Corriere della Sera (Arzilli/Ravelli) – Le richieste di rinvio a giudizio per il calcioscommesse depositate dal procuratore di Cremona Roberto Di Martino (nel mirino 104 nomi e 60 partite) aprono qualche dubbio e offrono un surplus di lavoro al procuratore Figc Stefano Palazzi che dovrà occuparsi di nuovo di Atalanta e Lazio.
I dubbi si addensano attorno al c.t. Antonio Conte, accusato di frode sportiva, e al riferimento agli obblighi inseriti nel contratto degli allenatori, in base ai quali, per la Procura, il c.t. doveva «sorvegliare la condotta dei calciatori», mentre, al contrario, lasciando fare, «contribuì all’alterazione del risultato sportivo quanto meno non impedendo l’evento illecito». Ma può un obbligo contrattuale avere peso in un giudizio penale? «L’accordo di cui parla il pm ha la funzione di meglio definire responsabilità all’interno dell’ordinamento sportivo — è il parere dell’avvocato Mattia Grassani — ma la sua eventuale violazione non comporta punibilità penale». Per il pm invece Conte ha avuto un ruolo nella frode sportiva (aggravante è aver schierato Carobbio, uno dei giocatori che avevano partecipato all’accordo, in AlbinoLeffe-Siena). Ma se gli allenatori devono sorvegliare, perché non si è indagato per accertare se i tecnici in panchina nelle altre 59 combine lo hanno fatto? È una delle obiezioni che proporranno gli avvocati del c.t. Francesco Arata e Leonardo Cammarata.
Quanto al lavoro della Procura federale, Palazzi aspetta di ricevere le ultime carte, anche se le priorità restano Catania e Teramo che rischiano la retrocessione (responsabilità diretta dei dirigenti). Quanto all’Atalanta, la Procura per ora lavora su una sola partita, quella con il Crotone del 2011, per la quale c’è stata la richiesta di rinvio a giudizio di Stefano Colantuono (per Di Martino è lui il «Mister» al corrente di tutto cui si riferisce Doni), mentre per quella con l’Ascoli potrebbe essere chiamato a rispondere solo Marilungo, visto che l’Atalanta era già stata giudicata per il coinvolgimento di altri giocatori. Il dg dei bergamaschi Pierpaolo Marino ha messo le mani avanti («Noi abbiamo già pagato più degli altri, nessuno si aspetti ulteriori martiri per responsabilità oggettiva»), lo scenario plausibile è che gli eventuali due punti di penalizzazione per una partita combinata siano da scontare nel prossimo campionato. Poche speranze quindi per il Cagliari di essere ripescato.
Quanto alla Lazio, il caso è spinoso e borderline: spetterà a Palazzi decidere se le dichiarazioni dello slavo Ilievski (giudicato collaboratore essenziale da Cremona), che ha raccontato l’incontro a Formello con Stefano Mauri, costituiscono un fatto nuovo (secondo l’articolo 39 del Cgs). Se lo fosse si giustificherebbe la riapertura di un caso già giudicato superando il principio del ne bis in idem : Mauri rischia una nuova squalifica e la Lazio altri punti di penalità. Ma l’eventuale procedimento sportivo non si terrà questa estate.