La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Oggi risponderà alle domande dei tifosi, raccontando un po’ di questi suoi primi mesi romani «da grande». Lorenzo Pellegrini, dopo le due partite con la Nazionale in cui però si è limitato a fare il tifo, spera che l’occasione che Ventura non gli ha con cesso contro Spagna e Israele gliela offra almeno Di Francesco. Nelle sue intenzioni già sabato, in uno stadio per lui speciale, visto che è quello dove due anni fa - dicembre 2015 - ha realizzato il primo gol in Serie A. Giocava nel Sassuolo, in panchina c’era Di Francesco, di fronte la Samp di Montella, il tecnico che lo conosceva bene per averlo lanciato nei Giovanissimi della Roma.
RICORDI – La prima indimenticabile rete è arrivata a 19 anni e alla terza partita in Serie A, la seconda con la maglia del Sassuolo. Di Francesco, infatti, da settembre a novembre l’aveva tenuto in panchina in campionato, poi gli aveva regalato un’ora abbondante col Carpi e poi l’aveva rispedito a guardare gli altri. Dalla partita contro la Samp è iniziata definitivamente la sua avventura da calciato re vero: protagonista in campo nel gelo di Genova, poi sempre presente tranne in 6 occasioni, di cui una per squalifica. «È stato in quel periodo che qualcosa è cambiato - raccontò Pellegrini - perché potevo giocare con continuità dopo mesi passati a lavorare». Lavorare cioè allenarsi, a provare riprovare movimenti, a crescere fisicamente, a diventare pronto per il campionato. Di Francesco ha aspettato a buttarlo nella mischia e chissà che, con le dovute proporzioni, adesso non stia succedendo la stessa cosa.
DIESEL – Pellegrini aveva offerte da mezza Serie A, ha scelto di tornare a Roma perché c’era il suo vecchio allenatore e perché l’offerta economica era buona, la famiglia ha avuto un ruolo importante ma non fondamentale, stesso discorso per la fidanzata Veronica, che lo ha seguito a Sassuolo e lo avrebbe seguito ovunque (era sia a Madrid che a Reggio Emilia per le due partite dell’Italia). Pellegrini ha scelto di tornare a Roma, soprattutto, perché voleva affermarsi e vincere nella sua squadra del cuore e adesso aspetta l’occasione giusta per potersi giocare - seriamente - il posto con due campioni affermati come Nainggolan e Strootman. Per lui che è un diesel, e anche quando giocava nelle giovanili usciva alla distanza, non è una novità.
ALTERNATIVA – Novità, per Lorenzo, non sono mai stati neppure i gol, visto che da ragazzino faceva il centravanti. Il primo in A lo ha segnato di destro in ribattuta dopo un tiro di sinistro sotto la gradinata dei tifosi della Samp, adesso gli manca quello con la Roma, ma finora, nelle prime due giornate di campionato, ha giocato appena una manciata di minuti a Bergamo. In questo ciclo di 7 partite, da sabato al primo ottobre, Di Francesco inizierà a far ruotare di più i giocatori, Pellegrini fisicamente è a posto e aspetta l’esordio da titolare. Anche per convincere Ventura a dargli una chance concreta nel centrocampo della Nazionale.