La Repubblica (M. Juric) – Per adesso tutto tace. A sette giorni dalla finale di Europa League tra Siviglia e Roma, i tifosi giallorossi ancora non sanno se e dove sarà installato un maxischermo in città.
Roma, Sport e Salute e la giunta Gualtieri nicchiano, prendono tempo e valutano il da farsi. Ma intanto il tempo scorre e una decisione ancora non c’è. Sul tavolo rimangono tre diverse possibilità: aprire lo Stadio Olimpico come già accaduto lo scorso anno per la finale di Conference League, organizzare un maxischermo al Circo Massimo o a Piazza San Giovanni.
Ognuna delle location presenta però problemi logistici e organizzativi. Lo Stadio Olimpico sarebbe la soluzione più comoda, ma Sport e Salute spa non sembra convinta. Non tanto per la questione manto erboso — a pochi giorni da Roma-Spezia del 4 giugno — facilmente risolvibile con un rizollamento a tempo di record. I timori più grandi derivano dall’esperienza dello scorso anno. Settantamila persone festanti sono di difficile gestione con grandi rischi per la sicurezza in caso di vittoria (e conseguente invasione di campo). “Abbiamo visto gente arrampicata sui maxischermi, sulle porte e sulle vetrate. Non vogliamo giocare a dadi un’altra volta“, il pensiero comune a Palazzo H e Trigoria. Un po’ lo stesso problema che si porrebbe con il Circo Massimo.
La Roma ha chiamato il gabinetto del Sindaco per chiederne la disponibilità e la risposta è stata affermativa (con Piazza San Giovanni come piano B). Il problema principale riguarda il concerto di Zucchero: suonerà il 31 maggio a Caracalla, a poche decine di metri di distanza. Ma la Roma e il Comune stanno lavorando affinché i maxischermi possano essere installati al Circo Massimo.
Il Campidoglio per snellire la parte organizzativa avrebbe suggerito alla Roma di mettersi in contatto con i produttori del concerto di Bruce Springsteen per vedere cosa potrebbe rimanere installato del palco utilizzato dal Boss domenica scorsa e condividere con loro il piano sicurezza. Soluzione simile per Piazza San Giovanni, dove si metterebbe in campo tutta l’organizzazione utilizzata ogni anno per il Concertone del 1 maggio.