Il Messaggero (F. M. Magliaro) – Si riparte. Questa mattina, salvo controindicazioni dell’ultimo minuto, i tecnici incaricati dalla società giallorossa di effettuare i sondaggi geologici ripartiranno con le trivellazioni del terreno. Che andranno avanti fino al 13 luglio. Almeno nell’area, di fianco l’ospedale Sandro Pertini, dove, stando al progetto, dovrebbe sorgere uno dei parcheggi, l’unico fuori terra, a servizio dello stadio.
Come recita la determinazione dirigenziale firmata dal comandante del IV Gruppo Tiburtino dei vigili urbani, Maurizio Sozi, siamo in via Giuseppe Seguenza, dove sorge già un’area di sosta compresa fra via del Monti Tiburtini e via del Tufo.
La determinazione recita: «premesso che il sig. Lorenzo Vitali, in qualità di Legale Rappresentante della Società A.S. Roma Srl, ha richiesto una occupazione di suolo pubblico (Osp) per apertura scavi a carattere temporaneo per esecuzione indagini geognostiche in via Giuseppe Seguenza».
Si tratta, quindi, della ripresa dei cantieri preliminari che erano stati fermati inizialmente a metà aprile per verificare, dopo uno dei tanti esposti dei contrari allo stadio, se ci fossero problemi legati alla nidificazione degli uccelli che potessero essere disturbati dai lavori o dall’eventuale taglio degli alberi.
Un mese dopo, il Campidoglio aveva autorizzato la ripresa del cantiere senza che, però, si ripartisse effettivamente con trivelle e scavi.
Nel frattempo, sul progetto stadio si sono aperti i fronti giudiziari con i ricorsi di alcuni residenti per ottenere il riconoscimento della proprietà di alcune aree dopo oltre 20 anni di possesso. Ieri, il Campidoglio ha messo a segno un punto importante: la seconda sezione civile ha tenuto l’udienza su uno di questi ricorsi. E «il giudice, ritenute irrilevanti le prove testimoniali articolate dai ricorrenti» ha respinto l’ipotesi che i terreni che il Comune aveva espropriato negli anni passati possano essere oggetto di usucapione.