Corriere dello Sport (L. Scalia) – Ora o mai più. La Roma si ritrova davanti a un ciclo di fuoco: il calendario, infatti, propone cinque partite nei prossimi 14 giorni tra campionato, Europa League e la sfida col Milan in Coppa Italia a San Siro.

Risalire è la parola chiave a Trigoria. Claudío Ranieri è il primo a crederci. L’allenatore sa anche che in questo momento ha bisogno di tutti perché le partite ravvicinate richiedono delle rotazioni. È impossibile e impensabile giocare sempre con gli stessi, dopo aver schierato una formazione identica nelle ultime tre partite, e i medesimi dieci titolari su undici nelle ultime cinque. Quindi spazio al turnover tra la trasferta di giovedì nella tana dell’Az Alkmaar e quella contro l’Udinese, lassù in Friuli.

Da Pisilli a El Shaarawy fino a Cristante e Soulé: adesso tocca pure a loro dare una mano concreta alla Roma, magari partendo dall’inizio. Pellegrini difficilmente sarà convocato per la partita in Olanda per il problema accusato al ginocchio. Quindi si ricrea il ballottaggio tra El Shaarawy e Pisilli, il baby che non stecca mai, anche quando si ritaglia un minutaggio basso. Insomma, l’atteggiamento è sempre quello giusto.

Part-time, titolare o fisso in panchina? Avendo giocato venerdì scorso, Dybala è un serio candidato a scendere in campo dal primo minuto contro l’Az Alkmaar. Sei giorni per recuperare sono tanti. Ranieri valuterà insieme alla Joya come procedere. In ogni caso, chiede spazio Soulé. Anche Baldanzi spera di strappare qualche minuto. La gestione in ottica dell’Udinese (e non solo) però va tenuta in considerazione.

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