Il futuro di Sem Steijn potrebbe essere ancora in Olanda. Secondo quanto riporta il quotidiano Algemeen Dagblad, il Twente, proprietario del cartellino, avrebbe raggiunto un accordo per il trasferimento con il Feyenoord. Costo dell’operazione: circa 13 milioni di euro. Il centrocampista sta dominando la classifica marcatori in Eredivise e sarebbe un giusto profilo per rinforzare la mediana giallorossa. Il club di Rotterdam, però, non vuole perdere tempo ed è pronto a offrire un pluriennale al classe 2001 per anticipare la concorrenza.
Pizzaballa: “Se mio cugino diventa Papa, gli regalerò la mia figurina. Herrera? Voleva che giocassimo alti”
Tra i candidati alla successione di Papa Francesco c’è anche Pierbattista Pizzaballa, parente dell’ex portiere della Roma, Pier Luigi. L’estremo difensore, noto per la sua mancanza nell’album delle figurine Panini nella stagione 1963/1964, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:
Restando in tema, da giorni si parla di un altro Pizzaballa: Pierbattista, il cardinale.
“Ho sentito dire che è tra i papabili. Ci siamo conosciuti di persona qualche anno fa, era a Bergamo per una conferenza e abbiamo fatto una chiacchierata. La prima cosa che mi ha detto è stata: “Finalmente conosco il vero Pizzaballa”.”
Lui, in un’intervista al Corriere del 2019, aveva confermato la parentela.
“Mio padre era originario di Spriano, un paesino attaccato a Cologno al Serio, dove è cresciuto Pierbattista. Può essere che abbia avuto un legame di parentela con il papà del cardinale. Probabilmente erano cugini alla lontana, non ne siamo sicuri. Ma un’altra certezza ce l’ho”.
Dica.
“Neppure lui ha mai trovato la mia figurina. Lo ha raccontato nella stessa intervista”.
Sessant’anni dopo è arrivato il momento di svelare il mistero: perché la sua figurina era introvabile?
“Ero all’Atalanta, stagione 1963/1964. Stavamo tornando dalla trasferta di Lisbona contro lo Sporting per una partita di Coppa delle Coppe. Avevo subìto un infortunio al gomito e mi ricoverarono all’ospedale di Verona. In quei giorni il fotografo passò a scattare le foto in ritiro, io non c’ero. Nessuno se ne accorse, giocavo poco. Quando l’anno successivo sono diventato titolare, la Panini controllò gli scatti in archivio e si accorsero che il cartoncino non c’era. Andarono in stampa senza la mia figurina”.
Poi com’è finita?
“Le persone notarono che gli album erano tutti incompleti, mancava la mia faccia. Allora furono fatte delle repliche con la nuova divisa”.
Lo sa che sul web la figurina di quella stagione è arrivata a costare centinaia di euro?
“A casa ne ho tantissime, grazie a questo famoso caso ho conosciuto i dirigenti della Panini che me ne hanno fornite un po’. Le regalo ai bambini delle scuole calcio. Una però è originale, io stesso l’ho ricevuta dopo sessant’anni”.
Di Coppa Italia ne ha conquistata un’altra con la Roma nel ’69, c’era Helenio Herrera in panchina.
“Voleva che giocassimo alti, il suo “taca la bala” ripetuto in continuazione, raddoppiare e triplicare l’avversario in pressing. A Roma riuscì a mettere in panchina una bandiera come Losi, era fissato con la bilancia e col cibo. Ci pesava, se avevamo preso anche un chilo, la domenica restavamo fuori. Potevamo mangiare soltanto insalata e carne, dopo dieci minuti dovevamo alzarci dalla tavola”.
Presto potremmo ritrovarci a parlare anche di un altro Pizzaballa.
“Magari stavolta gli regalo la mia figurina”.
Ghisolfi sul futuro: “Se non sarò all’altezza, andrò via”

Parole forti e cariche di responsabilità quelle di Florent Ghisolfi, attuale responsabile dell’area tecnica della Roma, che ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dell’emittente francese RMC Sport. Il dirigente francese, arrivato nella Capitale con l’obiettivo di rinnovare l’organizzazione sportiva del club, ha parlato con grande franchezza del suo ruolo e del percorso intrapreso.
“Sono stato accolto molto bene a Roma, anche se a volte le richieste sono un po’ folli”, ha ammesso Ghisolfi, che poi ha ribadito tutta la sua determinazione: “Voglio dimostrare di meritare questa opportunità. Se il mio lavoro non sarà all’altezza, me ne andrò”.
Nonostante alcune difficoltà iniziali, legate soprattutto agli ultimi acquisti del mercato invernale, tra cui Rensch, Gourna-Douath, Salah-Eddine e Nelsson, il dirigente invita a guardare al futuro con pazienza: “Oggi tante cose non si vedono, ma spero che presto diano i propri frutti. Il nostro è un lavoro a medio termine. Voglio strutturare un’organizzazione forte, che funzioni anche senza di me”.
Ghisolfi ha poi espresso il desiderio di legarsi a lungo al club giallorosso: “Se riuscirò a restare dieci anni alla Roma, sarò l’uomo più felice del mondo”. Un messaggio chiaro, rivolto sia ai tifosi che alla società: costruire richiede tempo, visione e fiducia.
Trigoria, giallorossi a lavoro verso l’Inter: ancora out Nelsson, ok Saud
Prosegue a Trigoria la preparazione della Roma in vista dell’attesa sfida contro l’Inter, in programma domenica alle 15:00 a San Siro. I giallorossi vogliono arrivare al meglio all’appuntamento con la capolista, fondamentale nella corsa a un piazzamento Champions. Dalla seduta odierna arrivano indicazioni importanti per Claudio Ranieri, alle prese con gli ultimi dubbi di formazione.
La squadra si è ritrovata questa mattina al centro sportivo Fulvio Bernardini, dove si è rivisto in gruppo Saud Abdulhamid. Il terzino, già in ripresa nei giorni scorsi, ha lavorato regolarmente con i compagni, confermando il pieno recupero. Resta invece fermo Victor Nelsson: il difensore non ha ancora smaltito i problemi fisici e la sua presenza per la trasferta milanese resta altamente improbabile.
Una situazione che obbliga lo staff tecnico a valutare alternative difensive, in una partita che si preannuncia ad alta intensità contro un attacco tra i più prolifici del campionato.
Fiorentina, tegola Dodò: in ospedale per appendicite, in dubbio contro la Roma
Non arrivano buone notizie in casa Fiorentina in vista del derby toscano contro l’Empoli, in programma domenica. Dopo il successo sul Cagliari, i viola devono fare i conti con un’assenza pesante sulla corsia destra. Oltre al forfait di Moise Kean, anche Dodò sarà costretto a fermarsi.
Il laterale brasiliano è stato ricoverato in ospedale a causa di un’appendicite. La situazione è in fase di valutazione ma l’intervento chirurgico sembra molto probabile, con conseguente stop forzato. Dodò salterà sicuramente il match contro l’Empoli e, con ogni probabilità, anche la semifinale d’andata di Conference League contro il Betis.
Resta in forte dubbio anche la sua disponibilità per la sfida contro la Roma, prevista il prossimo 4 maggio all’Olimpico. Un’assenza che rischia di pesare non poco in un momento decisivo della stagione per la squadra di Palladino.
Amantino Mancini su Inter-Roma: “Sfida apertissima. Ancelotti il sogno per la Roma”

L’avvicinamento al big match tra Inter e Roma continua ad accendersi anche fuori dal campo, con le parole degli ex protagonisti a fare da cornice all’attesa. Tra questi, Amantino Mancini, che ha indossato entrambe le maglie nel corso della sua carriera, ha detto la sua in un’intervista concessa a Il Messaggero, parlando non solo della sfida di domenica ma anche del futuro della panchina giallorossa.
Per l’ex centrocampista brasiliano, la gara di San Siro è tutta da giocare: “Inter-Roma sarà una partita apertissima. Entrambe hanno motivazioni forti e organici importanti, anche se l’Inter parte leggermente favorita”. Ma è sul futuro della Roma che Mancini si sbilancia maggiormente: “Il mio sogno? Vedere Carlo Ancelotti sulla panchina giallorossa la prossima stagione. Sarebbe l’uomo ideale per far crescere questa squadra”.
Parole che accendono la fantasia dei tifosi romanisti e alimentano i dibattiti in vista di una sfida che, classifica alla mano, potrebbe rivelarsi decisiva per il destino di entrambe le squadre. Ecco l’intervista completa:
Quale è il ricordo più bello che hai con la Roma e con l’Inter?
“Con la Roma ho vissuto tanti bei momenti, penso che i trofei che ho vinto rimarranno per sempre nella mia memoria, così come il gol di tacco nel derby contro la Lazio e anche quello contro il Lione in Champions. Questi momenti non li dimenticherò mai. Con l’Inter invece ricordo con grande gioia lo scudetto vinto nella stagione 2008/2009”.
Come è avvenuto il tuo trasferimento dalla Roma all’Inter? Si è rivelata una scelta giusta?
“In quel momento ero forse l’unico giocatore che poteva essere venduto per permettere alla Roma di fare cassa. La società viveva un momento molto delicato a livello economico e quindi è stata una cessione normale e molto tranquilla”.
Inter-Roma può decidere tanto nella corsa scudetto e in quella Champions, chi vedi favorito domenica?
“Assolutamente si, Inter-Roma può decidere la corsa scudetto ma anche un posto in Champions. Spero che la Roma possa ottenere questo traguardo del piazzamento in
Champions. Sono due squadre che stanno giocando bene, anche se l’Inter sta avendo un calo fisico. Entrambe hanno davanti un obiettivo importante, i nerazzurri lo scudetto, i giallorossi la zona Champions. Sarà una partita apertissima”.
Pensi che l’Inter possa arrivare in fondo al campionato e alla Champions?
“Penso che l’Inter in questo periodo stia soffrendo un pò fisicamente ma è anche normale perché ha giocato tantissime partite tra campionato, Coppa Italia e Champions
League. Affronterà un Barcellona molto forte che gioca bene a calcio, mi auguro che possa arrivare in fondo, non sarà facile. Dovranno essere bravi i calciatori a capire i momenti e a gestire le energie tra campionato e Coppa”.
La Roma di Ranieri ha possibilità di centrare il posto in Champions o sarebbe un miracolo? L’obiettivo realistico ad oggi qual è?
“Io vedo la Roma veramente in lotta netta per poter arrivare in Champions, la squadra è in crescita e ha avuto un netto miglioramento nel momento cruciale del campionato. Penso che lo può fare, è difficile perché ha un calendario pesante ma quello che la squadra sta facendo fino ad ora mi lascia ben sperare. Me lo auguro, un posto in Champions sarebbe davvero importante. Faccio il tifo per loro. Inter, gli ingredienti per uscire dalla (mini) crisi:
Dumfries, Thuram e zero turnover”.
All’Inter hai avuto come allenatore Mourinho, ti sarebbe piacuto averlo come allenatore già prima alla Roma?
“Ho avuto mister Mourinho all’Inter, mi sarebbe piaciuto averlo anche a Roma. E’ un top allenatore, un campione, dove è andato ha vinto e quindi devo dire che mi piace molto come personaggio”.
Chi ti piacerebbe vedere sulla panchina della Roma il prossimo anno per sostituire Ranieri?
“Vorrei un allenatore di peso, tipo Ancelotti, un profilo che conosce l’ambiente e che ha vinto tantissimo in carriera. Bisogna aspettare, la Roma ora deve concentrarsi sul finire bene questa stagione e poi ci sarà tempo per pensare al prossimo allenatore”.
Inter-Roma, sfida d’alta quota: probabili formazioni e dove vederla
A San Siro va in scena una delle partite più attese della 34^ giornata di Serie A: Inter-Roma, in programma domenica alle 15:00. Un match che promette spettacolo e tensione, con entrambe le squadre ancora in corsa per obiettivi importanti. L’Inter, reduce da una stagione solida, vuole blindare il primato e difendersi dal ritorno del Napoli. La Roma, invece, è in piena lotta per un posto nella prossima Champions League.
Simone Inzaghi dovrà fare i conti con alcune assenze pesanti: fuori Thuram, oltre agli squalificati Bastoni e Mkhitaryan. Buone notizie, però, sul fronte recuperi: possibile rientro per Zielinski e Dumfries, mentre dovrebbero partire titolari Sommer, Acerbi, Carlos Augusto e Calhanoglu. In attacco spazio alla coppia Arnautovic–Lautaro Martinez.
Dall’altra parte Claudio Ranieri, che ha perso Nelsson per infortunio, sembra intenzionato a confermare in blocco l’undici visto contro il Verona. L’unico vero ballottaggio è tra Baldanzi e Pellegrini per affiancare Soulé sulla trequarti alle spalle di Dovbyk.
Probabili formazioni
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, De Vrij; Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Augusto; Taremi, Martinez. Allenatore: Inzaghi.
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Cristante, Angeliño; Soulé, Pellegrini; Dovbyk. Allenatore: Ranieri.
Dove vedere Inter-Roma:
La partita sarà visibile in esclusiva su DAZN, accessibile tramite app da smartphone, tablet, smart TV o PC.
Parolo: “Ho visto Roma-Liverpool con la maglia di Gerrard: l’ho vissuta malissimo ” – VIDEO
Marco Parolo, ex Lazio e commentatore di DAZN, è stato ospite della radiotelevisione svizzera, RSI Sport, parlando dei suoi anni in biancocelesti e raccontando alcuni aneddoti in merito alla rivalità con la Roma, che fanno intuire quanto in casa Lazio si guardi a tutto ciò che riguarda i giallorossi. Le sue parole:
“I magazzinieri della Lazio, quando perdeva la Roma, mettevano nel loro spogliatoio le radio romaniste per godere delle critiche che subivano i romanisti e godevano di quello. Il laziale metteva le radio romanista in macchina per sentire tutto.e godeva.
Per capire la rivalità, semifinale di Champions della Roma contro il Liverpool: nella gara di ritorno, gli inglesi hanno svolto la rifinitura a Formello e tutti i magazzinieri sono andati a caricarli. Io mi sono fatto portare da Lucas Leiva la maglia di Gerrard, il mio idolo. E, per farvi capire quanto fossi immerso, ho visto la gara con la maglia di Gerrard, a casa mia, in cucina, sudando freddo sperando la Roma non andasse in finale perché sapevo cosa avrebbe comportato per tutto l’ambiente. La finale, tra l’altro, sarebbe stata il 26 maggio, il giorno in cui la Lazio aveva vinto la Coppa Italia contro la Roma e si sarebbe ribaltata la storia. L’ho vissuta malissimo”
Mercato, non solo Hudson-Odoi: il sogno è Anderson del Nottingham Forest
Il Messaggero – Florent Ghisolfi pensa già al futuro. Il mercato si avvicina e il ds francese è già al lavoro per migliorare la rosa. Fari puntati sulla Premier League in particolar modo sul Nottingham Forest. Occhi sull’ala sinistra Hudson-Odoi, ma il sogno di mercato è Anderson. Il centrocampista inglese con cittadinanza scozzese è valutato oltre 35 milioni di euro e Ghisolfi lo segue da diversi mesi. In estate i giallorossi potrebbero incassare un bel tesoretto dalle cessioni. Soldi che possono essere investiti per i nuovi acquisti. Per entrambi i giocatori bisognerà parlare anche con Lina Souloukou. L’ex Ceo della Roma si trova al momento al Nottingham Forest.
Evan non si ferma mai. Shomu insidia Dovbyk
Il Corriere dello Sport (L. Scalia) – Evan N’Dicka, nonostante qualche difficoltà con Sarr nell’ultima partita, giocherà titolare contro l’Inter. Ranieri punta forte su di lui, che non ha saltato una partita in campionato, Coppa Italia ed Europa League (a parte una assenza per influenza). Un minutaggio enorme, al quale si aggiungono anche le partite con la Costa d’Avorio. Qualche sbavatura è comprensibile, ma Ranieri si affida a lui e a Mancini in difesa. In difesa, ballottaggio tra Celik e Hummels, con il turco favorito.
Ranieri prepara la sfida di San Siro con l’obiettivo di portare a casa i tre punti. Sta provando il 3-5-2 con un centrocampo folto e robusto, composto da Cristante, Paredes e Koné, per specchiarsi con l’Inter. Per per non essere in inferiorità numerica a centrocampo. Come a Parma, dove Gourna-Douath marcava Bemabé, stavolta toccherà limitare Calhanoglu, uno dei migliori centrocampisti del campionato. Qualcuno (forse Koné) si sacrificherà per fermare il numero 20 nerazzurro, motore della manovra insieme a Barella. Difficoltà altissima rispetto al Tardini. Sulle fasce, Angeliño a sinistra e Saelemaekers a destra.
Dubbio Shomurodov o Dovbyk come punta. Ranieri deciderà all’ultimo. L’uzbeko è in forma dopo Verona e Juventus, e ha segnato all’Inter con il Cagliari l’anno scorso. Dovbyk spinge per un posto e per il primo gol contro una big. L’ucraino sta meglio. Difficile vederli insieme dall’inizio: Soulé è intoccabile e va verso la decima da titolare di fila. L’argentino è il vice Dybala e non l’ha fatto rimpiangere, segnando gol pesanti come quello del derby.
Mezza squadra è sotto esame

Il Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – La Roma si gioca un posto nelle competizioni europee vitali per incassare premi e operare dignitosamente sul mercato vista l’impossibilità di spendere cifre folli per il settlement agreement imposto dall’Uefa. Ma naturalmente a giocarsi il futuro ci sono soprattutto i giocatori.
Il club giallorosso di certo non farà a meno dei suoi pilastri, di quegli elementi imprescindibili che compongono lo scheletro della formazione titolare: Svilar, Mancini, N’Dicka, Angeliño, Koné e Dybala. A loro si aggiungono El Shaarawy e Paredes, che hanno rinnovato il contratto di un anno e resteranno salvo loro future decisioni, Pisilli e Soulé – entrambi il futuro della Roma, più Rensch e Salah-Eddine.
A San Pietro l’omaggio di Roma e Lazio: “È sempre stato vicino ai nostri valori”
Il Messaggero (G. Lengua) – Roma e Lazio si sono unite alle migliaia di fedeli per l’ultimo saluto a Papa Francesco. Prima dei rispettivi impegni in campionato, le due squadre della Capitale hanno organizzato, con il supporto della Santa Sede, una visita in Vaticano. Calciatori e dirigenti hanno così avuto l’opportunità di rendere omaggio al Santo Padre. Nessuna imposizione da parte delle società: chi si sentiva di partecipare al momento di raccoglimento collettivo ha potuto farlo.
Prima i giallorossi, che in mattinata hanno varcato Porta del Perugino con il pullman brandizzato della società. Sono entrati intorno alle 10 e sono usciti trenta minuti dopo. Lo stesso ha fatto la Lazio nel primo pomeriggio, alle 15. In questo caso, a guidare la delegazione c’era il presidente Claudio Lotito. A rappresentare la Roma non è potuto esserci il presidente Dan Friedkin.
Il legame tra il popolo argentino e il Papa affonda le radici in una storia fatta di fede e identità condivisa, ed è diventato ancora più forte con Papa Francesco. È anche per questo che Castellanos e i tre argentini della Roma hanno voluto rendergli omaggio un’ultima volta. Tra loro anche Dybala, che ha avuto modo di incontrarlo sia quando giocava nella Juventus sia più recentemente in giallorosso.
Ranieri a San Siro, l’occasione Special

Il Messaggero (A. Angeloni) – Nemmeno José Mourinho era riuscito a ottenere risultati eccellenti contro le grandi squadre. Tuttavia, un exploit rimane impresso nella memoria: il 1° ottobre 2022, l’Inter ha perso 2-1 contro la Roma nell’ottava giornata di campionato. Quella è stata l’ultima volta in cui la squadra giallorossa ha sconfitto una grande in trasferta. Sono passati quasi mille giorni, precisamente domenica saranno 939. Questo numero riassume perfettamente il percorso della Roma negli ultimi anni, indipendentemente dal fatto che fosse allenata da Mourinho, Ranieri o altri. La Roma si è costantemente classificata al sesto o settimo posto, sempre dietro le grandi squadre.
È vero che Mourinho ha ottenuto due finali di Coppe europee, vincendo anche la Conference League. Tuttavia, in campionato, la Roma ha avuto prestazioni altalenanti nella corsa al posto in Champions League. La squadra ha mostrato momenti di grande forma, ma ha spesso perso terreno nelle fasi cruciali, non riuscendo a competere costantemente con squadre del suo presunto livello. Il percorso di Ranieri, che ha portato la squadra a ottenere risultati impressionanti come diciassette partite senza perdere, è stato positivo, ma rischia di essere vanificato dalle prestazioni dei suoi predecessori, De Rossi (tre punti in quattro partite) e Juric (dieci punti in otto partite). Gli scontri diretti non sono mai stati il punto di forza della Roma.
Inter-Roma destini incrociati, Pellegrini va e Frattesi viene

Il Corriere della Sera (G. Piacentini) – In campo ci sono punti pesanti per l’Europa e per la corsa scudetto, ma fuori si gioca un’altra partita: quella dei destini incrociati. Protagonisti di uno scambio che potrebbe ridisegnare i volti del centrocampo di Roma e Inter sono Lorenzo Pellegrini da una parte e Davide Frattesi dall’altra. Difficilmente il capitano – prodotto del settore giovanile, 227 presenze e 36 gol in serie A con la Roma – troverà spazio dal primo minuto domenica pomeriggio, ma anche in caso di ingresso in campo, quella di San Siro rischia seriamente di essere la sua ultima apparizione in maglia giallorossa in quello stadio. Pellegrini ha un contratto in scadenza nel 2026 e percepisce un ingaggio da top player (circa 4 milioni di euro netti a stagione più bonus). Il rapporto con l’ambiente si è però incrinato da tempo. Il capitano romanista è destinato a partire. E proprio in cambio, a Trigoria, potrebbe tornare Davide Frattesi, valutato oltre 30 milioni di euro dalla dirigenza nerazzurra
Inzaghi, un giorno per il reset

Il Corriere dello Sport (G. Couluccia) – Un giorno di riposo per staccare, ricaricare le pile e mettersi alle spalle le ultime due sconfitte, a partire dal blackout della semifinale di Coppa Italia. L’Inter si ritroverà oggi alla Pinetina dopo la scelta di Simone Inzaghi di concedere ai suoi una giornata di riposo, con l’obiettivo di voltare pagina rispetto alla netta sconfitta contro il Milan e a quella dello scorso weekend in campionato a Bologna. Come risaputo, domenica saranno certamente out gli squalificati Bastoni e Mkhitaryan che saranno rimpiazzati rispettivamente da Carlos Augusto in difesa e Frattesi a centrocampo.
Ma Ranieri a San Siro non vince da 17 anni. Poi 3 pareggi in 9 sfide

Il Corriere della Sera (M. Perrone) – Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan. Le prossime 4 partite, in attesa di chiudere sul campo del Torino, decideranno il futuro (europeo o no?) della Roma. Sono 4 scontri diretti, per una squadra che finora ne ha vinto solo uno su 12: il 2-0 nel derby d’andata. La classifica dei big match tra le prime 9 parla chiaro: la Roma ha conquistato appena 9 punti, solo il Milan (8) ha fatto peggio. Ma da quando è tornato sulla panchina giallorossa il tecnico di Testaccio sarebbe 3°, in piena lotta per lo scudetto: Inter 46, Napoli 45, Roma 44. Dopo un 2-1 con la Juventus nel 2008, firmato da Camoranesi e Trezeguet, in 9 sfide al Meazza ha ottenuto solo 3 pareggi. Tra queste 9 partite ci sono anche le “giocate” con la Roma: conquistò un 1-1 nel 2009, con una zuccata di Vucinic, e un altro nel 2019, con un destro a giro di El Shaarawy ma in mezzo subì 3 ko.
Il Portogallo cambia ct? Se arriva l’offerta Mourinho ora è pronto a dire sì

Il Corriere dello Sport – ll Portogallo nel cuore e forse anche nel destino. José Mourinho ora è totalmente concentrato sulle ultime sei partite del campionato turco per cercare l’impresa di rimontare i cinque punti di distacco dal Galatasaray capolista, ma intanto ascolta inevitabilmente anche le notizie che lo riguardano e che lo indicano come potenziale successore di Roberto Martinez alla guida della nazionale portoghese. E José adesso sarebbe pronto a dire sì. La situazione è piuttosto chiara. Fernando Soares Gomes da Silva, presidente della Federcalcio portoghese, vuole il colpo a effetto per il prossimo Mondiale e ha puntato nuovamente lo Special One.
San Siro per loro: settore chiuso non soltanto ai romani

Ad aumentare la complessità di una partita già di per sé molto difficile ci sarà l’assenza, quasi totale, dei romanisti sugli spalti del Meazza. Come noto, infatti, dopo gli incidenti nel prepartita di Lazio-Roma dello scorso 13 aprile, il Viminale ha vietato ai tifosi della Roma di viaggiare al seguito della propria passione da qui alla fine del campionato.
Come riporta Il Romanista, la novità delle ultime ore, però, è che il Viminale non si è limitato a vietare la vendita ai romani (anche interisti) che volessero seguire la partita dal vivo, arrivando a chiudere direttamente il settore ospiti di San Siro per il match di domenica pomeriggio. Un provvedimento che va a danneggiare tutti quei romanisti che da soli o con il loro Roma Club (tanti ce ne sono il Lombardia e, più in generale, in tutto il Nord Italia) avevano intenzione di sostenere la squadra di Ranieri contro l’Inter, in un appuntamento per loro atteso da tutta la stagione.
La “soluzione” per i romanisti fuori sede sarà quella di comprare biglietti negli altri settori di San Siro, assistendo all’incontro a quel punto in mezzo ai tifosi dell’Inter. Un problema che potrebbe replicarsi in vista delle trasferte di Bergamo e Torino, chiuse come ricordato dal provvedimento del Viminale.
Dalle cessioni possono entrare circa 60 milioni

Il Corriere dello Sport (R. Maida) – Servono soldi per trattenere i giocatori migliori, servono risorse per rinforzare la squadra. La prima speranza della Roma è centrare un piazzamento europeo, che produce ricavi e alimenta prospettive. Ma a prescindere dalla conclusione del campionato, Florent Ghisolfi ragiona sulle operazioni in uscita che possano garantire plusvalenze senza depauperare lo spessore tecnico della squadra. Se tutto gira come vuole la logica, a Trigoria possono entrare senza troppi sforzi circa 60 milioni da cessioni non strategiche. I conti sono presto fatti: in primo luogo la Roma pensa di ottenere i 6,5 milioni dall’Inter che sembra intenzionata a riscattare Zalewski, 8 dal Benfica che comprerà il sorprendente terzino sinistro svedese Dahl, 7-8 da Celik che si è promesso al Fulham da gennaio, 7-8 da Abraham che dovrebbe restare al Milan, 4-5 da Hermoso che torna dal Bayer Leverkusen solo in transito. Altri 22 milioni sono promessi dal Sunderland per Enzo Le Fée.
Roma, Ghisolfi lavora alle cessioni. Ancora lontano il rinnovo di Svilar
La Repubblica (M. Juric) – In attesa dell’annuncio del nuovo allenatore da parte di Dan Friedkin e con l’Europa da conquistare sul campo, a partire dalla partita di domenica con l’Inter, il team del ds Ghisolfi ha iniziato a lavorare per la prossima stagione. La Roma in questo momento ha un tesoro ben definito: Ndicka, Koné e Svilar sono i leader su cui costruire la squadra del futuro. Ma allo stesso tempo sono i calciatori più appetiti sul mercato. Valgono oltre cento milioni, una cifra che risolverebbe non pochi problemi ai conti giallorossi. Nessuno alla Roma vuole smontare l’ossatura della squadra, ma i conti sono in rosso. E lo saranno per le prossime due sessioni di mercato. Nessuno dei tre calciatori è sul mercato, ma eventuali offerte dovranno essere almeno ascoltate. Il tema più spinoso resta quello attorno a Svilar. La situazione rinnovo non ha avuto grandi sviluppi dopo i contatti delle scorse settimane. La richiesta di 4 milioni annui è ancora lontana dall’offerta giallorossa, nonostante i recenti rialzi.