Nati il 7 giugno – La Roma ha annichilito la Juventus, Dzeko e Mkhitaryan responsabili di errori clamorosi

Pagine Romaniste (Nati il 7 giugno) – Era il mese di ottobre 2019; mentre guardavo la più bella trasmissione sportiva dell’etere romano, e non solo, uno degli ospiti fissi raccontò della possibilità che un certo Friedkin, imprenditore texano, nato in California (non ho mai capito perché gli articoli di un quotidiano sottolineassero sempre questa particolarità) rilevasse l’intero pacchetto azionario della Maggica, controllato all’epoca da Pallotta e soci.

Poi sappiamo tutti come è andata (no, veramente in pochi conoscono quale sia stato il ruolo degli advisor nella scelta finale di un proponente, con lo scarto degli altri due arrivati nel frattempo), a marzo si era in procinto di firmare, invece scoppiò la terribile pandemia che ha sconvolto il mondo; a luglio pareva tutto compromesso, mentre ad agosto, pur con un’offerta inferiore rispetto a quella originaria, si perfezionò la conclusione dell’affare con il relativo passaggio di proprietà.

Allora, se lo sanno tutti che necessità c’è di ricordarlo?

C’è necessità, perché se stai trattando da ottobre 2019 ed hai deciso, come è giusto e normale che sia, di effettuare un radicale spoils system, arrivi a settembre 2020 ed ancora non hai formato la struttura sportiva di una società calcistica? Questo non solo è costato il pasticcio Diawara con la perdita del punto conquistato a Verona (in via, definitiva, viste le esternazioni del Presidente della Corte Sportiva d’Appello chiamata a decidere sul ricorso), ma ora che l’A.D. Fienga, a causa dell’inibizione di trenta giorni non potrà trattare il trasferimento dei contratti dei tesserati, senza un Direttore Sportivo effettivo, in mancanza di conoscitori del mondo calcistico, se ne occuperà Ryan? Se Fonseca volesse rappresentare qualunque problematica legata al campo, con chi si potrebbe confrontare? Come inizio poteva andare meglio.

A proposito dell’inibizione a Fienga e della squalifica del Medico Sociale, la Giustizia sportiva è grandissima. Fienga viene inibito per il mancato rispetto delle disposizioni anti Covid, in pratica per quello che si definirebbe un reato di pericolo nella Giustizia Ordinaria. Invece per il denunciante, presidente di una società calcistica che si è presentato ad una riunione in Lega Serie A con tutti i sintomi della malattia, senza indossare la mascherina, costringendo una trentina di presenti ad un periodo di isolamento forzato -quello che sarebbe un reato colposo consumato- non risulta essere stato aperta alcuna indagine, da parte della solerte Procura Federale della FIGC.

Va beh, però, domenica hai messo sotto la Juventus di quell’allenatore già consacrato, per volere degli dei dell’Olimpo (e di tutta la stampa specializzata).

Alessandro Del Piero lo ha ammesso con una onestà intellettuale che gli fa onore, mentre altri hanno parlato di braccino, di terrore dovuto all’obbligo di dover vincere la partita dopo l’espulsione di Rabiot (rimasto in campo almeno 15 minuti di troppo, visti i falli che ha dispensato). La verità è che la Roma ha annichilito una squadra che, quando ha operato i suoi cambi, ha potuto mandare in campo Douglas Costa, Bentancur, Arthur, avendo ancora a disposizione Dybala e Demiral; eppure ha fatto due tiri in porta, oltre al rigore, e ringrazia Dzeko  (innervosito anche da un comportamento vagamente persecutorio dell’arbitro Di Bello) e Mkhitaryan, responsabili di errori clamorosi. Cinque occasioni nitide contro la squadra più forte del campionato non credo le possano costruire molte squadre, in Italia.

Ha ragione Fonseca quando afferma di essere soddisfatto per la prova e deluso per il risultato. Prendersela con il tecnico portoghese vuol dire cercare di scardinare l’unico punto di riferimento sportivo che hanno oggi i calciatori. Vuol dire volere il male della Roma.

Quanto al ventilato arrivo di Allegri, per due distinti motivi, il suo arrivo non mi sarebbe gradito.

P.S. Il numero di questa settimana è il 22 e, solo per questa volta, lo spiego con la smorfia. Come si fa a pensare, oggi, con quello che sta succedendo in Italia, in Europa e nel Mondo, di portare la capienza degli stadi al 25% del totale? Vogliamo buttare in mare tutti sacrifici fatti in questi mesi? Follia.

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