La Gazzetta dello Sport (G. Pugliese) – Va bene Messi, va bene Neymar, va bene anche Suarez, oppure Rakitic e Iniesta. Ma stavolta, almeno per una notte, il vero marziano è un altro. Perché poi quando fai un gol come quello che ha segnato Alessandro Florenzi hai voglia a dire che davanti avevi i più forti del mondo. Messi ci ha provato, Suarez un gol lo ha realizzato ma viziato da fuorigioco, Neymar è andato a sprazzi. Flo, invece, ha disegnato una parabola senza fine, un colpo da biliardo di quelli che solo gli extraterrestri sanno fare. E allora i veri marziani finiscono in un angolo e le copertine patinate, almeno per una notte, sono tutte per lui. E per quella meraviglia alla quale anche lui ha stentato a crederci, con quelle mani in faccia, anche se poi di gol straordinari Alessandro ne aveva fatti eccome: il coast to coas t con il Genoa, la rete in rovesciata sempre ai liguri. Ma vuoi mettere segnare da oltre 55 metri ai più forti, ai campioni d’Europa, ai veri marziani. È tutta un’altra storia, da custodire gelosamente nell’album dei ricordi.
LA PERLA SULL’EVEREST – «È stato un grande gol, bastava vedere la mia faccia quando ho visto entrare la palla – dice Florenzi –. Sono emozionato, è una cosa che non capita sempre. Se ci ho pensato? Ho visto Dzeko ma non potevo dargliela e allora mi sono detto: tiro, al massimo va fuori, è rimessa dal fondo e ci rimettiamo a posto». Già, anche se poi Alessandro la porta in realtà l’ha vista, sentita, quasi puntata. E con quel gol lì la Roma ora vede nuovi orizzonti per gli ottavi di Champions. «Siamo arrivati a un buon punto dall’Everest, abbiamo fermato i più forti del mondo – continua lui –.Una gara da lottatori, siamo stati uniti, senza mollare mai. Volevamo fermarli e ci siamo riusciti, anche con un buon gioco. È una partita che abbiamo preparato bene, sapevamo che giocavano sulle fasce. Siamo riusciti a stare stretti e a raddoppiare sui cambi di gioco. Godiamoci questa serata, ma poi subito la testa al Sassuolo».
COMPAGNIA DOC – Che poi un gol così lo hanno davvero segnato in pochi. Ci è riuscito Maradona, un giovane Beckham, Recoba all’Empoli , Seedorf e Guarin. Anche se poi in Italia si ricordano pure quelli di Mascara, Quagliarella, Stankovic, Miccoli e Marcolini. Nessuno, però, lo aveva segnato al Barcellona, che è tutta un’altra storia. «Un gol da antologia, merita una menzione speciale», dice Garcia, che dall’inizio dell’anno spinge Florenzi in quel ruolo lì, di terzino destro. Tanto da fargli vedere spesso i video di Dani Alves, per capire come spingere, fare le diagonali difensive, stringere la marcatura. «Evidentemente ha studiato bene – dice Luis Enrique con una faccia un po’ così –:Florenzi ha fatto un gol eccezionale, che ha permesso alla Roma di tornare dentro la partita». Un gol da extraterrestre, appunto.
FUTURO MARCHIATO – E allora forse da oggi non ci saranno più dubbi, basta ai mille interrogativi: Florenzi meglio alto o basso? Centrocampista, difensore o attaccante? Lui sa fare bene tutto, ma la carezza che sa di sentenza arriva prima da Totti («Il suo gol entrerà nella storia») e poi da De Rossi:«Da terzino destro può diventare uno dei più forti del mondo. E ha fatto un gol di quelli che finiscono nelle sigle televisive». E Flo? Come al solito si schermisce, si stringe nelle spalle e si colora di rosso come solo chi è emozionato davvero. «Quello che ha detto Daniele non è una cosa da poco. Gli darò un bacio, magari gli offrirò un caffè, cercherò di sdebitarmi». E un occhio in più ora ce lo butterà anche Antonio Conte, che in quella casella ha a disposizione Darmian, De Sciglio e poco più. Del resto da ieri c’è un altro marziano. Con una dedica già pronta, a nonna Aurora. Alessandro la festeggerà lunedì, quando sarà il testimonial della festa nazionale dei nonni. E chissà che non diventi una festa da extraterrestri.