Il Corriere Dello Sport (A.Ramazzotti) – La Figc ci pensa dallo scorso marzo e adesso la Serie A torna a riflettere concretamente sull’ipotesi play-off per la stagione in corso. Il cambio di format è possibile e rientra tra le prerogative concesse al presidente della Federcalcio Gravina dal Decreto Rilancio. Il presidente Dal Pino e l’ad De Siervo hanno la convinzione di arrivare al termine delle 38 giornate, grazie al protocollo che obbliga a giocare con 13 elementi disponibili, pena il 3-0 a tavolino, e la quarantena accorciata a 10 giorni per gli asintomatici. Ciò permetterebbe di non discutere tagli economici con i broadcaster, che hanno comprato 380 incontri di Serie A. Il virus però non da pace ed è necessario preparare un piano d’emergenza, dei playoff che diminuiscano il numero di match da disputare. L’obiettivo è far emergere il vincitore dello scudetto, la qualificazione alle coppe europee 2021-22 e le retrocesse in Serie B. Dal Pino ha assicurato al Ministro che c’è un piano B e che sarà tirato fuori se sarà necessario fermare il campionato. Le variabili da considerare sono molte e mettere d’accordo tutti sarà complicato, prima di disputare i playoff andrà giocato tutto il girone d’andata, in modo da portare le formazioni ad avere tutte lo stesso numero di incontri giocati e ad aver affrontato tutte le avversarie almeno una volta. Questo permetterebbe di stilare una classifica “reale” senza bisogno di algoritmi, con il fattore campo quasi azzerato. Il problema è che finora sono state giocata appena 3 giornate e la strada da percorrere è molta considerando il numero dei contagi nel Paese in Serie A. Una delle due formule prevede di suddividere le prime 12 squadre in due gironi: queste si giocheranno scudetto, mentre le ultime 8 la retrocessione.