Tuttosport (F.Riva – R.R.Riverso) – Operazione N’Zonzi, la Juventus non molla. Sanno bene, i vertici del club bianconero, che la trattativa per provare a portare a Torino il forte centrocampista francese attualmente in forza a Siviglia già a gennaio, non sarà esattamente una passeggiata di salute, tuttavia la posta in palio val bene un tentativo. Sia l’ad Marotta sia il tecnico Allegri, passando ovviamente per il ds Paratici, sono conviti che N’Zonzi – per personalità e caratteristiche tecniche – risponda all’identikit del perfetto innesto per la squadra bianconera (lui e Tolisso, sono i due in vetta alla lista dei papabili: nuovi contatti col Lione, che al momento chiede 40 milioni). Dunque, facendo leva sull’esistenza di una clausola di rescissione unilaterale da 30 milioni di euro (peraltro pagabili in due rate), provano a tenere alto il pressing e far leva sulle ambizioni del giocatore che ha sì trovato un’isola felice a Siviglia, ma prende in considerazione l’eventualità di mettersi alla prova in una società ancor più blasonata, ricca e ambiziosa. Le possibilità non mancano… E comunque, ragionano in casa Juventus, se anche dovesse malauguratamente andare male il tentativo per strappare subito il francese, le mosse fatte tornerebbero utili in estate. I primi a sapere che quella attuale sia l’ultima stagione di N’Zonzi in Andalusia sono gli stessi dirigenti biancorossi che non possono davvero permettersi di perderlo nel 2018 a parametro zero. Il francese, infatti, non sembra intenzionato a rinnovare (nonostante le insistenze dei vertici del club spagnolo), cosciente del fatto che il prossimo contratto che firmerà sarà anche il più importante della propria carriera e che le società che si sono interessate a lui possono garantirgli un super ingaggio che a Siviglia potrebbe soltanto sognare.
Necessità – La Juventus sa bene che, nella migliore delle ipotesi (acquisto a gennaio), non potrebbe schierare N’Zonzi in Champions League, tuttavia è anche conscia che un giocatore di quel livello in campionato potrebbe consentire di “turnare” con maggiore costrutto gli altri elementi a disposizione. Oltretutto ad inizio 2017 la mediana juventina perderà Asamoah e Lemina, per via della Coppa d’Africa, ergo sarà fondamentale esser corsi ai ripari. Lo stesso Pavel Nedved l’ha spiegato: «In mediana dovremo intervenire». Ecco, appunto, spiegato il motivo del pressing di Marotta sul ds Monchi. Ironia della sorte, uno dei papabili (se non addirittura in pole position) nel ruolo di nuovo dirigente proprio della Roma.
Minaccia Psg – Che il futuro di N’Zonzi dipenda da quello di Monchi non è soltanto una provocazione. Il desiderio del direttore sportivo del Siviglia è, infatti, quello di cambiare aria. Un desiderio espresso più volte negli ultimi anni, ma che ha raggiunto il proprio climax la scorsa estate, quando il presidente del Siviglia si vide costretto a bloccare bruscamente una situazione che gli stava sfuggendo di mano: «Monchi ha un contratto con noi fino al 2020 e se vuole andare via deve pagare la sua clausola di rescissione» (che ammonterebbe a cinque milioni di euro). Una minaccia che il ds andaluso, che ha dedicato gli ultimi 16 anni della sua vita al Siviglia (vincendo, tra gli altri trofei, 5 volte la Coppa Uefa e rifocillando le casse della società grazie alle enormi plusvalenze ottenute), ha incassato come un montante in pieno mento. Ma le società che lo tentano (occhio anche al Psg) non si sono fatte impressionare. Sarebbe il colmo, però, se l’ultima operazione di Monchi al Siviglia – prima di presentarsi alla Roma – fosse proprio una cessione alla rivale Juventus. Tanto più se tramite una clausola di rescissione, simile a quella sfruttata da Marotta per Pjanic.