Corriere dello Sport (R. Maida) – Ha provato tanto, ha provato tutto, per cominciare e magari per continuare la partita. Mai come stavolta Daniele De Rossi chiede una Roma capace di cambiare faccia e pelle a seconda dei momenti. Studiando le caratteristiche del Brighton, che gioca con tre attaccanti molto vicini tra loro, ha pensato al vecchio 3-5-2 caro a Mourinho che faciliterebbe la promozione di Smalling inglese contro gli inglesi. Si, ma c’è una piccola complicazione: N’Dicka, uno dei centrali che in teoria era sicuro del posto da titolare, è tornato da Monza con una microfrattura al naso che lo costringerebbe a giocare con una mascherina, già utilizzata in questi giorni di allenamento.
Allora occhio alle sorprese, sul sistema di gioco e anche sui singoli: a sinistra Spinazzola dovrebbe giocare mentre a destra Celik è in ballottaggio con Angeliño. Se poi dovesse essere 43-3, ecco El Shaarawy di nuovo in campo ad assistere Dybala, in cerca del primo gol europeo della stagione, e Lukaku, sollevato dal sabato felice di Monza. In ogni caso De Rossi, che ha recuperato Karsdorp e stamattina deciderà se portarlo in panchina, ha chiesto alla squadra di aggredire il Brighton. Non lo aspetterà, cercherà di intimorirlo alzando molto il baricentro e quindi il pressing.
A prescindere dal modulo e dagli interpreti la Roma vuole riuscire a taglieggiare il possesso palla degli inglesi, che è un marchio distintivo del lavoro di De Zerbi. In cuor suo De Rossi è convinto di poter passare il turno ma conosce l’intensità di una squadra che gioca la Premier League. E allora ha avvisato i giocatori: dosate le energie, la partita sarà lunga.