La Gazzetta Dello Sport (M.Cecchini – D.Stoppini) – Nella vita di tutti i giorni, dal «quasi impossibile» al «miracolo» passa la stessa differenza che c’è fra uscire con la più bella ragazza della scuola oppure con Scarlett Johansson. Nel calcio invece il confine è assai più sottile e così una Roma felice e sorniona può legittimamente aspirare ad un secondo posto che a gennaio sembrava un Everest. Il concetto, perciò, è ovviamente evidenziato da Luciano Spalletti, in attesa di godersi l’abbraccio di un Olimpico finalmente accogliente. «Se il 3° posto era quasi impossibile da raggiungere per il livello dal quale siamo partiti, il 2° sarebbe un miracolo. Ma ci siamo creati l’opportunità perché possa avvenire. A questi calciatori va dato il grandissimo merito di aver portato a casa un risultato straordinario».
IL GATTO MACULATO – Per il futuro la linea è tracciata: occorre carattere e qualità. «Il carattere completa tutto – spiega il tecnico –. Noi sotto l’aspetto caratteriale qualche passo in avanti dobbiamo farlo». Sul fronte qualità, invece, c’è persino il lusso di permettersi capitan Totti in panchina. «Francesco sta facendo perfettamente quella che era la figura che speravo diventasse. Perché in termini di presenza dentro la squadra, dentro il gruppo, in termini di fisicità, intensità e qualità negli allenamenti, di lunghezza e di scatti negli allenamenti, sta facendo esattamente ciò che volevo. Sono molto soddisfatto del suo contributo». Insomma, parole al miele che sono un viatico per il futuro, che magari – per dirla alla Sabatini – avrà bisogno di un «gatto maculato». «Abbiamo sempre lavorato per l’impossibile. Ora ci siamo creati un’opportunità che possa avvenire, non posso far guardare i ragazzi in un’altra direzione. Abbiamo uno specialista, è Sabatini, deve fare il suo lavoro e lo fa bene. Voglio vedere questo gatto maculato dove sarà. Sono esperto di animali». Meglio così, perché la concorrenza nella prossima stagione potrebbe crescere. «Ci sono tante squadre da cui doversi guardare, anche il Napoli, l’Inter e il Milan sono forti, non solo quella che ti arriva davanti come la Juve. Bisogna trovare la chiave per far funzionare la squadra, qualunque di queste squadre può superarci. Poi ci sta di passare davanti a chiunque, ma è solo segno che stai facendo funzionare al massimo la tua squadra, non che sei la miglior squadra».
OLTRE 55 MILA – E Spalletti l’ha fatta funzionare, quella Roma che oggi ritrova pure il suo pubblico: nessun miracolo qui, è possibile che venga battuto il record di presenze in campionato (56.040 spettatori, alla prima con la Juve). Tra questi pure il tennista Fabio Fognini, forse in compagnia di Flavia Pennetta. E in tribuna Tevere circa mille bambini di 20 istituti primari di Roma aiutati dal club, a cui la società, tra il primo e il secondo tempo, donerà formalmente i soldi dei vari progetti. «Con il pubblico ritroviamo un grandissimo amico che per un certo periodo non ha potuto aiutarci – ha chiosato Spalletti –. Avevamo nostalgia, riaverlo con noi è un grandissimo piacere. È un ricominciare con una forza maggiore». Necessaria per inseguire l’impossibile.