Home Blog Pagina 8576

Repubblica.it – Mauri inguaiato da 400 telefonate

0

E’ un muro compatto di bugie e prove d’accusa quello che, in queste ore d’attesa in carcere, sta schiacciando Stefano Mauri. Dopo una settimana da incubo, per il capitano della Lazio è arrivato il momento della verità. Oggi il gip Guido Salvini dovrà decidere sulla sua scarcerazione e, dopo il parere contrario del pm, le possibilità del ragazzo di tornare in libertà sembrano davvero poche. Al massimo verrà messo ai domiciliari. Ma è tutto da vedere.

L’ARRESTO DI STEFANO MAURI – Il principale problema di Mauri è rappresentato da una scheda sim. La numero 3420279298, attiva tra il 12/04/2011 e il 16/07/2011. Questa sim spunta all’improvviso nell’inchiesta tra quelle che contattano Alessandro Zamperini (ex calciatore, uno degli uomini chiave del sistema con cui gli zingari hanno messo le mani sulla serie A). Questa sim chiamava Zamperini (agli atti risultano 435 telefonate) “agganciando” spesso la famosa cella vicino al campo d’allenamento della Lazio.

ALESSANDRO ZAMPERINI – Incrociando i dati di quelle telefonate ai codici “imei” (quelli che identificano ciascun apparecchio telefonico) gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia hanno ricostruito l’intera storia di quella sim: attivata, a proprio nome, da tale Samanta Romano per conto del fidanzato Luca Aureli (titolare di un’agenzia di scommesse) è stata data da questi a Stefano Mauri. E dal calciatore è stata utilizzata “nei contatti illeciti tesi ad alterare le partite di calcio”. In particolare due, Lecce-Lazio e Lazio-Genoa. Una volta stabilito che quel numero era in uso a Mauri, l’indagine ha conosciuto una svolta: perché partendo da un numero di telefono, gli inquirenti non solo possono ricostruire tutti i contatti (…) ma possono anche risalire a tutti i movimenti. Ad imbarazzare Mauri ce n’è uno in particolare. Scrive lo Sco: «Tra le 12.42 e le 12.45 del 14 maggio (giorno della partita Lazio-Genoa, ndr) tutte le utenze citate (Zamperini, Ilievski e Samanta Romano) venivano localizzate nella zona adiacente al Centro Sportivo SS Lazio».

IL PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZI – Mauri ci ha poi messo del suo. Davanti alla procura federale di Palazzi, infatti, il centrocampista era stato molto chiaro: non amo il gioco e non scommetto. Messo di fronte all’evidenza della sim segreta, ha cambiato goffamente linea: «Mi serviva per giocare su basket e tennis». Un disastro. Perché da un lato ha ammesso di aver mentito a Palazzi (con conseguente aggravio della posizione) dall’altro non ha convinto il giudice il quale si è immediatamente chiesto: visto che scommettere sul basket e il tennis è assolutamente lecito, perché mai farlo da un’utenza nascosta? E perché tutte quelle chiamate all’amico Zamperini da una linea dedicata alle scommesse sul basket? Inutile dire che la questione “dell’immagine da tutelare” non convince. Ma le bugie di Mauri non finiscono qui. Sempre alla procura federale, il centrocampista aveva detto: «In effetti sapevo che Zamperini aveva la passione per le scommesse, almeno da un anno (…). Mi risulta inoltre che Zamperini ha un amico che gestisce un’agenzia di scommesse, se non ricordo male nella zona Aurelia in Roma».

Il passaggio chiave, qui, è: «Se non ricordo male». Oltre alle centinaia di telefonate tra i due (agli atti ci sono anche 9 contatti diretti tra il telefono del calciatore e l’agenzia di Aureli), a rendere quel “se non ricordo male” sospettamente inverosimile ci sono anche le dichiarazioni dell’avvocato di Aureli che ha descritto il suo assistito come grande amico del calciatore.
Repubblica.it – Mensurati/Foschini

Repubblica.it – Zeman, il giorno del ritorno Insigne la prima richiesta

0

Zeman torna a Trigoria. Dopo tredici anni esatti. Era il 4 giugno del 1999 quando il Boemo, da un hotel sulla Pontina, diceva addio alla Roma: per sempre? No, perché oggi, 4 giugno 2012, il Maestro torna nella sua città, nella squadra che più volte avrebbe potuto riabbracciare, per guidare – proprio come fu la prima volta – la voglia di riscossa dopo un cocente fallimento, Carlos Bianchi ieri, Luis Enrique oggi.

Appuntamento a Trigoria poco dopo le 15, quando Zdenek Zeman ha varcato i cancelli del centro sportivo, dopo la partenza in auto intorno alle 14.30 dalla sua abitazione romana, al Fleming. Ad attenderlo, il team manager Salvatore Scaglia, il ds Sabatini e l’ad Fenucci, non Baldini impegnato lontano da Roma. Nulla di grave: il ritorno romano, prologo dell’annuncio ufficiale dell’ingaggio del Boemo che dovrebbe arrivare dopo la chiusura della Borsa, intorno alle 18, servirà soprattutto per iniziare a lavorare alla Roma del futuro. In fondo, la firma è già stata posta nella serata tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, quando mancava soltanto di limare l’accordo sui compensi dello staff (ma pare sia stato definito). Adesso, tocca a lui. Che, già nel pomeriggio, dopo un breve tour di uffici e campi del centro tecnico Bernardini immortalato dal fotografo ufficiale e dalle telecamere del canale ufficiale Roma Channel, si è fermato insieme al ds e al direttore dell’organizzazione logistica Tempestilli per fare il punto sulle date del ritiro.

Non c’è tempo da perdere, in fondo già tra un mese la Roma potrebbe partire per Riscone (l’inizio del ritiro è fissato per il 7 ma potrebbe essere anticipato). Di mercato, invece, si dovrebbe iniziare a parlare da domani. Ma già venerdì mattina, in una chiacchierata su giocatori da tenere e nomi da seguire, Zeman aveva fatto il nome di Insigne e indicato le priorità: due difensori e un paio di centrocampisti, indispensabili guardando la rosa attuale, soprattutto alla luce delle partenze certe di Gago e Heinze, e quelle molto probabili di Juan e Simplicio. Dovrebbe invece restare Kjaer: il tecnico ha dato il proprio gradimento alla sua permanenza, anche se Sabatini – che proprio venerdì, dopo aver parlato con il Boemo, è tornato a forzare la mano con il Wolfsburg per il prolungamento del prestito – non può ancora garantirne la permanenza. Ci sarà tempo per parlarne, in ogni caso. Soltanto oggi, in fondo, inizia davvero la seconda era romana di Zeman.

Repubblica.it – Matteo Pinci

Serie A, si comincia domenica 26 agoto

0

Il campionato di Serie A 2012/2013 prenderà il via domenica 26 agosto 2012 e si concluderà domenica 19 maggio 2013. Sono previsti tre turni infrasettimanali, mercoledì 26 settembre 2012, 31 ottobre 2012 e 8 maggio 2013. Come riportato dal sito legaseriea.it saranno quattro le domeniche di sosta, 9 settembre 2012 (sosta per la nazionale), 14 ottobre 2012 (sosta per la nazionale), 30 dicembre 2012 (sosta natalizia) e 24 marzo 2013 (sosta nazionale).

 

Calcioscommesse, ai domiciliari Mauri Milanetto e Gritti

0

Stefano Mauri, Omar Milanetto e Matteo Gritti, saranno scarcerati. Così ha deciso il Gip Salvini che ha predisposto gli arresti domiciliari per i tre calciatori coinvolti nello scandalo calcioscommesse. Come riportato dall’Ansa, lo stesso Salvini ha dichiarato: “È scarsamente plausibile e almeno allo stato appare costruita a posteriori la versione fornita da Stefano Mauri, capitano della Lazio, riguardo il possesso di una scheda intestata ad altra persona che doveva servire per scommettere su partite di basket americano“. Il gip poi rileva che “non vi è alcun divieto per un giocatore di calcio a scommettere su competizioni in attività sportive diverse” e che “non vi è traccia che egli, nè in precedenza nè in seguito abbia coltivato un interesse del genere“.

Viviani: “Domani raggiungo i miei compagni per il Derby”

0

Federico Viviani centrocmapista della Roma Primavera e della Nazionale under 21, durante l’intervallo della partita dell’Italia contro l’Irlanda ha parlato a proposito del suo futuro e dei play off scudetto del campionato primavera che vedrà in semifinale i gialorossi affrontare la Lazio. Queste le sue parole a Rai Sport: “Soddisfazione essere qui? Indubbiamente, sto tifando per i compagni e speriamo vada tutto bene. Le mie caratteristiche? Gioco davanti alla difesa, ho un buon piede e visione di gioco ma devo lavorare per arrivare ad alti livelli. Il derby di domani? Ho già parlato col mister, questa notte torno a Roma e domattina parto e raggiungo i miei compagni, domani sarà una partita sentitissima, un derby in semifinale è sempre una bellissima cosa, noi ce la metteremo tutta. Siamo qua, cerchiamo di battere l’Irlanda e poi penso a domani“.

Lo Monaco (ad Genoa): “Immobile resta al Genoa. Destro? Nessuna trattativa”

0

Pietro Lo Monaco amministratore delegato del Genoa ha parlato a proposito dei due giovani talenti finiti nel mirino di molte squadre italiane tra cui anche la Roma, Mattia Destro in prestito al Siena e Ciro Immobile in comprorietà con la Juventus e che proprio a Pescara con Zeman ha messo in mostra le sue grandi qualità. Queste le sue parole ai microfoni di Tele Radio Stereo:

 Dove giocherà la prossima stagione Immobile?
Immobile giocherà la prossima stagione nel Genoa, abbiamo il cartellino in comproprietà con la Juventus. Posso dire con certezza che lui rimarrà. E’ un ragazzo del novanta, ha fatto benissimo in B, farà parte del nostro organico“.

Qual è la situazione di Mattia Destro?
Destro ha una situazione di mercato fluttuante, per lui i fatti sono in evoluzione, anche perché il Siena nelle prossime settimane può esercitare il diritto di riscatto per la compartecipazione del cartellino. Ha dimostrato di avere un valore notevole, di essere merce rara in quel ruolo. Normale che molti club possano ambire al suo ingaggio. Ma dire oggi che ci sia una trattativa per cederlo è errato“.

Il ritorno di Borriello è ipotizzabile?
E’ impensabile che il Genoa possa riprendere Borriello. Abbiamo un centravanti di primo piano come Gilardino, c’è Immobile, c’è un giovane interessante come Longo, Borriello la prossima stagione non giocherà con il Genoa“.

Il Genoa farà affari con la Roma?
Non lo escludo, ho ottimi rapporti sia con Baldini sia con Sabatini. Sono tanti i giocatori di proprietà della Roma che potrebbero interessarci, dai big agli altri, ma questa è una fase in evoluzione, legata pure alle comproprietà, tutto può accadere ma ora in piedi non c’è nulla“.

Castan a Roma dopo la Libertadores

0

Il difensore brasiliano Leandro Castan andrà alla Roma. Secondo le ultime indiscrezioni di mercato il giocatore attualmente al Corinthias sbarcherà in italia per una cifra pari a 5,5 milioni di euro. Il giocatore attualmente impegnato in Coppa Libertadores, secondo quanto riportato da futnet.com.br, lascierà il club Paulista al termine della competizione. Castan, non avendo un passaporto europeo, occuperà un posto da extracomunitario.

Settore Giovanile Roma, tutti i risultati del weekend

0

Tra le giornate di sabato 2 e domanica 3 giugno sono scesi in campo i ragazzi del Settore Giovanile dell’As Roma.

Questi i risultati apparsi sul sito ufficiale asroma.it:

AS Roma  S.p.A., Settore Giovanile, gare del 2/3 giugno 2012:

Sabato 2 giugno 2012
Primavera, ROMA-Varese 4-0
Allievi Regionali 96, Lazio-ROMA 1-2
Giovanissimi Regionali 98, ROMA-Nuova Tor Tre Teste 4-0

Domenica 3 giugno 2012
Giovanissimi Nazionali 97, Campionato, Ottavi di finale (ritorno): ROMA-Juve Stabia 2-0
Esordienti 2000, Torneo “Fondazione S. Borgonovo”: Roma terza classificata
Pulcini 2002, Torneo “Football Stars 2012” (dalle 9:30): ROMA-Nova Polisportiva De Rossi 2-0

Roma, il 7 giugno presentazione maglie stagione 2012/2013

0

L’As Roma tramite il proprio profilo ufficiale Facebook annuncia che giovedì 7 giugno saranno presentate al pubblico, le nuove maglie della squadra giallorossa per la stagione 2012-2013. Lo sponsor sarà ancora la Robe di Kappa, legata al club capitolino da un contratto sino al 2017.

Roma prepara l’offerta per Paulinho

0

La Roma torna sulle tracce di Paulinho centrocampista classe ’88 del Corinthias. Il calciatore brasiliano seguito anche dall’Inter è valutato intorno ai 10-12 milioni di euro e la società giallorossa secondo il sito itasportpress.it, starebbe preparando un’offerta da presentare in questi giorni al club Paulista.

Malaga, piace Bojan

0

Dopo l’indiscrezione della scorsa settimana secondo cui l’Inter avrebbe valutato l’ipotesi Bojan, dalla Spagna giunge voce di un’altra società interessata all’attaccante catalano: il Malaga. Il ricco club spagnolo, che ha centrato la qualificazione ai preliminari di Champions League, per sostituire Van Nistelrooy è in cerca di un giocatore che abbia esperienza nella Liga oltre che in campo internazionale. Il profilo di Bojan Krkic, in prestito alla Roma dal Barça, sembra corrispondere alle esigenze del Malaga.

(TMW)

Ag. Borini: “Parma e Roma devono risolvere la comproprietà”

0

La permanenza di Fabio Borini a Roma è tutt’altro che scontata. La stagione positiva disputata dall’ex Swansea, culminata con la convocazione in nazionale per Euro 2012, ha fatto lievitare il prezzo del suo cartellino, che i giallorossi dividono a metà con il Parma. L’agente dell’attaccante, Marco De Marchi, ha parlato così della situazione del suo assistito:

“Per quello che riguarda Fabio al momento la palla è alle due squadre che decideranno il suo futuro con la comproprietà. Per quanto mi riguarda preferisco parlare poco per lasciarlo concentrato sull’Europeo che sta per iniziare. Quello che è certo – afferma il procuratore a calciomercatoweb.it – è che ha sempre dato il 100% per tutte le maglie che ha indossato”.

Il Romanista – Tutti gli uomini del Boemo

0

«Vincenzo Cangelosi ha un viso antico, da scudiero medievale. Silenzioso come il suo Cavaliere ». È così che Giuseppe Sansonna, il regista di “Zemanlandia”, fantastico spaccato sulla favola foggiana, tratteggiava qualche anno fa la figura del numero due, del vice Boemo, del vice allenatore per antonomasia. Di Vincenzo Cangelosi, l’uomo che Zeman lo accompagna da trent’anni. Una vita. Le esperienze italiane, le avventure all’estero: Vincenzo era sempre con Sdengo. Un passo dietro, da umile Sancho Panza, fedelissimo collaboratore. Il più importante, per Zeman. Presto, molto presto, vestirà assieme al suo tecnico la tuta della Roma. Cangelosi. Sicuro di venire al seguito del Boemo c’è anche Giacomo Modica, 48 anni, di Mazara del Vallo. L’anno scorso era sulla panchina del Lecco ma per sei stagioni è stato collaboratore tecnico di Zdenek. Anche al Fenerbahce. Anche, non solo. Doveva andare a Lucca. Uno scambio alla pari tra vocali, le eo di Lecco contro l’ua di Lucca. Serie D, però. Poi gli ha fatto uno squillo Zeman e il povero dittì dei toscani, Bruno Russo, si è trovato improvvisamente con un allenatore in meno. E la Roma con un assistente in più. Per Zeman, il Maestro, che aveva allenato Modica prima al Licata e poi al Messina. Un vice allenatore, un collaboratore tecnico. E un preparatore atletico. Si chiama Roberto Ferola il terzo uomo della squadra zemaniana. È un altro degli inseparabili, una richiesta espressa del Boemo, con cui ha iniziato a lavorare nel 1997. Nella Roma si occuperà anche del recupero infortunati, settore che a Trigoria è già curato da Francesco Chinnici e Luca Franceschi, entrambi riconfermati.

Del team del Boemo, e quindi in assoluto della Roma, non farà invece parte il fisioterapista Silvano Cotti. Per ora, è l’unico nome tagliato dalla società, oltre (ovviamente) a tutti quelli dello staff tecnico di Luis Enrique. Seppure con un impegno parziale – tre volte a settimana – resterà anche il fisioterapista Silio Musa. Secondo qualche fonte, non dovrebbero andare via nemmeno Michele Esteri, Umberto Meie Alessandro Cardini, tutti fisioterapisti. In bilico è Guido Nanni. È uno dei due preparatori dei portieri, l’altro è un “certo” Tancredi. È un intoccabile, Franco. Molto dipenderà dalla valutazione che farà Zeman, anche perché Konsel si propone un giorno sì e l’altro pure. Confermati invece tra i collaboratori Aurelio Andreazzoli, che in giallorosso è venuto con Spalletti, lo storico preparatore Vito Scala, l’istituzione che vigila sui muscoli del Capitano e lo scout Simone Beccaccioli. C’è un unico vuoto non colmabile. Una casella che resterà deserta. Un pezzo di leggenda che ha detto addio a Trigoria. È Giorgio Rossi. Sul sito della Roma ci sono ancora nome, foto e data di nascita. Un consiglio: andrebbero lasciati, magari con una menzione speciale. Per rispetto. Perché anche chi arriva oggi sappia cosa voglia dire avere avuto l’onore massimo. Quello di avere lavorato per la Roma.
Il Romanista – Daniele Galli

Il Messaggero – Mauri, spuntano le intercettazioni in auto

0

Stefano Mauri verrà ascoltato dal procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino. Dopo l’interrogatorio di garanzia il magistrato era un po’ perplesso sull’utilità di risentire il capitano della Lazio, giudicando «poco interessanti» le sue risposte al gip Guido Salvini. Ma ora ha cambiato strategia: convocherà il laziale e gli metterà davanti le intercettazioni ambientali effettuate a bordo delle auto del giocatore.

Tra i faldoni dell’inchiesta infatti ci sono anche le richieste «urgenti», datate febbraio-marzo 2012, da parte degli investigatori per effettuare intercettazioni sulle macchine di Mauri. Le vetture sono una Smart Fortwo e un’Audi. Ciò che ha detto nell’abitacolo il capitano, e soprattutto a chi lo ha detto, sarà il tema centrale dell’interrogatorio. Si tratta di frasi evidentemente rilevanti di cui il calciatore dovrà rendere conto. Nel frattempo saranno con tutta probabilità interrogati già in settimana il genoano Omar Milanetto, l’attaccante della Sampdoria Cristian Bertani e l’ex portiere del Bellinzona Matteo Gritti. Oggi il gip deciderà sulle loro scarcerazioni. Intanto l’avvocato di Luigi Buffon ribadisce che il portiere della Juventus e della Nazionale non è indagato: «La perquisizione nella tabaccheria di Parma non riguarda Buffon, non esiste allo stato alcun elemento che faccia pensare che Gigi sia coinvolto nelle indagini». Il legale assicura che «non ci è stato notificato nulla, non ci è arrivato nulla e non vedo perché dovrebbe arrivare qualcosa». Le notizie che coinvolgono il portiere «non hanno alcuna rilevanza nè penale nè in termini di giustizia sportiva, se Buffon sarà chiamato a spiegare lo farà. L’unico rammarico è che Gigi deve giustificare fatti senza rilevanza e pubblicizzare questioni che hanno a che fare con la sfera privata, questa è l’unica amarezza».
Il Messaggero – C.Guasco

Corriere dello Sport – Balbo: ora deve giocare centravanti

0

Abel Balbo non ha dubbi. «Totti? Con Zeman deve giocare centravanti. Per tanti motivi. E credo proprio che il nuovo tecnico lo schiererà al centro del reparto avanzato».

Ma con lei, nella Roma di Zeman fine anni Novanta faceva l’esterno sinistro.
«Sì, ma era un Totti poco più che ventenne, non ancora all’apice della sua carriera ma già in grado di fare la differenza. Aveva la gamba per fare l’esterno. Con Zeman per fare quel ruolo devi correre tanto, tantissimo. E Francesco a settembre fa 36 anni».

Lei era il centravanti di quella Roma spettacolare. Dunque doveva correre meno?
«In assoluto si correva tutti come pazzi perchè con Zeman si fa tutto in velocità, palla e giocatori devono andare via col vento. Però i movimenti del centrale d’attacco erano diversi e non presupponevano rientri profondissimi».

E adesso quali compiti potrebbe avere il capitano?
«Un po’ quelli che avevo io all’epoca. Sono passati gli anni ma Zeman non ha cambiato il suo modo di proporre gioco d’attacco. Semplice ed efficace allo stesso modo. In questo gioco il centravanti deve essere bravo a finalizzare e ad attaccare lo spazio, ma anche e forse soprattutto a fare da sponda, dare e andare. Oppure dare l’assist direttamente. E in questo Totti è ancora il numero uno».

Dunque non è vero l’assunto che con Zeman se non sei da corsa non giochi.
«La prima cosa che devi avere per giocare bene il calcio del boemo è la bravura tecnica e Totti in questo senso non ha rivali. Se Zeman gli metterà accanto due esterni d’attacco bravi e veloci credo che i tifosi della Roma si divertiranno un mondo».

Facciamo dei nomi.
«Con Zeman io vedo molto bene Bojan, che nella passata stagione non è riuscito a mostrare per intero il suo talento. Se seguirà bene le indicazioni del nuovo tecnico penso che l’ex Barcellona potrà essere la rivelazione dell’anno».

Bojan dove? E l’altro partner?
«Bojan a sinistra e dall’altra Lamela o Borini, mentre Osvaldo, stando sempre alla rosa attuale della Roma, lo vedo più come centravanti, dunque come alternativa a Totti, un’ottima alternativa».

Dunque Totti al posto che era suo quando giocavate insieme con Zeman in panchina. Perchè no esterno sinistro come allora?
«Perchè sono passati tredici anni e Francesco non può fare tutti quei movimenti richiesti all’esterno sinistro d’attacco. Gli verrebbe richiesto troppo sacrificio e ne perderebbe inevitabilmente la lucidità. Meglio due cross in meno e due gol in più. No, Totti può fare benissimo il centravanti, con le sue caratteristiche ovviamente. E credo che Zeman saprà anche chiudere un occhio quando Totti magari non riuscirà in qualche frangente a portare il pressing o a riportarsi subito in sotto palla in fase di non possesso».

Sono passati tanti anni, funziona ancora secondo lei il gioco di Zeman?
«Ne sono più che certo. Sembra un gioco difficile ma in realtà è abbastanza semplice e si fonda su pochi principi base: palla e giocatori nello spazio. Servire sempre il giocatore sui piedi ha poco senso, a meno che non hai Maradona o Messi. Giocando nello spazio il gioco va via veloce e gli avversari trovano più difficoltà a difendersi. Se poi hai un Totti lì davanti è certo che ci si può divertire ma anche puntare traguardi significativi».
Corriere dello Sport – R.Boccardelli

Montella: “Rischio di trovarmi senza panchina”

1

Vincenzo Montella potrebbe anche non allenare la Fiorentina. L’ormai ex tecnico del Catania è stato per molto tempo considerato il favorito per la panchina della Roma, ma ora che nella Capitale è certo l’arrivo di Zeman, rischia di rimanere senze squadra per la prossima stagione. Parlando al portale brividosportivo.it, Montella ha detto di non avere certezze per il futuro:

E’ stata una stagione dura e adesso sono solo contento di godermi le vacanze con la mia famiglia. In questo ultimo periodo si è parlato tanto del mio futuro ma ancora non mi è stato comunicato niente. Ancora non c’è niente di sicuro e non sono in grado di dire con precisione quando si saprà qualcosa. Spero di saperne di più entro breve, ma è certo che due settimane mi sembrano troppe. Fosse così rischierei di trovarmi senza niente in mano…”.

Corriere dello Sport – Nico Lopez, fantasia e qualità per De Rossi

0

L’elogio dei rincalzi. E’ ingeneroso chiamarli così, ma la partita contro il Varese, che ha lanciato la Roma Primavera verso la semifinale derby in programma domani sera a Gubbio, ha dimostrato ancora una volta la profondità della rosa a disposizione di Alberto De Rossi. Basta dare un’occhiata al tabellino della gara per capire: tre dei quattro gol messi a segno sono stati firmati da giocatori che non fanno parte dell’undici titolare.

RISERVE D’ORO – E’ il caso, per esempio, di Matteo Ricci, autore del bellissimo gol del vantaggio romanista ed eccellente sostituto di Federico Viviani, così come avvenuto nella semifinale del Viareggio contro la Fiorentina. Contro la Lazio il centrocampista classe ’94 probabilmente lascerà di nuovo spazio al più esperto compagno di squadra che tornerà questa sera dall’Irlanda e dagli impegni con l’Under 21. Chi si candida a un ruolo da titolare in semifinale è Nico Lopez. Il talento uruguaiano ha avuto un impatto formidabile sulla gara contro il Varese. Un palo, un gol (il diciassettesimo in tredici presenze con la maglia della Roma) e tante giocate di qualità nella mezz’ora in cui è rimasto in campo […] Discorso simile per l’altro esterno offensivo, Frediani, che per venti minuti ha sostituito Piscitella realizzando il poker giallorosso. […]

STANCHEZZA – Quattro buone notizie per un Alberto De Rossi che in questi giorni sta cercando di gestire al meglio le energie fisiche e nervose di una squadra arrivata a queste finali con una percentuale alta di tossine nelle gambe. Colpa, si fa per dire, di una stagione memorabile in cui la Roma è arrivata in fondo a tutte le competizioni. […]

RELAX – E’ anche per questo che ieri i quattordici protagonisti della gara contro il Varese hanno potuto vivere una giornata di pieno relax, tra piscina e idromassaggio. In campo sono scesi solo i giocatori non impiegati sabato pomeriggio. La giornata di riposo ha portato anche buone notizie a De Rossi: la sfida contro il Varese non ha lasciato strascichi dal punto di vista degli infortuni e anche il colpo all’occhio, che aveva costretto Ciciretti a uscire nel finale del primo tempo, è completamente riassorbito.

Corriere dello Sport – Riccardo Loria

Corriere dello Sport – Zeman oggi ufficiale, sarà presentato mercoledì o giovedì

0

E’ il lunedì di Zeman. Dopo l’annuncio del suo ritorno alla Roma, è la Roma che deve ufficializzare la verità da comunicare alla Borsa. E’ probabile che i dettagli del contratto vengano pubblicati in giornata. La presentazione dell’allenatore, invece, dovrebbe essere organizzata per domani o mercoledì.

IL VIAGGIO – Dopo una giornata di relax sull’erba da golf, Zeman si è messo in viaggio per Roma. E dopo tredici anni è pronto a rientrare a Trigoria. Naturalmente con uno stato d’animo molto diverso rispetto all’ultima volta, quando seppe di essere stato esonerato da Franco Sensi nonostante un contratto già rinnovato per la stagione 1999-2000. Zeman aveva già ottenuto gli acquisti di Montella e Samuel, per un totale di circa 80 miliardi spesi, oltre agli arrivi del centrale paraguayano Celso Ayala e del terzino brasiliano Felipe. Gli ultimi due furono poi bocciati da Capello mentre i gol di Montella e i memorabili “muri” di Samuel, preso dal Boca Juniors nel 1999 ma schierato dalla Roma soltanto dal 2000, sarebbero stati decisivi per lo scudetto.
SUMMIT – Il programma della settimana prevede una serie di riunioni con Baldini, Sabatini e Fenucci, più il vicepresidente Joe Tacopina che è sbarcato sabato da New York apposta per conoscerlo. Si parlerà delle mosse di mercato ma anche del programma del ritiro. Orientativamente la squadra partirà tra il 4 e il 7 luglio per Riscone di Brunico. La tournée negli Stati Uniti, poi, comincerà il 20 luglio con il volo per Chicago. Le amichevoli già organizzate sono due: il 22 luglio proprio a Chicago contro lo Zaglebie Lubino e il 25 luglio a Boston contro il Liverpool. La terza partita, pensata per il 28 a New York, non è stata ancora fissata perché la società non ha trovato un avversario […] Se le sentenze della giustizia sportiva la portassero a giocare il preliminare di Europa League il 2 agosto, la terza partita potrebbe saltare suggerendo il ritorno immediato in Italia. Da definire, di conseguenza, anche il programma successivo. Era stata pianificata (con Montella) una seconda tranche di ritiro in montagna, a Irdning in Austria, ma tutto è rimasto congelato in attesa delle indicazioni del nuovo allenatore […]
IL PREDECESSORE – Intanto Luis Enrique è tornato nelle Asturie e con un gruppo di amici, tra cui l’interprete che lo seguiva alla Roma Claudio Bisceglia, ha ricominciato a vivere il suo passatempo principale: la bicicletta. Ieri ha scalato in mountain bike il monte della Farrapona, toccando quota 1.708 metri dopo 3 ore e 35” di pedalata e 67 chilometri percorsi. […]
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Il Romanista – De Falchi per sempre con noi

0

Non inizierò il ricordo di Antonio De Falchi, barbaramente assassinato a Milano, il 4 giugno di 23 anni fa da quella mattinata maledetta. Mi torna in mente quello che accadde una settimana più tardi l’11 giugno 1989. La Roma giocava allo stadio Flaminio contro la Fiorentina una partita fondamentale per l’accesso alla zona UEFA. La Roma doveva assolutamente vincere per insidiare alla Fiorentina la qualificazione europea.

L’atmosfera sugli spalti, però, era di tutt’altro indirizzo. Ricordo i cori, la rabbia della gente, il senso di stupore, un “perché ?” senza risposta che rimbombava di bocca in bocca. Il 7 giugno c’erano stati i funerali. Sebino Nela che era in campo aveva visto la sua maglia sul feretro di quel ragazzo di 19 anni. Era stato lo stesso Sebino a donargliela e in quel terremoto emotivo non aveva potuto trattenere le lacrime. Un ragazzino prima dell’inizio della gara scavalcò per deporre un mazzo di fiori a centrocampo. Correva, ma era piccolo e ci mise un’eternità, accompagnato dall’applauso di tutto il Flaminio. Anche Giuseppe Giannini depose dei fiori gialli e rossi, fu una cosa emozionante.

Altre due cose che mi tornano sempre alla mente quando penso ad Antonio De Falchi. La prima è il minuto di silenzio prima dell’inizio della gara con la panchina viola in cui Santarini, Eriksson e Pruzzo erano in piedi, impietriti nella buca della panchina. Dalla Curva li vedevo, fermi. Roberto aveva lo sguardo fisso, le mani dietro la schiena… la seconda immagine all’87’, tre minuti alla fine. Rudy Voller si gettò su un pallone a volo d’angelo rischiando di beccarsi un calcio in testa e mise in rete il pallone che decise la gara. Si rialzò ed esultò indicando con il dito il cielo, come per dire: “Questo è per te”. Fu una giornata bella e tremenda allo stesso modo, perché tutte le partite del mondo non valgono un minuto della vita di un ragazzo di 19 anni, un ragazzo che ha appena iniziato a spiegarsi alla vita. Questo penso ricordando Antonio De Falchi, ma la storia inizia alla stazione centrale di Milano la mattina del 4 giugno. Assieme ad alcuni amici De Falchi ha seguito la Roma in una trasferta tremenda a Milano. Ci aspetta il Milan di Sacchi, quello di Carlo Ancelotti: «Ma se po’ giocà contro Carletto?». Si pensano queste cose prima di una partita, non si può prevedere un’infamia come quella che si sta per verificare, non si può accettare che esistano individui che si recano allo stadio non per tifare per la propria squadra, qualunque essa sia, ma per fare del male, per assalire in branco e colpire con una furia ceca, bestiale. La gara inizia alle 16 ma alle 11:35, De Falchi è già allo stadio con il biglietto, ingresso numero 16, già nelle tasche. Per un ragazzo a cui piace fare il tifo, la partita inizia a quell’ora. Entri, osservi l’atmosfera, partecipi ai cori, scherzi con gli amici, giochi a carte. In quegli anni non c’era telefonino, non c’erano computer portatili, arrivavi sugli spalti dello stadio e per un po’ staccavi la spina da tutto. Ci si diverte con poco, si divideva la roba da mangiare che tutti hanno portato. «Ho due panini al prosciutto, ne vuoi uno?». Passavano così le ore allo stadio, a volte lunghissime, a volte rapide. Passavano così per i bravi ragazzi, per i tifosi veri. Il 4 giugno 1989, però, acquattati dietro ad una struttura di cemento, c’erano un gruppo di balordi in attesa di entrare in azione. Avvistano un gruppo di “romani”, verificano la loro intuizione con una semplice domanda: «Avete una sigaretta?». I trenta entrano in azione inseguendo i 4 ragazzi romani. Antonio incespica, o forse viene fatto cadere, è difficile ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato. Viene raggiunto e massacrato per una trentina di secondi mentre è a terra. Quando arriva la polizia cerca di rialzarsi, è cianotico e respira a fatica, cade nuovamente a terra. Un agente fa un disperato tentativo di rianimarlo con la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Arriva l’ambulanza ma la corsa al San Carlo si rivela inutile. Quando si diffonde la notizia il Milan decide immediatamente di annullare l’esposizione della Coppa dei Campioni vinta.

La stragrande maggioranza dei tifosi milanisti è basita, esattamente come quelli giallorossi. Qualche imbecille, però, si trova sempre. Gaetano Giuffrè, meglio conosciuto come “Coca Cola” raccontava: «Quando morì De Falchi stavo in Tribuna d’Onore dietro a Dino Viola, posto mio abituale in trasferta, su consiglio di Ettore Viola, da quando il senatore era stato preso a calci a Torino. Un signore in giacca e cravatta, alle mie spalle, saputa la notizia dell’annullamento dell’esposizione della Coppa, arrabbiatissimo disse: “Eh, per un cazzo di marocchino che è morto non ci fanno vedere la coppa”. Quella fu l’unica volta che persi il lume della ragione: presi quel signore per la cravatta e cercai di tirarlo giù, con un amico che mi teneva il braccio. Gli dissi: “Bastardo! Ma cosa gli insegni a tuo figlio che sta magari in curva! Ad ammazzare le persone?”. L’amico mi convinse ad andarmene e mi misi su uno scalino da parte, con le mani che mi tramavano. Quando ebbi l’occasione di parlare con l’ingegner Viola, gli dissi: “Presidente, mi deve scusare, purtroppo ho perso la calma; stavo dietro di lei, avevo avuto il biglietto, ho sbagliato”. «Si hai sbagliato due volte». «Purtroppo lo volevo menare … ». «E’ lì che hai sbagliato la seconda volta: non lo hai fatto!». Sono passati 23 anni ma quel “perché?” è sempre lì.

Il Romanista – Massimo Izzi

Il Romanista – Lamela: “Sarà la mia stagione”

0

Con gli amici a vedere l’Argentina al Monumental. A vedere il compagno romanista Fernando Gago, l’amico Aguero e anche l’idolo Messi festeggiare il gol e la vittoria mimando il pancione dedicato alla compagna incinta. Ha tifato per l’Argentina, Erik Lamela, anche perché la schiacciante vittoria per 4-0 contro l’Ecuador fa comodo anche lui visto che si tratta di qualificazioni mondiali e lui il Mondiale del 2014 lo vuole giocare eccome. Mancano ancora due anni, per farlo Lamela deve affermarsi nel suo club. La Roma. E dopo un anno tra luci e ombre Erik è convinto che la prossima «sarà la sua stagione». Lo ha confidato agli amici che ha incontrato al Monumental di Buenos Aires e che gli hanno chiesto informazioni su questi suoi primi dieci mesi nella Capitale. Lamela, dicono, ha sorriso. E ha spiegato gioie e dolori, cose che sono andate e cose che, invece, potevano andare decisamente meglio. Erik era rilassato, contento di godersi le vacanza in famiglia a casa sua, ma era anche molto fiducioso su tutto quello che lo aspetta da luglio in poi. Da quando cioè tornerà nella Capitale e si troverà a stretto contatto con Zeman.

A vent’anni non poteva capitargli allenatore migliore. Sabatini e Baldini ne sono convinti. Pensano che possa valorizzare un talento enorme, insegnandoli, come fece a suo tempo con Totti, tutti quei movimenti che fanno di un buon giocatore un giocatore ottimo, cioè utile per la squadra. C’è chi dice che Vincenzo Montella non fosse della stessa opinione. E che, tra i giocatori che aveva indicato come tutt’altro che funzionali al suo progetto di squadra c’era anche Lamela. Aspetto questo ovviamente non condiviso né da Baldini né soprattutto da Sabatini che conosce Erik da anni e che ha scommesso per primo sul suo talento. Gli è stato accanto ogni giorno in questi mesi, ci ha parlato, ha parlato con la famiglia e con tutte le persone a lui vicine, consigliandolo per il meglio in campo e soprattutto fuori. Quest’anno succederà lo stesso anche perché Lamela dovrà eliminare quegli eccessi caratteriali che, soprattutto nella seconda parte di stagione, ne hanno frenato il rendimento. L’espulsione contro la Juve in Coppa Italia e lo sputo a Lichtsteiner sono stati episodi che hanno macchiato una stagione in cui, comunque, i lampi del suo talento si sono visti. Eccome. E non solo per quel gol bellissimo all’esordio contro il Palermo. Gli avversari, dopo quella rete, hanno iniziato a conoscerlo. A prendergli le contromisure. E a provocarlo, anche, quando hanno capito che il ragazzo, un po’ per carattere e un po’per la giovane età, era un bersaglio facile. Dal prossimo anno Lamela dovrà essere bravo a resistere a tutto questo. E dovrà affidarsi fin dal primo giorno a Zeman, anche quando gli allenamenti gli sembreranno durissimi e interminabili. Pare sia già stato avvertito, pare sappia già che cosa si troverà ad affrontare. Un anno fa a Riscone non c’era, impegnato nel Mondiale Under 20 giocato con una caviglia dolorante che, peraltro, gli ha creato più di qualche problema in questi mesi. Adesso, raccontano, si sta riposando senza però rinunciare a quel minimo di attività fisica che è necessario per arrivare in forma al ritiro. In fondo manca soltanto un mese. E Lamela si farà trovare pronto perché, come ha detto l’altra notte a Buenos Aires, la prossima deve essere la sua stagione.

Il Romanista – Chiara Zucchelli