Ottavio Bianchi: “Alla Roma serve tempo, Luis Enrique non ha portato nulla di nuovo”

Un passato ingombrante nel Napoli, prima da giocatore poi da allenatore con il sigillo indelebile del primo scudetto azzurro del 1987. Ma tanti ricordi anche dei due anni passati alla Roma con la vittoria della Coppa Italia e la finale di Coppa Uefa persa contro l’Inter.
Ottavio Bianchi, a Pagineromaniste.com, analizza la partita che domenica vedrà di fronte il Napoli e la Roma allo stadio San Paolo: “E’ un classico, è il derby del Sud. Tra l’altro noto molte similitudini nel percorso dei due club. Il Napoli qualche anno fa ha iniziato un cambio dirigenziale e quindi adesso è più avanti. Ha una linea ben definita. La Roma, invece, sta attraversando un periodo di transizione. Da questa stagione ha cambiato tutto. La cosa buona è che hanno per la prima volta un ambiente che ha dimostrato pazienza”.

Per la nuova Roma la partenza non è stata delle migliori. Subito fuori in Europa League e a meno 12 dalla vetta in campionato dopo 14 giornate. Ma per Bianchi era prevedibile un inizio a rilento dopo i tanti cambiamenti. “Gli investimenti sono stati elevati. Hanno preso sulla carta giovani di valore e stranieri che devono conoscere il calcio italiano. Lo stesso discorso vale per Luis Enrique. Finora si è visto il suo sforzo ma devo ammettere che non ho visto niente di particolare nel suo gioco. Ogni domenica vedo cambi di formazione. Non so se sono in funzione dell’avversario. Probabilmente non ha i giocatori adatti e necessariamente è costretto a cambiare”.

Ottavio Bianchi è rimasto legato ad entrambe le squadre, ma confessa la sua preferenza. “Alla Roma ho passato due anni splendidi, ma devo ammettere che ora sono un simpatizzante del Napoli. Sarà una partita piacevolissima. Da me molto sentita”. Poi un tuffo nel passato, con il ricordo di un aneddoto curioso. “Mi è sempre rimasta impressa una partita quando ero un giocatore del Napoli – racconta Bianchi -. L’allora presidente Fiore, prima della gara con la Roma, ci aveva omaggiato di una medaglia d’oro con il ciuccio che scalciava due palloni nella porta della Roma. E alla fine terminò proprio 2-0, con i gol di Sivori e Braga. Era un momento particolare per il Napoli e quell’episodio ci portò bene”. La speranza per i romanisti è che De Laurentiis non regali medaglie domenica.
D.S.

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