Corriere dello Sport (R.Maida) – Tornano le sentinelle, torna la vera Roma, nonostante un paio di raffreddori che crea leggera apprensione nella comitiva. Con un obiettivo improvviso, immediato e quasi insperato: il terzo posto. José Mourinho ha nascosto le prove tattiche all’agente segreto inviato dal Torino, Michele Orecchio, ma ha deciso di tornare alla difesa a tre, che era stata abbandonata contro la Sampdoria per l’emergenza squalifiche dopo 15 mesi di intangibilità tattica. È presumibile che il pensiero del Feyenoord, l’avversario di giovedì prossimo, non incida minimamente nelle scelte di formazione: se avesse voluto parlare in conferenza stampa, Mourinho avrebbe sottolineato il solito concetto della partita più importante che “è sempre la prossima”.
Stavolta non è un modo di dire: per restare agganciata ai vagoni speciali che conducono alla luce della Champions dopo il tunnel delle coppe minori la Roma deve fare punti, anche se il viaggio prepasquale si annuncia sdrucciolevole per un gruppo già refrattario alle imprese in trasferta: nelle otto partite del 2023, tra campionato ed Europa League, ha vinto solo a La Spezia. Un’eventuale blitz al Grande Torino varrebbe il sorpasso in classifica a due milanesi in un colpo solo. Terzo posto in solitaria. E scusate se è poco.
Il grande dubbio è la composizione dell’attacco. Per disorientare Juric e il suo giovane collaboratore, Mourinho ha alternato i giocatori muovendo in particolar modo Wijnaldum tra la linea offensiva e quella mediana. Nella sua testa dunque c’è anche la possibilità di cominciare la partita senza un centravanti di ruolo, come è successo già tre volte in questo campionato (Inter, Bologna e Juventus) con altrettante vittorie.
L’attaccante centrale, se così possiamo chiamarlo, potrebbe essere Pellegrini, con Dybala e Wijnalduma scompaginare il terzetto difensivo del Torino, che come noto marca a uomo a tutto campo. Se invece toccasse a un centravanti classico, Belotti spererebbe di essere scelto nello stadio che per sette anni è stato suo. E Abraham? E’ pure in corsa. Ma rischia la panchina dopo la solita partita molle giocata domenica scorsa all’Olimpico: un’altra mazzata al morale di un attaccante disperso dentro se stesso.
Si diceva all’inizio di qualche problema influenzale. La Romaovviamente non intende svelare i nomi dei giocatori interessati. Ma anche queste valutazioni conteranno per Mourinho, che medita per esempio di lasciare a riposo Smalling in prospettiva del tour del force. In questo caso, Llorente potrebbe meritare un’altra possibilità in difesa con Kumbulla, pupillo di Juric, altra opzione al rientro dalla squalifica. El Shaarawy invece insidia Spinazzola sulla fascia sinistra: per sorprendere il Torino può servire un calciatore che sappia andare in profondità.
Nella partita d’andata a novembre, l’ultima prima della sosta mondiale, la Romapareggiò all’ultimo tiro grazie al primo e unico gol stagionale di Nemanja Matic e dovette ringraziare Dybala, che si era concesso per una ventina di minuti stravolgendo completamente il gioco. Mourinhoera partito con questo tridente offensivo: Zaniolo-Volpato-Abraham. Stasera a Torino(forse) non giocherà nessuno dei tre. Né vedremo Celik e Camara, che erano stati titolari nella sfida dell’Olimpico e ora sono diventati riserve delle riserve nei rispettivi ruoli. Servirà una squadra molto diversa rispetto all’autunno per evitare brutte sorprese