Il Corriere Dello Sport (G.Marota) – Un ministero-mistero. Dov’è finito quello dello sport? E’ stato risucchiato dalla crisi di governo e non ha trovato posto nel nuovo esecutivo di Draghi. Tra i 23 ministeri figurano la politiche giovanili, capitanate da Fabiana Dadone, ma non lo sport che vale il 3,8% del Pil e rappresenta 20 milioni di praticanti, 95 mila associazioni, centinaia di migliaia di atleti e volontari. Il nuovo premier nominerà un sottosegretario la prossima settimana, ma non ci sarà dunque un alter ego di Spadafora.
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Nel toto-nomi delle ultime settimane erano stati fatti quelli di Petrucci, già presidente del Coni dal 1999 al 2013, e di Andre Abodi, ex numero uno della Lega B di calcio e in questo momento alla guida dell’Istituto per il Credito Sportivo. A Palazzo H hanno accolto con soddisfazione la scelta di Draghi. L’anno trascorso con Spadafora, tra alleanze rotte e ricucite, ha lasciato qualche ferita e la consapevolezza che la politica dei partiti dentro lo sport crea forse più danni che opportunità.
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“C’è grande fiducia nel presidente Mattarella -le parole di Malagò-. Conosciamo bene la simpatia di Draghi per il nostro mondo e la sua credibilità. Non possiamo che essere contenti“. Possibile, infatti, che la delega allo sport venga presa direttamente dalla presidenza del Consiglio.