No al ricorso sulla squalifica: le motivazioni

Il Tempo (M. Cirulli) – Nessuna possibilità per rivedere Mou in panchina a marzo. La Corte d’Appello Federale ha esplicato, tramite una nota, le motivazioni che hanno portato alla conferma delle due giornate di squalifica a Mourinho, in seguito agli avvenimenti di Cremonese-Roma.

Il documento fa riferimento al comportamento irriguardoso tenuto dal tecnico portoghese prima in campo e poi negli spogliatoi. Nel documento, infatti, si legge: “Non può in alcun modo revocarsi in dubbio che l’atteggiamento dell’allenatore della compagine capitolina sia da stigmatizzare, non soltanto con riferimento a quanto avvenuto sul terreno di gioco, ma anche e soprattutto in merito al comportamento tenuto al termine dell’incontro, non lasciando alcun margine per ridurre la sanzione irrogata”.

Nel comunicato si fa inoltre riferimento alle frasi incriminate pronunciate negli spogliatoi: “Nel costrutto difensivo, risulta ridimensionata la rilevanza giuridica della condotta tenuta da Mourinho all’interno dello spogliatoio che, a fronte della semplice negazione da parte di Serra delle accuse a lui rivolte, indugiava in espressioni offensive “Sei un bugiardo”, “non sei un uomo” ovvero gravemente allusive sulla presunta parzialità del suddetto ufficiale di gara “Mi hai fatto buttare fuori perché sei di Torino e domenica c’è la Juventus'”.

Prosegue, intanto, anche la telenovela sul fronte Serra. Domani l’arbitro sarà chiamato all’udienza della Procura. Intanto il legale del fischietto di Torino, Bordoni, ha affermato che combatterà per ottenere l’archiviazione del caso.

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