La Gazzetta dello Sport – Prandelli lancia Osvaldo e pensa al 4-3-3 subito

Sensazioni di attacco multietnico, sensazioni di Osvaldo con Balotelli: se con un trequartista alle loro spalle, o subito con il 4-3-3 lanciato nel secondo tempo di venerdì in Polonia, Prandelli lo deciderà dopo l’allenamento di stamattina.
Una chance per Ogbonna? Per ora il c.t. pare orientato a cambiare i laterali di difesa, riproponendo Maggio e Balzaretti al posto di Abate e Criscito; possibile una chance subito per Ogbonna e in attacco la tentazione di partire subito con le tre punte c’è, ed è forte: in fondo — oltre che una necessaria e annunciata esplorazione di alternative tattiche — sarebbe anche quello un modo per dare continuità alle indicazioni dell’ultimo test amichevole. A quel punto, non è escluso che per dare più solidità al centrocampo Prandelli scelga Nocerino.
La tentazione del c.t. a proposito di Osvaldo, più che l’Olimpico, che ora è il suo stadio, l’indizio erano state le parole del c.t. di sabato: “Se con Balotelli dovesse giocare Pablo, le cose a livello tattico non cambierebbero granché”. Ma anche: “La squadra vista nella ripresa a Wroclaw mi ha fatto venire dei dubbi: mi è piaciuta di più rispetto a quella del primo tempo”.
Balotelli nel cuore di tutti. Se Balotelli è sempre più la certezza (“Fa piacere che sia circondato dall’affetto, dalla fiducia e dalla simpatia non solo di Prandelli, ma anche di tutta l’opinione pubblica italiana”, ha detto ieri a Rizziconi il presidente federale Abete), Osvaldo si avvia ad esserlo perlomeno per domani sera: Prandelli, che ha già detto di voler riproporre Mario, non ha bisogno di testare ulteriormente Pazzini (per l’interista già 13 partite nella gestione del c.t., mentre l’italo-argentino ne ha soltanto una) e il fatto di farlo giocare “in casa” sarebbe solo un motivo in più.
Quei precedenti. Non eccezionale, fra l’altro: a Firenze contro le Far Oer giocarono titolari De Silvestri e Gilardino; a Genova contro la Serbia iniziarono la partita (subito sospesa) Criscito, Palombo e la coppia ex-Samp Cassano-Pazzini; nella sua Bari, contro la Spagna, fece il capitano Cassano; a Pescara, contro l’Irlanda, ebbe il suo momento di gloria entrando nella ripresa De Sanctis, che aveva iniziato la carriera lì.
Anche Pepe gioca in casa. E al di là di De Rossi (che però non sarà capitano: la fascia resterà sul braccio di Buffon), all’Olimpico sarebbe di casa anche l’ago della bilancia del possibile 4-3-3, ovvero Pepe, che è cresciuto nelle giovanili della Roma.

La Gazzetta dello Sport – Andrea Elefante

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