La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Alla fine il cartellino rosso è arrivato lo stesso. Nonostante tutto il lavoro fatto a livello di diplomazia “interna” e nonostante fino all’ora di pranzo tutte le indicazioni andavano verso il patteggiamento. E invece il Tribunale Nazionale Federale alla fine ha deciso di squalificare lo stesso José Mourinho per dieci giorni per le dichiarazioni rilasciate subito dopo Monza-Roma del 3 maggio scorso, partita valida per la 33a giornata del campionato appena conclusosi. Squalifica che ha decorrenza dalla prima giornata della prossima Serie A.

In base alla sentenza di ieri al 99% Mourinho salterà entrambe le prime due giornate di campionato, considerando ad esempio che nella scorsa stagione la gara inaugurale del primo turno si giocò il 13 agosto e l’ultima del secondo il 22 (il che vuol dire che tra le due date ci furono dieci giorni esatti).

Nel dispositivo del Tribunale, presieduto da Carlo Sica, ci sono anche due ammende, ognuna da 50mila euro: la prima proprio per Mourinho, la seconda per la Roma, che era stata deferita per responsabilità oggettiva. Adesso il club dovrà decidere se fare ricorso o meno e la decisione arriverà solo dopo aver valutato le carte e letto quindi le motivazioni che hanno portato il Tnf a optare per la squalifica. Una volta lette le motivazioni la Roma deciderà quindi se presentare ricorso.

Eppure il club e la Procura Federale avevano lavorato a lungo per arrivare al patteggiamento ed evitare così a Mourinho la squalifica. La condizione era una lettera del tecnico giallorosso in cui chiariva (senza per forza doversi scusare) le motivazioni che lo avevano portato a fare certe dichiarazioni. Mou, infatti, è stato squalificato per i giudizi lesivi nei confronti di Daniele Chiffi, l’arbitro di quella partita. “Tecnicamente è orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno — aveva detto l’allenatore giallorosso –. È il peggior arbitro che abbia mai incontrato nel corso della mia carriera”.

Anche se poi le dichiarazioni che più hanno pesato e sulle quali doveva appunto vertere la lettera di chiarimenti erano quelle sul sistema: “Il nostro limite è proprio questo, non abbiamo la forza che hanno altre società di dire “questo arbitro non lo vogliamo””. In Figc queste frasi sono state considerate anche peggiori del giudizio espresso su Chiffi.

Solo che quando tutto sembrava fatto per il patteggiamento, il Tnf ha fatto sapere che il presupposto di partenza per la corte era la squalifica dell’allenatore. A quel punto tutto il lavoro diplomatico fatto in precedenza si è sciolto come neve al sole e anche Mou ha fatto retromarcia sulla lettera, che già di suo aveva mal digerito. Fare una lettera di chiarimenti per prendere una sola giornata di squalifica invece di due non aveva senso, almeno nella testa del tecnico e della società giallorossa.

Arriva dunque un altro brutto colpo per il portoghese, già squalificato in Europa League per 4 turni(il che vuol dire che se la Roma non riuscirà a ridurre la squalifica tramite il ricorso, in Europa rivedremo il portoghese solo il prossimo 30 novembre). Mou chiaramente non ha preso bene questo ulteriore “schiaffo”, anche se ieri si è limitato a postare alcuni gioielli dell’azienda della figlia Matilde. Al resto ci penserà più avanti, in questo conflitto continuo che ha con le istituzioni calcistiche.