L’ex calciatore Alessandro Nesta, attuale allenatore del Monza, ha voluto parlare della sua carriera: dagli esordi con la Lazio di Zeman, alla rivalità con la Roma e gli anni al Milan. Il campione del mondo 2006 è stato intervistato da Amazon Prime Video, all’interno della rubrica ‘Fenomeni’. Queste le parole dell’ex difensore:
“Abitavamo in un quartiere molto periferico di Roma e molto romanista. Noi eravamo i Nesta, eravamo segnati perché eravamo della Lazio. Io giocavo nel Cinecittà che era affiliata alla Roma. Mi sono venuti a vedere e volevano che andassi. In famiglia eravamo tutti malati della Lazio, da mio padre a mio fratello. Io da sempre sono stato laziale, mi avrebbero menato sennò! La Lazio mi ha preso quando avevo otto anni, ho fatto tutta la trafila fino alla Primavera con Caso allenatore. Io giocavo attaccante, non arrivavo mai. In Primavera Caso mi ha messo terzino, che era uno scempio perché volevo crossare ma vedevo il fondo e non arrivavo mai (ride, ndr). Poi arriva Zeman che mi dice: ‘Tu fai il centrale’. Mi ha cambiato la vita. In partitella Gascoigne veniva carico, io ero ragazzino, avevo 16 anni. Nella gabbia, dove la palla non esce mai, mi aveva dato due ‘legnate’ e mi aveva fatto volare. C’era Zoff che mi diceva di andare piano. Poi un pallone rimasto lì, io sono andato forte su di lui e gli ho spaccato tutto. I tifosi mi hanno aspettato fuori, mio fratello mi aveva messo dietro e mi ha fatto uscire dal centro sportivo incappucciato. Poi ho avuto un buon rapporto con Gascoigne. Dopo sette mesi è tornato, avevo paura mi menasse! Invece mi ha regalato una canna da pesca con gli ami, anche se non ho mai pescato in vita, e un paio di scarpe. Ha aperto il cofano e quello che ha trovato mi ha dato (ride, ndr)”.