Pagine Romaniste (Nati il 7 giugno) – Ultimo numero dell’anno di questa rubrica che, mi dicono, sia arrivata alla bellezza di 5 lettori oltre ai parenti stretti. Un risultato del quale posso essere orgoglioso. Sarebbe d’uopo formulare gli auguri, in specie per il nuovo anno, e non mi sottraggo.
AUGURI A TUTTI, perché questa volta, per la prima dopo quasi due secoli, il venditore di almanacchi ne avrà di argomenti per controbattere quell’antipatico passeggere. Lasciamo alle spalle un anno che ci ha regalato paure sconosciute a chi ha avuto la fortuna di nascere, almeno in occidente, dopo il 1945. Un tempo sospeso, un timore che tutto precipitasse ed un virus modificasse per sempre le nostre abitudini. Vogliamo sperare di ritrovare la normalità, la possibilità di riunirci, abbracciarci, tornare a vivere ed a lavorare. Ci dia questo almanacco 2021 e, grazie anche al vaccino, partirà una lenta ripresa.
AUGURI A MASSIMO RUGGERI. Un signore vero, non solo al microfono della più bella trasmissione che si occupava della Maggica. Il vuoto che ha lasciato nei tanti che gli hanno voluto bene non potrà essere colmato.
AUGURI ALLA ROMA. Perché non si discute, SI AMA.
AUGURI A ROMA. La mia bellissima città che ha conosciuto Galli, Visigoti, Lanzichenecchi, tanto altro, ma non meritava il nulla di questa consiliatura.
AUGURI ALLO STADIO DELLA ROMA. Natale è arrivato senza alcuna sorpresa per noi tifosi; ennesima promessa da marinaio di chi ci aveva garantito che il vento stava cambiando. Ormai la mia età è tale che non riuscirò mai ad assistervi ad una partita (maledetta Panda, maledetti tre scontrini, maledetti congiurati!).
AUGURI AI FRIEDKIN. Spero per loro che comprendano presto il generone, da sempre collante dei salotti che credono di contare ed infatti sono in grado di disfare tutto.
AUGURI AL CALCIO ED AI SUOI PROTAGONISTI. Escludo il virologo-ginecologo; l’aspirante Presidente del Consiglio; i grandi vecchi passati, presenti e futuri; i giuristi che ne minano le fondamenta, applicando principi in palese contrasto con quelli propri del diritto sportivo; gli interessati solo a piazzare al meglio i diritti televisivi, incuranti delle tasche dei poveri tifosi; quelli che volevano riempire nuovamente gli stadi, come se l’esperienza di Atalanta-Valencia fosse stata dimenticata; quelli che difendono arbitri ed addetti al var a seconda della loro convenienza.
AUGURI A MAURO BELLUGGI. Grande difensore. Quelle gambe con cui ha contrastato i più grandi attaccanti della sua epoca -che era anche la mia- non ci sono più, ma leggere l’intervista rilasciata a Maurizio Crosetti è da brividi e ribadisce quel coraggio sempre mostrato sul campo. Forza Mauro.
AUGURI A QUEL COMMENTATORE CHE SI AUGURAVA LA SCONFITTA DELLA PROPRIA SQUADRA. E’ stato parzialmente accontentato, anche se solo al 92’ della seconda partita.
Di Roma Cagliari non una parola? Poche. Eusebio Di Francesco sa perfettamente quanto gli si voglia bene da queste parti. Non solo per la splendida carriera da calciatore esemplare, ma specialmente per quel 10 aprile 2018, notte nella quale il mio cuore ha rischiato di fermarsi per la seconda volta. Ieri, però, doveva essere distratto. Quale partita ha visto? Al termine del primo tempo la Roma doveva stare in vantaggio di quattro gol. Nel secondo tempo Pedro e Borja Majoral hanno commesso due errori difficili da comprendere. Il Cagliari ha approfittato di cinque minuti di sbandamento, ma da qui a dire che meritava la vittoria c’è un oceano di differenza.
Basta così. Per ora siamo terzi.
P.S. Un amico mi ha suggerito di smetterla di parlare dei soloni con la penna intrisa nel curaro. Sono dei mostri che non meritano alcuna attenzione. Per ora con loro chiudo.