Il Corriere dello Sport – ll Portogallo nel cuore e forse anche nel destino. José Mourinho ora è totalmente concentrato sulle ultime sei partite del campionato turco per cercare l’impresa di rimontare i cinque punti di distacco dal Galatasaray capolista, ma intanto ascolta inevitabilmente anche le notizie che lo riguardano e che lo indicano come potenziale successore di Roberto Martinez alla guida della nazionale portoghese. E José adesso sarebbe pronto a dire sì. La situazione è piuttosto chiara. Fernando Soares Gomes da Silva, presidente della Federcalcio portoghese, vuole il colpo a effetto per il prossimo Mondiale e ha puntato nuovamente lo Special One.
Il Portogallo cambia ct? Se arriva l’offerta Mourinho ora è pronto a dire sì

San Siro per loro: settore chiuso non soltanto ai romani

Ad aumentare la complessità di una partita già di per sé molto difficile ci sarà l’assenza, quasi totale, dei romanisti sugli spalti del Meazza. Come noto, infatti, dopo gli incidenti nel prepartita di Lazio-Roma dello scorso 13 aprile, il Viminale ha vietato ai tifosi della Roma di viaggiare al seguito della propria passione da qui alla fine del campionato.
Come riporta Il Romanista, la novità delle ultime ore, però, è che il Viminale non si è limitato a vietare la vendita ai romani (anche interisti) che volessero seguire la partita dal vivo, arrivando a chiudere direttamente il settore ospiti di San Siro per il match di domenica pomeriggio. Un provvedimento che va a danneggiare tutti quei romanisti che da soli o con il loro Roma Club (tanti ce ne sono il Lombardia e, più in generale, in tutto il Nord Italia) avevano intenzione di sostenere la squadra di Ranieri contro l’Inter, in un appuntamento per loro atteso da tutta la stagione.
La “soluzione” per i romanisti fuori sede sarà quella di comprare biglietti negli altri settori di San Siro, assistendo all’incontro a quel punto in mezzo ai tifosi dell’Inter. Un problema che potrebbe replicarsi in vista delle trasferte di Bergamo e Torino, chiuse come ricordato dal provvedimento del Viminale.
Dalle cessioni possono entrare circa 60 milioni

Il Corriere dello Sport (R. Maida) – Servono soldi per trattenere i giocatori migliori, servono risorse per rinforzare la squadra. La prima speranza della Roma è centrare un piazzamento europeo, che produce ricavi e alimenta prospettive. Ma a prescindere dalla conclusione del campionato, Florent Ghisolfi ragiona sulle operazioni in uscita che possano garantire plusvalenze senza depauperare lo spessore tecnico della squadra. Se tutto gira come vuole la logica, a Trigoria possono entrare senza troppi sforzi circa 60 milioni da cessioni non strategiche. I conti sono presto fatti: in primo luogo la Roma pensa di ottenere i 6,5 milioni dall’Inter che sembra intenzionata a riscattare Zalewski, 8 dal Benfica che comprerà il sorprendente terzino sinistro svedese Dahl, 7-8 da Celik che si è promesso al Fulham da gennaio, 7-8 da Abraham che dovrebbe restare al Milan, 4-5 da Hermoso che torna dal Bayer Leverkusen solo in transito. Altri 22 milioni sono promessi dal Sunderland per Enzo Le Fée.
Roma, Ghisolfi lavora alle cessioni. Ancora lontano il rinnovo di Svilar
La Repubblica (M. Juric) – In attesa dell’annuncio del nuovo allenatore da parte di Dan Friedkin e con l’Europa da conquistare sul campo, a partire dalla partita di domenica con l’Inter, il team del ds Ghisolfi ha iniziato a lavorare per la prossima stagione. La Roma in questo momento ha un tesoro ben definito: Ndicka, Koné e Svilar sono i leader su cui costruire la squadra del futuro. Ma allo stesso tempo sono i calciatori più appetiti sul mercato. Valgono oltre cento milioni, una cifra che risolverebbe non pochi problemi ai conti giallorossi. Nessuno alla Roma vuole smontare l’ossatura della squadra, ma i conti sono in rosso. E lo saranno per le prossime due sessioni di mercato. Nessuno dei tre calciatori è sul mercato, ma eventuali offerte dovranno essere almeno ascoltate. Il tema più spinoso resta quello attorno a Svilar. La situazione rinnovo non ha avuto grandi sviluppi dopo i contatti delle scorse settimane. La richiesta di 4 milioni annui è ancora lontana dall’offerta giallorossa, nonostante i recenti rialzi.
Video intimo rubato a Trigoria: “Il responsabile è scappato via”
La Repubblica (M. Juric) – l video hard girato all’interno di una relazione privata. La sua diffusione incontrollata tra giocatori e staff della Roma. Il sexgate che esplode a Trigoria. E infine il licenziamento, in tronco, della donna e del suo compagno. La vicenda che sembrava chiusa, archiviata con un accordo economico da oltre 300mila euro. Ma dalle carte spunta un nuovo dettaglio. “Sembrerebbe che l’autore della sottrazione del video privato possa essere un calciatore straniero, ex tesserato, ritornato nel Paese di provenienza“. La procura federale “lo ha ripetutamente convocato nel tentativo, risultato poi vanno, di sottoporlo ad interrogatorio”. “Tutti i soggetti auditi hanno ammesso di aver ricevuto il materiale video e di averlo visto. Ma nessuno – secondo la procura federale – ha detto di averlo inoltrato“. E siccome la giustizia sportiva non può accedere ai telefoni personali dei tesserati, l’indagine si è fermata lì. Sulla decisione della Roma di allontanare entrambi i dipendenti (la donna era in azienda da più di dieci anni), il governo si tiene fuori. Nessuna responsabilità per la società, nessuna sanzione, nessuna parola sul silenzio mantenuto nei confronti della vittima.
La Roma e Svilar più vicini: l’entourage del giocatore vuole una clausola rescissoria da 40 milioni

Il Messaggero (D. Aloisi) – Roma e Svilar sono più vicini rispetto a prima per un accordo sul rinnovo contrattuale del portiere, ma c’è un ostacolo da risolvere. I giallorossi sono pronti ad avvicinarsi alle richieste del numero 99: 3 milioni più bonus la possibile nuova offerta, 4 la richiesta. L‘entourage del giocatore ha richiesto l’inserimento di una clausola rescissoria da 40 milioni di euro. L’intenzione di Mile è quella di rimanere a Roma, anche se si sono fatte avanti Chelsea, Manchester City, Bayern Monaco e Newcastle.
Fantasia Soulé: Matias pronto per l’esame finale. Obiettivo: portare la Roma in Europa

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Per Claudio Ranieri ormai è diventato l’uomo di campionato, quello a cui negli ultimi tre mesi non ha mai rinunciato, se non nella sfida di Venezia. Ma una scelta di passaggio, assolutamente indolore…Matias Soulé, nel frattempo, si è infatti preso la Roma e ora che vede la luce, non intende permettere a nessuno di provare a spegnere quell’interruttore. Insomma, nelle ultime 11 partite di campionato Soulé è partito sempre titolare, tranne appunto a Venezia, dove è rimasto seduto in panchina. Una manifestazione di fiducia evidente, a cui l’argentino ha risposto con tre gol decisivi.
Adesso c’è però l’esame da grande, la Scala del calcio, uno dei tempi del football europeo, dove Soulé deve confermare tutto ciò che ha fatto vedere finora: dai progressi ai gol, dalla personalità alla partecipazione. Domenica in casa dell’Inter la Roma ha bisogno sicuramente di non perdere, ma possibilmente anche di vincere, proprio in virtù degli ultimi risultati delle concorrenti dirette. Già, perché Lionel Scaloni, c.t. dell’Argentina, gli ha (ri)messo gli occhi addosso da un po’, tanto che il suo è uno dei nomi caldi per le prossime convocazioni dell’Albiceleste in vista delle due partite in programma contro Cile (4 giugno) e Colombia (7)
Lazio, Zaccagni: “Il derby cambia l’umore della città”

Il capitano della Lazio, Mattia Zaccagni, è stato protagonista di un’intervista per la rubrica “Champions of Made in Italy” della Lega Serie A. Tra i vari argomenti affrontati, non poteva mancare un riferimento al sentitissimo derby della Capitale. Zaccagni ha sottolineato quanto il clima attorno a questa sfida sia unico e particolarmente intenso: “Qui il calcio è molto sentito, come nel resto d’Italia, ma con un qualcosa in più. Sembra come se quello che facesse un calciatore – riporta Lalaziosiamonoi – in una partita cambi l’umore di una città. Basti pensare che un mese prima mi iniziano a fermare per il derby.”
Il numero 10 biancoceleste ha descritto anche l’atmosfera che si respira all’interno del centro sportivo nei giorni precedenti alla partita, dove tutto cambia: “Quando arrivi al centro sportivo ti accorgi se ci sarà un derby a breve. C’è tensione, un’aria diversa, abbastanza pesante. La partita è molto sentita e quindi la sentiamo anche noi.”
Ndicka: “Mi sento bene mentalmente e fisicamente. Dovevo adattarmi alla Serie A”

Anche Evan Ndicka, oltre a Florent Ghisolfi, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di BFM RMC. Queste le sue parole:
“Mi sento bene mentalmente e fisicamente. Anche l’anno scorso, ma come ha detto Ghisolfi, era il tempo di adattarmi alla Serie A, il gioco è diverso nell’uno contro uno, in Germania è più una questione di zona, c’è molto più spazio. Qui sei molto meno sollecitato, quindi era il momento di fare il passo in avanti”.
Raccontaci le differenze che hai riscontrato quando sei arrivato qui, sul campo.
“Qui sei molto meno sollecitato che in Germania. In Germania il gioco è molto più diretto. Corri molto di più. Come difensore centrale, in alcune partite facevo forse 11 o 11,5 km”.
11 chilometri, 11 chilometri. Per un difensore centrale è molto.
“Per un difensore centrale può succedere. C’è molta più intensità. Qui invece l’intensità è minore. Le squadre interrompono molto il gioco. Ci vuole un po’ più di concentrazione. Sei molto più vicino alla porta. È tutto questo che fa sì che poi, in alcune partite, il lavoro è molto più individuale, dipende dal singolo giocatore. È questo che mi ha permesso di capire un po’ tutto. Ci è voluto un po’ di tempo, ma va bene così”.
Ghisolfi: “La Roma è diversa, per la gente è famiglia. Cerchiamo un mix di identità e distacco”

Il direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi, ha rilasciato una lunga intervista a BFM RMC. Queste le sue parole:
A Roma hai trovato qualcosa che non avevi capito quando eri a Nizza, quando giocavi a Bastia, nella tua carriera di calciatore e dirigente?
“Sto scoprendo un calcio diverso, perché l’Italia è davvero diversa dalla Francia. Al di là dell’Italia, penso che la Roma, oltre alla città che è semplicemente eccezionale, sia un club diverso. Qui c’è una passione incredibile, sia nel calcio in generale che in tutti i settori, in particolare nei media come voi. La Roma è qualcosa di veramente diverso, una grande passione. È una famiglia per la gente di qui. È davvero eccezionale”.
La passione la conoscevi bene, dato che è proprio a Lens che ti sei rivelato al grande pubblico e che ti ha reso un direttore sportivo ricercato all’estero, immagino sia stato soprattutto grazie al tuo lavoro lì.
“A Lens c’è passione, è un club estremamente popolare, lo stadio è pieno e quando abbiamo ottenuto il successo che hai ottenuto lì, hai sentito l’affetto della gente. È difficile spiegare la differenza tra ciò che hai vissuto a Lens e qui in termini di atmosfera. Qui la città è più grande e allo stesso tempo, a volte, sembra un piccolo villaggio. Senza sminuire i club che ho conosciuto, ad esempio il Lens, che è un club magico, ma la Roma è qualcosa di speciale. Penso che bisogna viverlo per crederci davvero e capirlo. È qualcosa di incredibile. È una passione che consuma le persone. Penso che qui in Italia tutti abbiano una squadra del cuore e a Roma è davvero impressionante”.
Eppure è una squadra che non vince.
“Penso che sia anche una causa-effetto, perché c’è una tale passione che rende tutto difficile. Rende difficile lavorare in questo club, rende difficile creare un progetto stabile, poter lavorare a lungo termine. È proprio quello che stiamo cercando di fare in questo momento, in questo momento. Quindi ci vuole molta serenità, calma e solidarietà. Controllare una passione, no. È difficile, sì. Per sua natura, non si può controllare. Penso che sia giusto dimostrare alle persone che siamo qui per costruire qualcosa e per farlo partendo dalle fondamenta. Il nostro lavoro non dà frutti domani. Non si fa in pochi giorni, ma bisogna far capire che stiamo dando il meglio per il club, soprattutto far capire che siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo nel lavorare per questo club. E ogni mattina ci alziamo con la responsabilità di rendere felici le persone. Perché quando perdiamo, vediamo che non siamo lontani dal disastro. E questo è un ulteriore punto di forza. È un’esigenza forte, ma un’esigenza che, personalmente, mi piace, perché ti spinge a superare te stesso, a dare il meglio di te”.
Sul lavoro fatto con Ranieri.
“Vogliamo fare un giusto mix. Oggi abbiamo davvero una forte identità, dato che Claudio (Ranieri) conosce la vita, conosce il club, conosce la città. Porta molta serenità, la consapevolezza del proprio ruolo. Io sono straniero, sono francese, ma nel mio modo di fare, nei miei valori, l’identità è molto importante, il senso di appartenenza. È qualcosa che cerchiamo di mescolare. Abbiamo anche fatto tornare persone che hanno questa identità. Federico Balzaretti, che ha lavorato anche un po’ in Francia, è con noi oggi. Cerchiamo di costruire con persone competenti un mix di identità e anche un mix di distacco, perché senza distacco non si ha la freddezza necessaria per lavorare”.
Sulle difficoltà e le prossime sfide.
“Sono arrivato in una situazione un po’ complicata. Ci sono stati alti e bassi, diciamo che c’è stata una grande tempesta, ma la scelta di Claudio è stata molto importante. Da quando Claudio è arrivato, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Sono 17 partite che non perdiamo. Siamo qui, ma d’altra parte sappiamo da dove veniamo. Questa è la prima cosa. Abbiamo fame. Penso di percepire una certa freschezza. Non sento una squadra esausta. Sono pronti. È vero che abbiamo partite importanti, ma penso che siamo pronti, che siamo freschi. Sì, l’obiettivo è fare il meglio possibile”.
Roma, Koné resta incedibile: nessun contatto con il PSG

La stagione volge al termine e le squadre iniziano a focalizzarsi sul calciomercato. Tra i protagonisti più in vista nella rosa della Roma, in un’annata che non è stata priva di difficoltà, c’è sicuramente Manu Koné. Il centrocampista, acquistato per meno di 20 milioni di euro dal Borussia Monchengladbach, ha attirato l’interesse di numerosi club europei, tra cui il PSG. Tuttavia, secondo quanto riportato da Fabrizio Romano su X, al momento non ci sono stati contatti ufficiali tra le parti. Per la Roma, Koné è un elemento chiave e verrà al centro del progetto che prenderà forma in estate con il nuovo allenatore.
https://x.com/FabrizioRomano/status/1915484316815024296?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1915484316815024296%7Ctwgr%5Eb910a6933dec0df1b2062521b059e4740e3d085d%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Flaroma24.it%2Fmercato%2Fmercato-mercato%2F2025%2F04%2Fcalciomercato-roma-nessun-contatto-tra-il-psg-e-kone-per-i-giallorossi-e-incedibile
Ancelotti di nuovo in pole per la panchina del Brasile: nuovi contatti in corso

Carlo Ancelotti è tornato a essere il principale candidato per la guida della nazionale brasiliana. Secondo quanto riferito da ESPN Brasil, la Federcalcio brasiliana (CBF) ha ripreso i contatti con l’entourage del tecnico italiano, dopo l’esonero di Dorival Júnior, che non ha mai nascosto la sua preferenza per l’ex allenatore del Real Madrid.
La posizione di Ancelotti a Madrid sarebbe diventata incerta dopo l’eliminazione dalla Champions League, e la finale di Copa del Rey di sabato contro il Barcellona potrebbe essere cruciale per il suo futuro. Una possibile sconfitta potrebbe accelerare la separazione dal club spagnolo e aprire uno spazio per il suo arrivo sulla panchina del Brasile.
Alcuni intermediari si troverebbero già a Madrid per avviare i colloqui con i rappresentanti di Ancelotti, ma la CBF ha precisato di non aver inviato ufficialmente emissari in Europa. Nonostante ciò, la Federcalcio brasiliana è determinata a nominare il nuovo commissario tecnico in vista delle qualificazioni ai Mondiali di giugno, e Jorge Jesus resta una delle alternative in caso di mancato accordo con l’allenatore italiano.
Mauro Baldissoni verso il ritorno nel calcio: tratta la cessione del Monza per conto di un fondo americano
Secondo quanto riportato da Il Cittadino di Monza, Mauro Baldissoni – già figura di spicco nella Roma durante la gestione Pallotta – potrebbe presto tornare sulla scena del calcio italiano, questa volta nelle vesti di mediatore per conto di un fondo d’investimento americano interessato all’acquisizione dell’AC Monza. La trattativa con Fininvest, attuale proprietaria del club brianzolo, sarebbe ormai in fase avanzata, con un’intesa preliminare già raggiunta per la cessione di circa il 70% delle quote societarie. L’obiettivo finale resterebbe comunque il passaggio dell’intero pacchetto azionario.
Nonostante i conti in rosso del Monza, l’interesse da parte degli investitori è concreto. Un altro aspetto rilevante dell’operazione sarebbe la conferma di Adriano Galliani nel suo doppio ruolo di Amministratore Delegato e Vicepresidente: il dirigente, figura storica del calcio italiano, resterebbe al timone operativo della società anche sotto la nuova proprietà, collaborando direttamente con il gruppo rappresentato da Baldissoni. Al momento, da parte di Fininvest non sono giunti commenti ufficiali.
Roma, occhi su Hudson-Odoi: duello con Napoli e club di Premier per l’esterno del Forest
Con l’estate alle porte e il calciomercato pronto a entrare nel vivo, in casa Roma l’attenzione non è rivolta solo alla scelta del nuovo allenatore, ancora avvolta nel mistero. Inizia infatti a prendere forma la lista dei possibili obiettivi per rinforzare la rosa. Tra i nomi emersi, secondo quanto riportato da Sky Sports News, c’è quello di Callum Hudson-Odoi.
L’attaccante inglese, cresciuto nel Chelsea e con un’esperienza al Bayer Leverkusen, è attualmente in forza al Nottingham Forest. Sul giocatore classe 2000 ci sarebbe l’interesse anche del Napoli e di due squadre di Premier League. Il suo contratto, in scadenza nel 2026, sarebbe oggetto di trattativa per un eventuale prolungamento da parte del club inglese.
Candela: “Venni a Roma senza esitare. Champions? Difficile”

Vincent Candela, ex difensore della Roma con cui ha vinto lo scudetto nel 2001 e in cui ha militato tra il 1997 e il 2005, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio TV Serie A, nella rubrica di “Storie di Serie A”. Tra i temi toccati, la sua Roma, oltre a quella attuale. Ecco le sue parole:
Come ti ha trovato la Roma?
“Avevo giocato la Coppa Uefa contro l’Inter, avevo fatto le Olimpiadi con la Francia nel ’96 e poi ho esordito nel ’97. Già lì la Roma mi aveva notato. Avevo due squadre importanti in Francia che mi volevano, il Marsiglia e il PSG. Senza esitare sono andato alla Roma perché la Serie A era il campionato più bello per me.
L’allenatore che ti plasma è Zeman. La Roma si stava formando verso lo scudetto?
“Sono arrivato con Bianchi ma abbiamo fatto poco. Con Zeman due anni belli ma difficili. Sulle ripetute, sul lavoro senza pallone. Ogni giorno troppi schemi, spesso litigavamo. Ma Zeman fa giocare le squadre che è una meraviglia. Mi ha insegnato molto sia tatticamente sia su come allenarmi. Io corro poco, ho un buon senso della posizione, fa parte di me. Zeman su questo aspetto mi ha dato tanto”.
Come vi ha cambiato Capello?
“È stato il mio allenatore, ho fatto con lui 5 anni. Insieme al presidente si è portato la Roma sulle spalle. Il primo anno vince la Lazio, poi arrivano Batistuta e Samuel. Capello mi ha dato molta fiducia, era un sergente ma sapeva prendermi. Davo il 300% con lui”.
La prima cosa che ti ha colpito di Totti?
“Neanche arrivava la palla e già sapeva cosa fare. La sua velocità di pensiero è impressionante.”
Lo Scudetto?
“L’anno dello Scudetto avevamo la consapevolezza di essere forti. Eravamo un gruppo spettacolare, c’erano i titolari e la panchina che era al nostro servizio e viceversa”.
Che ricordo hai di Sensi?
“Era romanista, innamorato di questa squadra. Gli ho sempre detto che aveva fatto bene a spendere tanti soldi. Ne ha persi tanti, ma ha vinto a Roma”.
Potevate vincere di più?
“Ho sempre pensato che l’ambiente giallorosso fosse fantastico, avere 80.000 persone allo stadio era motivo di orgoglio. Avremmo potuto vincere di più in quegli anni ma c’erano tante squadre forti, non penso che non abbiamo vinto per la pressione dei tifosi. L’anno dopo lo Scudetto mancava Batistuta, il gruppo non era più perfetto, erano andati via tante persone che erano in panchina”.
Il momento di lasciare Roma?
“Non è stato semplice, è stato un momento particolare ma era giusto. A dicembre decisi con Baldini di lasciare lo stipendio e andare gratis all’estero, al Bolton. Uno delle poche cose per cui ho dei rimpianti. Dovevo riflettere e pensarci di più”.
Sull’essere rimasto a Roma.
“Tengo molto alle mie radici francesi ma Roma mi ha dato tanto e le mie quattro figlie sono nate all’Isola Tiberina. Forse per ricompensare quello che mi ha dato Roma, dove sono cresciuto come uomo. La gente mi ha fatto e mi fa sentire importante”.
Su Ranieri e Angelino.
“Da quando è arrivato ha fatto quasi un filotto. Ora lottiamo per l’Europa quando prima non dico che stessimo per retrocedere ma quasi. Non siamo da Scudetto ma da 4/5° posto e ce la possiamo giocare con tutti, Ranieri ha svolto un lavoro straordinario ma non è un miracolo. La squadra c’è. Ci sono giocatori interessanti come Angelino che mi piace. Tecnicamente è bravo, va a cercare il dribbling, il cross giusto, non ha paura di rischiare. Lui è veramente importante per il club”.
La Champions?
“Difficile, contro le big abbiamo vinto solo contro la Lazio. Ora ci sono Inter e Fiorentina, ma è giusto fare il massimo, anche per l’Europa League”.
Inter, Dumfries e Zielinski puntano la Roma. Thuram il Barcellona

Per la sfida di domenica contro la Roma, l’Inter dovrà fare a meno degli squalificati Mkhitaryan e Bastoni, che si aggiungono all’indisponibilità di Marcus Thuram; il francese, secondo quanto riportato da Sky Sport, dovrebbe tornare a disposizione per la semifinale di andata contro il Barcellona. Inzaghi, quindi, punta, per la sfida ai giallorossi, sui rientri di Dumfries e Zielinski. L’obiettivo è quello di rialzare subito la testa dopo la sconfitta, con conseguente eliminazione dalla Coppa Italia, nel derby di ieri.
Dybala protagonista anche fuori dal campo: a Madrid posa con Duplantis con la sua celebre “Mask” – FOTO

Non solo gol e giocate in campo: Paulo Dybala si conferma icona anche nel mondo dello sport internazionale. L’attaccante della Roma ha preso parte alla venticinquesima edizione dei Laureus World Sports Awards, andata in scena a Madrid, un evento che ogni anno riunisce le eccellenze dello sport mondiale per celebrare traguardi e talento.
La Joya era presente insieme alla moglie Oriana Sabatini e ha colto l’occasione per incontrare diverse stelle dello sport. Tra questi anche Armand Gustav Duplantis, detto Mondo, primatista mondiale del salto con l’asta, fresco vincitore del premio come “Sportivo dell’anno”. Il momento più simpatico? Una foto diventata virale sui social in cui Duplantis e Dybala posano insieme mimando la celebre Dybala Mask, il gesto che l’argentino sfoggia dopo ogni rete.
Una scena che unisce calcio e atletica, sottolineando ancora una volta il carisma del numero 21 giallorosso, capace di lasciare il segno anche fuori dai campi da gioco.
Mercato Roma: punti fermi e strategie per il futuro
Pagine Romaniste (F. Ingrosso) – La Roma si prepara a un mercato estivo importante, puntando a mantenere i giocatori chiave che rappresentano il presente e il futuro del club. In casa giallorossa, la priorità è la stabilità, anche se dovranno valutare alcune cessioni, specialmente senza un piazzamento in Europa.
Le certezze del club
Claudio Ranieri ha già ottenuto il rinnovo di Dybala e Paredes, mentre Svilar è molto vicino alla firma di un nuovo contratto, nonostante le offerte di altri club. La volontà è di mantenerlo a Trigoria, considerando le sue ottime prestazioni.
Ndicka, uno dei migliori difensori del campionato, non ha intenzione di lasciare la Roma, anche se il club dovrà ricevere offerte tra i 40 e i 50 milioni per convincere Friedkin a cederlo, ma nessuno lo prevede. Per Koné, acquistato per circa 18 milioni, la società cerca di convincerlo a restare, anche se sogna la Premier League.
La Roma non ha intenzione di svendere i propri pezzi pregiati. Svilar, ad esempio, potrebbe ricevere un’offerta di circa 3,5 milioni per il rinnovo, ma si punta a trovare un accordo soddisfacente. La società mira a mantenere i giocatori chiave e a rafforzare la rosa senza perdere di vista l’obiettivo di competitività futura.
Lecce in lutto, scompare Graziano Fiorita: rinviata Atalanta-Lecce – FOTO

Una tragedia ha colpito in queste ore il Lecce e tutto il mondo del calcio italiano. Durante il ritiro della squadra a Coccaglio, in vista della sfida contro l’Atalanta, è stato ritrovato senza vita Graziano Fiorita, fisioterapista del club salentino. Aveva soltanto 38 anni. La notizia ha sconvolto profondamente l’ambiente giallorosso, che ha subito interrotto ogni attività e deciso di tornare a Lecce.
La partita con l’Atalanta, inizialmente prevista per domani, è stata ufficialmente rinviata. Il club ha diffuso una nota nella quale esprime tutto il proprio dolore e vicinanza alla famiglia: “In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità, nel quale ogni parola sarebbe superflua, il club può solo stringersi intorno alla moglie Azzurra ed ai figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, alla mamma Francesca ed ai familiari tutti”.
Fiorita era una figura storica per il Lecce, avendo lavorato per oltre vent’anni al fianco della squadra. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme nello staff, tra i calciatori e in tutta la comunità sportiva.
Inter-Roma, sarà Fabbri l’arbitro del match: al VAR Di Bello

Manca sempre meno al fischio d’inizio di Inter-Roma, sfida di cartello valida per la corsa all’Europa e potenzialmente decisiva anche per le sorti dello Scudetto per i nerazzurri. La Lega Serie A ha ufficializzato la designazione arbitrale per il match di domenica 27 aprile (ore 15), affidando la direzione dell’incontro a Michael Fabbri della sezione di Ravenna.
Per Fabbri sarà la quarta direzione stagionale con la Roma, che con il fischietto romagnolo vanta un bilancio complessivo di 8 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte in 17 precedenti. L’ultimo incrocio risale a febbraio scorso, in occasione del pareggio casalingo contro il Napoli (1-1). Ad aiutare Fabbri ci saranno gli assistenti Costanzo e Passeri, con Marinelli nel ruolo di quarto uomo.
Al VAR è stato designato Marco Di Bello, supportato dall’AVAR Piccinini. Un team esperto per una partita dal peso specifico elevato, che promette emozioni e che verrà giocata in un clima acceso, nonostante l’assenza dei tifosi giallorossi sugli spalti di San Siro.