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Dovbyk-Shomurodov, una partita in pareggio

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UDINE, ITALY - JANUARY 26: Artem Dovbyk of AS Roma during the Serie A match between Udinese and AS Roma at Stadio Friuli on January 26, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Corriere della Sera (G. Piacentini) – Claudio Ranieri deciderà la formazione solo poche ore prima della partita contro l’Inter (domenica alle 15, diretta su DAZN), ma il ballottaggio tra Artem Dovbyk ed Eldor Shomurodov è già un tema caldo a Trigoria.

La scelta del centravanti è cruciale per la corsa scudetto dell’Inter e per quella europea della Roma. Se a inizio stagione sembrava impensabile, le recenti prestazioni e le parole di Ranieri (“Deve dare di più, non sono soddisfatto”) lasciano pensare che la decisione non sia scontata.
Dovbyk ha segnato 16 gol in tutte le competizioni, 7 nel 2025, quasi tutti decisivi, ed è stato premiato come miglior calciatore della Lega Serie A di marzo. Le sue sette reti sono arrivate in 1.200 minuti, con una media di una rete ogni 171’.
Shomurodov, invece, è in crescita: 5 gol nel 2025 (su 7 totali), tutti su azione e in partite importanti. Ha segnato contro Eintracht Francoforte e Athletic Bilbao in Europa League, e contro Monza, Juventus e Verona in campionato. Con 816 minuti giocati (spesso entrando dalla panchina), segna ogni 163’: meglio di Dovbyk.

La scelta di Ranieri dipenderà dal tipo di partita che vorrà impostare.
Dovbyk garantisce fisicità e continuità, Shomurodov è più mobile e vive un momento di forma. Entrambi faranno coppia con Soulé, il giocatore più in forma della Roma, che agirà da seconda punta nel probabile 3-5-2. Non è da escludere l’idea di schierare sia Dovbyk che Shomurodov, ma in questo caso Soulé verrebbe spostato sulla fascia o in panchina. Una soluzione d’emergenza che rischierebbe di sacrificare l’uomo più in forma. La palla passa a Ranieri, con l’Europa che chiama e la Roma che ha bisogno di un bomber vero.

Svilar, N’Dicka e Koné: ecco gli incedibili

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ROME, ITALY - JANUARY 05: Mile Svilar and Artem Ndicka of AS Roma compete for the ball with Boulaye Dia of SS Lazio during the Serie match between Roma and Lazio at Stadio Olimpico on January 05, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Il Corriere dello Sport (R. Maida) – Nessuno si muova. Claudio Ranieri ha dato ordine: Dybala e Paredes hanno già rinnovato, Svilar è vicino alla firma, mentre Ndicka e Koné sono fondamentali per il futuro. La Roma dovrà valutare cessioni, soprattutto senza piazzamento europeo, ma non venderà i suoi pezzi grossi. Negli ultimi cinque anni, solo Ibañez è stato venduto per questioni economiche, a causa di un’offerta irrinunciabile dall’Arabia Saudita. Zaniolo è andato via per incompatibilità, mentre Mkhitaryan non ha rinnovato.

Svilar, il miglior portiere del campionato, resterà a meno di offerte irragionevoli. Ghisolfi ha incontrato il suo procuratore, proponendo un contratto quattro volte superiore all’attuale, ereditato dal 2022 quando arrivò a parametro zero dal Benfica. La Roma potrebbe dover raggiungere un fisso di 3,5 milioni, ma l’intenzione è quella di trovare un accordo. Svilar, in un’intervista, ha dichiarato: «Voglio restare, i soldi sono importanti ma la felicità nel posto giusto lo è di più». Verrà quindi trattenuto, anche se seguendo una logica finanziaria: dopo un anno e mezzo ad alti livelli, vale una buona cifra e potrebbe fruttare il doppio nel 2026, quando avrà ancora 27 anni.

Per Evan N’Dicka, altro giocatore del 1999, altra operazione a parametro zero, altra plusvalenza garantita. Indispensabile in questo campionato, ha giocato tutti i minuti. Nonostante le lusinghe del mercato, ha grande rispetto per la Roma che lo ha valorizzato dopo l’Eintracht. Il suo stipendio di 4 milioni non necessita di ritocchi. Servirebbe un’offerta da 40-50 milioni per far vacillare Friedkin, ma nessuno a Trigoria lo prevede, almeno l’estate prossima.

Manu Koné è entrato stabilmente nel giro della nazionale francese, dove Deschamps lo alterna con Guendouzi. Classe 2001, ha da poco assaggiato le competizioni internazionali dopo aver giocato fino ad agosto nel Borussia Mönchengladbach. La Roma lo ha comprato a prezzi intelligenti, circa 18 milioni. Ora deve convincerlo a non lasciarsi distrarre dalla Premier League, dove Koné sperava di approdare già nel 2024. Ranieri lo ha escluso dalla doppia sfida contro l’Athletic per svago in allenamento, ma scommette sul suo talento. Nella squadra ideale, Koné è uno dei primi undici. La sensazione è che non abbiamo ancora visto tutto quello che sa fare: un motivo per non farselo sfuggire dopo pochi mesi.

Scontri tra ultrà al derby. II Municipio: “Paghino i club”

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La Repubblica (G. Marziali) – Motorini e auto danneggiate, monopattini usati per costruire barricate, lacrimogeni sparati sui balconi dei residenti. Dopo i violenti scontri tra biancocelesti e giallorossi che hanno trasformato Ponte Milvio in un vero e proprio teatro di guerriglia urbana, resta un nodo cruciale da sciogliere: a chi spettano i costi delle riparazioni, della pulizia straordinaria e del ripristino dell’ordine pubblico? I disordini del derby dello scorso 13 aprile hanno causato danni per migliaia di euro, mettendo a rischio la sicurezza di residenti e passanti, non solo attorno allo stadio Olimpico, ma anche nel quartiere Flaminio.

Il Municipio XV ha chiesto al Campidoglio di intervenire. La richiesta è di imputando “i costi dei danni alle società sportive coinvolte”, come si legge in un passaggio del verbale di una delle ultime sedute del consiglio municipale. In altre parole: Roma e Lazio riparino agli errori commessi dalle rispettive tifoserie, facendosi carico del risarcimento dei danni. “Oltre al gravoso sforzo della nostra polizia locale e delle forze dell’ordine – spiegano Daniele Torquati, minisindaco dem, e Tommaso Martelli, assessore al Commercio, alle Attività Produttive e allo Sport – le maggiori conseguenze, le pagano sempre e soprattutto i commercianti di zona e i residenti. Passati questi giorni complessi per l’ordine pubblico di Roma, faremo richiesta formale per aprire un tavolo con l’assessorato capitolino allo Sport e Grandi Eventi e con Sport e Salute, per chiedere un’attenzione maggiore al territorio soprattutto in termini di sicurezza, decoro e mobilità”.

Friedkin accoglie nuovi investitori nell’Everton

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ST ANDREWS, SCOTLAND - OCTOBER 02: CEO of The Friedkin Group, Dan Freidkin interacts with his son, Ryan Freidkin, Co-Founder of Imperative Entertainment during a practice round prior to the Alfred Dunhill Links Championship 2024 at the Old Course at St Andrews on October 02, 2024 in St Andrews, Scotland. (Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

Il Tempo (L. Pes) – Continua la preparazione in vista della trasferta di domenica a San Siro. Anche nella mattinata ieri la squadra si è allenata a Trigoria, dove l’unico assente (oltre a Dybala) era Nelsson ancora alle prese con un problema al piede. Rispetto al match dell’Olimpico contro il Verona Ranieri ritroverà Dovbyk ma va scelto il modulo. Le due punte restano una possibilità, così come l’inserimento di un centrocampista in più per fronteggiare un reparto dalla grande qualità come quello nerazzurro. Nel frattempo l’Everton, acquistato dalla famiglia Friedkin alla fine del 2024, ha annunciato l’ingresso in società di un nuovo investitore. Si tratta dell’imprenditore Christopher Sarofim, presidente del Fayez Sarofim & Co, che diventerà, come annunciato dal club inglese, Osservatore del Consiglio di Amministrazione del club, che rimane sotto il controllo del gruppo Friedkin.

“Sono lieto di avere l’opportunità di entrare a far parte del gruppo proprietario dell’Everton, un’istituzione sportiva storica con un futuro molto promettente. Conosco e ammiro la famiglia Friedkin da molti anni e non vedo l’ora di lavorare con Marc Watts, il Gruppo Friedkin e tutti gli altri all’Everton per aiutare il club a realizzare il suo enorme potenziale dentro e fuori dal campo” ha dichiarato Sarofim. Così, invece, Dan Friedkin: “Christopher Sarofim è una persona che conosco e rispetto da molti anni. Porta esperienza, giudizio e saggezza che saranno preziose per continuare a guidare il Club in tutti gli ambiti”. Tornando alle questioni della Capitale, invece, a Trigoria si sta organizzando una visita a San Pietro nelle prossime ore per rendere omaggio a Papa Francesco. Possibile che una delegazione del club si rechi in visita in Vaticano.

Marotta: “Abbiamo chiesto il rinvio ma non c’erano date disponibili”

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LUGANO, SWITZERLAND - JULY 12: FC Internazionale Sport CEO Giuseppe Marotta during Pre-season Friendly between FC Lugano v FC Internazionale at Cornaredo Stadium on July 12, 2022 in Lugano, Switzerland. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Corriere della Sera (F. Pis.) – Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta spiega le motivazioni per cui la partita contro la Roma, in programma sabato, è slittata come le altre a domenica per i funerali del Papa.

“Abbiamo chiesto il rinvio perché era giusto chiederlo, avendo mercoledì una partita importante per tutto il movimento italiano come la semifinale di Champions League. Abbiamo capito perfettamente che non c’era la possibilità di inserire Inter-Roma in altre date e per la prima volta in assoluto una squadra italiana impegnata mercoledì in una semifinale europea gioca di domenica”.

In verità nel 2017 la “sua” Juve giocò le due semifinali di Champions con il Monaco e il derby con il Torino a distanza di tre giorni l’una dall’altra. “Ringrazio i calciatori e l’allenatore che, pur potendo giocare di sabato, hanno accettato l’invito della nostra società a giocare domenica”, ha ribadito Marotta.

Tabù San Siro, tocca a Ranieri: l’ultima vittoria è targata Mou

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ROME, ITALY - DECEMBER 07: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma, looks on prior to the Serie A match between AS Roma and Lecce at Stadio Olimpico on December 07, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

La Repubblica (N. Maurelli) – Ritorno al passato. Con un tabù da sfatare. Negli ultimi sedici confronti, la Roma ha battuto l’Inter solo una volta. Prima di allora, per trovare un sorriso bisogna sfogliare le pagine della memoria e tornare al 2017. L’ultimo successo giallorosso a San Siro in Serie A è un ricordo lontano, ma Ranieri ha in tasca la formula per evocarlo di nuovo. Ranieri ha saputo alleggerire, riscrivere, farsi amici i numeri. Così a San Siro si sfideranno la miglior difesa del girone di ritorno (quella della Roma) contro il miglior attacco del campionato (quel lo dell’Inter). Per Ranieri, quando si parla di Inter, non mancano i brutti ricordi. Non solo per la complicata esperienza sulla panchina milanese, nel 2012 salutata in anticipo rispetto al previsto, ma soprattutto per il duello scudetto perso due anni prima, quando aveva ereditato la Roma di Luciano Spalletti. Per il resto, il bilancio di Ranieri contro l’Inter recita un copione triste: è la squadra più affrontata nel corso della sua carriera da allenatore, ma anche una di quelle meno battute (sette vittorie su 34 partite).

Roma, difesa a oltranza

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LONDON, ENGLAND - NOVEMBER 28: Mats Hummels of AS Roma celebrates with teammate Gianluca Mancini after scoring his team's second goal during the UEFA Europa League 2024/25 League Phase MD5 match between Tottenham Hotspur and AS Roma at Tottenham Hotspur Stadium on November 28, 2024 in London, England. (Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

Il Messaggero (S. Carina) – Sarà anche come dice Claudio che “io chiedo sempre di attaccare”. Dal suo arrivo, però, il reparto che ha più beneficiato della cura Ranieri è la difesa. In campionato, dopo Roma-Napoli del 2 febbraio, Svilar ha subito appena 3 reti in 10 partite (media 0,3 a gara). Gli uomini sono gli stessi, più di qualcosa però è cambiato in campo. E l’infortunio di Dybala ha accelerato il processo. Nel pressing, meno accentuato, nel baricentro medio che si è abbassato di una ventina di metri, in alcune intuizioni di Claudio che hanno visto prima Hummels prendersi il ruolo di leader del reparto per poi lasciarlo a Mancini, inserendo Celik a destra, e riportando Angelino e Ndicka ai rispettivi ruoli naturali.

Poi al resto ci ha pensato Svilar. Parate straordinarie oltre ad un sensibile miglioramento nelle uscite alte che per lungo tempo erano state un punto debole del portiere. Un reparto che oggi è il più affidabile della rosa ma guarda al futuro con più di qualche incognita. Dal rinnovo di Mile che ogni giorno viene annunciato come imminente quando in realtà la differenza tra le parti resta. La Roma è pronta a salire a tre milioni ma l’agente del ragazzo continua a chiederne quattro. Fondamentale, come si sta rivelando Ndicka. Lo stakanovista giallorosso arrivato a parametro zero, potrebbe rappresentare una plusvalenza importante per il club. Discorso che potrebbe acuirsi con una Roma fuori dalle coppe europee: tenere i calciatori più forti sarà più complicato.

Sabatini: “Ranieri è stato prodigioso. Ghisolfi? Per me è promosso”

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EMPOLI, ITALY - SEPTEMBER 26: Wlater Sabatini of Bologna FC during the Serie A match between Empoli FC and Bologna FC at Stadio Carlo Castellani on September 26, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista a Il Tempo dove ha parlato della Roma e non solo. L’ex ds in particolare, si è soffermato sul lavoro di Ranieri e sulla corsa Champions. Questo uno stralcio dellle sue parole:

Domenica c’è Inter-Roma, che partita è per lei?
“L’Inter è un grande rimpianto ma la Roma è un qualcosa di diverso».
Cioè?
“È stato un mio errore contrattuale, una scelta sbagliata della mia vita professionale per la quale c’è solo rammarico. Roma è un sentimento completamente diverso, di completezza, affetto, familiarità. Sono due club per i quali mi spendo e tifo”.

Un aggettivo per descrivere il lavoro di Ranieri?
“Prodigioso. I presupposti erano diversi: con De Rossi le cose stavano migliorando ma la Roma era reduce da una stagione altamente negativa aveva iniziato male questo campionato quindi far ripartire una squadra così in difficoltà era molto difficile. Ha fatto un lavoro maiuscolo, formidabile”.

Che idea si è fatto del ruolo di Ranieri da giugno? Anche ai suoi tempi si parlava di consiglieri…
“Quando io ero alla Roma non c’era nessun consulente. Claudio ha una sensibilità calcistica e un’esperienza enorme perciò saprà da solo quali scelte prendere. L’importante è che lo lascino fare, perché un consiglio di Ranieri non può essere lasciato lì, deve essere una decisione. Ed è auspicabile che questa decisione sia avallata. È inevitabile che se non sarà ascoltato prenderà altre strade, è giusto così”.

Le difficoltà di Dovbyk, con le dovute differenze tra i due attaccanti, le ricordano il primo anno a Roma di Dzeko?
“No. Dzeko ha fatto malino nella sua prima stagione perché non faceva gol, ma aveva i movimenti dell’attaccante tant’è che poi ha fatto più di 100 gol. Dovbyk deve ancora interiorizzare i giusti movimenti e anche il primo contatto col pallone che non è sempre perfetto. Però gli ho visto fare delle giocate promettenti, anche in appoggio ai compagni che arrivano in corsa”.

Cosa ne pensa di Ghisolfi?
“A me sembra che stia lavorando bene. All’inizio era troppo marginale, non appariva mai e parlava poco. Pian piano ha cominciato a metterci la faccia, segue giocatori a livello internazionale, sono segnali importanti, di operatività e di coraggio. Crescerà molto nell’ambiente ma dipenderà anche da quale allenatore arriverà”.

Cosa si augura per la Roma?
“Mi auguro fortemente che possa tornare in Champions. Un club come la Roma non può non fare la Champions. È un augurio feroce, non sopporto l’idea che non partecipi, soprattutto con questo formato ammaliante. La Roma deve fare la Champions League”.

Steijn per i gol dal centro

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Il Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Difesa blindata, ok, ma alla Roma servono gol, e non solo dai centravanti. Koné, Paredes, Pisilli e Cristante ne hanno segnati nove, quanti McTominay da solo. Reijnders ne ha realizzati dieci in campionato. Giocatori di un’altra categoria, rari in Serie A. Elmas ha segnato quattro gol col Torino, Anguissà e Nico Paz sei, Frattesi e Calhanoglu cinque in Serie A. Se poi i centrocampisti non segnano, la Roma è nei guai. Baldanzi due gol, Pellegrini tre, Soulé quattro. Ecco perché Ghisolfi vuole rinforzare i reparti, cercando giocatori che possano segnare e aiutare gli attaccanti. Il primo nome è Stem Steijn, ventisette gol col Twente. Un bomber? No, un trequartista di 173 centimetri col vizio del gol. Una fortuna per il Twente, che senza di lui sarebbe fuori dai playoff di Conference League e avrebbe vissuto una stagione anonima anche in Europa League.

L’AFFARE.
Steijn ha già dato il suo ok, sarebbe pronto a trasferirsi alla Roma anche domani. A ventitré anni sogna il grande salto in un campionato di livello e di diventare un protagonista in un club importante come la Roma, vetrina ideale per il futuro. Segue la Roma sui social, aspetta il suo agente ma intanto resta concentrato sul campo per chiudere la stagione da bomber dell’Eredivisie.
Costo del cartellino tra 15 e 20 milioni, lo stipendio è alla portata: da 250 mila euro netti a stagione, alla Roma triplicherebbe.

La Roma è interessata, ora tocca a Ghisolfi che ha ottimi contatti in Olanda. Rensch e Salah-Eddine, arrivati a gennaio, sono solo i primi: giovani talenti e stipendi bassi, la Roma punta forte sul mercato olandese.

Roma, delegazione in Vaticano per l’addio a Francesco

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Il Messaggero (D. Aloisi) – Oggi (o al massimo domani) una delegazione della Roma andrà in Vaticano per rendere omaggio a Papa Francesco. Il club ha lavorato per essere presente per l’ultimo saluto al pontefice. Ci saranno Ranieri, Ghisolfi e Lombardo oltre a tre giocatori, tra cui sicuramente il capitano Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini. La scomparsa di Papa Francesco ha scombussolato in parte l’agenda. Il viaggio a Milano è stato rimandato di un giorno. Rinviata anche la conferenza stampa di Ranieri e la consegna del progetto stadio che era previsto tra il 2l e il 22 aprile. La Roma avrà a disposizione un giorno in più per preparare la sfida contro l’Inter. Ranieri ha recuperato Saud che tornerà trai convocati, fuori invece Nelsson. Spera in una maglia da titolare Pellegrini, ma il futuro è sempre più lontano da Roma. Ghisolfi è a caccia di rinforzi dalla trequarti in su: occhi su Paixao, Steijn e Angel Gomes.
Tutto fermo, invece, per l’annuncio del nuovo tecnico (ieri avvistato Montella in città) e del sostituito di Lina Souloukou.

Ranieri boccia i rinforzi di gennaio

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Il Corriere dello Sport (R. Maida) – In totale, i nuovi acquisti hanno giocato 1.066 minuti. Deyne Rensch, l’unico con un certo peso tecnico, ne ha giocati 549. Ranieri ha quindi bocciato quasi tutti gli altri acquisti. A parte il secondo portiere Gollini, che non ha ancora esordito, tutti pensavano di giocare di più. Il terzino Salah-Eddine, acquistato per 10 milioni, e il centrocampista, arrivato in prestito col diritto di riscatto a 18 milioni, hanno giocato solo due partite da titolare, una anche insieme a Parma, per un totale di tre presenze in Serie A. Non sembrano sprovveduti, ma Ranieri li considera meno pronti dei giocatori già in rosa.

Salah-Eddine potrebbe essere ceduto, mentre Gourna-Douath tornerà in Austria. Il loro impiego nelle ultime cinque partite di campionato sarà limitato.

Rensch, arrivato prima degli altri, aveva iniziato bene, giocando spesso sia in Italia sia in Europa. Un infortunio muscolare lo ha poi bloccato. Ora, con Saelemaekers titolare sulla fascia e Celik preferito come centrale difensivo di destra, deve recuperare posizioni nelle gerarchie di Ranieri. Resta comunque un investimento corretto, a pochi mesi dalla scadenza del contratto con l’Ajax. In futuro servirà alla Roma, essendo un 2003.

Viktor Nelsson, escluso dalle convocazioni per Roma-Verona dopo l’infortunio in allenamento, non sarà a disposizione nemmeno domenica a Milano. A fine prestito, rientrerà al Galatasaray dopo una sola partita da titolare, a Empoli. Gollini, invece, potrebbe restare: un vice Svilar è fondamentale.

Sir Claudio alla Scala: c’è Shomurodov insieme a Dovbyk

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MILAN, ITALY - DECEMBER 29: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma, gives the team instructions during the Serie A match between AC Milan and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on December 29, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (F. Balzani) – Domenica alle 15, lo stadio San Siro ospiterà un Inter-Roma da brividi, una partita cruciale per la corsa allo scudetto e alla Champions League. La sfida offre a Claudio Ranieri l’opportunità di “vendicare” il suo esonero nel 2011 e di aiutare il suo amico Antonio Conte a conquistare il tricolore. Ma soprattutto, Ranieri può tenere viva la speranza di un posto in Champions per la sua Roma. Per Sir Claudio, sarà l’ultima volta che vedrà San Siro con la tuta da allenatore addosso.

Ranieri sta pensando di schierare dal primo minuto la coppia Dovbyk-Shomurodov, vista già nei secondi tempi con Lazio e Verona. L’ucraino e l’uzbeko, impiegati finora solo a gara in corso, hanno dato ottimi risultati. In totale, i due attaccanti hanno giocato insieme 194 minuti in questa stagione, con Empoli, Monza, Bologna, Udinese, Napoli, Lecce, Juventus, Lazio e Verona. In tutte queste occasioni, la Roma ha chiuso la gara rimontando il risultato o mantenendo la vittoria.
Se Dovbyk, nonostante la doppia cifra di gol, sta deludendo un po’ le aspettative, Shomurodov si sta guadagnando l’affetto del tifo romanista a suon di gol e prestazioni. L’uzbeko, decisivo con Juventus e Verona, è a un passo dal suo record di gol in Italia tra campionato e coppe (8 con la maglia del Genoa nel 2020-2021), dopo essere stato vicinissimo alla cessione al Venezia a gennaio. Anche Shomurodov ha un tabù da infrangere: finora ha segnato solo all’Olimpico. A Milano, però, si pensa anche al mercato. Domenica potrebbe essere l’ultima volta di Pellegrini a San Siro con la maglia della Roma, visto che è attenzionato sia dal Milan che dall’Inter. Frattesi, invece, vorrebbe fare il percorso inverso. Ex della gara (mancando Mkhitaryan) sarà Zalewski, che spera nel riscatto dall’Inter. Ma di questo si parlerà più avanti.

Coppa Italia, Inter-Milan 0-3: i rossoneri stendono la squadra di Inzaghi e volano in finale. Jovic show

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MILAN, ITALY - FEBRUARY 02: AC Milan coach Sergio Conceicao looks on before the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale at Stadio Giuseppe Meazza on February 02, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Milan si impone con un netto 0-3 sull’Inter nel ritorno della semifinale di Coppa Italia, staccando il pass per la finale. Decisiva la doppietta di Jovic (36′, 49′), e la rete di Reijnders (85′) in una serata perfetta per i rossoneri. L’1-1 dell’andata viene così cancellato da una prestazione di forza e carattere. Il Milan ora attende la vincente tra Bologna ed Empoli per la finale del 14 maggio all’Olimpico di Roma (i rossoblù hanno vinto l’andata per 0-3).

Inter, Marotta: “Roma? Avevamo chiesto il rinvio. Nessuno ha mai giocato la domenica prima di una semifinale di Champions”

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LUGANO, SWITZERLAND - JULY 12: FC Internazionale Sport CEO Giuseppe Marotta during Pre-season Friendly between FC Lugano v FC Internazionale at Cornaredo Stadium on July 12, 2022 in Lugano, Switzerland. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di Sportmediaset pochi minuti prima del calcio d’inizio del ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Tra i vari argomenti discussi, ha parlato anche del rinvio della partita contro la Roma. Ecco le sue parole:

“È l’occasione per rinnovare il sentimento di cordoglio verso la figura del Papa, a mio giudizio una figura molto nobile e un uomo vicino alle realtà sportive. Ho avuto modo di condividere con lui discorsi sui valori dello sport, che rappresentano anche i valori condivisi dalla nostra società. Ringrazio i giocatori e l’allenatore che, pur avendo uno slot per giocare sabato alle 20.45, hanno aderito all’invito della società di giocare domenica nonostante un impegno ravvicinato come quello col Barcellona. Questo significa riportarci ai problemi terreni: il calendario è molto fitto e prima o poi bisogna mettere mano per far sì che il nostro campionato possa tornare più competitivo”.

Avevate chiesto di rinviare a data da destinarsi?
“No, noi abbiamo chiesto di rinviare perché era giusto. Abbiamo un impegno ravvicinato, quello col Barcellona, che forse è l’appuntamento più importante dell’anno. Di questo penso ne potrebbe giovare tutto il movimento calcistico italiano, credo sia la prima volta che una squadra italiana giochi la domenica prima di una semifinale di Champions. Noi cercavamo il rinvio, ma non c’era la possibilità di andare oltre per un calendario troppo intasato”.

Serie A, mercoledì di verdetti: il Parma sorprende la Juve, colpi esterni di Fiorentina e Lazio

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Dopo il rinvio di alcune partite della 33ª giornata per la scomparsa di Papa Francesco, oggi – mercoledì 23 aprile – si sono recuperati quattro match fondamentali per il destino della Serie A. Tra lotta salvezza e corsa all’Europa, non sono mancate sorprese e conferme: il Parma stende la Juventus al Tardini, mentre Fiorentina e Lazio vincono in trasferta e rilanciano le proprie ambizioni. Il Torino, invece, regola l’Udinese e resta in scia per un posto nelle coppe.

Parma-Juventus 1–0 

Il Parma ha sconfitto la Juventus al Tardini grazie a un gol di Pellegrino, che ha deciso l’incontro. Con questa vittoria, la squadra di Chivu compie un passo importante verso la salvezza, infliggendo anche la prima sconfitta al tecnico bianconero Igor Tudor da quando ha assunto la guida della squadra.

Cagliari-Fiorentina 1–2 

La Fiorentina ha vinto per 1–2 contro il Cagliari in una partita intensa. La squadra di casa ha trovato il vantaggio inizale con un gol di Piccoli, ma la Viola ha risposto con il pareggio grazie a Gosens. Al 48′, è stato Beltrán a segnare il gol decisivo, portando alla Fiorentina tre punti cruciali per la sua corsa europea.

Torino-Udinese 2–0 

Il Torino ha vinto 2–0 contro l’Udinese. Adamsn ha aperto le marcature al 39′, e all’85’ Dembele ha siglato il raddoppio, garantendo i tre punti alla squadra granata.

Genoa-Lazio 0–2 

La Lazio ha trionfato per 0–2 a Genova contro il Genoa, consolidando la propria posizione tra la zona Champions League e la zona Europa League. Castellanos ha sbloccato il match, e successivamente Dia ha messo al sicuro il risultato con un altro gol, regalando alla Lazio una vittoria fondamentale.

L’Aeroplanino in volo verso Trigoria? Montella riappare nella Capitale – FOTO

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Fiorentina's Italian head coach Vincenzo Montella attends the Italian Serie A football match Fiorentina vs Inter Milan on December 15, 2019 at the Artemio-Franchi stadium in Florence. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La Roma non ha ancora sciolto il nodo relativo al nuovo allenatore in vista della prossima stagione, e tra i diversi nomi emersi nelle ultime settimane spunta anche quello di Vincenzo Montella. L’ex attaccante giallorosso, che ha già allenato il club nella stagione 2011-2012, è tornato a far parlare di sé nella Capitale, alimentando i rumors su un suo possibile ritorno. Montella, attualmente commissario tecnico della nazionale turca, è stato avvistato recentemente a Roma. In particolare, ha cenato presso il celebre ristorante “Felice a Testaccio”, storico punto di riferimento della gastronomia romana, frequentato anche da personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo. Una foto che lo ritrae sorridente insieme allo staff del locale è stata pubblicata sui social con la didascalia: “Grazie per essere tornato a trovarci”, scatenando immediatamente una raffica di speculazioni tra i tifosi romanisti.

Sebbene Montella sia ancora alla guida della Turchia — che si prepara a disputare gli Europei — la sua visita a Roma e la scelta di un locale così iconico non sono passate inosservate. Il suo legame affettivo con la città e con i colori giallorossi è noto, e per molti il tempismo della sua apparizione è tutt’altro che casuale. Il club, intanto, continua a valutare diverse opzioni per il futuro della panchina, e il nome di Montella, tra passato e suggestione, resta uno dei più affascinanti per una parte della tifoseria.

Genoa-Lazio, attimi di tensione al Ferraris: gara sospesa per alcuni minuti

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È stato un pomeriggio tutt’altro che ordinario in Serie A, con quattro partite in contemporanea, come non accadeva da tempo. Tante emozioni sui vari campi, con episodi anche controversi e discussi. Tra questi, quello andato in scena al Ferraris durante Genoa–Lazio, sospesa per alcuni minuti nel corso del primo tempo.A Genova, il match è stato interrotto poco dopo il quindicesimo minuto su decisione dell’arbitro Giovanni  Ayroldi, a causa dell’azione dei tifosi di casa.

I sostenitori del Genoa erano entrati allo stadio con quindici minuti di ritardo, in segno di protesta per il posticipo della gara (inizialmente prevista per giovedì, poi rinviata di due giorni). Una contestazione diventata presto più accesa: dal settore rossoblù sono stati lanciati numerosi fumogeni, alcuni dei quali sono finiti direttamente in campo.

Il risultato è stato un’immediata coltre di fumo fitta, che ha reso difficoltosa la visibilità sul terreno di gioco e causato anche problemi respiratori a diversi giocatori. Tra i più colpiti, il portiere della Lazio Christos Mandas, rimasto a terra per diversi minuti. Secondo quanto riportato da DAZN, il club biancoceleste sostiene che l’estremo difensore sia stato colpito da uno dei fumogeni. Dopo circa tre minuti di sospensione, la partita è ripresa regolarmente, ma l’episodio ha inevitabilmente lasciato strascichi. Oltre alle possibili conseguenze disciplinari per il Genoa, restano le polemiche per un gesto evitabile che ha rischiato di compromettere lo spettacolo sportivo.

Allegri e la confidenza agli amici: Milan in pole?

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Massimiliano Allegri è uno dei nomi più gettonati per diverse panchine in Serie A. Il tecnico livornese, attualmente senza squadra, vuole tornare ad allenare e sta aspettando l’occasione giusta. Seconda quanto riporta calciomercato.com, ha confidato agli amici più stretti il desiderio di tornare sulla panchina del Milan. Una squadra, quella rossonera, che volterà pagina alla fine di questa stagione. Proprio per questo, Allegri sta osservando da vicino la situazione legata al suo ex club.

La Roma, dal canto suo, non è un mistero, cerca da tempo il successore di Ranieri e vorrebbe una figura di spicco, capace di gestire un ambiente esigente e ambizioso. Sotto questo punto di vista, Allegri risponderebbe a questo identikit, anche se, per la panchina giallorossa, non è l’unico nome che circola.

Sacchi: “Roma? Può dar fastidio per la Champions. Ranieri ha fatto un lavoro strepitoso”

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Arrigo Sacchi, intervistato da Gazzetta.it, dice la sua sulla lotta Champions, allarmando la Juve: “Non è scontata e molto dipenderà dal recupero delle partite di oggi (Genoa-Lazio e Parma-Juve): i bianconeri, se dovessero vincere, andrebbero quarti a quattro lunghezze dall’Atalanta. Tuttavia, il successo contro gli emiliani non è scontato, in quanto da quando c’è Christian Chivu in panchina la squadra ha trovato solidità ed equilibrio”. Un pensiero, quindi, sulla Roma: “Non può essere esclusa dalla lotta. Ranieri ha fatto un lavoro strepitoso, portando serenità in un ambiente che, in condizioni normali, non sa nemmeno cosa sia. Sono indietro rispetto alle rivali ma possono dar fastidio a chiunque”.

Inter, che polemica sul calendario: ma era già successo alla Roma nel 2018. Ecco il precedente con Spal e Liverpool

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MILAN, ITALY - OCTOBER 29: Simone Inzaghi, Head Coach of FC Internazionale, looks on prior to the Serie A TIM match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on October 29, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Pagine Romaniste (L. Meriggioli) – Settimana ad altissima tensione per l’Inter, che si appresta a vivere due partite fondamentali in pochi giorni: domenica affronterà la Roma a San Siro, poi mercoledì sarà di scena al Camp Nou per l’andata della semifinale di Champions League contro il Barcellona. Una sfida europea da brividi, preceduta da un big match di campionato che potrebbe essere decisivo nella corsa scudetto.

Le critiche sullo spostamento 

Ed è proprio il calendario ad aver acceso il malumore tra i tifosi nerazzurri. La critica più diffusa? “Non si può giocare domenica sera e poi volare a Barcellona per giocare mercoledì”. Ma la verità è che la partita contro la Roma doveva inizialmente disputarsi sabato, ed è stata posticipata a domenica per motivi straordinari: i funerali di Papa Francesco. Una variazione non decisa per motivi sportivi, ma che ha inevitabilmente complicato la gestione dei tempi di recupero per l’Inter.

Un precedente illustre capitò proprio alla Roma 

Tuttavia, non si tratta affatto di un caso inedito. Nel 2018, toccò infatti alla Roma affrontare una situazione quasi identica, se non peggiore. Domenica 22 aprile giocò a Ferrara contro la SPAL, e tre giorni dopo fu impegnata ad Anfield contro il Liverpool per l’andata della semifinale di Champions. Anche allora, due trasferte ravvicinate, senza anticipi o “favori” da parte del calendario. La storia si ripete. E se le difficoltà sono reali, lo è anche il fatto che le grandi squadre, quando si arriva in fondo, devono convivere con questi tour de force. Adesso tocca all’Inter dimostrare di essere all’altezza della sfida. Prima la Roma, poi il Barcellona. Il momento della verità è arrivato.