Ora basta con il tiro al bersaglio sulle nostre

Corriere dello Sport (A.Vocalelli)La Juve ha vinto in campo e Andrea Agnelli ha stravinto fuori, inchiodando l’arbitro, anzi gli arbitri e il designatore, nella serata più incredibile che potesse riservare la Champions League. Dopo l’impresa della Roma, più forte degli errori dei direttori di gara all’andata e al ritorno, con una mancata espulsione di Piqué passata sotto silenzio e i mancati rigore ai Camp Nou, non è riuscito ai bianconeri di fare altrettanto, solo perché gli arbitri si sono stavolta addirittura superati.

Dopo aver negato un rigore netto a Cuadrado nella gara a Torino, stavolta l’inglese Oliver ha fatto saltare il banco, punendo un intervento di Benatia che – visto e rivisto alla moviola – era nettamente sul pallone. Sono saltati i nervi a Buffon, che non meritava di uscire dalla Champions League in questo modo, sono saltati i nervi ad Allegri che è andato – giustamente – a polemizzare con Sergio Ramos che da squalificato era a bordo campo a incitare, urlare, come un allenatore aggiunto. Ma, come detto, se la Juve ha demolito il Real Madrid sul campo, nel dopo partita un lucidissimo Agnelli ha frantumato un sistema che continua diabolicamente a penalizzare le squadre italiane in Europa.

Hanno provato a incenerire inutilmente la Roma, hanno penalizzato Milan e Lazio – che adesso merita rispetto – in un rincorrersi di decisioni contrarie. Finisce così l’avventura di una Juve coraggiosa, capace di mettere all’angolo gli avversari e di dare lezioni in campo. Resta adesso solo la Roma a rappresentare l’Italia in Champions, accompagnata dai complimenti di mezzo mondo e di Agnelli che – alla fine del suo intervento tv – ci ha tenuto a spedire il suo in bocca al lupo ai giallorossi. Mentre, pochi metri più in là, il Real Madrid festeggiava una qualificazione firmata dalla decisione dell’arbitro. Chissà se Collina, almeno stavolta, ci dirà che ne pensa.

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