Il Tempo (A.Austini) – Al momento è una suggestione e niente più: Benatia di nuovo alla Roma. Sabatini non è solito tornare dove è già passato, quasi mai ha ricomprato un «suo» giocatore, ma ieri ha involontariamente alimentato il sogno dei tifosi nostalgici del marocchino.
Appena arrivato a Pietralata per l’evento benefico con i rifugiati, il diesse si sente chiedere da più persone: «Riportaci Benatia». Sabatini sorride, ascolta, poi replica: «Chi volete comprare? Sono finiti i soldi, me li faccio dare dall’assessore – replica scherzando – voi rivolete Benatia? Anch’io, è un bel giocatore, ma è andato via. Ce l’avete già avuto e i ritorni sono sempre difficili. Mi chiedete indietro lui, Marquinhos, Lamela… il brasiliano lo riporterei sì, però costa 60 milioni».
Benatia, essendo più avanti con gli anni, ne vale un po’ meno. Venduto nell’estate del 2014 al Bayern per 26 milioni più 4 di bonus, non si è ambientato con la sua famiglia a Monaco, non è un titolare fisso con Guardiola e dall’estate scorsa lancia segnali. Tramite intermediari ha fatto sapere a vari club che era disposto a muoversi e, perché no, a tornare in Italia. La Juve c’ha fatto più di un pensiero, la Roma per il momento no. E non intende riaprire il discorso neppure a gennaio. Se ne riparlerà eventualmente la prossima estate, anche se la brusca rottura che c’è stata con Benatia e il suo procuratore, definito un «menestrello» da Sabatini, non si può cancellare. Non l’ha dimenticata Pallotta e neppure Garcia. Rudi ricorda bene cosa gli disse Mehdi prima di andar via: «Se non mi vendono continuo ad allenarmi ma non gioco». Poi la cessione ha tolto tutti dall’imbarazzo e Manolas s’è dimostrato un degno sostituto.
Di quella coppia solida di due stagioni fa è rimasto Castan e ora il tecnico vuole ripartire da lui insieme al greco rimasto a Trigoria a curarsi. Leo sta meglio, ha mostrato progressi nelle due partitelle organizzate con la Primavera per testare le sue condizioni e sabato prossimo con l’Empoli potrebbe finalmente cimentarsi in una gara «vera». D’altronde solo giocando Castan può togliersi di dosso le ruggini e un po’ di insicurezza inevitabili dopo oltre un anno di stop. La decisione spetta a Garcia, che dovrà avere il coraggio di rilanciarlo.
Nel frattempo è quasi recuperato anche Rudiger: il centrale tedesco proverà ad andare in panchina con l’Empoli e a candidarsi tre giorno dopo in casa del Bayer Leverkusen che lui conosce meglio di tutti i compagni. Con il trio Manolas-Castan-Rudiger, più De Rossi e Gyomber, la Roma si sente coperta nel ruolo ed eventuali stravolgimenti sono rinviati alla prossima stagione.
Il rientro dei difensori di ruolo permetterà De Rossi di tornare in un centrocampo privo per un altro mese abbondante Keita. In attacco le soluzioni non sono mai mancate, ma Garcia aspetta con ansia di riabbracciare Dzeko. In panchina sabato nella gara col Galles, domani potrebbe invece giocare in Cipro-Bosnia, decisiva per la qualificazione della sua nazionale agli spareggi degli Europei. «Sono rimasto fuori perché non ero pronto – ha spiegato il centravanti – ora vediamo se ce la farò per la prossima». Balzaretti, inviato in Bosnia dalla società, ha verificato di persona i progressi di Edin e anche domani sarà lo stesso giocatore, a seconda delle sensazioni in allenamento, a decidere se scendere in campo o meno. «Noi vorremmo facesse qualche allenamento in più» ha chiarito Sabatini, che mercoledì aspetta buone notizie su Strootman: il prof. Mariani lo visiterà a Villa Stuart per dagli l’ok a correre.