qui l’accordo, che è stato raggiunto facilmente anche da un punto di vista economico: la Roma offriva 800.000 euro più i premi, Zeman chiedeva 1,1 milioni come base, ci si è trovati quasi a metà strada perché era comune la volontà di chiudere in fretta la questione. Baldini ha deciso che l’allenatore della Roma sarebbe stato Zeman la scorsa settimana dopo l’incontro di Carsoli. Ma non è stato quello il primo contatto: i due si erano già visti una decina di giorni prima, quando ancora Montella era il candidato unico alla panchina.

L’ULTIMO COLLOQUIO – I dubbi sono svaniti nello scorso fine settimana, quando Baldini a Madrid ha voluto incontrare il quinto allenatore della sua lista (dopo Villas Boas, Bielsa, Montella e Zeman): Unai Emery, che ha firmato per lo Spartak Mosca con la clausola di potersi liberare in caso di chiamata repentina di un altro club. Emery lo scorso anno, in occasione dell’amichevole a Valencia, aveva detto a Sabatini di essere affascinato dall’idea di trasferirsi alla Roma. E così Baldini ha voluto parlargli per conoscerlo. (…)

LO STAFF – Zeman sarà accompagnato da tre collaboratori: il vice di sempre, Vincenzo Cangelosi; il collaboratore tecnico Giacomo Modica e il preparatore atletico Roberto Ferola. Michael Konsel si offre dall’Austria come preparatore dei portieri, in nome dei vecchi tempi vissuti con Zeman, ma la Roma nel ruolo ha già a libro paga due professionisti, Tancredi e Nanni. Resteranno, probabilmente.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

 

Mercato, Eriksen: “Dopo l’Europeo sarò pronto per un grande club”

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Gli Europei in Polonia ed Ucraina potrebbero essere una buona vetrina per Christian Eriksen, giocatore dell’Ajax. Il trequartista danese infatti ha spiegato che giocare bene in una competizione simile potrebbe farlo notare a molti club importanti e quindi potrebbe anche lasciare l’Olanda: “Un buon Europeo mi potrebbe definitivamente mettere al centro dell’attenzione e potrei passare ad un club più importante. Spesso i giocatori vengono venduti dopo un ottimo Europeo con la propria nazionale. Sono felice di giocare nell’Ajax, vedremo però cosa potrà succedere in futuro. È per me un’ottima vetrina per mettermi in mostra”.
Dr.Dk 

Vladimir Petkovic è il nuovo allenatore della Lazio

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Vladimir Petkovic è il nuovo allenatore della Lazio. Con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, la società biancoceleste ha comunicato di aver ingaggiato il tecnico bosniaco che ha firmato un contratto biennale con la società di Formello.

Italia-Russia 0-3. De Rossi in campo 60 minuti

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A -9 dall’inizio di Euro 2012 l’Italia ha subito una pesante sconfitta contro la Russia di Dick Advocaat. Allo stadio Letzigrund di Zurigo la formazione di Prandelli ha perso 3-0 con le reti di Kerzakhov e Shirkov (doppietta). Daniele De Rossi ha giocato per 60 minuti, mentre l’altro romanista del gruppo, Borini, è rimasto in panchina per tutta la gara.

Corriere dello Sport – L’allenatore dei sogni: perfetto

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Nessuno sa, nessuno può sapere se Zdenek Zeman funzionerà. Nessuno sa, nessuno può sapere se la sua Roma volerà. Quello che sappiamo con certezza, fin da ora, è che i giallorossi si sono finalmente messi nelle mani dell’allenatore giusto: l’allenatore per sognare.
Di Zeman ci è sempre piaciuto quasi tutto: il sistema di gioco offensivo, assolutamente unico; la filosofia che lo ispira, «cerco di segnare più dell’altro e non di subire meno»; ovviamente l’uomo, che pensa molto e bene e dice tanto di quello che pensa, anche se è scomodo anzi scomodissimo. E ci piace anche che sia riuscito a riemergere dall’insopportabile ostracismo al quale l’ha costretto il nostro calcio solo perché ha raccontato verità che hanno inguaiato potenti e prepotenti. Ci piaceva molto meno il suo modo di difendere, così sfrontato da apparire a volte suicida. L’ultimo Pescara che s’è inventato, però, è stato diverso: linea arretrata più bassa, maggiore attenzione in copertura, pochi gol incassati. Ha guadagnato dietro, senza perdere efficacia e spettacolarità in avanti. Perfetto.
Qualche settimana fa, estasiati dall’ennesimo show del Pescara, ci siamo chiesti come mai i grandi club non affidassero la squadra all’allenatore più divertente che ci sia. Ci sembrava un atto dovuto, perché i tifosi meritano rispetto e nessuno rispetta i tifosi più di questo allenatore venuto da Praga tanti anni fa. La Roma l’ha pensata come noi, ha rotto gli indugi, s’è tuffata in un’avventura meravigliosa. Fa venire i brividi soltanto immaginare un tridente in stile-Zeman che abbia due ragazzi di talento sulle fasce e Totti al centro: una goduria.
Evviva Zeman, dunque. E brava la Roma che se l’è preso, avendo capito che la novità non deve essere per forza giovane e straniera, ma anche (quasi) anziana e (quasi) italiana. Con l’uomo dei sogni, tutto è consentito. Soprattutto sognare.
Corriere dello Sport – Roberto Maida 

Il Messaggero – Con il City la prima amichevole di lusso

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Zdenek Zeman contro Roberto Mancini. Non è un antipasto della prossima Champions, visto che la Roma non vi parteciperà, ma solo l’amichevole che concluderà il ritiro precampionato di Riscone di Brunico: la Roma in quell’occasione, con ogni probabilità, si troverà davanti proprio il City. Dopo le due canoniche sfide contro i dilettanti dell’Alto Adige, i giallorossi, come lo scorso anno, l’ultimo giorno si trasferiranno a Innsbruck, dove si chiuderà la prima fase del lavoro estivo con un’amichevole di lusso. Ci sono solo alcuni dettagli (economici) da limare, ma alla fine l’avversaria di prestigio sarà proprio il Manchester City, neo vincitore della Premier League.

La Roma dovrebbe partire per Riscone il 7 luglio e tornerà il 18, il raduno a Trigoria ci sarà qualche giorno prima, il 4 o il 5. Al ritorno dall’Alto Adige, la squadra avrà un paio di giorni di riposo e poi partirà per gli Stati Uniti, dove giocherà tre partite: il 22 al Wringley Field di Chicago contro i polacchi dello Zaglebie Lubin, il 25 al Fenway Park di Boston contro il Liverpool e il 28 al Citi Field di New York con i colombiani dell’America Calì, quest’ultima ancora da confermare. Poi se non ci sarà il preliminare di Europa League i primi di agosto, la squadra effettuerà un mini ritiro in Austria.
Il Messaggero – Alessandro Angeloni

Il Romanista – Il Corinthians: «Pronti a vendere Castan»

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Le trattative tra la Roma e il Corinthians proseguono. Sabatini è al lavoro per rafforzare soprattutto il reparto difensivo, e dopo l’affare praticamente chiuso per il terzino Dodò, il d.s giallorosso è di nuovo in contatto con il club brasiliano per un altro difensore,Leandro Castan. Il venticinquenne è in possesso del passaporto italiano e intriga Walter Sabatini che per il mercato si sta muovendo molto in Sudamerica. Il direttore sportivo del Corinthians, Edu Gaspar si è detto «disponibile, l’affare si può fare. Dopo la Coppa Libertadores ne parleremo con la società giallorossa».
Un altro centrale molto vicino alla Roma è Rolando: nelle ultime ore il nome del difensore del Porto è stato accostato alla Juventus, ma Peppino Tirri, agente del giocatore, ha dichiarato: «La Roma è sul giocatore da tempo. Credo, però, che il Porto non farà sconti. Per meno di 15 milioni la dirigenza della squadra lusitana non lo farà partire. Sabatini, comunque, stima molto il calciatore». Il Parma ha manifestato più volte l’intenzione di rinnovare con la Roma la comproprietà di Fabio Borini, ma sarebbe arrivata la voce che anche il Psg di Carlo Ancelotti si sarebbe inserito nella trattativa proponendo lo scambio con il terzino brasiliano Maxwell. L’agente di Borini ha chiarito che «si tratta solo di rumours di mercato. Non sono mai stato contattato dal Psg, quindi non posso dire altro. Non mi meraviglia comunque che club italiani e stranieri si mettano sulle tracce di giovani giocatori che hanno dimostrato di possedere grandi qualità. L’accordo tra Parma e Roma è al momento la vera priorità».
Voci confermate, invece, sono quelle che vedono Osvaldo nel mirirno del Real Madrid. «L’interesse del Real Madrid per Pablo c’è. Gli spagnoli non si sono rivolti a me bensì a Sabatini. Ma per ora non c’è ancora nessuna offerta concreta». Un nome nuovo nella lista di Sabatini arriva dalla Francia ed è quello del ventiquatrenne Marvin Martin in forza al Sochaux. Il giovane è un giocatore polivalente e potrebbe essere sfruttato sia come riserva di Pjanic che come terzino. L’arrivo di Zeman a Roma apre le strade ai tanti giovani usciti dal vivaio giallorosso, come Stefano Guberti, attualmente in prestito al Torino. Il suo agente, Claudio De Nicola, ha parlato a tuttomercatoweb.com della situazione del suo assistito: «Guberti è in prestito con diritto di riscatto da parte del Torino per la metà del suo cartellino. Il valore dovrebbe essere intorno al milione e mezzo. Il cambio di modulo di Ventura lo ha in qualche maniera penalizzato, e dunque lo sforzo economico del Toro proprio per questo deve essere valutato bene. Zeman è un allenatore che punta molto sui giovani e Stefano avendo due anni di contratto potrebbe essere utile».
La presenza del Boemo a Roma fa gola anche ad Andrea Bertolacci. Il centrocampista ha giocato questa stagione a Lecce con la formula del prestito e l’idea di essere allenato da Zeman lo intriga: «La mia volontà è quella di rimanere a Roma, dopo due anni e mezzo ho fatto la mia esperienza. Sicuramente ho una motivazione in più dopo l’arrivo di Zeman visto che dà la possibilità ai giovani di giocarsi le loro carte con i veterani. Dopo tanto tempo voglio dimostrare di poter giocare con questa maglia».
Il Romanista – I.De Lillo 

Il Romanista – Il primo sogno fu… Guardiola

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Il primo arrivo di Zeman alla Roma è stato un piccolo Italia–Germania 4-3. “In che senso?”, direbbe Carlo Verdone… Correva il maggio del 1997 e la Roma di Franco Sensi stava stringendo per portare nella capitale Giovanni Trapattoni, il tecnico più sfiorato dai colori giallorossi degli ultimi due secoli. Nella serata del 4 maggio, a Monaco, Trapattoni aveva incontrato Rummenigge e Franz Beckenbauer per ottenere il via libera al trasferimento nella capitale. L’incontro con la Roma c’era stato una settimana prima, nessun contratto firmato ma un’intesa di massima pienamente raggiunta.

“Il Kaiser” (lo immagino sempre con il braccio al collo, non c’è niente da fare) aggrottò le ciglia, e teutonicamente negò il visto. Il 5 maggio tra Villa Pacelli e la Baviera ci fu un frenetico scambio di telefonate. Il Trap in mattinata comunicò che il semaforo era fermo sul rosso, Sensi già in serata aveva capito che non si trattava di un bluff. Telefonò all’ex tecnico della Juventus per il commiato di rito: «So che hai fatto di tutto per diventare il nuovo tecnico della Roma». A dirla tutta, il romanista medio a mio avviso deve aver pensato: “Meglio così!”. Passare da Liedholm che se ne va per sempre nell’Olimpo degli immortali a Trapattoni è come passare da Zorro al sergente Garcia. Insomma il sergente Garcia sarà anche simpatico, ma Zorro è Zorro. Sfumato Trapattoni, però, Sensi che in quegli anni sul mercato era stato prevedibile, fu abilissimo a tenere nascoste le sue mosse.

Sui giornali circolano mille nomi (Guidolin, Ranieri, Bianchi) e a dire il vero è circolato anche quello del Boemo, ma il presidente ha tagliato corto: «E’ un rischio troppo grande. Se prendo Zeman alla prima sconfitta devo scappare da Roma». In realtà, tre ore dopo il no di Trapattoni il contatto è stabilito. I due s’incontrano all’Hotel Valadier, Sensi offre al Mister 48 ore di tempo per riflettere: «Di più non posso aspettare». Zeman firma subito, è convinto dall’atmosfera che troverà nella Roma e lo dice subito: «Oggi sono contento, tre anni fa quando sono arrivato alla Lazio non ricordo. Allora c’era qualcuno che non era d’accordo in società, stavolta mi sembra diverso, non ho di questi segnali. Non chiederò a Sensi giocatori della Lazio, anche quelli che stimo, questo posso dirlo». Burbero finché vuole, però il primo Zeman romano si presentò subito con il suo marchio di fabbrica, quello dell’ironia. Alla domanda: «Mister e i tifosi della Lazio?». Lui risponde: «Dovrebbero essere contenti, i laziali, io resto vicino. E l’Olimpico è grande: possono venire anche loro a divertirsi. Battutaccia eh?».

Nel calderone c’è anche, come sempre, chi cerca di trovare una bella polemica per far saltare il banco (succederà anche questa volta, certo come che “domani sorgerà il sole”) ed ecco quindi il cavallo di battaglia: «C’è chi dice che Francesco Totti sarà sacrificato sull’altare degli schemi». Zeman a mezza bocca risponde: «Io ce lo vedo nella mia Roma». A proposito, fatevi due risate, questi primi giorni giallorossi sono riempiti del “sogno di mezza estate” del primo Zeman, un certo Guardiola. Come dire, tutto torna. A quelli a cui non sono bastati tre anni per conoscerlo, poi, scappa detto che a Zeman il passaggio da una riva all’altra del Tevere costerà tantissimo: «Vivrà da recluso, non potrà mettere i piedi fuori da casa». E’ un ricordo mal masticato e peggio rielaborato della vicenda che riguardò Lionello Manfredonia. Ma Zeman è tutta un’altra storia. Il 9 maggio è placidamente seduto su una poltroncina del Centrale del Foro Italico (“lato Sud” tanto per gradire).

I cronisti con gli occhi fuori dalle orbite lo agganciano e lui, cuor di boemo, rilascia la dichiarazione dell’anno: «A Roma la Novotna non viene mai e dunque faccio il tifo per Pierce». Quasi immediatamente è circondato dai tifosi che gli chiedono l’autografo, lui li accontenta e osserva: «Non va bene che io sia il personaggio dal momento, il calcio è ben altro». Un ragazzo gli dice a bruciapelo: «Mister, Totti deve giocare sempre». E lui serafico: «Lo so, non vi preoccupate». E Totti? Chi lo sa cosa si aspettava dal primo Zeman?

Senza meno non poteva rimpiangere l’addio di Carlitos Bianchi. Aveva cercato, il giovanotto di Porta Metronia, di parlare con il Mister, di spiegargli la sua idea di calcio, ma aveva dovuto parlare contro un muro. Intercettato a Linate, la sera del 16 maggio 1997 è Ugo Trani a porgere a Francesco Totti la domanda fatidica: «Come sarà la tua convivenza con Zeman?». Risposta: «Io sono a disposizione per tutti i ruoli. Farò quello che mi dirà di fare il nuovo allenatore». Riguardo alla presunta “pigrizia” romana, ecco l’ennesima presa di posizione che non lasciava spazio ad equivoci: «Perché dovrebbero spaventarmi i carichi di lavoro di Zeman? In allenamento non mi sono mai risparmiato. I sacrifici sono fondamentali per questo lavoro. Io non tremo». Stava così per iniziare una parentesi fondamentale per la crescita del più grande fuoriclasse della storia della Roma. Una pagina che sarebbe rimasta indelebile anche nel percorso formativo di Zeman. E’ sempre stato un inguaribile romantico e il ritorno a Foggia due anni fa ne è stata una conferma di mastodontica portata. In questo lucido romanticismo la Roma gioca un ruolo speciale a prescindere dall’epilogo che prenderanno le trattative tra la Lupa e l’attuale tecnico del Pescara.
Il Romanista – M.Izzi

 

Repubblica – Zeman firma: “D’accordo su tutto” Baldini entusiasta, ora l´annuncio

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Ha firmato per la Roma, Zeman. In attesa dell´ufficialità, che verrà data all´inizio della prossima settimana l’accordo finale tra la Roma e il boemo è stato trovato nella mattinata di ieri. Ed è Franco Baldini a confermarlo.«Ringraziamo il presidente del Pescara che ci ha concesso l´opportunità di incontrare Zeman personalmente, visto che è legato a loro fino al 30 giugno. Abbiamo discusso dettagliatamente di tutto quello che concerne questo suo possibile ritorno. C´è ottimismo, mancano dettagli da definire. Credo siano da escludere sorprese, la vicenda è assolutamente destinata a chiudersi favorevolmente già nei prossimi giorni».
Dopo aver parlato al Romachannel, Baldini ha poi aggiunto a Sky: «La situazione va verso una definizione entro breve. Parlavamo di un calcio attrattivo e credo che Zeman possa rispondere tranquillamente a questo tipo di criterio. Se si è parlato di mercato? No, per il momento abbiamo soltanto affrontato la definizione dello staff e altri dettagli»E Zeman all´appuntamento si è presentato proprio con un uomo del suo staff, il più importante, lo storico vice Cangelosi. Un incontro di circa tre ore, allo studio Tonucci, un passo da Piazza del Popolo, nel caldo di una Roma frenetica. Per il club giallorosso presenti Baldini, Sabatini e l´avvocato Baldissoni, da discutere sul tavolo un contratto annuale (con opzione per il secondo) a circa un milione di euro netto, più bonus di 500mila euro in caso di ritorno in Europa League e di un milione se invece riuscisse a raggiungere la zona Champions. In realtà sembra che si sia parlato anche di mercato, con il tecnico che vorrebbe portare nella capitale il suo pupillo Insigne.
In prestito dal Napoli, club non intenzionato a svenderlo, l´attaccante classe ´91 (18 gol stagionali) potrebbe rientrare semmai in un eventuale discorso legato a Osvaldo, giocatore che non dispiace al club partenopeo. Si vedrà. Intanto Zeman è ieri ripartito subito per Pescara, dove oggi (ore18,30) è prevista la sua conferenza d´addio, prima del Memorial dedicato a Franco Mancini. I tifosi abruzzesi non sembrano aver assorbito troppo bene la scelta dell´allenatore che li ha riportati in serie A e hanno paura che la squadra venga smantellata. L´atmosfera rischia quindi di essere pesante. Comunque, all´inizio della prossima settimana, il boemo verrà annunciato e presentato a Roma, con i sostenitori giallorossi pronti ad accoglierlo, in larga parte, con entusiasmo.
Tornando al mercato, è Destro, dal ritiro dell´Under21, ad ammettere: «Sarebbe bellissimo giocare con Zeman e Totti, e poi ritroverei Borini, che va all´Europeo». Piace molto il centrocampista Verratti del Pescara, anche se il presidente del club abruzzese continua a ribadire che il giocatore resterà un altro anno con loro. Arrivano conferme per il difensore brasiliano Cassan. Il giocatore attualemtne impegnato nella Coppa Libertadores, continua a far sapere di gradire molto la destinazione Roma.
Francesca Ferrazza- La Reubblica 

Corriere della Sera – Mauri rimane in carcere. Il pm lo vuole riascoltare

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Stefano Mauri resta a Cremona nella sua cella almeno fino a lunedì, quando cioè il gip Guido Salvinideciderà se lasciarlo libero, commutargli la misura cautelare o trattenerlo ancora in carcere. Il procuratore Roberto Di Martino, ieri intento a condurre gli interrogatori, non è rimasto soddisfatto del colloquio avuto con Mauri in settimana e ha già fatto sapere di volerlo a disposizione per risentirlo in base agli accertamenti compiuti sul materiale prodotto dallo stesso calciatore biancoceleste: ecco perché il rilascio potrebbe slittare ulteriormente.
Si allungano i tempi per il laziale, già molto provato dalla detenzione e dedito allo studio delle carte. Più volte invitato dai compagni di cella,Mauri si è sistematicamente rifiutato di tirare calci al pallone nel cortile del carcere di Cremona. «Stefano ha chiarito – ha detto ieri l’avvocato Melandri – ed è felice per la vicinanza dei laziali».
Corriere della Sera