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Il Messaggero – Scudetto Primavera: giallorossi battuti 3-1, in finale va la Lazio

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La Lazio Primavera vince il derby. E raggiunge la finale del campionato. I biancocelesti trionfano (3-1) a Gubbio, e sabato affronteranno la squadra che si aggiudicherà la stracittadina di stasera tra l’Inter e il Milan. La Roma campione d’Italia vive invece una serata nera perché la prima sconfitta giallorossa del torneo si traduce nella rinuncia al titolo. Una delusione. La formazione di Alberto De Rossi non sfrutta la propria superiorità, e fallisce mille occasioni, eccedendo forse nei leziosismi.

Zampa apre le marcature della semifinale, calciando da quasi 30 metri. Poi, Viviani – tornato dagli impegni con l’Under 21 – pareggia i conti millimetrando una punizione. La Lazio controlla gli avversari, e ne prosciuga le fonti della manovra: Emmanuel e Rozzi approfittano così delle disattenzioni romaniste, e regalano un sorriso a Vlado Petkovic e al ds Tare, seduti in tribuna. Nel finale, Nico Lopez colpisce un palo, e crea invano tante opportunità. I ragazzi di Bollini fanno festa.
Il Messaggero – Benedetto Saccà 

Gazzetta dello Sport – Dodò e Castan ok. Ora il boemo vuole Vargas

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Ma come sarà la Roma di Zeman? Un condensato di sovrapposizioni, verticalizzazioni, tagli, difesa alta e fuorigioco, come un po’ tutte le squadre di Zeman. Con un po’ di attenzione in più alla fase difensiva. «Il mercato apre il primo luglio, è ancora presto per parlare di giocatori», ha detto il boemo. Parole a parte, Zeman e la Roma stanno lavorando per costruire la squadra che dovrà cancellare tante amarezze. Quelle di Zeman di 13 anni, quelle giallorosse della scorsa stagione.

Mosse La Roma ha bisogno di mettere mano pesantemente in difesa (servono due esterni ed un centrale), di inserire una pedina di peso a centrocampo, uno che abbia corsa, piedi e sappia andare (certo, il «De Rossi non è un regista» di ieri può aprire scenari nuovi e diversi). E, se possibile, trovare una ciliegina sulla torta per l’attacco, che è però attualmente il reparto meglio assortito.

Oggi In questo momento la Roma ha in pugno (trattative praticamente chiuse) i brasiliani Dodò e Leo Castan, entrambi del Corinthians. Il primo arriverebbe a parametro zero, il secondo ha un prezzo di circa 5 milioni di euro. Si chiuderà l’operazione solo dopo la Libertadores (la prossima settimana semifinale d’andata con il Santos). Per il resto, la Roma di oggi a destra ha Rosi (su cui il boemo vuole provare a lavorare) e al centro deve valutare il rientro di Burdisso dal brutto infortunio dello scorso 15 novembre. A centrocampo De Rossi dovrebbe giocare al centro, ai suoi fianchi Pjanic e Marquinho (se verrà riscattato). Davanti Lamela e Bojan sembrano perfetti come esterni opposti (capaci di rientrare), Totti sarà invece la punta.

Mercato Davanti, però, a Zeman piace molto Edu Vargas, il cileno del Napoli. Lo aveva già segnalato al Pescara (a cui aveva suggerito anche il giovane Tachtsidis), dove gioca Capuano, centrale di difesa dell’Under 21 e una delle sorprese della Serie B. Zeman vorrebbe portarlo a Roma, come vorrebbe Lorenzo Insigne (più gradito di Destro), che con lui ha fatto faville sia a Pescara, sia due anni fa a Foggia. Ma c’è il Napoli di mezzo (proprietario del cartellino), l’operazione non è facile. C’è poi la questione Sissoko, mediano del Tolosa, che piace anche a Newcastle e Tottenham. Costa 7-8 milioni di euro, ma Sabatini ora ha altri obiettivi in testa.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese 

Il Messaggero – «Zdenek meritava questa chance»

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I motivi di una scelta: Zdenek Zeman, alla Roma per due anni più l’opzione per il terzo. Parla Franco Baldini, direttore generale dei giallorossi. «Abbiamo puntato su Zdenek, ma non è una seconda o terza scelta, è la scelta. Ponderata. Ci siamo presi tutto il tempo che ritenevamo utile, lo stesso di cui avevano bisogno gli altri interlocutori. Ci siamo confrontati, abbiamo valutato diverse soluzioni. Gli altri non hanno detto no, ma hanno fornito tutta la loro disponibilità. Ma abbiamo deciso di dare a Zeman quel che è di Zeman. Si sono dette tante cose su Zdenek, che ha un gioco attrattivo, che lavora bene con i giovani e tante altre giuste affermazioni, ma troppo spesso si è dimenticato quella fondamentale, cioè che se lo merita».
Baldini ha poi confermato che al tecnico boemo lo scorso anno era stato offerto il ruolo di responsabile del settore giovanile della Roma. «È vero abbiamo pensato a lui prima che il Pescara gli offrisse la panchina, poi non ha preso in considerazione la nostra offerta».

Zeman si sposa con l’etica inseguita dalla Roma per tutto lo scorso anno. «È una componente molto importante e anche questa ha concorso per far ricadere la scelta su di lui, ma non la sottolineo troppo per evitare di sminuire le sue qualità tecniche e tattiche. Non si parlerà di arbitri? È una nostra indicazione che vorremmo continuare a dare, non siamo in dittatura. E quando Zeman parlerà degli arbitri, non ci sarà niente di male». Forse.
Il Messaggero – Alessandro Angeloni 

La Repubblica – Zeman, sempre lui “L’avevo detto che sarei tornato”

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Zdenek Zeman torna a Roma 13 anni dopo. Il volto solo un po’ più segnato, le idee però sono quelle di sempre. «Vorrei riuscire a regalare emozioni». E a vincere: «Mai visto nessuno che non lavora per questo, ma bisogna crederci». Quasi 500 i tifosi corsi a dargli il benvenuto a Trigoria, mentre Baldini giura: «È qui perché lo merita». Lui, Zeman, si limita a un: «Sapevo sarei tornato, sono felice», sorride serrando le labbra per nascondere un pizzico di emozione.

Dimenticato l’addio del ’98 quando le polemiche con Juve e arbitri spinsero Sensi a salutarlo: «Sono stato penalizzato – ammette – ma non cerco rivincite». Eppure l’idea di Baldini di «non parlare degli arbitri» non lo convince: «Penso sia sbagliato, ma mi adeguo». E a chi gli chiede se è cambiato risponde: «Mi converrebbe dire di sì, ma non sono tanto d’accordo ». L’importante è riaprire Zemanlandia, antidoto agli scandali: «Oggi il calcio ha perso credibilità. Ai miei tempi invece la gente si divertiva e riempiva lo stadio».
La Repubblica – Matteo Pinci 

 

Corriere dello Sport – Effetto Zeman

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Proprio adesso che il sogno si è avverato, i romanisti sognano. E’ tutto come quindici anni fa. Non c’erano l’euro e gli smartphone, esistevano le torri gemelle e la speranza in un millennio più giusto. Eppure questa storia di ritorni e risarcimenti, di passioni forti e ineliminabili, riparte con un salto immediato dal 1997, quando per la prima volta quest’uomo enigmatico e affascinante è entrato a Trigoria. Ieri, dopo un lungo periodo di frustrazioni, Zdenek Zeman ha riabbracciato la sua gente rivelandosi attraente per il solo fatto di esserci. Non è una rivincita, questa, verso un calcio che l’ha rigettato?

TAMBURI – (…)I cancelli del centro sportivo cominciano a vibrare. Bum, bum, bum. Fuori, trecento persone battono il ritmo a colpi di mano. «Olè, olè, olè, olè, Zeman, Zeman!» . Un canto intonato e fedele, un rumore infernale di percussioni improvvisate, da stadio sudamericano. Il coro impazzisce nel momento in cui Zeman si avvicina per salutare la gente. Si è acceso il pulsante della voglia del popolo, irrefrenabile. «Apri il cancello, Baldini apri il cancello!» . Da dentro Baldini, che si sta rilassando con una sigaretta, accorre in prima linea. Si lascia travolgere anche lui dall’emozione, da una commozione che non sospettava potesse uscire. Poi ordina: «Aprite il campo della Primavera» .

MIGRAZIONE – La gente si riversa di corsa dall’altra parte, esonda attraverso l’ingresso della casa della Roma, si avvinghia alla rete del campo sintetico dedicato ad Agostino Di Bartolomei dove proprio in quei minuti si sta allenando una squadra di giovani talenti della squadra. E’ Tempestilli ad avvisarli che bisogna lasciare spazio all’amore. Quelli che erano trecento diventano cinquecento. I suoni della felicità aumentano, si accorpano, strabordano. «Vinceremo il tricolor» , «Dai boemo, portaci in Europa» . Zeman entra, si avvicina alla ringhiera, li saluta uno per uno. «Facce diverti’, facce sogna’» gli urlano. Lui raccoglie una sciarpa giallorossa, la mette al collo. Ai vecchi rituali non si nega mai. Zeman è uno di loro, è stralunato, è felice. Sulle tribunette anche qualche giornalista ha gli occhi lucidi, ricordando lo stesso giorno di 15 anni fa quando questo entusiasmo e questa carica, a Roma, erano abituali.

ACCENDINO – Ecco, se qualcuno aveva ancora dei dubbi sull’ingaggio di Zeman si sarà reso conto che quella della Roma non è stata una mossa intelligente. E’ stata l’unica mossa possibile. Narcotizzati da un calcio impersonale, lontano, negli ultimi anni anche i tifosi romanisti si erano distaccati fisicamente dalla squadra. Con Zeman no, si ricomincia. Il senso di appartenenza, di orgoglio, di sfida è stato riacceso. E i primi risultati sono qui a dimostrarlo. «Mi auguro che tutti continuino ad essere felici – spiega lui – Loro erano appassionati e vicini alla squadra anche nel 1999, quando sono andato via. Se poi qualcuno è scettico, proverò a convincerlo della bontà del mio lavoro. La speranza è di portare tanta gente felice allo stadio» .

TUTTI ALLO STADIO – Le premesse sono ottime. Molti, moltissimi, sono pronti ad abbonarsi dopo aver giurato di non farlo più. Tutto per Zeman, a prescindere dal mercato che verrà. Nei primi giorni di vendita riservata ai vecchi tesserati, già in 2.500 hanno rinnovato. E dal 15 giugno tocca a chi la prelazione non l’aveva: sono previste lunghe file davanti ai Roma Store. Se lo scorso anno gli abbonati della Roma erano 18.400, dopo la riapertura del girone di ritorno, adesso le proiezioni dicono che la cifra può raddoppiare. Significa avere già vinto senza essere, stavolta sul serio, schiavi del risultato.
Corriere dello Sport –  Roberto Maida 

Il Romanista – Baldini: «Macché seconda scelta»

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«Zeman non è né una seconda né una terza scelta. È una scelta». È la scelta. È il tecnico della Roma, perché la Roma ha ritenuto che fosse la soluzione migliore. La migliore in una rosa che comprendeva altri nomi. Tutti alla pari. In conferenza, Franco Baldini lo dice. Lo ridice. Lo sottolinea. Consapevole che c’è chi penserà sempre che il Boemo veniva dopo Montella o dopo Villas Boas. Non è così. E non perché non sia vero che la Roma non abbia pensato a Montella o Villas Boas, ma perché non c’erano solo Montella e Villas Boas. Pensare il contrario vorrebbe dire ritenere la Roma un club di dilettanti, dove c’era una sola alternativa possibile. E invece la società aveva preso in esame una serie di candidati. A ognuno di questi veniva chiesto quale progetto tecnico avesse in testa e, soprattutto, con quali uomini. Alla fine, la Roma ha voluto Zeman. Solo Zeman. «Un anno fa gli avevamo offerto il ruolo di responsabile del settore giovanile», ricorda Baldini, «poi il Pescara gli propose la panchina…». La conferenza. Quando il diggì introduce il Maestro, ringraziando la stampa per essere intervenuta, parla di «presentazione». Poi si corregge. «Più che per la presentazione, per dare il bentornato a mister Zeman che si lega alla Roma con un contratto di due anni più eventuale opzione per il terzo. Mi preme soltanto, prima di cominciare e lasciare la parola a lui, sgombrare il campo dagli equivoci. Ma non tanto per difendere il lavoro della società, che tanto si è difesi o attaccati a prescindere dalla qualità del lavoro stesso: mi interessa chiarire che non è come è stato detto, che non è né una seconda né una terza scelta. È una scelta. Una scelta ponderata per la quale ci siamo presi il tempo che ritenevamo utile, perché non è soltanto il tempo che ci prendevamo noi, ma anche il tempo di cui avevano bisogno gli altri interlocutori, perché ci sono degli impegni da rispettare e ci sono delle attese che vanno consumate». Baldini lo dice. E poi lo ridice, appunto e non a caso: la Roma non ha preso Zeman perché gli altri non hanno accettato la panchina giallorossa. «Mi preme sottolineare questo fatto – ribadisce – perché Zeman è la scelta che è stata fatta dopo aver avuto la possibilità di confrontarsi con diversi altri interlocutori, dopo aver a lungo pensato con Sabatini e Fenucci quella che era la miglior cosa da poter fare. Ed è una scelta che non è derivata dal fatto che altri interlocutori ci possano aver detto di no. Anzi, questa è una cosa che ci rende molto fieri, che tutti gli interlocutori eventualmente contattati ci avessero dato la disponibilità ad allenare la Roma. E ripeto, questo è per dare a Zeman quello che è di Zeman, non per difendere il lavoro della società».

Baldini spiega poi perché è stato voluto il Boemo e non un altro tecnico. «Si continua sul solco di voler cercare il gioco attrattivo che cercavamo l’anno scorso, è un allenatore in grado di valorizzare i giovani, è un allenatore in grado di portare allo stadio la gente. Sono tutti motivi legittimi però troppo spesso si è dimenticato quello fondamentale: molto banalmente perché Zeman se lo merita». E se lo merita, avverte il dg, non per riparare a un torto del passato, «ma perché ha fatto divertire una città e tutto il calcio, ha fatto innamorare tutta Pescara ». Le battaglie di Zeman per un calcio pulito. Baldini riconosce che ha pesato sul piatto della bilancia, specie in un momento storico – un altro, dopo Calciopoli – in cui Scommessopoli ha (ri)gettato la Serie A nel fango. «È una componente molto importante e anche questa ha concorso per far ricadere la scelta su di lui». Gli arbitri. Durante la conferenza viene chiesto a Zeman, lo Jedi del calcio come lo ha definito il Wall Street Journal, se non commenterà le direzioni di gara, adeguandosi così alla linea societaria. «Penso che è sbagliato, però se la società dice che non si deve dire, visto che io sono un dipendente, non ne parlerò», risponde Zeman. Baldini è costretto a fare una precisazione: «Quando si parla di indirizzi e ordini della società, non si parla di diktat. L’indicazione di non parlare degli arbitri, è vero, è una nostra volontà. Ma c’è sempre stata libertà di espressione, come avete visto dalla esternazioni dei calciatori in certe partite. La nostra volontà è quella di non parlarne, ma quando Zeman parlerà degli arbitri, non ci sarà niente di male». Comprensibile, il male è altrove. La forza oscura è a Torino, ma pure dintorni. Hanno chiamato Zeman per quello. Anche per quello.
Il Romanista – Daniele Galli

Primavera, semifinale Roma-Lazio 1-3

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La Roma di Alberto De Rossi scende in campo stasera contro la Lazio per la semifinale del campionato Primavera. Contro i biancocelesti, guidati da mister Bollini, i baby giallorossi non sono mai riusciti a vincere nel corso di questa stagione.

TABELLINO ROMA-LAZIO 1-3
Roma (4-2-3-1): Pigliacelli; Sabelli (86′ Leonardi), Barba, Orco, Nego; Viviani(C), Verre; Politano (83′ Ricci M.), Ciciretti (67′ Nico Lopez), Piscitella; Tallo.
A disp.: Proietti Gaffi, Romagnoli, Carboni, Cittadino.
All.: Alberto De Rossi.

Lazio (4-3-3): Berardi(C); Ilari, Crescenzi, Sbraga, Marin; Onazi, Zampa, Cataldi (73′ Salustri); Rozzi, Barreto, Emmanuel (87′ Crecco).
A disp.: Scarfagna, Serpieri, Clifone, Tira, Vivacqua.
All.: Alberto Bollini.

MARCATORI: 26′ Zampa(L), 46′ Viviani(R), 66′ Emmanuel(L), 84′ Rozzi(L)

AMMONITI: 3′ Marin(L), 42′ Rozzi(L), 61′ Sabelli(R), 68′ Viviani(R), 71′ Cataldi(L), 73′ Zampa(L), 87′ Berardi(L), 88′ Barba(R)

ARBITRO: Sig. Fabio Maresca di Napoli.

ASSISTENTI:  Zuccaro di Napoli, Pentangelo di Nocera Inferiore.

QUARTO UOMO: Dei Giudici di Latina.


Primavera Roma-Lazio, Viviani: “Volevo questo gol”

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Federico Viviani, capitano della Roma Primavera, ha festeggiato nel migliore dei modi il ritorno tra i compagni per le semifinali di campionato. Il centrocampista, impegnato nei giorni scorsi con la nazionale azzurra Under21, ha firmato il gol del momentaneo pareggio contro la Lazio. Ecco le sue impressioni, rilasciate ai microfoni di Sportitalia, al termine dei primi 45 minuti:

“Il gol ci voleva, era un po’ che non giocavo con i miei compagni. Siamo venuti per vincere e ce la metteremo tutta. I quarti di finale contro il Varese? La Roma ha grandi giocatori, Matteo (Ricci ndr) ha fatto molto bene, adesso l’importante è andare avanti così”.

I tifosi salutano il ritorno di Zeman: aperta la tribuna del campo Di Bartolomei

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Da Trigoria Marco Calò

Tanti i tifosi presenti all’esterno del centro tecnico Fulvio Bernardini per il ritorno di Zeman a Trigoria. Il boemo, al termine della conferenza stampa, si è fermato velocemente con loro, poi la società ha deciso di aprire le tribune del campo Agostino Di Bartolomei, per poter permettere ai tifosi di salutare al meglio Zeman.

Kjaer: “Zeman? Spero sia un vantaggio per me”

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Simon Kjaer difensore della Roma e della Nazionale Danese , ha parlato a proposito dell’arrivo a Roma del nuovo tecnico giallorosso Zdenek Zeman. Queste le sue parole: “Devo ammettere che non lo conosco. Ho sentito parlare di lui quando è stato associato alla Roma – continua Kjaer a bold.dk -. Posso solo sperare che sia un vantaggio per me. Il prossimo anno mi auguro di rimanere alla Roma, altrimenti troverò qualcos’altro. L’Europeo? Non vedo l’ora di iniziare, sono a mio agio con la nazionale e non ho alcun tipo di stress

Antonelli (consulente mercato Udinese) a PagineRomaniste: “Nessun contatto con la Roma per Benatia”

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La Roma su Benatia? Negli ultimi giorni il nome del giocatore dell’Udinese è stato spesso accostato al club giallorosso, sempre alla ricerca di difensori affidabili, dopo aver individuato nella difesa il settore del campo su cui investire maggiormante nella prossima campagna acquisti. Il 25enne centrale bianconero, nato in Francia e naturalizzato marocchino (20 presenze e una rete con la nazionale nordafricana), nelle ultime due stagioni ha disputato 61 partite in serie A (tutte da titolare), realizzando 4 gol, dimostrando un ottimo ambietamento al calcio italiano e affermandosi come uno dei migliori difensori del campionato, nonostante fosse stato acquistato, tra l’altro a parametro zero, dal Clermont, squadra della seconda divisione francese.

Il consulente di mercato dell’Udinese, Stefano Antonelli, parla dell’esistenza o meno di una trattativa con la Roma per Benatia, smentendo le voci di questo possibile interessamento. Queste le parole di Antonelli a PagineRomaniste.com:
Del possibile interessamento della Roma per Mehdi Benatia ho letto che la notizia è stata diffusa negli ultimi giorni, ma io non ne so assolutamente nulla, non ho mai parlato di lui con Sabatini, almeno per ora.
Non saprei dare una valutazione al cartellino del giocatore, è un gioco che non mi piace fare, leggo i giornali e sono molto bravi a dire il prezzo dei calciatori“.
Lorenzo Pompili

Repubblica.it – Zeman si presenta “Sapevo sarei tornato”

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Sono contento, grazie alla società che mi ha dato l’occasione di tornare. Io a qualche amico avevo detto ‘prima o poi torno‘”. Queste le prime parole del neo tecnico della Roma Zdenek Zeman in occasione della conferenza di presentazione a Trigoria. “Contratto di due anni? Ci ha pensato la società, io la penso sempre come prima. Roma è una città che sento mia. Sono felice e spero che dopo la stagione calcistica siano felici anche gli altri. Sono tornato per vincere? Non ho visto nessuno che fa questo mestiere che non vuole vincere, ci si deve provare e credere. Se altre volte ero stato vicino al ritorno? C’è scritto in qualche interrogatorio del 2006 che ero abbastanza vicino, però non si poteva“.

TOTTI – “Totti è un tesserato come calciatore e lo gestirò come tutta la squadra“, ha continuato Zeman parlando del capitano giallorosso. Il boemo ritrova la serie A dopo un po’ di tempo:  “E’ cambiata qualche cosa ma non in meglio. Tredici anni fa le nostre squadre vincevano le coppe, oggi le squadre italiane hanno lasciato spazio a spagnole e inglesi. Oggi c’è un gap“.

IL MODO DI GIOCARE – “Se ho cambiato qualcosa nell’approccio difensivo? Per me e’ uguale. E’ chiaro rischiare qualcosa ma se fai 90 gol non ti preoccupi di quanto ne prendi. La fase difensiva si faceva sempre, penso che anche per i giocatori e’ piu’ soddisfacente costruire piuttosto che distruggere“. Zeman risponde così a una domanda sul fatto che il suo Pescara ha subito meno reti rispetto ad altre sue squadre del passato. “Vorrei che la mia squadra riuscisse ad avvicinare la gente e dare delle emozioni“.

BALDINI: ”SCELTA PONDERATA” – ‘‘Seconda o terza scelta? Zdenek Zeman è la nostra scelta ponderata” ha detto il dg della Roma Franco Baldini. “Una scelta fatta dopo che ci siamo potuti confrontare con diversi altri interlocutori. Non deriva dal no di altri tecnici, tutti avevano dato la loro disponibilità. Il perchè di questa scelta è fondamentalmente perchè se lo merita“.

Repubblica.it

Baldini: “A Riscone di Brunico dal 5 al 17 luglio”

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Franco Baldini, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Zdenek Zeman, ha ribadito le date del ritiro. Il 3 luglio raduno a Trigoria, poi partenza per Brunico dove la squadra rimarrà dal 5 al 17.

Conferenza stampa Zeman: “Ringrazio la società, sono qui per fare calcio e per fare qualcosa d’importante con la Roma”. Baldini: “Non è una terza scelta, la società ha scelto Zeman”

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E’ il giorno della presentazione ufficiale di Zdenek Zeman. Il boemo, dopo la separazione dalla Roma avvenuta esattamente 13 anni fa, torna sulla panchina della società giallorossa. Nella giornata di ieri è stato ratificato l’accordo con il mister che lo legherà alla Roma per le prossime due stagioni. Oggi, con inizio dalle ore 17 nella sala “Champions” del Fulvio Bernardini, Zeman rilascierà le prime dichiarazioni da allentore della Roma. Presenti alla conferenza il dg Franco Baldini, che presenterà il nuovo tecnico, Tempestilli, Tacopina, Cappelli, Baldissoni, Massara (collaboratore Sabatini) e Ottaviani (Ufficio Marketing). Ecco, di seguito, le sue parole in conferenza stampa:

Prima di dare la parola al nuovo tecnico Zdenek Zeman è intervuno il dg Franco Baldini: “Mi preme dire una cosa prima di cominciare, sgombrare il campo dagli equivoci. La nuova società viene criticata a prescindere da quello che fa, a prescindere dai risultati. Non è una terza scelta, è una scelta che ha avuto bisogno di tempo. Ci sono degli impegni da rispettare, delle attese che vanno consumate. Mi preme sottolineare il fatto che Zeman non sia una terza o quarta scelta. E’ la scelta fatta dopo aver valutato la cosa migliore da fare. I nostri interlocutori avevano dato la disponibilità a venire, noi abbiamo preso Zeman. Un motivo semplice, banale, per il quale lo abbiamo preso: vogliamo un gioco attrattivo, un gioco che valorizzi i giovani e porti la gente allo stadio. Lui si merita questa chance. L’assenza di Zeman nel calcio che conta? Io penso che se lo merita perchè a Pescara ha fatto vedere un grande gioco un grande calcio, l’anno scorso l’ha dimostrato e si è meritato questa occasione. I giocatori si presenteranno il 3 luglio a Trigoria e partiranno per Riscone di Brunico il 5 luglio e terminerà il 17 luglio. E’ vero Zeman è stato proposto per il Settore Giovanle ma questo prima che arrivò l’offerta del Pescara. Quando si parla di ordini dalla società non si parla di tattica noi non vogliamo parlare di arbitri vogliamo che ogniuno sia libero di esprimerele proprie opinioni non vogliamo però sottolineare più del dovuto le componenti esterne, come errori arbitrali ecc, noi vogliamo seguire questa linea ma è normale che vogliamo sentire l’opinione di tutti“.

Dopo l’intervento del dg giallorosso è il turno di Zeman: “Ringrazio la società. Nel 99 quando me ne sono andato ho detto che sarei tornato. Anche se magari un po’ in ritardo. Saluto tutti, spero si costruirà qualcosa insieme. Voi avete una parte importante. Non ho mai cambiato il mio modo di giocare, il calcio è fatto di due fasi una difensiva e una offensiva, anche per i giocatori è più soddisfacente per i calciatori costruire qualcosa in zona goal. Penso di essere stato penalizzato, ho fatot calcio ovunque sono stato, non sono arrabbiato pensavo di poter dare qualcosa di più al calcio ma va bene così. De Rossi dove giocherà? Per me è un centrocampista può fare il regista può fare il mediano centrale puoi ricoprire ogni ruolo a centrocmapo. La preparazione è importante forse cambierò qualcosa ma mi auguro che non cambierà il risultato. E’ una squadra forte non so quanto forte, bisognerà costruire insieme una squadra, non voglio fare nomi il mercato parte dal primo luglio bisogna valutare mi auguro di trovare i giocatori che fanno al caso nostro e che in cmapo dimostrino di essere una squadra. Calcioscommesse? Il calcio è migliorato da quando parlavamo di doping ma ora c’è questo problema e bisogna uscirne. Non voglio vedere cambiamenti a Roma, prima la gente andava allo stadio, riempiva l’Olimpico e mi auguro che sarà così anche adesso. Ora parliamo di un calcio poco credibile io voglio che la gente possa seguire un calcio pulito basato sul fairplay, questo è un mio punto fermo. Per costruire la squadra abbiamo tempo, è normale che ci sono calciatori che l’anno scorso non hanno avuto la possibilità di giocare molto, tutti hanno una chance sono qui da ieir ma non ho programmi precisi, dobbiamo costruire una squadra che gioca un calcio importante. Non sono un eroe mi sento uno normale che ama la sua professione non voglio combattere contro il “lato oscuro della forza” voglio solof are calcio e farlo bene. Il Derby è importante ma è una partita come le altre io come lalenatore devo far vincere la mia squadra per i 3 punti, so che a Roma è molto sentito ma io voglio vincerlo per i punti che ci sono in palio, il vero spettacolo è in tribuna in mezzo alla gente delle volte in campo i Derby sono un pò noiosi lo vedo solo come una partita. Il popolo dlela Roma sta sempre vicino alla squadra e mi auguro che ci sia anche quest’anno aiutando la squadra a crescere e a migliorare. Se pensavo di portare gli stessi problemi che ci sono stati nel ’98 e che mi hanno mandato via non sarei mai tornato qui, voglio bene alla Roma. L’allenatore in una squadra è importante se si riesce a fare a dare un gioco un comportamento alla squadra quello dipende dall’allenatore poi ci sono squadre che non hanno bisogno dell’allenatore”.

FINE

Zeman vuole Vargas

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Dopo l’arrivo di Zdenek Zeman sulla panchina giallorossa la Roma inizia a muoversi sul fronte calciomercato. Secondo alcune indiscrezioni di mercato il tecnico boemo avrebbe già chiesto il primo rinforzo per la prossima stagione, individuato secondo Sky Sport in Edu Vargas attaccante classe ’89 acquistato dal Napoli lo scorso gennaio, e che che il boemo avrebbe voluto già la scorsa stagione a Pescara.

Bojan: “Malaga? L’interesse fa piacere ma a Roma sto benissimo”

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L’attaccante della Roma Bojan Krkic ha parlato a proposito delle voci di mercato che vorrebbero il Malaga interessato ad acquistarlo per la prossima stagione. Queste le parole del calciatore catalano: “fa piacere sapere che grandi squadre sono interessate. Questo vuol dire che la stagione è andata bene – continua bojan a sport.es -. Però ho ancora un anno di contratto con la Roma e sto molto bene qui“.

Per la difesa la Roma pensa ad Ogbonna

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Angelo Ogbonna sarebbe il nome nuovo per la difesa della Roma. Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, infatti, il promettente centrale del Torino sarebbe stato richiesto direttamente dal neo tecnico giallorosso Zdenek Zeman. La trattativa, tuttavia, si prospetta difficile, in quanto il presidente granata Urbano Cairo ha ripetutamente dichiarato che il giocatore è incedibile. Il ds Sabatini ha dunque un arduo lavoro che lo aspetta e, a meno di clamorose svolte, la società capitolina dovrà sborsare parecchi milioni di euro per aggiudicarsi le prestazioni del centrale per le prossime stagioni.

A. De Rossi: “Lazio mai battuta? Uno stimolo. I tifosi sono unici”

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Stasera alle 21, la Roma inconterà la Lazio nella semifinale del campionato Primavera. A parlarne è Alberto De Rossi: “Siamo molto sereni, pronti e concentrati sull’obiettivo. La Lazio è l’unica squadra italiana che quest’anno non abbiamo battuto, visti i due pareggi in campionato. Credo che questo sarà un vantaggio, è uno stimolo per fare meglio. Devo fare i miei complimenti a Bollini che ha svolto un ottimo lavoro. La sua squadra è molto compatta e i suoi ragazzi sono cresciuti tantissimo“. L’allenatore della squadra Campione d’Italia in carica si sofferma poi, nell’intervista rilasciata a vocegiallorossa.it, sul supporto del pubblico romanista: “Un’atmosfera bellissima. I nostri tifosi ci stanno seguendo e non è una cosa comune per una squadra Primavera. Per questo voglio ringraziarli. Sono unici e impagabili per quanto amore e passione ci dimostrano, sono contento di avergli potuto regalare la vittoria della Coppa Italia, se lo meritano“.

La Roma si avvicina a Sissoko

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E’ tempo di calciomercato e la Roma non si fa attendere. La prima mossa del ds Sabatini potrebbe essere l’acquisto di Moussa Sissoko, centrocampista classe ’89 ora in forza al Tolosa. Il talentuoso centrocampista di origine Maliane, dotato di ottima corsa e di eccellenti qualità fisiche è da tempo nel mirino della società giallorossa. Come riportato dalla rivista Le Parisien, e ripreso dal sito calcionews24.com, la società capitolina sarebbe pronta ad accontentare le richieste del club francese, che chiede circa 7 milioni di euro.

Presentazione nuove maglie As Roma: il 7 giugno alle 19.27

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Giovedì 7 giugno verranno presentate le nuove maglie dell’As Roma. La società giallorossa fa sapere, attraverso il suo sito ufficiale asroma.it, che la presentazione avverrà alle 19.27.