Dopo Borussia Dortmund e Arsenal, adesso è il momento della Roma di godersi Henrikh Mkhitaryan. In attesa di scoprirlo una cosa è certa: l’armeno ha fatto rinascere quell’entusiasmo che nell’universo giallorosso pareva appassito. C’è fibrillazione anche nella comunità armena della città, che ha radici antichissime. I documenti la fanno risalire al 66 d.C., quando Tiridate fu incoronato dall’imperatore Nerone come re dell’Armenia. “La comunità di Roma – aveva detto Nevart Cricorian, presidente della comunità – è felice. Lui è un orgoglio per la nazione armena anche come uomo, per la sua beneficienza in patria“. Ovvio che un calciatore così celebre abbia anche un grande esposizione social. Dal 2016 i suoi follower sono oltre un milione e mezzo. La principale ispirazione di Mkhitaryan è stato suo padre Hamlet, uno dei più grandi giocatori dell’Armenia. Un attaccante capace di sbarcare anche in Russia e in Francia, prima che un tumore al cervello lo portasse via a soli 33 anni. “Se sono diventato ciò che sono lo devo anche a lui. È stato un modello“. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.